Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani

Le medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani sia militari sia civili, comprendono i sistemi premiali ufficialmente adottati dalle varie espressioni istituzionali riconosciute nella definizione legittima di Stato Italiano (Regno d'Italia e Repubblica Italiana) o che si sono riconosciute illegittimamente come tali (Repubblica Sociale Italiana) a partire dal 1861. Sono incluse anche le medaglie commemorative di grandi Unità[1] in guerra o quelle relative a campagne militari che pur non essendo ufficiali (ossia non regolamentate da provvedimenti normativi) sono comunque state oggetto di ampia distribuzione e appaiono frequentemente nei medaglieri dei reduci. Ogni insegna è riconoscibile dal relativo nastrino.

Generalità[modifica | modifica wikitesto]

In Italia non esiste una norma di legge che definisca e articoli in modo univoco e complessivo il sistema premiale nazionale. L'ordine di precedenza tra le insegne, cambiato più volte nel corso degli anni, risulta differentemente disciplinato in ambito civile[2] e militare, così come negli altri corpi dello Stato, dove è normato dai relativi regolamenti per la disciplina delle uniformi.[3]

La stessa suddivisione per categorie non è soggetta a una normativa vincolante ed esaustiva, anche se l'uso consolidato dalla tradizione indica una distinzione netta tra le onorificenze di tipo cavalleresco[4] e le altre, tra le quali spiccano quelle conferiti per atti di valore o di merito dal resto delle insegne concesse per altre motivazioni.[5]

È comunque possibile una suddivisione dei segni d'onore nelle seguenti categorie[6]:

  • le medaglie, l'insieme dei segni d'onore concessi per commemorare la partecipazione a un determinato evento o il conseguimento di determinati requisiti (per esempio l'anzianità di servizio), oppure concessi come benemerenze per atti meritevoli di minore rilevanza e/o svolti nei confronti o nell'ambito di un ente specifico;
  • le decorazioni, i segni d'onore, accompagnati da motivazione, conferiti come riconoscimento per significativi atti di valore o di merito;
  • le onorificenze cavalleresche, che conferiscono un titolo a chi ne è insignito.

Nota: la prima delle date che accompagnano ciascuna insegna si riferisce all'istituzione originale della medaglia, decorazione od ordine cavalleresco, anche quando precedente la costituzione dello Stato italiano unitario; la seconda, quando indicata, si riferisce invece alla sua estinzione, cioè quando la medaglia, decorazione o l'ordine cavalleresco è uscita dal sistema premiale dello Stato italiano; in entrambi i casi le date sono quelle di promulgazione del relativo provvedimento legislativo.

Sintesi storica[modifica | modifica wikitesto]

Il collare e la placca dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata, massima onorificenza di Casa Savoia, Regno di Sardegna e Regno d'Italia

Il sistema premiale italiano si è sviluppato a partire da quello del Regno di Sardegna e dagli ordini dinastici di Casa Savoia,[7] con l'assorbimento di un limitatissimo numero di medaglie di origine eterogenea legate alle vicende risorgimentali.

A partire dalla istituzione del Regno d'Italia (1861), fino alla fine dell'Ottocento il sistema si caratterizzò per una marcata sobrietà nel numero di tipologie disponibili: essenzialmente due ordini dinastici (Santissima Annunziata e Santi Maurizio e Lazzaro), tre ordini statuali (Militare di Savoia, Ordine civile di Savoia e Corona d'Italia), quattro decorazioni (al valor militare, al valor civile, al valor di marina e al merito agrario ed industriale) e un limitatissimo numero di medaglie di lungo servizio, partecipazione e benemerenza.

Col Novecento iniziò una progressiva e rapida espansione delle tipologie disponibili, legata in larga parte al susseguirsi di eventi bellici[8] (guerra di Libia, prima guerra mondiale, guerra d'Etiopia, guerra civile spagnola, seconda guerra mondiale), alla creazione di riconoscimenti specifici legati al potenziamento di settori in espansione della macchina statale (in particolare istruzione e sanità), al riconoscimento dei meriti acquisiti nel campo del lavoro, alle anzianità di servizio e benemerenze maturate sia da civili sia da militari nell'amministrazione coloniale.[9]

Un numero consistente di insegne si aggiunse dagli anni venti con l'avvento del regime fascista (1922/1943) a seguito dell'integrazione delle organizzazioni politiche e combattentistiche del Partito Nazionale Fascista all'interno dell'organizzazione dello Stato.

Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, dopo la caduta del governo fascista e con l'armistizio di Cassibile, a seguito della istituzione della Repubblica Sociale Italiana in contrapposizione al Regno d'Italia vennero a crearsi per alcune onorificenze due distinti e paralleli sistemi premiali, tuttavia sostanzialmente identici a quelli preesistenti, con l'abolizione delle sole insegne più marcatamente fasciste da parte del Regno d'Italia e la sostituzione di quelle dinastiche con il gladio o con l'aquila repubblicana[10] da parte della R.S.I. Le onorificenze, decorazioni e medaglie istituite e conferite dalla Repubblica Sociale Italiana, decadute con essa nel 1945, non furono riconosciute né dal Regno d'Italia[11] né lo sono dalla Repubblica Italiana[12].

A seguito della scomparsa della monarchia e con la proclamazione della Repubblica Italiana (1946) si è avuta una meno omogenea espansione del sistema premiale, con un aumento marcato all'interno dei corpi dello Stato di medaglie di lungo servizio e decorazioni di merito e l'adozione di un numero consistente di medaglie legate a specifici interventi di tipo militare e umanitario da parte sia dello Stato sia da sue articolazioni periferiche (ministeri, dipartimenti, enti) con un insieme di norme incrociate tra i vari enti che hanno reso la legislazione autorizzativa spesso di difficile interpretazione.[13]

A questo si è successivamente aggiunta l'introduzione di sistemi premiali autonomi da parte di enti di governo territoriali (regioni, provincie e comuni) il cui profilo legale è ancora incerto e privo di una qualsiasi regolamentazione a livello nazionale.

Lo stesso argomento in dettaglio: Medaglie e decorazioni degli enti locali italiani.

Principali aspetti legali[modifica | modifica wikitesto]

La concessione e l'accettazione di onorificenze e ordini cavallereschi in Italia è regolamentata dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951:[14]

«Articolo 7
I cittadini italiani non possono usare nel territorio della Repubblica onorificenze o distinzioni cavalleresche loro conferite in Ordini non nazionali o da Stati esteri, se non sono autorizzati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri.
I contravventori sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria sino a lire 2.500.000.[15]»

«Articolo 8
L'uso delle onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche della Santa Sede e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro continua ad essere regolato dalle disposizioni vigenti.[16]
Nulla è parimenti innovato alle norme in vigore per l'uso delle onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche del Sovrano Militare Ordine di Malta.[17]
Salvo quanto è disposto dall'art. 7, è vietato il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati. I trasgressori sono puniti con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 1.250.000 a lire 2.500.000.[18]
Chiunque fa uso, in qualsiasi forma e modalità, di onorificenze, decorazioni o distinzioni di cui al precedente comma, anche se conferite prima dell'entrata in vigore della presente legge, è punito con la sanzione amministrativa da lire 250.000 a lire 1.750.000.[19]
La condanna per i reati previsti nei commi precedenti importa la pubblicazione della sentenza ai sensi dell'art. 36, ultimo comma, del Codice penale.
Le disposizioni del secondo e terzo comma si applicano anche quando il conferimento delle onorificenze, decorazioni o distinzioni sia avvenuto all'estero.»

