Dis Pater

Pietra votiva a Dis Pater e a Proserpina. Museo archeologico romanico-germanico, Colonia.

Dite o Dis Pater è una divinità romana. Inizialmente considerato dio delle ricchezze del sottosuolo, finì per divenire il dio del sottosuolo ed essere così identificato con Plutone, l'equivalente di Ade nella mitologia greca.

In latino Dis (più raro Ditis) deriva da dis, ditis aggettivo contratto di dives, divitis cioè ricco. Il suo nome significa "il padre delle ricchezze". Si identifica completamente con Pluto, nome accostato all'aggettivo greco ploutos, ricco.

Dante nella Divina Commedia chiama Dite la città interna dell'Inferno (sesto cerchio)[1], dove sono puniti i peccati di malizia cioè quelli commessi volontariamente e non causati da una perdita di controllo. Dante usa Dite anche come nome per Lucifero [2]. E Ugo Foscolo nel carme Dei Sepolcri parla del "limitar di Dite", il regno dei defunti (v. 25).

Il poeta latino Virgilio nell'Eneide (libro VI; vv. 268- 269) scrive di Enea e della Sibilla Cumana che entrano nell'oltretomba: " Sotto la notte sola, andavano oscuri per l'ombra / e per le vacue case di Dite e i suoi vani regni, /...".

In altri media[modifica | modifica wikitesto]

Dispater è uno dei sovrani dei Nove Inferi di Bator nel gioco di ruolo Dungeons & Dragons, e in particolare ne governa il secondo strato, Dis.

Dis Pater è lo Spirito venerato dai membri del Clan Giovanni nel gioco di ruolo Vampiri la Masquerade.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cerchi dell'Inferno
  2. ^ Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno 34, vv. 20-21.
    «"Ecco Dite", dicendo, "ed ecco il loco / ove convien che di fortezza t’armi".»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

«La totalità della sostanza terrestre considerata nella pienezza delle sue funzioni fu invece affidata a Dis Pater che è lo stesso che dire Dives (il ricco), il Ploutos dei Greci; denominazione giustificata dal fatto che ogni cosa ritorna alla terra e da essa trae origine. A Dis Pater si ricollega Proserpina (il nome è di origine greca, trattandosi di quella dea che i Greci chiamano Persefone) che simboleggerebbe il seme del frumento e che la madre avrebbe cercata dopo la sua scomparsa...»

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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