Dolomiten

Dolomiten
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Austria-Ungheria (1882-1919, come Der Tiroler)
Linguatedesco
Periodicitàquotidiano
Generestampa locale
FormatoBerliner
Fondazione1926 (1882)
SedeVia del Vigneto, 7 - 39100, Bolzano
EditoreAthesia
Diffusione cartacea49 909 (2005)
DirettoreToni Ebner
Sito webwww.dolomiten.it/
 

La Dolomiten è il più antico e diffuso dei due quotidiani in lingua tedesca dell'Alto Adige (l'altro è la Neue Südtiroler Tageszeitung).

È un quotidiano di orientamento cattolico-conservatore, che si pone come obiettivo la difesa dell'identità etnico-culturale della popolazione sudtirolese di lingua tedesca e ladina.

Il giornale raggiunge soprattutto in Alto Adige un alto grado di diffusione, ma esce anche nelle maggiori città del Centro e Nord Italia così come ad Innsbruck, Vienna, Monaco di Baviera.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Prima pagina della Dolomiten del 24 dicembre 1926 con l'annuncio della creazione della Provincia di Bolzano (Oberetsch)
Edizione della Dolomiten del 10 gennaio 1950

Il quotidiano germanofono Dolomiten si riconduce a un suo precursore fondato nel 1882 a Bolzano, all'epoca parte dell'impero austro-ungarico, con il nome Der Tiroler ("Il Tirolese"). Dal 1926 porta il nome di Dolomiten e viene pubblicato sei giorni alla settimana. Editrice e proprietaria del giornale è l'Athesia Druck s.r.l. con sede a Bolzano. In media vengono venduti 56.600 esemplari al giorno, il venerdì la circolazione aumenta a 77.000 esemplari (il 74% dei giornali vengono venduti tramite abbonamento e il 26% direttamente al chiosco). La Dolomiten raggiunge complessivamente 248.000 lettori. Il rapporto fra le pagine della redazione con quelle pubblicitarie è di 70 a 30 (I dati risalgono al piano editoriale della Dolomiten, dati statistici del 2003).

Il quotidiano ha numerosi inserti settimanali e mensili: inserti per il fine settimana, il Dolomiten-Magazin (con i programmi TV e spazio di redazione), Wirtschaftskurier (WIKU, notizie economiche locali e sovrarregionali), Sportjournal e altri. La redazione si struttura in diverse sezioni: politica, notizie locali, economia, cultura, magazine, inserti, sport, STOL (Südtirol Online). La casa editrice e la redazione principale si trovano a Bolzano, redazioni periferiche sono presenti inoltre a Bolzano, Bressanone, Merano, Silandro e Innsbruck. Il giornale dispone di una redazione composta da 47 collaboratori fissi e circa 150 collaboratori freelance. Il formato del giornale è costituito normalmente da 42 pagine.

Il Dolomiten è membro del MIDAS, un'associazione di giornali per le minoranze. Il presidente di questa associazione è attualmente il direttore del Dolomiten, Toni Ebner.

Annualmente dal 1986, in primavera, il quotidiano indice un sondaggio tra i suoi lettori, atto ad eleggere i due atleti (maschio e femmina) più rappresentativi dello sport altoatesino nella precedente stagione. I detentori del premio, che viene ufficialmente consegnato a Merano in un'apposita cerimonia, alla presenza delle autorità provinciali, sono attualmente (04/2024) Carolina Kostner e Dominik Paris[1].

Albo d'oro del premio "sportivo dell'anno"

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prima pagina del Dolomiten del 29 ottobre 1932 con l'elogio del decennnale di governo di Mussolini, dal titolo Mussolini – la nuova era.[2]

Il quotidiano Dolomiten è stato il primo di lingua tedesca in Italia. Il giornale può vantare una storia ricca di avvenimenti, caratterizzata fra l'altro dall'annessione del Sudtirolo all'Italia nel 1918/20, così come dalla politica di persecuzione fascista e dall'occupazione nazista dal 1943 al 1945.

Il giornale si autoriconduce al periodico fondato nel 1882 con il nome Der Tiroler ("Il Tirolese"). Dopo il divieto da parte del governo fascista di usare il nome "Tirolo" in tutte le sue forme, il titolo della testata dovette essere cambiato. Così Der Tiroler venne sostituito nell'agosto del 1923 da Der Landsmann ("Il Compatriota", che può essere considerato una sinonimo nascosto di Der Tiroler). Proprietaria del giornale era la casa editrice Tyrolia s.r.l., che per lo stesso motivo dovette cambiare il nome in Verlagshaus Walther von der Vogelweide. Il successivo divieto assoluto di utilizzo di nomi tedeschi indusse l'azienda a mutare nuovamente il proprio nome che questa volta divenne Casa Editrice Athesia S.a.r.l..

Nell'ottobre 1925 il giornale Der Landsmann venne spinto alla chiusura, così come tutta la restante stampa tedesca, a causa della politica di italianizzazione. Dopo più di un anno d'interruzione il giornale poté riprendere, con una serie di condizioni e limitazioni, la propria attività, quale unico organo di stampa in lingua tedesca in provincia di Bolzano, oltre all'Alpenzeitung pubblicata dalla sezione locale del PNF. Il giornale venne infatti inserito nella lista di pubblicazioni legate all'Azione Cattolica dell'arcidiocesi di Trento (di cui la città di Bolzano ha fatto parte fino al 1964), e quindi tutelate dal concordato. Il giornale veniva pubblicato solo tre volte a settimana, però con il nuovo nome Dolomiten, e con un'impostazione di fondo filogovernativa e accondiscente verso il regime fascista, divenendo «un organo di comunicazione decisamente filofascista»[3].

