Divisione Nazionale 1926-1927

Divisione Nazionale 1926-1927
Competizione Divisione Nazionale
Sport Calcio
Edizione 27ª
Organizzatore Direttorio Divisioni Superiori
Date dal 3 ottobre 1926
al 10 luglio 1927
Luogo Bandiera dell'Italia Italia
Partecipanti 20
Formula 2 gironi + girone finale
Risultati
Vincitore Torino
(titolo revocato)
Retrocessioni (poi tutte riammesse)
Alba Audace
Napoli
Cremonese
Fortitudo Pro Roma
Statistiche
Miglior marcatore Bandiera dell'Austria Antonio Powolny (22)
Incontri disputati 218
Gol segnati 739 (3,39 per incontro)
Cronologia della competizione
1925-1926 1927-1928

La Divisione Nazionale 1926-1927 è stata la 27ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio, disputata tra il 3 ottobre 1926 e il 10 luglio 1927 e conclusa con la vittoria del Torino, ma lo scudetto venne revocato nel corso della stagione successiva perché un membro del consiglio di amministrazione del club fu accusato di aver comprato la vittoria nel derby contro la Juventus, giocato il 5 giugno 1927 e vinto per 2-1 dalla formazione granata.

Questo fu il primo campionato italiano organizzato su base nazionale, affidato al nuovo organismo fascista denominato Direttorio Divisioni Superiori.

Capocannoniere del torneo è stato Antonio Powolny (Inter) con 22 reti.

Stagione[modifica | modifica wikitesto]

La Divisione Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Il neonato Napoli

L'intervento diretto del regime fascista nel mondo del calcio nell'estate del 1926 aveva rivoluzionato l'organizzazione dei campionati italiani: la Carta di Viareggio, per la prima volta, riunì le squadre del Nord e quelle del Sud in un unico torneo, la Divisione Nazionale. Il regime, secondo gli ideali nazionalistici, era infatti interessato a superare la dicotomia che aveva caratterizzato il mondo del calcio fin dalle sue origini in Italia, arrivando a un campionato esteso sull'intero territorio nazionale.

Il nuovo regolamento prevedeva inoltre l'abolizione della finale, un appuntamento che negli ultimi anni si era dimostrato ingestibile sotto il profilo dell'ordine pubblico a causa delle fortissime rivalità che si scatenavano fra le tifoserie avversarie. Lo scudetto sarebbe stato assegnato invece in un piccolo torneo da sei squadre, che avrebbe avuto inoltre il pregio di abbozzare per la prima volta una classifica, un metro di misura delle rispettive forze delle migliori società a livello nazionale. Per le squadre eliminate dalle finali venne invece introdotto uno specifico trofeo di consolazione: la Coppa CONI.

Formula[modifica | modifica wikitesto]

Due gironi nazionali da 10 squadre ciascuno, di cui le prime tre classificate accedono alla fase finale, mentre le ultime due vengono retrocesse. Lo scudetto viene assegnato alla vincitrice del raggruppamento finale composto da 6 squadre.

Avvenimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il torneo segnò l'inizio del dominio delle squadre metropolitane sul campionato, e il conseguente declino delle provinciali, limitate dall'insorgere del professionismo sostenuto dai grandi capitali finanziari.[1] Le sei finaliste furono infatti tutte espressione delle quattro più grandi città del Nord. Dopo un lustro di mediocrità, si rifecero vive anche le due milanesi, protagoniste di un percorso finalmente all'altezza del loro blasone.

Il centravanti bolognese Schiavio sfugge ai difensori juventini Rosetta e Allemandi nella sfida del 27 marzo 1927, nel girone finale valido per l'assegnazione del titolo.