Nel caso in cui un cittadino italiano usi nel territorio nazionale medaglie, decorazioni od onorificenze di ordini cavallereschi italiani cui non abbia titolo, si configura invece il reato di usurpazione di titoli e di onori, di cui all'art. 498 del codice penale.[20]

Per quanto riguarda gli appartenenti ai corpi dello Stato, l'uso di medaglie, decorazioni e onorificenze sulle uniformi è stabilito dai rispettivi regolamenti per la disciplina delle uniformi, e sono previste sanzioni in caso di uso improprio o illegittimo.

Precedenza portativa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ordine di precedenza delle decorazioni italiane.

Il porto delle decorazioni e l'ordine di precedenza, nel tempo è variato notevolmente. Di seguito è riportata una serie (parziale, che copre il periodo 1926-1943) della normativa ufficiale al riguardo:

  • 1926: Uso delle decorazioni per il personale militare[21]
  • 1927: Uso delle decorazioni da parte degli ufficiali delle forze armate dello Stato[22]
  • febbraio 1928: Uso delle decorazioni da parte degli ufficiali delle forze armate dello Stato[23]
  • novembre 1928: Uso delle decorazioni da parte degli ufficiali delle forze armate dello Stato[24]
  • 1931: Approvazione del regolamento per le uniformi dei funzionari coloniali[25]
  • 1936: Uso delle decorazioni da parte dei militari delle Forze armate dello Stato[26]
  • 1938: Modificazioni alle norme che regolano l'uso delle decorazioni da parte dei militari delle Forze armate dello Stato[27]
  • 1939: Aggiunta della "Stella al merito rurale" nell'elenco delle decorazioni stabilite dal R. decreto 15 luglio 1938-XVI, n. 1179[28]
  • 1943: Ordine delle decorazioni il cui uso è consentito da parte dei militari delle Forze armate dello Stato[29]

Ordini cavallereschi[modifica | modifica wikitesto]

Ordine supremo della Santissima Annunziata (1362 – 3 marzo 1951)[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata
Conferito quale «suprema ricompensa di eminenti servigi che induceva una specie di religiosa e militare fraternità tra il capo e sovrano dell'Ordine ed i suoi compagni» (regio decreto 7 aprile 1889, n. 6050).
Dopo il referendum istituzionale e la conseguente abolizione della monarchia l'Ordine non è stato più riconosciuto da parte della Repubblica italiana, che lo ha soppresso come ordine statuale con la legge 3 marzo 1951, n. 178[30]. Trattandosi di un ordine dinastico e non statuale, il suo conferimento è tuttavia legittimamente proseguito in modo indipendente ad opera di Casa Savoia.

Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1572 – 3 marzo 1951)[modifica | modifica wikitesto]

dal 1855 al 2 giugno 1946 (de facto):
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Grande ufficiale (fino al 1865 Commendatore di prima classe) dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
dal 2 giugno 1946 (de facto) al 3 marzo 1951:
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Conferito per «rimunerare i lunghi e segnalati servizi e le benemerenze acquistate da funzionari dello Stato nelle carriere civili e militari, o da privati nelle industrie, nelle arti, nei commerci, nelle opere di beneficenza pubblica e privata, nello studio e nell'applicazione delle discipline economiche sociali, o con opere umanitarie e filantropiche nei campi della istruzione e cultura popolare, scientifica e tecnica» (Regio decreto 16 marzo 1911, n. 276).
Dopo il referendum istituzionale e la conseguente abolizione della monarchia l'ordine è stato conservato dalla Repubblica Italiana come Ente ospedaliero. Il suo conferimento da parte della Repubblica Italiana è cessato dal 3 marzo 1951[30], comportandone di fatto la soppressione quale ordine statuale, consentendo tuttavia l'uso delle onorificenze già conferite escluso ogni diritto di precedenza nelle pubbliche cerimonie. Trattandosi di un ordine dinastico e non statuale, il suo conferimento è tuttavia legittimamente proseguito in modo indipendente ad opera di Casa Savoia.

Ordine militare di Savoia poi Ordine militare d'Italia (14 agosto 1815 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 14 agosto 1815 al 2 gennaio 1947:
Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Savoia
Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia
Commendatore dell'Ordine militare di Savoia
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia
Conferito per «ricompensare i servigi distinti resi in guerra dalle Nostre truppe di terra e di mare» (regio decreto 28 marzo 1857, n. 2116).
A seguito del referendum istituzionale e la conseguente abolizione della monarchia l'Ordine militare di Savoia non è stato più conferito e il 2 gennaio 1947 è stato rinominato in Ordine militare d'Italia[31].
dal 2 gennaio 1947 ad oggi:
Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine militare d'Italia
Commendatore dell'Ordine militare d'Italia
Ufficiale dell'Ordine militare d'Italia
Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia
Conferito per «ricompensare [...] le azioni distinte compiute in guerra da unità delle Forze armate nazionali di terra, di mare e dell'aria o da singoli militari ad esse appartenenti, che abbiano dato sicure prove di perizia, di senso di responsabilità e di valore [e] per operazioni di carattere militare compiute in tempo di pace, quando siano strettamente connesse alle finalità per le quali le Forze militari dello Stato sono costituite» (Legge 9 gennaio 1956, n. 25).

Ordine civile di Savoia (29 ottobre 1831 – 2 giugno 1946 de facto)[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia
Concesso a «quelli fra i Nostri amatissimi sudditi i quali, dedicatisi ad altre professioni non meno utili che quella delle armi, sono diventati con profondi e lunghi studi ornamento del Nostro Stato, ovvero hanno con le dotte loro fatiche giovato grandemente al servizio Nostro ed al comun bene» (regio decreto 1º ottobre 1850, n. 1100).
Dopo il referendum istituzionale e la conseguente abolizione della monarchia l'ordine non è stato più riconosciuto da parte della Repubblica italiana. Pur trattandosi di un ordine statuale e non dinastico, il suo conferimento è proseguito in modo indipendente ad opera di Casa Savoia.

Ordine della Corona d'Italia (20 febbraio 1868 – 3 marzo 1951)[modifica | modifica wikitesto]

dal 20 febbraio 1868 al 2 giugno 1946:
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
dal 2 giugno 1946 al 3 marzo 1951:
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
Conferito per «rimunerare le benemerenze più segnalate, tanto degli italiani che degli stranieri, e specialmente quelle che riguardano direttamente gl'interessi della Nazione» (regio decreto 20 febbraio 1868, n. 4251).
Dopo il referendum istituzionale e la conseguente abolizione della monarchia l'Ordine non è stato più riconosciuto da parte della Repubblica italiana, che lo ha soppresso quale ordine statuale con la Legge il 3 marzo 1951, n. 178 consentendo tuttavia l'uso delle onorificenze già conferite, escluso ogni diritto di precedenza nelle pubbliche cerimonie[30]. Pur trattandosi di un ordine statuale e non dinastico, il suo conferimento è proseguito in modo indipendente ad opera di Casa Savoia.

