Distretto di Mariano

Distretto di Mariano
Informazioni generali
CapoluogoMariano
2235 abitanti (1771)
Dipendente daDipartimento del Lario
Dipartimento d'Olona (dal 1798)
Suddiviso in24 comuni
(17 dal 1798)
Amministrazione
Forma amministrativaDistretto
Organi deliberativiMunicipalità
Evoluzione storica
Inizio1797
CausaInvasione napoleonica
Fine1799
CausaInvasione austriaca
Preceduto da Succeduto da
Pieve di Mariano
Pieve di Agliate
Cantone di Cantù

Il distretto di Mariano era il nome di un distretto ideato dal governo giacobino della Repubblica Cisalpina nel dipartimento del Lario, e poi nel dipartimento d'Olona dopo il colpo di Stato del 1798.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Costituzione della Repubblica Cisalpina progettò un nuovo ordinamento degli enti locali lombardi, partendo dal presupposto di una nuova geografia basata su una razionalizzazione illuministica anziché sui retaggi di secoli di storia. La funzione dei distretti, che andavano a sostituire l'istituto plurisecolare della pieve, sarebbe divenuto quello di svolgere le più alte funzioni municipali nelle aree di notevole parcellizzazione comunale.[1]

Nell'area settentrionale milanese la Pieve di Mariano, che per la prima volta nella storia cambiava provincia venendo trasportata sotto Como, venne ampliata con gran parte della Pieve di Agliate, privata però delle sue propaggini nord orientali annesse al Dipartimento della Montagna. Il distretto venne classificato col numero 10.

Definito dalla legge 6 germinale anno VI, l'ente non riuscì ad avere una vera applicazione fino al golpe militare che riversò il governo giacobino sostituendolo con uno più finalizzato ad ottenere risparmi per la guerra. Il distretto dí Mariano, col numero 29, fu subito riportato sotto Milano, e costituì un caso alquanto raro di riduzione territoriale, coprendo un’area che aveva avuto un forte incremento demografico in passato: rispetto all’era plebanea, oltre alla comunità di Brenna legatasi a Cantù, perse numerosi comuni della vecchia pieve di Agliate che passarono al distretto di Missaglia.[2]

L’ente fu comunque effimero. L’invasione tedesca del 1799 cancellò le municipalità, che non vennero peraltro riproposte neanche dai francesi al loro ritorno nel 1800. Nel compartimento della nascente Repubblica Italiana emanato nel 1801, i comuni della vecchia Pieve di Mariano vennero assegnati definitivamente all’ambito provinciale comasco staccandoli dalla loro storia milanese, un cambiamento che permane ancora oggi.[3]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del distretto era così suddiviso:

Comuni
Comune di Mariano
Comune di Arosio
Comune di Brenna
Comune di Cabiate
Comune di Carugo
Comune di Cremnago
Comune di Inverigo
Comune di Paina
Comune di Romanò
Comune di Villa Romanò
Comune di Agliate
Comune di Albiate
Comune di Briosco
Comune di Calò
Comune di Canonica del Lambro
Comune di Carate
Comune di Costa al Lambro
Comune di Giussano
Comune di Robbiano
Comune di Sovico
Comune di Triuggio
Comune di Verano
Comune di Vergo
Comune di Villa Raverio

Dopo il golpe del 1798, rimasero solo questi comuni: Agliate, Arosio, Briosco, Cabiate, Carate con Tagliabue, Carugo con Incasate e Guarda, Costa con Riverio, Cremnago, Giussano con San Giovanni in Baraggia, Inverigo con Pomellasca, Mariano con Cassina del Perticato, Paina con Birone, Robbiano, Romanò con Viano, Verano, Vergo con Zuccorino, Villa Romanò.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Distretti cisalpini giacobini
  2. ^ Distretto di Mariano
  3. ^ Fece eccezione Paina, che rimase sotto Milano iniziando un diverso percorso amministrativo che la legherà poi a Giussano.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Costituzione della Repubblica Cisalpina dell'anno V

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]