Molto regolare fu il cammino dei campioni in carica della Juventus, la cui partecipazione alle finali non fu mai in dubbio; non ebbe problemi neppure l'Inter, che anzi ottenne un risultato di prestigio battendo i bianconeri a Milano. Assai faticosa fu invece la qualificazione del Genoa costretto a rincorrere il Casale e capace di aver ragione dei nerostellati grazie a una netta vittoria nello scontro diretto di Marassi, a cinque gare dal termine.

Speculare l'esito dell'altro raggruppamento. Anche qui la vincitrice fu una torinese, il Torino, inseguita da una milanese, il Milan, che giocò la prima stagione nel nuovo stadio di San Siro, dove si inchinarono gli stessi granata. Più incerta la qualificazione del Bologna, che grazie a un autorevole girone di ritorno seppe tenere a bada l'Alessandria, e il Livorno, l'ultimo avversario ad arrendersi.

In zona retrocessione, le tre new entry del Sud ebbero il primo scottante contatto con la realtà del calcio settentrionale, dotato di un tasso tecnico nettamente superiore a quello dell'ex-Lega Sud. L'Alba Audace riuscì invero a compiere un discreto percorso iniziale, ma calò alla distanza e uscì sconfitta da quattro delle ultime cinque partite, venendo superata sia dal Verona sia dal Brescia che la relegarono al fatale penultimo posto. Non ebbe invece mai speranze l'altra squadra romana, la Fortitudo Pro Roma, che conobbe nella vittoria casalinga sul Torino l'unico lampo di una stagione oscura. Discorso a parte va fatto per il Napoli che al suo primo anno di vita fu protagonista di una stagione disastrosa: il solo punto ottenuto fu strappato dai partenopei al Brescia, grazie a un pareggio in casa a reti bianche.

La Federazione non poté che prendere atto dell'inadeguatezza del calcio meridionale in un torneo unificato: fedele comunque al progetto di un campionato nazionale, decise di ripescare la compagine partenopea, avendo ottenuto da una parte precise garanzie di campagna acquisti dal presidente Giorgio Ascarelli, e dall'altra sostenendo la fusione fra Alba, Fortitudo e Roman, dando così vita all'Associazione Sportiva Roma, la quale venne ammessa in Divisione Nazionale, benché i tre club fondatori fossero destinati, in teoria, a disputare la Prima Divisione. A permettere il ripescaggio fu la fusione di Andrea Doria e Sampierdarenese nella società La Dominante (avvenuta il 27 luglio 1927) che liberò un posto in Divisione Nazionale. Sembrò dunque prospettarsi un torneo di qualificazione tra Napoli, Cremonese e Roma con in palio il posto rimasto vacante in Divisione Nazionale, ma i tre club chiesero e ottennero l'allargamento della massima divisione da venti a ventidue compagini, venendo pertanto riammesse tutte e tre. L'allargamento della Divisione Nazionale da 20 a 22 squadre, con conseguente riammissione di Napoli, Cremonese e Roma, fu stabilito durante l'assemblea federale del 25 agosto 1927.

Il Torino che si vide revocato lo scudetto conquistato sul campo

Sei squadre di vaglia del calcio italiano si ritrovarono dunque a contendersi lo scudetto; fra di esse, l'unica a non aver mai vinto il titolo in precedenza era il Torino. La nuova formula del torneo riproponeva, dopo sei anni, i derby fra squadre della stessa città. Le due milanesi, Inter e Milan diedero segni di appagamento, chiudendo sul fondo della graduatoria. Il Torino invece si mise in evidenza, trascinato dal cosiddetto Trio delle Meraviglie composto dall'argentino Julio Libonatti, dal piemontese Adolfo Baloncieri e dal ligure Gino Rossetti. I granata, infatti, ottennero due fondamentali successi casalinghi nel derby il 5 giugno e contro il Bologna il 3 luglio 1927 (quest'ultimo incontro, disputato inizialmente il 15 maggio e vinto sempre dal Torino, venne fatto ripetere in seguito a un controverso errore tecnico arbitrale, ovvero un presunto fuorigioco non segnalato nell'azione del gol, rilevato dalla Federazione nonostante il parere contrario del direttore di gara).[2] Fu così che il Torino poté festeggiare il suo primo storico tricolore.