Ordine al merito agrario, industriale e commerciale poi Ordine al merito del lavoro (9 maggio 1901 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 9 maggio 1901 al 20 marzo 1921:
Cavaliere al merito agrario, industriale e commerciale
Conferito «ai cittadini benemeriti nelle sottoindicate attività per aver creato o ampliato le stesse: [agricoltura, industria, commercio, turismo, servizi per le iniziative imprenditoriali, artigianato, attività creditizia e assicurativa]» (regio decreto 9 maggio 1901, n. 168)
dal 20 marzo 1921 al 1944 (de facto):
Cavaliere del lavoro
Conferito «a coloro che si sono resi benemeriti segnalandosi: nell'agricoltura [...], nell'industria [...], nel commercio [...]» (regio decreto 20 marzo 1921, n. 350)
dal 27 marzo 1952 ad oggi:
Cavaliere del lavoro
Conferito «ai cittadini italiani che si siano resi singolarmente benemeriti, segnalandosi: nell'agricoltura [...], nell'industria [...], nel commercio [...], nell'artigianato, nell'attività creditizia e assicurativa» (Legge 27 marzo 1952, n. 199)

Ordine coloniale della Stella d'Italia (18 gennaio 1914 – 1943 de facto)[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia
Commendatore dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia
Ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia
Cavaliere dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia
Conferito per «premiare le pubbliche benemerenze dei sudditi indigeni, ed eccezionalmente, quelle dei cittadini italiani che, risiedendo nelle Colonie di diretto dominio dell'Italia, si siano resi benemeriti, e ai quali, per titolo di quelle medesime benemerenze, non siano state assegnate altre onorificenze di maggior importanza» (regio decreto 18 gennaio 1914).
Il conferimento dell'ordine è cessato dopo la perdita dei possedimenti coloniali italiani a seguito della seconda guerra mondiale, comportandone di fatto l'estinzione.

Ordine civile e militare dell'Aquila romana (14 marzo 1942 – 5 ottobre 1944)[modifica | modifica wikitesto]

dal 14 marzo 1942 ad aprile 1942:
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dell'Aquila romana
Grande ufficiale dell'Ordine dell'Aquila romana
Commendatore dell'Ordine dell'Aquila romana
Ufficiale dell'Ordine dell'Aquila romana
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila romana
(regio decreto 14 marzo 1942, n.172)
da aprile 1942 al 24 agosto 1942:
Cavaliere di gran croce dell'Ordine dell'Aquila romana
Grande ufficiale dell'Ordine dell'Aquila romana
Commendatore dell'Ordine dell'Aquila romana
Ufficiale dell'Ordine dell'Aquila romana
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila romana
dal 24 agosto 1942 al 5 ottobre 1944:
Cavaliere di gran croce d'oro dell'Ordine dell'Aquila romana
Cavaliere di gran croce d'argento dell'Ordine dell'Aquila romana
Grande ufficiale dell'Ordine dell'Aquila romana
Commendatore dell'Ordine dell'Aquila romana
Cavaliere ufficiale dell'Ordine dell'Aquila romana
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila romana
Medaglia d'argento dell'Ordine dell'Aquila romana
Medaglia di bronzo dell'Ordine dell'Aquila romana
(regio decreto 24 agosto 1942, n. 1071)
Conferito per «rendere particolare onore alle Nazioni alleate ed amiche [ed è] destinato ai cittadini stranieri che abbiano acquistato benemerenze verso l'Italia» (regio decreto 14 marzo 1942, n.172).
L'Ordine esisteva nelle classi Militare e Civile e venne soppresso con regio decreto 5 ottobre 1944, n. 370.
La Repubblica Sociale Italiana ne continuò autonomamente il conferimento.

Ordini cavallereschi del Regno d'Albania (16 aprile 1940 – 27 novembre 1943)[modifica | modifica wikitesto]

Ambedue gli ordini furono istituiti dalla Repubblica Albanese (1925-1928)[32]:

Essi, poi, furono conservati e riformati dal successivo Regno Albanese (1928-1939). A seguito dell'Invasione italiana dell'Albania (1939) e della proclamazione del Regno d'Albania, in unione personale con il Re d'Italia, Vittorio Emanuele III, essi furono nel 1940 conservati e riformati, rimanendone fino al 27 novembre 1943, ossia fino alla rinuncia al trono d'Albania da parte di Vittorio Emanuele III (delibera del Consiglio dei Ministri del 24 novembre 1943 e regio decreto-legge del 27 novembre 1943, n. 11/B). Essi rimasero nel sistema premiale del successivo Regno Albanese (1943-1944), per poi divenire un ordine dinastico del Casato di Zogu alla proclamazione, nel novembre 1944, del Governo Democratico d'Albania (1944-1946) che precedette la costituzione della Repubblica Popolare d'Albania (1946-1976).

Ordine della Besa o della Fedeltà (Urdhëri i Besës)[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Besa (Kordon i Madh me Yll Urdhëri Besa)
Grande ufficiale dell'Ordine della Besa (Oficer i Madh Urdhëri Besa)
Commendatore dell'Ordine della Besa (Komandar Urdhëri Besa)
Ufficiale dell'Ordine della Besa (Oficier Urdhëri Besa)
Cavaliere dell'Ordine della Besa (Kalorës Urdhëri Besa)
(regio decreto 16 aprile 1940, n. 390, in Fletorja Zyrtare Mbretnija Shqiptare (Bollettino ufficiale albanese) del 7 settembre 1940, n. 139; regio decreto 18 aprile 1940, n. 392 in Fletorja Zyrtare Mbretnija Shqiptare del 7 settembre 1940, n. 139)[33].

Ordine di Skanderbeg (Urdhëri i Skënderbeut)[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine di Skanderbeg (Kordon i Madh me Yll Urdhëri i Skënderbeut)
Grande ufficiale dell'Ordine di Skanderbeg (Oficer i Madh Urdhëri i Skënderbeut)
Commendatore dell'Ordine di Skanderbeg (Komandar Urdhëri i Skënderbeut)
Ufficiale dell'Ordine di Skanderbeg (Oficer Urdhëri i Skënderbeut)
Cavaliere dell'Ordine di Skanderbeg (Kalorës Urdhëri i Skënderbeut)
(regio decreto 16 aprile 1940, n. 391, in Fletorja Zyrtare Mbretnija Shqiptare (Bollettino ufficiale albanese) del 7 settembre 1940, n. 139; regio decreto 18 aprile 1940, n. 392 in Fletorja Zyrtare Mbretnija Shqiptare del 7 settembre 1940, n. 139)[33].

