Distrofia oculofaringea

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Distrofia oculofaringea
Alcuni dei muscoli coinvolti
Malattia rara
Specialitàneurologia
Eziologiatrinucleotide repeat expansion
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM359.1
OMIM164300
MeSHD039141
GeneReviewsPanoramica

Per distrofia oculofaringea in campo medico, si intende un disturbo autosomico a carattere dominante, una malattia genetica distrofica muscolare che riguarda la vista e la muscolatura oculare, facciale e prossimale. Non deve essere confusa con una malattia simile, la distrofia oculare.

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

Colpisce prevalentemente i giovani di età fra i 30 e i 50 anni, non mostra preferenze per quanto riguarda il sesso, le zone più colpite sono i paesi più sviluppati come alcuni stati degli USA, diversi casi si sono visti in Europa e in Italia.

Sintomatologia[modifica | modifica wikitesto]

Fra i sintomi e i segni clinici ritroviamo blefaroptosi (ovvero l'abbassamento delle palpebre), grave disfagia (il disturbo nella deglutizione, rischio di polmonite ab ingestis), oftalmoplegia, diplopia, disturbo di accomodazione, disartria, disfonia, ipostenia facciale e prossimale alle braccia. Sebbene i segni/sintomi sopra menzionati siano i più comuni, ci sono stati casi, anche se rari, in cui il sistema nervoso periferico è stato coinvolto con una significativa riduzione delle fibre mielinizzate, e sintomatologia sistemica.[1] In molti casi, la debolezza degli arti superiori precede la disfagia. Nel 5-10% dei pazienti, si presenta anche debolezza distale invalidante agli arti inferiori, che esordisce prima dei 60 anni.[2]

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

Una corretta diagnosi avviene tramite la biopsia muscolare e il test genetico. Diagnosi differenziale con miastenia gravis, altre miopatie (es. distrofia miotonica, distrofia facio-scapolo-omerale), disturbi neurologici come sclerosi multipla, e distrofia oculare.

Terapia[modifica | modifica wikitesto]

Il trattamento mira a nornmalizzare i sintomi manifestati:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Trollet, Capucine; Gidaro, Teresa; Klein, Pierre; Périé, Sophie; Butler-Browne, Gillian; Lacau St Guily, Jean (1993-01-01). Pagon, Roberta A.; Adam, Margaret P.; Ardinger, Holly H.; Wallace, Stephanie E.; Amemiya, Anne; Bean, Lora J.H.; Bird, Thomas D.; Fong, Chin-To; Mefford, Heather C. (eds.). Oculopharyngeal Muscular Dystrophy. Seattle (WA): University of Washington, Seattle. PMID 20301305.update 2014
  2. ^ Distrofia muscolare oculofaringea, su Orphanet.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • David A Greenberg, Aminoff Micheal J, Simon Roger P, Neurologia Clinica quinta edizione, Milano, McGraw Hill (Lange), 2004, ISBN 88-386-2980-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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