La revoca dello scudetto[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Caso Allemandi.

La gioia del popolo granata fu di breve durata: nell'autunno successivo, lo scudetto venne revocato al Torino per le conseguenze del caso Allemandi, uno dei primi scandali del calcio italiano. Il terzino della Juventus Luigi Allemandi sarebbe stato avvicinato da un dirigente granata, il dottor Guido Nani, il quale, con l'intento di corromperlo, gli avrebbe consegnato 25 000 lire, affinché questi addomesticasse il derby in programma per il 5 giugno.

Nella gara incriminata, tuttavia, Allemandi si segnalò tra i migliori in campo: Nani si sarebbe quindi rifiutato di pagare al calciatore le restanti 10 000 lire pattuite, e Francesco Gaudioso, lo studente che avrebbe fatto da intermediario per la combine, avrebbe raccontato la vicenda a un giornalista, che denunciò il fatto. Nel novembre 1927, dopo un'indagine e una serie di interrogatori, la Federazione, guidata dal gerarca fascista e podestà di Bologna Leandro Arpinati, revocò lo scudetto al Torino e squalificò a vita Allemandi, nel frattempo passato all'Inter; questi, tuttavia, godette già nel 1928 di un'amnistia. Il titolo di campione d'Italia, però, non venne attribuito al Bologna, secondo classificato, nonostante il regolamento dell'epoca prescrivesse questa eventualità, e rimase pertanto non aggiudicato.

Le numerose controversie che caratterizzarono il procedimento giudiziario portarono nel tempo a diverse richieste da parte del Bologna e del Torino di riassegnazione dello scudetto. Già nel 1949, durante i funerali del Grande Torino, la Federazione promise di riaprire il caso, ma tale assicurazione non ebbe seguito. Anche in seguito i rossoblù e i granata continuarono a rivolgere petizioni in tal senso, ma la FIGC, pur dando disponibilità a riesaminare la questione, non ha finora adottato alcun provvedimento.[3][4]

Girone A[modifica | modifica wikitesto]

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Alba Audace dettagli Roma Motovelodromo Appio[5] Finalista nazionale
Brescia dettagli Brescia Stadium di viale Piave 8º posto nel girone A della Prima Divisione
Casale dettagli Casale Monferrato Stadio Natale Palli 6º posto nel girone A della Prima Divisione
Genoa dettagli Genova Campo di via del Piano a Marassi 3º posto nel girone B della Prima Divisione
Verona dettagli Verona Campo di Borgo Venezia 4º posto nel girone A della Prima Divisione
Inter dettagli Milano Campo di via Goldoni 5º posto nel girone A della Prima Divisione
Juventus dettagli Torino Stadio di Corso Marsiglia Campione d'Italia
Modena dettagli Modena Campo di viale Fontanelli 3º posto nel girone A della Prima Divisione
Napoli dettagli Napoli Stadio Militare dell'Arenaccia Finalista di Lega Sud
Pro Vercelli dettagli Vercelli Campo piazza Conte di Torino 7º posto nel girone B della Prima Divisione

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Juventus 27 18 12 3 3 44 10 +34
1. Inter 27 18 12 3 3 49 22 +27
3. Genoa 24 18 10 4 4 37 15 +22
4. Casale 21 18 9 3 6 24 22 +2
5. Pro Vercelli 20 18 7 6 5 27 22 +5
6. Modena 18 18 6 6 6 21 27 -6
7. Brescia 15 18 6 3 9 28 35 -7
7. Verona 15 18 6 3 9 19 35 -16
9. Alba Audace 12 18 5 2 11 25 32 -7
10. Napoli 1 18 0 1 17 7 61 -54

Legenda:

      Ammesso alle finali.
Retrocesso in Prima Divisione 1927-1928.