Ordini cavallereschi della Repubblica Sociale Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Ordine civile e militare dell'Aquila romana (2 marzo 1944 – 25 aprile 1945)[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine dell'Aquila Romana
Grande ufficiale dell'Ordine dell'Aquila Romana
Commendatore dell'Ordine dell'Aquila Romana
Cavaliere ufficiale dell'Ordine dell'Aquila Romana
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Romana
Medaglia d'argento dell'Ordine dell'Aquila Romana
Medaglia di bronzo dell'Ordine dell'Aquila Romano
Conferibile sia a cittadini italiani che stranieri.
L'ordine era stato istituito sotto il Regno d'Italia ma la Repubblica Sociale Italiana ne continuò autonomamente il conferimento con insegne modificate ed epurate delle simbologie monarchiche (decreto legislativo della Repubblica Sociale Italiana 2 marzo 1944, n. 66).

Ordine dei santi patroni d'Italia (11 febbraio 1945 – 25 aprile 1945)[modifica | modifica wikitesto]

Ordine dei santi patroni d'Italia
Relativamente a questo Ordine non sono reperibili fonti documentali certe ma solo fonti secondarie di tipo aneddotico, estremamente lacunose. Non sembrano essere mai state definite e ancor meno materialmente realizzate le insegne. Gli stessi colori del nastro sono talvolta indicati in modo diverso da quanto qui illustrato.

Ordine della Stella della Solidarietà Italiana poi Ordine della Stella d'Italia (27 gennaio 1947 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

L'ordine fu istituito col decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 27 gennaio 1947, n. 703, con il nome di Ordine della Stella solidarietà italiana. Prima dell'effettiva entrata in vigore, venne abrogato col decreto legislativo 9 marzo 1948, n. 812 e sostituito dall'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana.
dal 9 marzo 1948 al 30 dicembre 1965:
1ª classe dell'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana
2ª classe dell'Ordine della stella della solidarietà italiana
3ª classe dell'Ordine della stella della solidarietà italiana
(decreto legislativo 9 marzo 1948, n. 812)
30 dicembre 1965 al 21 settembre 2001:
Grande ufficiale dell'Ordine della stella della solidarietà italiana
Commendatore dell'Ordine della stella della solidarietà italiana
Cavaliere dell'Ordine della stella della solidarietà italiana
(legge 30 dicembre 1965, n. 1476)
dal 21 settembre 2001 al 3 febbraio 2011:
Grande ufficiale dell'Ordine della stella della solidarietà italiana
Commendatore dell'Ordine della stella della solidarietà italiana
Cavaliere dell'Ordine della stella della solidarietà italiana
(decreto del Presidente della Repubblica 21 settembre 2001, n. 385)
Conferito quale «particolare attestato a favore di tutti coloro, italiani all'estero o stranieri, che abbiano specialmente contribuito alla ricostruzione dell'Italia» (decreto legislativo 9 marzo 1948, n. 812).
Il 3 febbraio 2011 l'Ordine venne riformato e trasformato in Ordine della Stella d'Italia
dal 16 marzo 2011:
Gran croce d'onore dell'Ordine della Stella d'Italia (classe speciale)
Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Stella d'Italia
Grande ufficiale dell'Ordine della Stella d'Italia
Commendatore dell'Ordine della Stella d'Italia
Ufficiale dell'Ordine della Stella d'Italia
Cavaliere dell'Ordine della Stella d'Italia
Conferito «quale attestato in favore di tutti coloro che, italiani o stranieri, hanno acquisito particolari benemerenze nella promozione dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra l'Italia e gli altri Paesi e nella promozione dei legami con l'Italia» (legge 3 febbraio 2011, n. 13).

Ordine al merito della Repubblica italiana (3 marzo 1951 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 3 marzo 1951 al 30 marzo 2001:
Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
(legge 3 marzo 1951, n. 178)
dal 30 marzo 2001 ad oggi:
Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
(decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 2001, n. 173)
Conferito per «dare una particolare attestazione a coloro che abbiano speciali benemerenze verso la Nazione» (legge 3 marzo 1951, n. 178).

Ordine di Vittorio Veneto (18 marzo 1968 – 15 marzo 2010; 24 febbraio 2012 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine di Vittorio Veneto
Conferito «a coloro che prestarono servizio militare per almeno sei mesi nelle forze armate italiane durante la guerra 1914-18 o durante le guerre precedenti [...] decorati della croce al merito di guerra o che si siano trovati nelle condizioni per aver titolo a tale decorazione» (legge 18 marzo 1968, n. 263).
L'Ordine, di fatto quiescente dal 26 ottobre 2008 con la morte dell'ultimo insignito,[34] è stato per breve tempo abolito dall'art. 2268, c. 1, alinea 596 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, successivamente modificato dall'art. 9, comma 1, lettera p, numero 5 e dall'art. 10, comma 8, lettera b, numero 2 del decreto legislativo 24 febbraio 2012, n. 20 che ha disposto il venir meno dell'abrogazione del provvedimento istituente l'Ordine, il quale resta quindi formalmente in vigore.

Decorazioni al valore[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia al valor militare (26 marzo 1833 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 26 marzo 1833 al 1848:
Medaglia d'oro al valor militare
Medaglia d'argento al valor militare
(regio viglietto del 26 marzo 1833, menzionato sulla Gazzetta Piemontese n. 76 del 27 giugno 1833)
dal 1848 all'8 dicembre 1877:
Medaglia d'oro al valor militare
Medaglia d'argento al valor militare
dall'8 dicembre 1877 al 10 maggio 1943:
Medaglia d'oro al valor militare
Medaglia d'argento al valor militare
Medaglia di bronzo al valor militare
(regio decreto 8 dicembre 1887, n. 5100)
dal 10 maggio 1943 all'8 settembre 1949:
Medaglia d'oro al valor militare
Medaglia d'argento al valor militare
Medaglia di bronzo al valor militare
(regio decreto 10 maggio 1943, n. 629)
Conferita a «coloro i quali, per compiere un atto di ardimento che avrebbe potuto omettersi senza mancare al dovere ed all'onore, abbiano affrontato scientemente, con insigne coraggio e con felice iniziativa, un grave e manifesto rischio personale in imprese belliche» (regio decreto 4 novembre 1932, n. 1423)
dall'8 settembre 1949 ad oggi:
Medaglia d'oro al valor militare
Medaglia d'argento al valor militare
Medaglia di bronzo al valor militare
(decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1949, n. 773)
«Le decorazioni al valor militare sono istituite per esaltare gli atti di eroismo militare, segnalando come degni di pubblico onore gli autori di essi e suscitando, a un tempo, lo spirito di emulazione negli appartenenti alle Forze militari» (decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66)

Medaglie al valor militare per militari indigeni delle colonie italiane (1893 – 1943 de facto)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare
Medaglia di bronzo al valor militare
Effigie coronata di re Umberto I (disposizione ministeriale del 20 novembre 1893)
Medaglia d'argento al valor militare
Medaglia di bronzo al valor militare
Effigie di re Vittorio Emanuele III (disposizione Ministeriale del 12 ottobre 1903)

Medaglia d'oro al valor militare, modello sostitutivo "Oro alla Patria" (1935)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare
Con barretta "18 NOVEMBRE 1935. A. XIV" e stelletta dorata sul nastro.