Nel settembre 1943 il quotidiano subì un'ennesima chiusura da parte delle autorità naziste. Gli uffici della redazione e la casa editrice vennero sequestrati e venne incaricata una società nazionalsocialista a pubblicare un proprio giornale. I redattori osservati che non riuscirono a fuggire vennero arrestati e deportati al campo di concentramento di Dachau.

A metà marzo del 1945 il governo militare degli alleati concesse ai rappresentanti legali della Casa Editrice Athesia, guidati dal canonico Michael Gamper, la licenza per la pubblicazione del giornale. Il 19 maggio 1945 la Dolomiten riprese la propria attività che da allora è continuata ininterrotta. Nel secondo dopoguerra successivamente alla caduta del fascismo venne aggiunto il sottotitolo Tagblatt der Südtiroler ("Quotidiano dei sudtirolesi").

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1882: Viene fondato il giornale Der Tiroler che usciva tre volte a settimana.
  • 1914: Der Tiroler diventa quotidiano.
  • agosto 1923: Dopo il divieto del nome "Tirolo" da parte del governo fascista, il quotidiano dovette cambiare il proprio nome. Da Der Tiroler divenne Der Landsmann.
  • ottobre 1925: Le autorità fasciste ordinarono la chiusura delle attività redazionali del giornale Der Landsmann.
  • 24 dicembre 1926: Il giornale riprende le attività con il nome Dolomiten, adottando una linea filogovernativa.
  • 9 settembre 1943: Le autorità naziste sospendono l'attività di redazione e sequestrano l'intera redazione.
  • 19 maggio 1945: La Dolomiten, riprende la propria attività.

Dati[modifica | modifica wikitesto]

Diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Tiratura media 2004:

  • Lunedì-Giovedì: 49 176
  • Venerdì: 77 279
  • Sabato: 57 111
Anno Copie vendute
2008 50 293
2007 49 772
2006 49 861
2005 49 909
2004 49 625
2003 49 915
2002 49 882
2001 50 598
2000 49 853
1999 45 207
1998 44 293
1997 43 879
1996 40 906

Dati Ads - Accertamenti Diffusione Stampa

Ripartizione dei lettori per regione[modifica | modifica wikitesto]

Alto Adige: 98,68%
Trentino: 0,47%
resto d'Italia: 0,85%

Lettori per edizioni per gruppo linguistico[modifica | modifica wikitesto]

di lingua tedesca: 65%
altri (35%)

Tipo di copertura[modifica | modifica wikitesto]

Vendita libera: 24,78%
Abbonamento: 75,22%

Lettori per sesso[modifica | modifica wikitesto]

Uomini: 50,6%
Donne: 49,4%

Lettori per età[modifica | modifica wikitesto]

fino a 30 anni: 35%
dai 30 ai 50 anni: 31,8%
più di 50: 33,2%

Direttori (incompleto)[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sono Carolina Kostner e Roland Fischnaller gli atleti dell'anno 2011: Sport News Südtirol Archiviato il 20 ottobre 2014 in Internet Archive.
  2. ^ Carl Kraus, Hannes Obermair (a cura di), Mythen der Diktaturen. Kunst in Faschismus und Nationalsozialismus - Miti delle dittature. Arte nel fascismo e nazionalsocialismo, Tirolo, Museo provinciale di Castel Tirolo, 2019, pp. 54 (con ill.), ISBN 978-88-95523-16-3.
  3. ^ Hannes Obermair, "Grossdeutschland ruft!" Südtiroler NS-Optionspropaganda und völkische Sozialisation – "La Grande Germania chiamaǃ" La propaganda nazionalsocialista sulle Opzioni in Alto Adige e la socializzazione 'völkisch', Castel Tirolo, Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano, 2020, pp. 100–101, ISBN 978-88-95523-35-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Erika Webhofer, Die "Dolomiten" – eine konservative Tageszeitung. Ideologiekritische Studien am Beispiel der Kulturberichterstattung und der literarischen Beilage, Tesi di laurea, Università di Innsbruck, Innsbruck 1983.
  • (DE) Georg Vescoli, Die ethnische Thematik in der Tageszeitung "Dolomiten", Università di Innsbruck, 1987.
  • (DE) Rainer Nick e Jacob Wolf, Regionale Medienlandschaften – Tirol, Südtirol und Vorarlberg, Studia, Innsbruck, 1996, ISBN 3-901502130.
  • (DE) Leo Hillebrand, Medienmacht und Volkstumspolitik. Michael Gamper und der Athesia-Verlag, StudienVerlag, Innsbruck-Vienna-Bolzano, 1996, ISBN 3-7065-1133-9.
  • Anna Esposito, Stampa cattolica in Alto Adige tra fascismo e nazismo. La casa editrice Vogelweider-Athesia e il ruolo del canonico Gamper (1933–1939), Roma, Aracne editrice, 2012, ISBN 978-88-54854215.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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