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Era in vigore il pari merito.
Il Napoli è stato poi ammesso in sovrannumero alla Divisione Nazionale 1927-1928 per motivi geografici.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Calendario[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) Prima giornata ritorno (10ª)
3 ott. 3-1 Casale-Alba Audace 1-0 19 dic.
4-1 Genoa-Brescia 0-1
6-0 Juventus-Verona 0-1
3-1 Modena-Pro Vercelli 0-0
0-3 Napoli-Inter 2-9
andata (2ª) Seconda giornata ritorno (11ª)
10 ott. 0-0 Brescia-Pro Vercelli 1-3 23 gen.
2-1 Inter-Modena 4-1
4-0 Juventus-Casale 2-0 26 dic.
0-2 Napoli-Alba Audace 2-5
1-1 Verona-Genoa 0-2


andata (3ª) Terza giornata ritorno (12ª)
17 ott. 5-2 Alba Audace-Brescia 0-4 2 gen.
2-0 Casale-Verona 2-1
4-1 Genoa-Napoli[6] 2-0
1-1 Modena-Juventus 2-7
4-3 Pro Vercelli-Inter 0-2
andata (4ª) Quarta giornata ritorno (13ª)
24 ott. 2-2 Brescia-Modena 0-2 9 gen.
2-1 Casale-Genoa 0-4
2-1 Inter-Alba Audace 1-1
0-0 Pro Vercelli-Juventus 1-0
5-0 Verona-Napoli 1-0 23 gen.


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (14ª)
7 nov. 3-0 Alba Audace-Pro Vercelli 0-3 30 gen.
12 dic. 2-1 Genoa-Modena 1-1 16 gen.
7 nov. 4-1 Juventus-Inter 0-3 6 feb.
0-2 Napoli-Casale 0-3 16 gen.
1-4 Verona-Brescia 2-4 6 feb.
andata (6ª) Sesta giornata ritorno (15ª)
14 nov. 0-2 Alba Audace-Juventus 0-1 13 feb.
5-1 Brescia-Napoli 0-0
2-1 Inter-Genoa 0-4
1-0 Modena-Casale 0-3
4-1 Pro Vercelli-Verona 1-2


andata (7ª) Settima giornata ritorno (16ª)
21 nov. 0-3 Brescia-Inter 1-4 6 mar.
2-0 Genoa-Alba Audace 3-1
0-0 Modena-Verona 0-1
0-3 Napoli-Juventus 0-8
1-1 Casale-Pro Vercelli 0-0
andata (8ª) Ottava giornata ritorno (17ª)
28 nov. 3-0 Alba Audace-Verona 0-2 13 mar.
3-0 Inter-Casale 1-1
2-0 Juventus-Brescia 2-0
0-1 Napoli-Modena 0-1
2-2 Pro Vercelli-Genoa 0-3


andata (9ª) Nona giornata ritorno (18ª)
5 dic. 3-0 Casale-Brescia 1-3 20 mar.
1-2 Genoa-Juventus 0-0
1-2 Alba Audace-Modena 2-2
4-1 Pro Vercelli-Napoli 3-0
1-1 Verona-Inter 0-5

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Squadre[modifica | modifica wikitesto]

Classifica in divenire[modifica | modifica wikitesto]
[7] 10ª 11ª 12ª 13ª 14ª 15ª 16ª 17ª 18ª
Alba Audace 0 2 4 4 6 6 6 8 8 8 10 10 11 11 11 11 11 12
Brescia 0 1 1 2 4 6 6 6 6 8 8 10 10 12 13 13 13 15
Casale 2 2 4 6 8 8 9 9 11 13 13 15 15 17 19 20 21 21
Genoa 2 3 5 5 7 7 9 10 10 10 12 14 16 17 19 21 23 24
Inter 2 4 4 6 6 8 10 12 13 15 15 17 18 22 22 24 25 27
Juventus 2 4 5 6 8 10 12 14 16 16 18 20 20 20 22 24 26 27
Modena 2 2 3 4 4 6 7 9 11 12 12 12 14 15 15 15 17 18
Napoli 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1
Pro Vercelli 0 1 3 4 4 6 7 8 10 11 11 11 13 15 17 18 18 20
Verona 0 1 1 3 3 3 4 4 5 7 7 7 9 9 11 13 15 15