Repubblica sociale italiana (1º dicembre 1943 – 25 aprile 1945)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare
Medaglia d'argento al valor militare
Medaglia di bronzo al valor militare

Croce di guerra al valor militare (7 gennaio 1922 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 22 marzo 1922 al 17 ottobre 1941:
Croce al merito di guerra
(regio decreto 7 gennaio 1922, n. 195)
dal 17 ottobre 1941 al 10 maggio 1943:
Croce di guerra al valor militare
(regio decreto 17 ottobre 1941, n. 1480)
dal 10 maggio 1943 all'8 settembre 1949:
Croce di guerra al valor militare
(regio decreto 10 maggio 1943, n. 629)
Conferita per «ricompensare coloro che hanno tenuto nello svolgimento delle operazioni belliche, sia terrestri e marittime ed aeree, una condotta militare che li renda degni di pubblico encomio» (regio decreto 7 gennaio 1922, n. 195)
dall'8 settembre 1949 ad oggi:
Croce al valor militare
(decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1949, n. 773)
dal 15 marzo 2010 ad oggi:
Croce di guerra al valor militare
«Le decorazioni al valor militare sono istituite per esaltare gli atti di eroismo militare, segnalando come degni di pubblico onore gli autori di essi e suscitando, a un tempo, lo spirito di emulazione negli appartenenti alle Forze militari (art. 1410)».
«La croce al valor militare assume la denominazione di croce di guerra al valor militare quando si conferisce per fatti compiuti durante lo stato di guerra o di grave crisi internazionale (art. 1411, c. 2)»
(decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66)

Repubblica sociale italiana (1º dicembre 1943 – 25 aprile 1945)[modifica | modifica wikitesto]

Croce di guerra al valor militare

Medaglie al valore di Forza armata[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia al valore dell'Esercito (26 luglio 1974 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 26 luglio 1976 al 15 marzo 2010:
Medaglia d'oro al valore dell'Esercito
Medaglia d'argento al valore dell'Esercito
Medaglia di bronzo al valore dell'Esercito [Nota: senza stelletta]
Conferita per premiare gli atti di coraggio compiuti in attività militari non belliche svolte dall'Esercito, diretti a salvare vite umane, ad impedire sinistri o ad attenuarne le conseguenze, nonché imprese e studi volti allo sviluppo ed al progresso dell'Esercito ovvero singole azioni caratterizzate da somma perizia, da cui siano derivate lustro e decoro all'Esercito italiano» (legge 26 luglio 1974, n. 330)
dal 15 marzo 2010 ad oggi:
Medaglia d'oro al valore dell'Esercito
Medaglia d'argento al valore dell'Esercito
Medaglia di bronzo al valore dell'Esercito
(decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 90)

Medaglia al valore di Marina (1º marzo 1836 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 1º marzo 1836 al 15 aprile 1860:
Medaglia d'oro al valor di Marina
Medaglia d'argento al valor di Marina
Medaglia non portativa (sovrana determinazione del 1º marzo 1836) divenuta portativa nel 1847 (sovrana determinazione del 25 marzo 1847)
dal 15 aprile 1860 all'8 marzo 1888:
Medaglia d'oro al valor di Marina
Medaglia d'argento al valor di Marina
Conferita per «[...] ricompensare gli individui che si distinguono per atti di coraggio e col rischio della propria vita verso di persone pericolanti mare [...]» (regio decreto del Regno di Sardegna, 15 aprile 1860, n. 4072)
dall'8 marzo 1888 al 12 luglio 1938:
Medaglia d'oro al valor di Marina
Medaglia d'argento al valor di Marina
Medaglia di bronzo al valor di Marina
«Le medaglie d'oro e di argento al valor di marina sono destinate a coloro che nel compiere gli atti di coraggio hanno evidentemente arrischiata la propria vita; quella d'oro è però riservata per ricompensare le azioni più segnalate. La medaglia di bronzo al valor di marina è destinata a ricompensare gli atti di coraggio compiuti senza evidente pericolo di vita» (regio decreto 8 marzo 1888, n. 5275)
dal 12 luglio 1938 al 21 ottobre 1950:
Medaglia d'oro al valor di Marina
Medaglia d'argento al valor di Marina
Medaglia di bronzo al valor di Marina
Conferita per «premiare atti di coraggio volti a salvare vite umane in mare, a impedire sinistri marittimi o ad attenuarne le conseguenze; attività e gli studi volti allo sviluppo e al progresso della Marina Militare italiana; singole azioni di merito caratterizzate da spiccata perizia da cui siano derivati lustro e decoro alla marineria italiana» (regio decreto 12 luglio 1938, n. 1324)
dal 21 ottobre 1950 al 15 marzo 2010:
Medaglia d'oro al valor di Marina
Medaglia d'argento al valor di Marina
Medaglia di bronzo al valor di Marina
(decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 1950, n. 1081)
dal 15 marzo 2010 ad oggi:
Medaglia d'oro al valor di Marina
Medaglia d'argento al valor di Marina
Medaglia di bronzo al valor di Marina
Conferita per premiare «Gli atti di coraggio diretti a salvare vite umane in mare, a impedire sinistri marittimi o ad attenuarne le conseguenze, le attività e gli studi volti allo sviluppo e al progresso della Marina militare italiana, nonché le singole azioni di merito caratterizzate da spiccata perizia da cui sono derivati lustro e decoro alla marineria italiana [...]» (decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90).

Medaglia al valore aeronautico (27 novembre 1927 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 3 gennaio 1928 al 24 marzo 1932:
Medaglia d'oro al valore aeronautico
Medaglia d'argento al valore aeronautico
Medaglia di bronzo al valore aeronautico
«Le medaglie d'oro e d'argento al valore aeronautico sono destinate a ricompensare coloro che, in circostanze particolarmente difficili, hanno compiuto atti di coraggio e dimostrata singolare perizia esponendo la loro vita, durante il volo, ad eccezionale pericolo. Per la medaglia d'oro si richiede il concorso di circostanze tali da rendere l'atto compiuto meritorio e commendevole in sommo grado, e la condizione essenziale che ne sia derivato grande onore alla Aeronautica italiana. La medaglia di bronzo è destinata a ricompensare atti di coraggio e perizia compiuti senza grave e manifesto pericoIo di vita»
(regio decreto 27 novembre 1927, n. 2297)
dal 24 marzo 1932 al 10 febbraio 1953:
Medaglia d'oro al valore aeronautico
Medaglia d'argento al valore aeronautico
Medaglia di bronzo al valore aeronautico
(regio decreto 24 marzo 1932, n. 433)
dal 10 febbraio 1953 al 15 marzo 2010:
Medaglia d'oro al valore aeronautico
Medaglia d'argento al valore aeronautico
Medaglia di bronzo al valore aeronautico
(decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1953, n. 331)
dal 15 marzo 2010 ad oggi:
Medaglia d'oro al valore aeronautico
Medaglia d'argento al valore aeronautico
Medaglia di bronzo al valore aeronautico
Concessa «Per atti e imprese di singolare coraggio e perizia compiuti a bordo di aeromobili in volo» (decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66).

