Diocesi di Damiata

Damiata
Sede vescovile titolare
Dioecesis Tamiathitana seu Damiatensis
Patriarcato di Alessandria
Sede titolare di Damiata
Mappa del Basso Egitto in età antica e del delta del Nilo
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVII secolo
StatoEgitto
RegioneAugustamnica
Diocesi soppressa di Damiata
Suffraganea diPelusio
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Damiata (in latino Dioecesis Tamiathitana seu Damiatensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Damiata, corrispondente alla città di Dumyāt nel delta del Nilo, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Augustamnica Prima nella diocesi civile d'Egitto. Faceva parte del patriarcato di Alessandria ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Pelusio.

Sono cinque i vescovi noti di fede calcedonese di quest'antica diocesi egiziana, che fu eretta probabilmente all'epoca dell'arcivescovo Teofilo (385-412).[1] Eraclio prese parte al concilio di Efeso del 431, sostenitore del proprio patriarca Cirillo di Alessandria.[2] Nel 459 Elpidio sottoscrisse il decreto sinodale di Gennadio I di Costantinopoli contro i simoniaci.[3] Basso partecipò al concilio di Costantinopoli del 553.[4]

A queste tre vescovi, vissuti in epoca bizantina, Le Quien aggiunge altri due vescovi, vissuti in epoca araba. Il nome di Zaccaria appare nella lettera che il patriarca Michele II di Alessandria inviò a Costantinopoli e che fu letta durante il concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio di Costantinopoli. Nella prima metà dell'XI secolo è noto il vescovo calcedonese Efrem, che, di fronte ad una persecuzione all'epoca del patriarca copto Zaccaria (1004-1032), fuggì in esilio in Siria.[5]

Durante l'epoca delle crociate, Damietta fu sede di un avamposto militare occidentale, dove fu istituita una diocesi di rito latino. Esiste la carta di istituzione della cattedrale di questa diocesi, datata a novembre 1249, in seguito alla trasformazione della moschea cittadina in chiesa, dedicata alla Vergine Maria.[6] Questo documento prevedeva anche l'istituzione di una diocesi, il cui territorio tuttavia era in gran parte ancora in mano ai musulmani, poiché, a quella data, i crociati avevano occupato solo la città.[7] Questa sede, che aveva carattere arcivescovile, fu di effimera fondazione, poiché già nel 1250 la città fu riconquistata dai musulmani, che la distrussero.[8] L'unico arcivescovo noto, Gilles, fu trasferito, nel 1254 circa, alla sede di Tiro.[9]

Dal XVII secolo Damiata è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica. Prima del 1937 era una sede arcivescovile titolare. La sede è vacante dal 31 marzo 1966.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi di fede calcedonese[modifica | modifica wikitesto]

  • Eraclio † (menzionato nel 431)
  • Elpidio † (menzionato nel 458)
  • Basso † (menzionato nel 553)
  • Zaccaria † (menzionato nell'879/880)
  • Efrem † (prima metà dell'XI secolo)

Vescovi latini[modifica | modifica wikitesto]

  • Egidio † (menzionato nel 1249)

Arcivescovi e vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Annick Martin, Athanase d'Alexandrie et l'Église d'Égypte au IVe siècle (328-373), École Française de Rome, Roma, 1996, p. 781.
  2. ^ (EN) Richard Price, Politics and Bishops' Lists at the First Council of Ephesus, in «Annuarium Historiae Conciliorum», vol. 44, London, 2012, pp. 395-420
  3. ^ (DEEL) Eduard Schwartz, Publizistische Sammlungen zum acacianischen Schisma, München, 1934, p. 176, nota 1, nº 45 (Έλπιδιος Ταμιάθεως).
  4. ^ (LA) Concilium universale Constantinopolitanum sub Iustiniano habitum, edidit Johannes Straub, volumen primum, «Acta Conciliorum Oecumenicorum» vol. IV/1, Berolini, 1891, pp. 220-231, nº 77. Evangelos Chrysos, Die Bischofslisten des V. Ökumenischen Konzil, Bonn, 1966, pp. 25-33.
  5. ^ Le Quien, Oriens christianus, vol. II, col. 591.
  6. ^ Richard, La fondation d'une église latine en Orient par saint Louis: Damiette, pp. 39-40.
  7. ^ Richard, La fondation d'une église latine en Orient par saint Louis: Damiette, p. 42.
  8. ^ Richard, La fondation d'une église latine en Orient par saint Louis: Damiette, p. 40.
  9. ^ Richard, La fondation d'une église latine en Orient par saint Louis: Damiette, p. 51, nota 2.
  10. ^ La Civiltà Cattolica IV (1886), p. 638.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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