Girone B[modifica | modifica wikitesto]

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Alessandria dettagli Alessandria Campo degli Orti 10º posto nel girone B della Prima Divisione
Andrea Doria dettagli Genova Campo la Cajenna 7º posto nel girone A della Prima Divisione
Bologna dettagli Bologna Stadio del Littoriale Finalista di Lega Nord
Cremonese dettagli Cremona Campo di via Persico 2º posto nel girone A della Prima Divisione
Fortitudo Pro Roma dettagli Roma Stadio Nazionale 2ª nella semifinale di Lega Sud
Livorno dettagli Livorno Campo di Villa Chayes 5º posto nel girone B della Prima Divisione
Milan dettagli Milano Campo San Siro 8º posto nel girone B della Prima Divisione
Padova dettagli Padova Stadio Silvio Appiani 4º posto nel girone B della Prima Divisione
Sampierdarenese dettagli Genova Stadio di Villa Scassi 6º posto nel girone B della Prima Divisione
Torino dettagli Torino Stadio Filadelfia 2º posto nel girone A della Prima Divisione

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Torino 26 18 12 2 4 52 25 +27
2. Milan 24 18 11 2 5 41 27 +14
2. Bologna 24 18 11 2 5 38 26 +12
4. Alessandria 21 18 9 3 6 42 24 +18
5. Livorno 20 18 9 2 7 32 28 +4
5. Sampierdarenese 20 18 9 2 7 31 36 -5
7. Padova 15 18 7 1 10 29 44 -15
8. Andrea Doria 13 18 5 3 10 16 31 -15
9. Cremonese 12 18 6 0 12 19 35 -16
10. Fortitudo Pro Roma 5 18 2 1 15 18 42 -24

Legenda:

      Ammesso alle finali.
Retrocesso in Prima Divisione 1927-1928.

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Era in vigore il pari merito.
La Cremonese è stata riammessa nella Divisione Nazionale 1927-1928 in seguito alla fusione dell'Andrea Doria e della Sampierdarenese nella Dominante.
La Fortitudo ha fondato la Roma che è stata poi ammessa in sovrannumero alla Divisione Nazionale 1927-1928 per motivi geografici.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Calendario[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) Prima giornata ritorno (10ª)
3 ott. 5-0 Alessandria-Andrea Doria 2-1 19 dic.
5-1 Bologna-Padova 2-0
1-2 Fortitudo Pro Roma-Cremonese 0-1
2-1 Livorno-Torino 0-8
1-2 Milan-Sampierdarenese 1-3
andata (2ª) Seconda giornata ritorno (11ª)
10 ott. 1-0 Andrea Doria-Milan 1-4 26 dic.
3-2 Bologna-Livorno 1-3
0-1 Cremonese-Torino 1-8
1-1 Fortitudo Pro Roma-Alessandria 1-3
3-1 Padova-Sampierdarenese 0-3


andata (3ª) Terza giornata ritorno (12ª)
17 ott. 5-1 Alessandria-Bologna 0-2 2 gen.
1-0 Milan-Cremonese 2-1
1-1 Padova-Andrea Doria 0-1
1-1 Sampierdarenese-Livorno 0-3
4-0 Torino-Fortitudo Pro Roma 2-4
andata (4ª) Quarta giornata ritorno (13ª)
24 ott. 1-1 Andrea Doria-Sampierdarenese 0-3 9 gen.
1-0 Cremonese-Bologna 2-4
0-2 [6]Fortitudo Pro Roma-Livorno 1-3
3-2 Padova-Alessandria 1-6
2-2 Torino-Milan 1-3


