Diocesi di Funchal

Diocesi di Funchal
Dioecesis Funchalensis
Chiesa latina
Suffraganea delpatriarcato di Lisbona
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoNuno Brás da Silva Martins
Vescovi emeritiTeodoro de Faria,
António José Cavaco Carrilho
Presbiteri98, di cui 73 secolari e 25 regolari
2.554 battezzati per presbitero
Religiosi28 uomini, 110 donne
 
Abitanti261.806
Battezzati250.300 (95,6% del totale)
StatoPortogallo
Superficie801 km²
Parrocchie96 (7 vicariati)
 
Erezione12 gennaio 1514
Ritoromano
CattedraleAssunzione di Maria Vergine
Santi patroniSan Giacomo il Minore
Nostra Signora del Monte
IndirizzoC.P. 4550, Largo Visconde Ribeiro Real 49, 9001-801 Funchal CODEX, Ilha da Madeira, Portugal
Sito webwww.diocesedofunchal.com
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Portogallo

La diocesi di Funchal (in latino: Dioecesis Funchalensis) è una sede della Chiesa cattolica in Portogallo suffraganea del patriarcato di Lisbona. Nel 2021 contava 250.300 battezzati su 261.806 abitanti. È retta dal vescovo Nuno Brás da Silva Martins.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende l'arcipelago di Madera.

Sede vescovile è la città di Funchal, dove si trova la cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine.

Il territorio si estende su 801 km² ed è suddiviso in 96 parrocchie, raggruppate in 7 arcipresbiterati: Calheta, Câmara de Lobos, Funchal, Machico e Santa Cruz, Ribeira Brava e Ponta do Sol, Santana, São Vicente e Porto Moniz.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'arcipelago di Madera fu scoperto nel 1420 dal navigatore João Gonçalves Zarco, che ne prese possesso in nome del re del Portogallo. La colonizzazione delle isole, ancora disabitate, ebbe subito inizio, come pure la costruzione delle prime chiese; la giurisdizione temporale e spirituale fu inizialmente affidata all'Ordine del Cristo, che governava l'arcipelago dalla sede centrale di Tomar. Nel 1456 papa Callisto III dichiarò l'arcipelago nullius dioecesis, dipendente dal Maestro Generale dell'Ordine.

La diocesi fu eretta il 12 gennaio 1514 con la bolla Pro excellenti praeeminentia di papa Leone X, ricavandone il territorio dalla diocesi di Tangeri (oggi arcidiocesi). Originariamente era suffraganea dell'arcidiocesi di Lisbona (oggi patriarcato), ed aveva giurisdizione su tutti i territori scoperti dai Portoghesi nell'Atlantico e nell'oceano Indiano.

Il 31 gennaio 1533 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Santiago di Capo Verde e nel contempo fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.[1] Si trattava della più estesa metropolia del mondo, che comprendeva il Brasile, l'India e tutto l'Oriente e quasi tutta l'Africa, oltre le Azzorre e Madera. Il 3 novembre 1534 cedette altre porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Angra, di Goa (oggi arcidiocesi di Goa e Damão) e di São Tomé e Príncipe.

La dignità primaziale della sede di Funchal, con le sue suffraganee di Angra, di Capo Verde, di São Tomé e di Goa, fu confermata da papa Paolo III con la bolla Romani Pontificis dell'8 luglio 1539.

Il 23 febbraio 1551 cedette un'ulteriore porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di San Salvador di Bahia, la prima diocesi brasiliana.

Il 3 luglio dello stesso 1551 cessò di essere un'arcidiocesi metropolitana e tornò ad essere una diocesi suffraganea dell'arcidiocesi di Lisbona. A partire da questo momento, anche la diocesi di Funchal fu sottomessa al padroado regio. Nel 1560 fu annessa alla diocesi la fortificazione portoghese di Arguim sulla terraferma africana.

Durante tutto questo periodo i vescovi non erano mai sbarcati sull'isola di Madera, ma avevano preso possesso della diocesi attraverso procuratori. Il primo a visitare la sua Chiesa fu il domenicano Jorge de Lemos (1556-1569), che dette avvio ad una seria organizzazione della diocesi in linea con le direttive del concilio di Trento, opera che fu continuata dai suoi successori, Jerónimo Barreto e Luís de Figueiredo e Lemos, che radunarono i primi sinodi diocesani. A Jerónimo Barreto si deve inoltre l'organizzazione del seminario, già istituito nel 1566.

Il 22 gennaio 1842 Funchal cedette ancora una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della prefettura apostolica delle Due Guinee e del Senegambia (oggi arcidiocesi di Libreville).

