Dustin Farnum

Dustin Farnum

Dustin Farnum, all'anagrafe Dustin Lancy Farnum (Hampton Beach, 27 maggio 1874New York, 3 luglio 1929), è stato un attore cinematografico statunitense. Secondo un'intervista concessa a Playboy nell'aprile 1975, l'attore Dustin Hoffman avrebbe preso il suo nome da quello di Dustin Farnum.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dustin Lancy Farnum, nato il 27 maggio 1874 nel New Hampshire, è stato cantante, ballerino e attore. Dopo aver avuto grande successo a teatro, intraprese nel 1914 la carriera cinematografica, diventando uno dei protagonisti del cinema muto. Il suo esordio sugli schermi fu con Soldiers of Fortune di William F. Haddock. Nello stesso anno, girò anche The Squaw Man, il debutto nella regia di Cecil B. DeMille. Da allora, interpretò una serie variegata di ruoli, con preferenza per quelli western. Una scelta che lo portò ad essere una delle più grandi star del genere.

La sua carriera, negli anni venti, si avviò presto sul viale del tramonto[1]. Il suo ultimo film risale al 1926, dove interpretò la parte del Generale Custer nel film The Flaming Frontier. Nella sua carriera girò 42 film. Appare in alcuni filmati d'archivio.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Fu sposato all'attrice Winifred Kingston. Era il fratello maggiore dell'attore William Farnum e del regista Marshall Farnum. Pure sua figlia Estelle "Dustine" Runyon (1925-1983) si dedicò alla carriera di attrice, lavorando per la radio.

Farnum morì il 3 luglio 1929 a New York a 55 anni. È sepolto al Silver Lake Cemetery a Bucksport, nella contea di Hancock, nel Maine[2].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

La filmografia è completa. Quando manca il nome del regista, questo non viene riportato nei titoli

Film o documentari dove appare Dustin Farnum[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Christian Viviani Dizionario Larousse del cinema americano, Gremese editore (1998) ISBN 88-7742-184-3
  2. ^ Find a Grave

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ray Stuart Immortals of the Screen, Bonanza Books, New York 1965

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