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (14ª)
7 nov. 1-1 Bologna-Torino 1-2 16 gen.
0-2 Cremonese-Padova 1-4
2-1 Livorno-Andrea Doria 1-2
1-1 Milan-Alessandria 1-3 27 feb.
3-1 Sampierdarenese-Fortitudo Pro Roma 1-0 16 gen.
andata (6ª) Sesta giornata ritorno (15ª)
14 nov. 6-1 Alessandria-Sampierdarenese 1-2 13 feb.
2-1 Andrea Doria-Cremonese 1-3
2-1 Bologna-Fortitudo Pro Roma[6] 2-0
1-2 Livorno-Milan 0-3
3-1 Torino-Padova 1-0


andata (7ª) Settima giornata ritorno (16ª)
21 nov. 0-0 Alessandria-Livorno 2-1 6 mar.
1-2 Fortitudo Pro Roma-Padova 3-5
4-2 Milan-Bologna 1-4
2-0 Sampierdarenese-Cremonese 0-4
3-1 Torino-Andrea Doria 2-1
andata (8ª) Ottava giornata ritorno (17ª)
28 nov. 1-3 Alessandria-Torino 2-3 13 mar.
1-2 Andrea Doria-Fortitudo Pro Roma 1-0
0-1 Cremonese-Livorno 0-4
1-3 Padova-Milan 2-5
1-3 Sampierd.-Bologna 2-4


andata (9ª) Nona giornata ritorno (18ª)
5 dic. 0-0 Bologna-Andrea Doria 1-0 20 mar.
1-0 Cremonese-Alessandria 1-2
5-0 Livorno-Padova 1-3
4-0 Milan-Fortitudo Pro Roma 3-2
6-1 Torino-Sampierdarenese 1-4

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Squadre[modifica | modifica wikitesto]

Classifica in divenire[modifica | modifica wikitesto]
10ª 11ª 12ª 13ª 14ª 15ª 16ª 17ª 18ª
Alessandria 2 3 5 5 6 8 9 9 9 11 13 13 15 15 15 19 19 21
Andrea Doria 0 2 4 4 4 6 6 6 7 7 7 9 9 11 11 11 13 13
Bologna 2 4 4 4 5 7 7 9 10 12 12 14 16 16 18 20 22 24
Cremonese 2 2 2 4 4 4 4 4 6 8 8 8 8 8 10 12 12 12
Fortitudo 0 1 1 1 1 1 1 3 3 3 3 5 5 5 5 5 5 5
Livorno 2 2 4 5 7 7 8 10 12 12 14 16 18 18 18 18 20 20
Milan 0 0 2 3 4 6 8 10 12 12 14 14 16 16 20 20 22 24
Padova 0 2 3 5 7 7 9 9 9 9 9 9 9 11 11 13 13 15
Sampierdarenese 2 2 3 4 6 6 8 8 8 10 12 12 14 16 18 18 18 20
Torino 0 2 4 5 6 8 10 12 14 16 18 18 18 20 22 24 26 26

Girone finale[modifica | modifica wikitesto]

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Torino 14 10 7 0 3 17 15 +2
2. Bologna 12 10 5 2 3 14 6 +8
3. Juventus 11 10 5 1 4 24 13 +11
4. Genoa 9 10 4 1 5 15 21 -6
5. Inter 8 10 3 2 5 13 16 -3
6. Milan 6 10 2 2 6 13 25 -12

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Era in vigore il pari merito.
Torino campione d'Italia 1926-1927. Scudetto revocato per il caso Allemandi dalla FIGC il 3 novembre 1927.