Fino all'inizio del XX secolo i vescovi di Funchal portarono il titolo di vescovi di Madera, di Porto Santo, di Desertas e di Arguim.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Diogo Pinheiro † (12 giugno 1514 - 1526 deceduto)
    • Sede vacante (1526-1533)
  • Martinho de Portugal † (10 febbraio 1533 - 15 novembre 1547 deceduto)[2]
    • Sede vacante (1547-1551)
  • Gaspar do Casal, O.E.S.A. † (3 luglio 1551 - 9 marzo 1556 nominato vescovo di Leiria)
  • Jorge de Lemos, O.P. † (9 marzo 1556 - 1569 dimesso)
  • Fernando de Távora, O.P. † (14 novembre 1569 - 1573 dimesso)
  • Jerónimo Barreto † (27 aprile 1573 - 3 giugno 1585 nominato vescovo di Faro)
  • Luís de Figueiredo e Lemos † (11 dicembre 1585 - 26 novembre 1608 deceduto)
  • Lourenço de Távora, O.F.M.Cap. † (27 gennaio 1610 - 18 settembre 1617 nominato vescovo di Elvas)
  • Jerónimo Fernando † (18 febbraio 1619 - 2 maggio 1650 deceduto)
    • Sede vacante (1650-1670)
  • Gabriel de Almeida, O.Cist. † (15 dicembre 1670 - 13 luglio 1674 deceduto)
  • António Teles da Silva, O.S.B. † (17 dicembre 1674 - 14 febbraio 1682 deceduto)
  • Estevão Brioso de Figueiredo † (27 settembre 1683 - 20 maggio 1689 deceduto)
  • José de Santa Maria Saldanha, O.F.M.Disc. † (6 marzo 1690 - 17 dicembre 1696 nominato vescovo di Porto)
  • José de Sousa Castelo Branco † (27 gennaio 1698 - 18 febbraio 1725 dimesso)
  • Manuel Coutinho, O.Christ. † (21 febbraio 1725 - 2 gennaio 1741 nominato vescovo di Lamego)
  • João do Nascimento, O.F.M.Ref. † (2 gennaio 1741 - 5 novembre 1753 deceduto)
  • Gaspar Afonso da Costa Brandão † (19 luglio 1756 - 28 gennaio 1784 deceduto)
  • José da Costa e Torres † (14 febbraio 1785 - 24 luglio 1797 nominato vescovo di Elvas)
  • Luis Rodrigues Vilares † (24 luglio 1797 - 1810 deceduto)
    • Sede vacante (1810-1819)
  • João Joaquim Bernardino de Brito † (23 agosto 1819 - 26 luglio 1820 deceduto)
  • Francisco José Rodrigues de Andrade † (24 settembre 1821 - 2 maggio 1838 deceduto)
    • Sede vacante (1838-1843)
  • José Xavier de Cerveira e Sousa † (22 gennaio 1844 - 28 settembre 1849 nominato vescovo di Beja)
  • Manuel Martins Manso † (20 maggio 1850 - 18 marzo 1858 nominato vescovo di Guarda)
  • Patrício Xavier de Moura † (15 aprile 1859 - 19 settembre 1872 deceduto)
  • Aires de Ornelas de Vasconcelos † (19 settembre 1872 succeduto - 17 novembre 1874 nominato arcivescovo di Goa)
  • Manuel Agostinho Barreto † (29 settembre 1876 - 25 giugno 1911 deceduto)
    • Sede vacante (1911-1914)
  • António Emanuele Pereira Ribeiro † (2 ottobre 1914 - 22 marzo 1957 deceduto)
  • David de Sousa, O.F.M. † (23 settembre 1957 - 15 novembre 1965 nominato arcivescovo di Évora)
  • João Antonio da Silva Saraiva † (21 novembre 1965 - 28 giugno 1972 nominato vescovo di Coimbra)
  • Francisco Antunes Santana † (18 marzo 1974 - 5 marzo 1982 deceduto)
  • Teodoro de Faria (10 marzo 1982 - 8 marzo 2007 ritirato)
  • António José Cavaco Carrilho (8 marzo 2007 - 12 gennaio 2019 ritirato)
  • Nuno Brás da Silva Martins, dal 12 gennaio 2019

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 261.806 persone contava 250.300 battezzati, corrispondenti al 95,6% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1948 247.797 250.124 99,1 119 107 12 2.082 29 392 50
1970 269.100 270.200 99,6 147 121 26 1.830 46 497 102
1980 270.000 300.000 90,0 128 99 29 2.109 1 58 566 102
1990 297.000 320.000 92,8 109 79 30 2.724 3 56 481 102
1999 277.000 285.000 97,2 106 76 30 2.613 2 45 440 96
2000 279.000 287.700 97,0 112 77 35 2.491 2 48 430 96
2001 279.000 288.000 96,9 106 76 30 2.632 3 45 371 96
2002 280.000 292.000 95,9 103 76 27 2.718 5 42 360 96
2003 280.000 292.000 95,9 102 72 30 2.745 3 66 280 96
2004 280.000 292.000 95,9 103 75 28 2.718 2 48 280 96
2006 270.000 282.000 95,7 104 72 32 2.596 2 49 240 96
2013 268.000 278.000 96,4 103 78 25 2.601 2 40 180 96
2016 257.000 268.000 95,9 98 70 28 2.622 33 141 96
2019 255.500 266.700 95,8 93 68 25 2.747 31 129 96
2021 250.300 261.806 95,6 98 73 25 2.554 28 110 96

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PTLA) António Brásio (a cura di), Monumenta missionaria africana, vol. VII, Lisboa, Agência Geral do Ultramar, 1963, pp. 246-248 (nº 79).
  2. ^ Unico arcivescovo metropolita.
  3. ^ Morì prima della consacrazione episcopale.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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