Medaglia al valore dell'Arma dei Carabinieri (5 ottobre 2000 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 5 ottobre 2000 al 15 marzo 2010:
Medaglia d'oro al valore dell'Arma dei Carabinieri
Medaglia d'argento al valore dell'Arma dei Carabinieri
Medaglia di bronzo al valore dell'Arma dei Carabinieri
Conferita per «premiare gli atti di coraggio compiuti in attività militari non belliche svolte dall'Arma dei Carabinieri diretti a salvare vite umane, ad impedire sinistri o ad attenuare le conseguenze, nonché le imprese e gli studi volti allo sviluppo ed al progresso dell'Arma dei Carabinieri ovvero singole azioni caratterizzate da somma perizia, da cui siano derivati lustro e decoro all'Arma dei Carabinieri» (decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297)
dal 15 marzo 2010 ad oggi:
Medaglia d'oro al valore dell'Arma dei Carabinieri [Nota: stelletta entro fronde d'alloro d'oro]
Medaglia d'argento al valore dell'Arma dei Carabinieri
Medaglia di bronzo al valore dell'Arma dei Carabinieri
(decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90).

Medaglia al valore della Guardia di Finanza (19 marzo 2001 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valore della Guardia di Finanza
Medaglia d'argento al valore della Guardia di Finanza
Medaglia di bronzo al valore della Guardia di Finanza
Conferita «Per premiare gli atti di singolare coraggio compiuti in attività d'istituto svolte dalla Guardia di Finanza, diretti a salvare vite umane, ad impedire sinistri o ad attenuarne le conseguenze, nonché imprese e studi volti allo sviluppo e al progresso del Corpo ovvero singole azioni caratterizzate da somma perizia, da cui siano derivati lustro e decoro alla Guardia di Finanza» (decreto legislativo 19 marzo 2001, n. 69).

Medaglia al valor civile (30 aprile 1851 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 30 aprile 1851 al 29 aprile 1888:
Medaglia d'oro al valor civile
Medaglia d'argento al valor civile
Conferita «a chi avrà evidentemente arrischiata la propria vita per salvare quella di persone esposte ad imminente o grave pericolo, per impedire o diminuire il danno d'un grave disastro pubblico o privato, per ristabilire l'ordine pubblico ove fosse gravemente turbato e per mantenere forza alla legge, per arrestare o partecipare all'arresto di malfattori che infestassero il paese» (regio decreto del Regno di Sardegna, 30 aprile 1851, n. 1168)
dal 29 aprile 1888 al 2 gennaio 1958:
Medaglia d'oro al valor civile
Medaglia d'argento al valor civile
Medaglia di bronzo al valor civile
«La Medaglia in bronzo al valor civile è destinata a sostituire la Menzione onorevole al valor civile ed è concessa per quegli atti di filantropia e di coraggio, i quali senza aver raggiunto gli estremi richiesti per meritare la Medaglia d'oro e di argento, meritano tuttavia una particolare distinzione» (regio decreto 29 aprile 1888, n. 5380)
dal 18 febbraio 1958 al 6 novembre 1960:
Medaglia d'oro al valor civile
Medaglia d'argento al valor civile
Medaglia di bronzo al valor civile
Conferita per «premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore» (legge 2 gennaio 1958, n. 13)
dal 6 novembre 1960 ad oggi
Medaglia d'oro al valor civile
Medaglia d'argento al valor civile
Medaglia di bronzo al valor civile
(decreto del Presidente delle Repubblica 6 novembre 1960, n. 1616)

Medaglia al valore del Regno d'Albania (16 aprile 1939 – 27 novembre 1943)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valore (Medalja e Artë e Trimërisë)
Medaglia d'argento al valore (Medalja e Argjend e Trimërisë)
Medaglia di bronzo al valore (Medalja e Bronz e Trimërisë)
La medaglia fu istituita nel 1928 dal Regno Albanese (1928-1939). A seguito dell'Invasione italiana dell'Albania e della proclamazione del Regno d'Albania in unione personale con il Re d'Italia, essa passò come decorazione albanese, e in disponibilità di Vittorio Emanuele III in qualità di Re d'Albania fino al 27 novembre 1943, quando egli rinunciò al trono d'Albania.[35]

Decorazioni al merito[modifica | modifica wikitesto]

Croce al merito di guerra (19 gennaio 1918 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 19 gennaio 1918 al 10 marzo 1918:
Croce al merito di guerra
Concessa «a coloro che hanno tenuto nello svolgimento delle operazioni belliche, sia terrestri sia marittime od aeree, una condotta militare che li renda degni di pubblico encomio»
(regio decreto 19 gennaio 1918, n. 205)
dal 10 marzo 1918 al 14 dicembre 1942:
Croce al merito di guerra, 3ª concessione
Croce al merito di guerra, 2ª concessione
Croce al merito di guerra, 1ª concessione
(regio decreto 10 marzo 1918, n. 356)
dal 14 dicembre 1942 al 5 agosto 1947:
Croce al merito di guerra, dalla 10ª concessione
Croce al merito di guerra, 9ª concessione
Croce al merito di guerra, 8ª concessione
Croce al merito di guerra, 7ª concessione
Croce al merito di guerra, 6ª concessione
Croce al merito di guerra, 5ª concessione
Croce al merito di guerra, 4ª concessione
Croce al merito di guerra, 3ª concessione
Croce al merito di guerra, 2ª concessione
Croce al merito di guerra, 1ª concessione
(regio decreto 14 dicembre 1942, n. 1729)
dal 5 agosto 1947 all'8 settembre 1949:
Croce al merito di guerra, dalla 3ª concessione
Croce al merito di guerra, 2ª concessione
Croce al merito di guerra, 1ª concessione
(decreto del Capo Provvisorio dello Stato 5 agosto 1947, n. 931)
dall'8 settembre 1949 ad oggi:
Croce al merito di guerra, dalla 3ª concessione
Croce al merito di guerra, 2ª concessione
Croce al merito di guerra, 1ª concessione
(decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1949, n. 773)

Repubblica sociale italiana (1º dicembre 1943 – 25 aprile 1945)[modifica | modifica wikitesto]

Croce al merito di guerra, dalla 1ª concessione

Decorazioni al merito di forza armata[modifica | modifica wikitesto]