Squadra capolista[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Foot Ball Club Torino 1926-1927.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Calendario[modifica | modifica wikitesto]

andata (1ª) Prima giornata ritorno (6ª)
27 mar. 1-0 Bologna-Juventus 1-1 22 mag.
1 mag. 4-2 Milan-Genoa 0-2
2-1 Torino-Inter 2-1
andata (2ª) Seconda giornata ritorno (7ª)
3 apr. 1-0 Genoa-Bologna 0-1 5 giu.
1-2 Inter-Milan 1-1
1-0 Juventus-Torino 1-2


andata (3ª) Terza giornata ritorno (8ª)
10 apr. 2-1 Bologna-Milan 1-1 12 giu.
2-1 Inter-Juventus 3-1
3-1 Torino-Genoa 1-3
andata (4ª) Quarta giornata ritorno (9ª)
8 mag. 3-0 Bologna-Inter 0-1 19 giu.
6-0 Juventus-Genoa 3-2
2-3 Milan-Torino 0-3


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (10ª)
15 mag. 1-1 Genoa-Inter 3-2 10 lug.
0-2 [8] Milan-Juventus 2-8
3 lug. 1-0 [9] Torino-Bologna 0-5

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Squadre[modifica | modifica wikitesto]

Classifica in divenire[modifica | modifica wikitesto]
10ª
Bologna 2 2 4 6 6 7 9 10 10 12
Genoa 0 2 2 2 3 5 5 7 7 9
Inter 0 0 2 2 3 3 4 6 8 8
Juventus 0 2 2 4 6 7 7 7 9 11
Milan 2 4 4 4 4 4 5 6 6 6
Torino 2 2 4 6 8 10 12 12 14 14

Classifica marcatori[modifica | modifica wikitesto]

Gol Giocatore Squadra
22 Bandiera dell'Austria Antonio Powolny Inter
21 Bandiera dell'Italia Julio Libonatti Torino
19 Bandiera dell'Italia Gino Rossetti Torino
16 Bandiera dell'Italia Antonio Vojak Juventus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Al termine della stagione le squadre provinciali, in difficoltà economiche per gli elevati costi di iscrizione e di trasferta, protestarono per la formula del campionato, considerandola la causa della crescita del divario economico con le squadre metropolitane: infatti, mentre queste ultime riuscivano a sostenere le spese grazie agli introiti derivanti dalla disputa del girone finale per il titolo, le società provinciali, a causa degli scarni introiti derivanti dagli incontri di Coppa Italia o di Coppa CONI (disertate dal pubblico), rischiavano la bancarotta e, per risanare il bilancio, erano costrette a vendere i loro elementi migliori alle squadre metropolitane. Nel maggio 1927 il Casale fece pressioni per cambiare la formula del campionato, proponendo il girone unico (inizialmente a 20 squadre, da ridursi dopo una stagione di transizione a 18) che avrebbe avuto il merito di far disputare a tutte le squadre lo stesso numero di incontri di campionato, riducendo così il divario economico tra squadre provinciali e metropolitane. Cfr. Il Monferrato del 21 maggio 1927.
  2. ^ Dichiarazioni dell'arbitro che diresse il match Torino-Bologna, in La Stampa, 11 giugno 1927, p. 4. URL consultato l'8 giugno 2017.
  3. ^ Il Bologna rivuole lo Scudetto del 1927 Archiviato il 18 aprile 2017 in Internet Archive.
  4. ^ Tavecchio apre al Toro: «Scudetto 1927 Cairo, ti ascolto», su tuttosport.com. URL consultato il 12 febbraio 2022.
  5. ^ Vedasi ad esempio "L'Impero" del 7 novembre 1926, p. 5.
  6. ^ a b c A tavolino per delibera del D.D.S..
  7. ^ cfr. collegamenti esterni.
  8. ^ A tavolino per intemperanze del pubblico.
  9. ^ Ripetizione, a causa di un presunto errore tecnico dell'arbitro, della partita originariamente disputata il 15 maggio e vinta 1-0 dal Torino.

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