Diocesi di Essen

Diocesi di Essen
Dioecesis Essendiensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Colonia
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoFranz-Josef Overbeck
Vicario generaleKlaus Pfeffer
AusiliariLudger Schepers[1],
Wilhelm Zimmermann[2]
Presbiteri381, di cui 300 secolari e 81 regolari
2.043 battezzati per presbitero
Religiosi92 uomini, 238 donne
Diaconi67 permanenti
 
Abitanti2.545.540
Battezzati778.470 (30,6% del totale)
StatoGermania
Superficie1.890 km²
Parrocchie42 (10 vicariati)
 
Erezione23 febbraio 1957
Ritoromano
CattedraleSantissima Trinità
Santi patroniMadre del Buon Consiglio
San Ludgero
Sant'Alfredo
IndirizzoZwolfling 16, D-45127; Postfach 100464, D-45004 Essen, Bundesrepublik Deutschland
Sito webwww.bistum-essen.de
Dati dall'Annuario pontificio 2020 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Germania

La diocesi di Essen (in latino Dioecesis Essendiensis) è una sede della Chiesa cattolica in Germania suffraganea dell'arcidiocesi di Colonia. Nel 2021 contava 778.470 battezzati su 2.545.540 abitanti. È retta dal vescovo Franz-Josef Overbeck.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi è collocata nella Germania centro-occidentale, nello stato federato della Renania Settentrionale-Vestfalia e più precisamente nella regione della Ruhr.

Sede vescovile è la città di Essen, dove si trova la cattedrale della Santissima Trinità. Nel quartiere Werden di Essen sorge la basilica minore di San Ludgero.

Il territorio si estende su 1.890 km² ed è suddiviso in 42 parrocchie, raggruppate in 8 decanati urbani e 2 decanati rurali: Bochum-Wattenscheid, Bottrop, Duisburg, Essen, Gelsenkirchen, Gladbeck, Mülheim an der Ruhr, Oberhausen, Altena-Lüdenscheid e Hattingen-Schwelm.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi è stata eretta il 23 febbraio 1957 con la bolla Germanicae gentis di papa Pio XII, ricavandone il territorio dalle arcidiocesi di Colonia e di Paderborn e dalla diocesi di Münster. L'erezione della diocesi faceva seguito alla convenzione stipulata tra la Santa Sede e il land della Renania Settentrionale-Vestfalia del 19 dicembre precedente.[3]

L'8 luglio 1959, con la lettera apostolica Essendiae in urbe, papa Giovanni XXIII ha proclamato la Beata Maria Vergine, venerata con il titolo di Madre del Buon Consiglio e di Goldene Madonna, patrona principale della diocesi.[4]

Il 25 ottobre 1959 è stato istituito il capitolo dei canonici della cattedrale con la bolla Solet apostolica di papa Giovanni XXIII.[5]

La diocesi ha subito alcune lievi variazioni territoriali nel 1960[6] e nel 2007[7], con l'annessione di due parrocchie dalle arcidiocesi di Colonia e di Paderborn.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 2.545.540 persone contava 778.470 battezzati, corrispondenti al 30,6% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1970 1.335.303 3.030.071 44,1 991 818 173 1.347 204 2.203 232
1980 1.244.808 2.813.156 44,2 988 781 207 1.259 29 247 1.489 348
1990 1.154.526 2.750.500 42,0 824 656 168 1.401 64 197 964 347
1999 1.038.809 2.700.666 38,5 688 548 140 1.509 75 164 623 344
2000 1.023.088 2.686.831 38,1 666 533 133 1.536 74 155 578 341
2001 1.006.394 2.672.963 37,7 654 523 131 1.538 74 148 489 333
2002 988.433 2.659.652 37,2 647 515 132 1.527 74 149 548 321
2003 970.438 2.646.480 36,7 637 506 131 1.523 75 150 529 307
2004 955.651 2.633.706 36,3 636 497 139 1.502 80 156 546 293
2006 930.653 2.615.873 35,6 597 473 124 1.558 79 139 453 281
2013 844.188 2.525.313 33,4 506 404 102 1.668 77 118 387 43[8]
2016 817.600 2.485.839 32,9 445 362 83 1.837 80 107 303 42
2019 775.280 2.535.215 30,6 410 328 82 1.890 79 94 301 42
2021 778.470 2.545.540 30,6 381 300 81 2.043 67 92 238 42

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vescovo titolare di Neapoli di Proconsolare.
  2. ^ Vescovo titolare di Benda.
  3. ^ AAS 49 (1957), pp. 201-205.
  4. ^ (LA) Lettera apostolica Essendiae in urbe, AAS 51 (1959), pp. 899-900.
  5. ^ Bolla Solet apostolica, AAS 52 (1960), pp. 133-134.
  6. ^ Sacra Congregazione Concistoriale, Decreto Ad satius, AAS 53 (1961), pp. 45-46.
  7. ^ Congregazione per i vescovi, Decreto Quo aptius, AAS 99 (2007), pp. 820-821.
  8. ^ L'Annuario pontificio, edizione 2015, p. 235, riporta un numero di 43 parrocchie, e non 143 come trascritto da Catholic Hierarchy.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN154819890 · ISNI (EN0000 0001 2271 3755 · LCCN (ENn84090726 · GND (DE16272593-0 · BNF (FRcb12110692z (data) · J9U (ENHE987007259431005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n84090726
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