Croce al merito dell'Esercito (26 luglio 1974 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 26 luglio 1974 al 15 marzo 2010:
Croce d'oro al merito dell'Esercito
Croce d'argento al merito dell'Esercito
Croce di bronzo al merito dell'Esercito
Concessa per premiare «[...] imprese e studi volti allo sviluppo ed al progresso dell'Esercito ovvero singole azioni caratterizzate da somma perizia, da cui siano derivati lustro e decoro all'Esercito italiano [...]» (legge 26 luglio 1974, n. 330)
dal 15 marzo 2010 ad oggi:
Croce d'oro al merito dell'Esercito
Croce d'argento al merito dell'Esercito
Croce di bronzo al merito dell'Esercito [Nota: con corona turrita di bronzo]
Conferita per premiare «gli atti di coraggio compiuti in attività militari non belliche svolte dall'Esercito, diretti a salvare vite umane, ad impedire sinistri o ad attenuarne le conseguenze, nonché imprese e studi volti allo sviluppo ed al progresso dell'Esercito ovvero singole azioni caratterizzate da somma perizia, da cui siano derivate lustro e decoro all'Esercito italiano» (decreto legislativo 15 marzo 2010)

Medaglia al merito di Marina (16 luglio 1997 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al merito di Marina
Medaglia d'argento al merito di Marina
Medaglia di bronzo al merito di Marina
Conferita per «ricompensare cittadini italiani e stranieri che hanno svolto attività e studi finalizzati allo sviluppo ed al progresso della Marina militare italiana, ovvero coloro che hanno compiuto singole azioni, caratterizzate da notevole perizia, da cui sono derivati lustro e decoro alla marineria italiana» (decreto del presidente della Repubblica 16 luglio 1997, n. 361) «nonché a comandi, corpi o enti che, partecipando collettivamente a imprese particolarmente difficili, hanno contribuito ad aumentare il prestigio della Marina militare» (decreto legislativo 15 marzo 2010 n. 66)
Ha convertito e sostituito la Medaglia di benemerenza marinara istituita nel 1938.

Medaglia al merito aeronautico (11 maggio 1966 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dall'11 maggio 1966 al 15 marzo 2010:
Medaglia d'oro al merito aeronautico
Medaglia d'argento al merito aeronautico
Medaglia di bronzo al merito aeronautico
Conferita per «premiare attività e studi volti allo sviluppo e al progresso dell'aviazione e, in particolare, di quella italiana, ovvero singole azioni da cui sia derivato lustro e decoro all'aviazione italiana» (legge 11 maggio 1966, n. 367)
dal 15 marzo 2010 ad oggi:
Medaglia d'oro al merito aeronautico
Medaglia d'argento al merito aeronautico
Medaglia di bronzo al merito aeronautico [Nota: con corona turrita di bronzo]
(decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66)

Croce al merito dell'Arma dei Carabinieri (5 ottobre 2000 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Croce d'oro al merito dell'Arma dei Carabinieri
Croce d'argento al merito dell'Arma dei Carabinieri
Croce di bronzo al merito dell'Arma dei Carabinieri
Conferita per «ricompensare il concorso particolarmente intelligente, ardito ed efficace ad imprese e studi di segnalata importanza, volti allo sviluppo ed al progresso dell'Arma dei Carabinieri, da cui siano derivati a quest'ultima spiccato lustro e decoro» (decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297)

Croce al merito della Guardia di Finanza (19 marzo 2001 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Croce d'oro al merito della Guardia di Finanza
Croce d'argento al merito della Guardia di Finanza
Croce di bronzo al merito della Guardia di Finanza
Conferita «Per premiare gli atti di singolare coraggio compiuti in attività d'istituto svolte dalla Guardia di Finanza, diretti a salvare vite umane, ad impedire sinistri o ad attenuarne le conseguenze, nonché imprese e studi volti allo sviluppo e al progresso del Corpo ovvero singole azioni caratterizzate da somma perizia, da cui siano derivati lustro e decoro alla Guardia di Finanza» (decreto legislativo 19 marzo 2001, n. 69)

Decorazione del merito agrario ed industriale (1º maggio 1898 – 9 maggio 1901)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia al merito agrario
Medaglia al merito industriale
Conferita per premiare «segnalate benemerenze nell'agricoltura, nell'industria e nel commercio»
Medaglia d'onore
Conferita al personale dipendente di aziende agrarie e opifici «che abbiano prestato lodevole e non interrotto servizio per un periodo di trent'anni»
(regio decreto 1º maggio 1898, n. 195)
Abolite con l'istituzione dell'Ordine al merito agrario, industriale e commerciale (regio decreto 9 maggio 1901, n. 168)

Stella al merito del lavoro (30 dicembre 1923 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 30 dicembre 1923 al 25 gennaio 1925:
Stella al merito del lavoro
Concessa «esclusivamente ai lavoratori d'ambo i sessi occupati nelle industrie, nel commercio e nell'agricoltura, i quali si segnalino per singolari meriti di perizia, di fedeltà e di buona condotta morale. La decorazione è riservata ai lavoratori manuali»
(regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3167)
dal 25 gennaio 1925 al 1943 (de facto):
Stella al merito del lavoro
(regio decreto 25 gennaio 1925, n. 120)
dal 4 settembre 1927 al 1943 (de facto):
Stella al merito del lavoro per i lavoratori italiani residenti all'estero
Concessa «al cittadino italiano che abbia dato tali prove di patriottismo, di probità e di laboriosità da venire segnalato come esempio ai propri connazionali»
(regio decreto 4 settembre 1927, n. 1785)
dal 18 dicembre 1952 ad oggi:
Stella al merito del lavoro
Stella al merito del lavoro per i lavoratori italiani residenti all'estero
Concessa «esclusivamente ai lavoratori subordinati d'ambo i sessi [...] i quali si segnalino per singolari meriti di perizia, di laboriosità e di buona condotta morale»
(legge 18 dicembre 1952, n. 2389)
al 29 ottobre 1965 ad oggi:
Stella al merito del lavoro alla memoria
Concessa «per onorare la memoria dei lavoratori italiani, anche residenti all'estero, periti o dispersi a seguito di eventi di eccezionale gravità determinati da particolari rischi connessi al lavoro in occasione del quale detti eventi si sono verificati»
(legge 29 ottobre 1965, n. 1230)

Medaglia al merito civile (20 giugno 1956 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al merito civile
Medaglia d'argento al merito civile
Medaglia di bronzo al merito civile
Conferita per «premiare le persone, gli Enti e i Corpi che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nell'alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno» (legge 20 giugno 1956, n. 658)

Medaglie di lungo comando e anzianità di servizio delle Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia mauriziana (19 luglio 1839 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 19 luglio 1839 al 7 maggio 1954:
Medaglia Mauriziana pel merito militare di dieci lustri per ufficiali generali
Medaglia Mauriziana pel merito militare di dieci lustri per ufficiali inferiori
(Regie Magistrali Patenti del 19 luglio 1839)
dal 7 maggio 1954 al 31 ottobre 1983:
Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare per gli ufficiali generali ed ammiragli
Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare per gli ufficiali dei gradi inferiori [dall'8 novembre 1956 estesa ai sottufficiali]
(legge 7 maggio 1954, n. 203)
dal 31 ottobre 1983 ad oggi:
Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare
(decreto del Presidente della Repubblica 31 ottobre 1983, n. 811)

