Diocesi di Rimini

Diocesi di Rimini
Dioecesis Ariminensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Ravenna-Cervia
Regione ecclesiasticaEmilia-Romagna
 
Mappa della diocesi
 
VescovoNicolò Anselmi
Vicario generaleMaurizio Fabbri
Vescovi emeritiFrancesco Lambiasi
Presbiteri191, di cui 153 secolari e 38 regolari
1.659 battezzati per presbitero
Religiosi42 uomini, 337 donne
Diaconi55 permanenti
 
Abitanti356.300
Battezzati317.000 (89,0% del totale)
StatoItalia
Superficie781 km²
Parrocchie115 (6 vicariati)
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleSanta Colomba
Santi patroniBeata Vergine della Pietà
San Gaudenzio
IndirizzoVia IV Novembre 35, 47900 Rimini, Italia
Sito webwww.diocesi.rimini.it
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia

La diocesi di Rimini (in latino Dioecesis Ariminensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Ravenna-Cervia appartenente alla regione ecclesiastica Emilia-Romagna. Nel 2020 contava 317.000 battezzati su 356.300 abitanti. È retta dal vescovo Nicolò Anselmi.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende 28 comuni (di cui 20 in provincia di Rimini, 5 in provincia di Forlì-Cesena, 3 in provincia di Pesaro e Urbino), nelle regioni Emilia-Romagna e Marche.

Sede vescovile è la città di Rimini, dove si trova la cattedrale di Santa Colomba.

Il territorio diocesano si estende per 781 km² ed è suddiviso in 115 parrocchie.

Vicariati[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi è suddivisa in 6 vicariati: Vicariato urbano, Valmarecchia, Litorale nord, Litorale sud, Savignano-Santarcangelo, Valconca[1].

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Rimini.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tradizionalmente si attribuisce la fondazione della diocesi riminese al III secolo e si riconosce come protovescovo Gaudenzio. Primo vescovo storicamente documentato è Stemnio, che partecipò al sinodo romano del 313. Nel 359 si tenne a Rimini l'omonimo concilio, convocato dall'imperatore Costanzo II per riconciliare le posizioni di ariani e niceni.

La diocesi fu sempre immediatamente soggetta alla Santa Sede fino al 1604 quando entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Ravenna.

Al vescovo Giulio Parisani si deve l'istituzione del seminario diocesano, inaugurato il 18 marzo 1568, che fu ricostruito da Ludovico Valenti nel Settecento.

Nel 1777 Rimini cedette nove parrocchie alla diocesi di Cesena.

Due personalità della Chiesa ebbero i natali nella diocesi riminese nel XVIII secolo: Giovanni Vincenzo Ganganelli, che divenne papa con il nome di Clemente XIV, e Giuseppe Garampi, a cui si deve la moderna strutturazione dell'Archivio apostolico vaticano.

Nel 1809 il Tempio Malatestiano divenne la nuova sede della cattedrale di Santa Colomba. La cattedrale antica, dedicata in origine forse allo Spirito Santo in forma di colomba, fu costruita a ridosso delle mura romane nell'attuale piazza Malatesta[2] e, con la consacrazione a cattedrale (1154), fu anche intitolata a Santa Colomba di Sens. Fu abbattuta nel 1815.

Nel 1977 cedette quattro parrocchie alla diocesi di San Marino-Montefeltro ed ebbe dalla stessa diocesi un territorio in comune di Sogliano al Rubicone.

Dal 22 febbraio 1977 al 25 maggio 1995 è stata unita in persona episcopi alla diocesi di San Marino-Montefeltro.

Il 29 agosto 1982 la diocesi ha ricevuto la visita pastorale di papa Giovanni Paolo II.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Santi della Chiesa riminese[modifica | modifica wikitesto]

Oltre a san Gaudenzio, primo vescovo e patrono della diocesi, che viene celebrato il 14 ottobre, la Chiesa di Rimini annovera altri santi:

  • Sant'Aldebrando, vescovo, commemorato l'11 maggio
  • San Giuliano, martire, commemorato il 22 giugno
  • Santa Innocenza, vergine e martire, commemorata il 17 settembre
  • Santa Paola, commemorata il 4 novembre
  • Santa Colomba di Sens vergine e martire, titolare della chiesa cattedrale, commemorata il 29 dicembre

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 356.300 persone contava 317.000 battezzati, corrispondenti all'89,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 185.050 185.100 100,0 271 225 46 682 67 441 145
1969 ? 255.106 0,0 281 221 60 ? 73 787 139
1980 274.562 275.630 99,6 292 219 73 940 83 660 173
1990 285.000 286.500 99,5 257 207 50 1.108 6 59 539 138
1999 286.559 301.641 95,0 241 201 40 1.189 9 54 515 123
2000 289.934 305.193 95,0 241 201 40 1.203 9 53 515 123
2001 293.292 308.728 95,0 240 195 45 1.222 11 59 494 123
2002 295.846 311.416 95,0 238 188 50 1.243 11 64 495 123
2003 299.508 315.272 95,0 234 186 48 1.279 14 62 493 123
2004 303.365 319.332 95,0 232 184 48 1.307 15 62 503 123
2010 318.876 346.604 92,0 218 175 43 1.462 30 61 444 115
2014 344.800 377.900 91,2 213 165 48 1.618 39 60 410 115
2017 318.300 357.700 89,0 207 163 44 1.537 39 48 375 115
2020 317.000 356.300 89,0 191 153 38 1.659 55 42 337 115

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le parrocchie della diocesi di Rimini, su diocesi.rimini.it. URL consultato il 25 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2019).
  2. ^ Resti della Cattedrale di Santa Colomba, su archivio.comune.rimini.it. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  3. ^ Indicato come presule di Rimini dalla tradizione. Lanzoni ritiene che la sua presenza nella cronotassi riminese potrebbe essere dovuta ad un'errata lezione dei manoscritti. Secondo Petri, si tratterrebbe di un sacerdote riminese, e non di un vescovo (Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, pp. 721-722, Euthicius 1).
  4. ^ Petri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, pp. 1067-1068 (Iohannes 16).
  5. ^ Petri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. II, pp. 2121-2122 (Stephanus 27).
  6. ^ Petri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, pp. 413-415 (Castorius 4).
  7. ^ Vescovo di Urbino, amministratore in assenza dell'infermo Castorio.
  8. ^ Petri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, pp. 1129-1130 (Iohannes 115).
  9. ^ Ignoto al Gams e al Cappelletti.
  10. ^ Marco Vendittelli, Rufino, in Dizionario biografico degli italiani, volume 89 (2017). Divenne cardinale del titolo di Santa Prassede, e come tale è documentato per la prima volta il 20 agosto 1190; mantenne comunque la sede riminese fino alla morte.
  11. ^ Cappelletti, vol. II, p. 415.
  12. ^ Il 17 aprile 1741 fu nominato arcivescovo titolare di Sebastea, mantenendo la sede di Rimini.
  13. ^ Il 20 gennaio 1845 fu nominato arcivescovo titolare di Tiana.
  14. ^ Nominato arcivescovo titolare di Eliopoli di Fenicia.
  15. ^ Nominato vescovo titolare di Scitopoli.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]