Editoria musicale

Una pagina dallo Chansonnier Mellon (c. 1470), uno degli ultimi manoscritti musicali copiati a mano, forse preparato per il matrimonio fra Beatrice d'Aragona e Mattia Corvino[1].

L'editoria musicale o stampa musicale è quella branca dell'editoria che si occupa della stampa di materiale musicale, come partiture, spartiti ed edizioni critiche, ad uso degli esecutori. Figure imprenditoriali e aziendali di tale attività sono l'editore musicale e le case editrici musicali, più comunemente dette edizioni musicali. Le case editrici si occupano anche di promuovere le musiche composte dai propri autori e di riscuotere parte dei diritti d'autore maturati, i quali vengono ripartiti tra i compositori e le edizioni.

L'editore musicale[modifica | modifica wikitesto]

La figura dell'editore musicale nell'industria discografica è una figura importantissima che si affianca a quella dell'autore e del compositore. L'editore musicale promuove, diffonde e valorizza la creazione musicale dal punto di vista economico e artistico, a partire dalla pubblicazione degli spartiti. Rappresenta anche un intermediario tra l'artista e i produttori discografici. Uno dei suoi compiti è quello di occuparsi della diffusione dell'opera in altri paesi, affidandosi ad un sub-editore (del paese in questione) al quale vengono attribuiti i diritti di sfruttamento dell'opera per un preciso periodo di tempo. È incaricato anche della tutela e protezione giuridica, dei problemi legali e del deposito in SIAE.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della stampa musicale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lo Chansonnier Mellon, su beinecke.library.yale.edu.
  2. ^ Copia archiviata, su scuole.emcaweb.net. URL consultato il 29 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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