Medaglia militare al merito di lungo comando (13 maggio 1935 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 13 maggio 1935 al 10 febbraio 1953:
Medaglia militare al merito di lungo comando d'oro o di 1° grado (30 anni di comando)
Medaglia militare al merito di lungo comando d'argento o di 2° grado (20 anni di comando)
Medaglia militare al merito di lungo comando di bronzo o di 3° grado (15 anni di comando)
Conferita «agli ufficiali del Regio Esercito, in servizio permanente effettivo o delle categorie in congedo, che abbiano raggiunto globalmente nei gradi successivamente ricoperti anche in più riprese, i [...] periodi minimi di comando di reparto [sopraindicati]» (regio decreto 13 maggio 1935, n. 908)
dal 10 febbraio 1953 ad oggi:
Medaglia militare al merito di lungo comando d'oro o di 1° grado (20 anni di comando [30 anni fino al 14 settembre 1957])
Medaglia militare al merito di lungo comando d'argento o di 2° grado (15 anni di comando [20 anni fino al 14 settembre 1957])
Medaglia militare al merito di lungo comando di bronzo o di 3° grado (10 anni di comando [15 anni fino al 14 settembre 1957])
(decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1953, n. 331)
Conferita «conferita agli ufficiali e ai sottufficiali delle Forze armate, in servizio o in congedo, che hanno raggiunto globalmente nei gradi successivamente ricoperti, anche in più riprese, i [sopra indicati] [...] periodi minimi di comando di reparto» (decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90)

Medaglia di onore per lunga navigazione compiuta (27 novembre 1904 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 27 novembre 1904 al 1º marzo 1945:
Medaglia di onore per lunga navigazione compiuta (22 o 24 anni di navigazione)
Conferita a «quei militari della R. Marina che abbiano compiuti 22 anni di navigazione su Regie navi in armamento o in riserva ed agli iscritti della gente di mare di prima categoria che abbiano compiuti 24 anni di navigazione su mercantili nazionali, compresa la navigazione da essi fatta su Regie navi» (regio decreto 27 novembre 1904, n. 656)
dal 1º marzo 1945 al 22 marzo 1954:
Medaglia d'onore per lunga navigazione compiuta di 1º grado o d'oro (20 anni di navigazione)
Medaglia d'onore per lunga navigazione compiuta di 2º grado o d'argento (15 anni di navigazione)
Medaglia d'onore per lunga navigazione compiuta di 3º grado o di bronzo (12 anni di navigazione)
Conferita ai «militari della R. Marina che abbiano compiuto su Regie navi in armamento o in riserva [i sopra indicati periodi] di navigazione. [...] è, inoltre, conferita agli iscritti nelle matricole della gente di mare [con gli stessi anni di imbarco]» (decreto luogotenenziale 1º marzo 1945)
dal 22 marzo 1954 ad oggi:
Medaglia d'onore per lunga navigazione compiuta di 1º grado o d'oro (20 anni di navigazione)
Medaglia d'onore per lunga navigazione compiuta di 2º grado o d'argento (15 anni di navigazione)
Medaglia d'onore per lunga navigazione compiuta di 3º grado o di bronzo (10 anni di navigazione [12 anni fino al 14 settembre 1957])
Conferita ai «militari della Marina militare ed a quelli del Corpo della Guardia di finanza nonché agli iscritti nelle matricole della gente di mare che abbiano compiuto, rispettivamente, su navi in armamento od in riserva, su unità di crociera, costiere e foranee appartenenti al Ministero delle finanze, su navi mercantili nazionali, [gli anni di] navigazione [sopra indicati]» (decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1954).
Conferita ai «militari dell'Esercito italiano, della Marina militare, dell'Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza che hanno compiuto su navi in armamento o in riserva, su unità di crociera, costiere e foranee appartenenti al Ministero dell'economia e delle finanze [i sopra indicati periodi] di navigazione [...] è, inoltre, conferita agli iscritti nelle matricole della gente di mare che hanno compiuto su navi mercantili nazionali [gli stessi anni di imbarco, ad eccezione della medaglia di 3º grado, con 12 anni]» (decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010).

Medaglia di lunga navigazione aerea (9 luglio 1926 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia militare aeronautica poi Medaglia militare aeronautica di lunga navigazione aerea e ora Medaglia di lunga navigazione aerea:

dal 9 luglio 1926 al 31 agosto 1928:
Medaglia militare aeronautica di 1° grado (d'oro, 25 anni di servizio aeronavigante)
Medaglia militare aeronautica di 2° grado (d'argento, 15 anni di servizio aeronavigante)
Medaglia militare aeronautica di 3° grado (di bronzo, 10 anni di servizio aeronavigante)
«[...] conferita ai militari di qualunque grado, muniti di brevetto militare aeronautico, che abbiano compiuto [i sopra indicati periodi] di servizio aeronavigante presso reparti militari o Comandi aeronautici, nonché ai militari divenuti permanentemente inabili al volo, mutilati o deceduti in seguito a servizio aeronavigante» (regio decreto 9 luglio 1926, n. 1376).
Abrogata e sostituita retroattivamente dalla Medaglia militare aeronautica di lunga navigazione aerea:
dal 31 agosto 1928 (retroattivamente dal 9 luglio 1926) al 10 febbraio 1953:
Medaglia militare aeronautica di lunga navigazione aerea di 1° grado (d'oro, 20 anni di servizio aeronavigante)
Medaglia militare aeronautica di lunga navigazione aerea di 2° grado (d'argento, 15 anni di servizio aeronavigante)
Medaglia militare aeronautica di lunga navigazione aerea di 3° grado (di bronzo, 10 anni di servizio aeronavigante)
«[...] conferita ai militari di qualunque grado, siano essi in servizio effettivo o in congedo, muniti di brevetto militare aeronautico [...] che abbiano compiuto globalmente, anche in più riprese [i sopra indicati periodi] di servizio aeronavigante [...]» (regio decreto 31 agosto 1928, n. 2098)
dal 10 febbraio 1953 al 15 marzo 2010:
Medaglia militare aeronautica di lunga navigazione aerea di 1° grado (d'oro, 20 anni di servizio aeronavigante)
Medaglia militare aeronautica di lunga navigazione aerea di 2° grado (d'argento, 15 anni di servizio aeronavigante)
Medaglia militare aeronautica di lunga navigazione aerea di 3° grado (di bronzo, 10 anni di servizio aeronavigante)
(decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1953, n. 331)
dal 15 marzo 2010 ad oggi:
Medaglia di lunga navigazione aerea di 1° grado (d'oro, 20 anni di servizio aeronavigante)
Medaglia di lunga navigazione aerea di 2° grado (d'argento, 15 anni di servizio aeronavigante)
Medaglia di lunga navigazione aerea di 3° grado (di bronzo, 10 anni di servizio aeronavigante)
«[...] conferita ai militari di qualunque grado, in servizio o in congedo, muniti di brevetto militare aeronautico [...], che hanno compiuto globalmente, anche in più riprese [i sopra indicati periodi] di servizio aeronavigante [...]. Ai militari in servizio, la medaglia è concessa se hanno compiuto nel suindicato periodo [...] il numero minimo di ore di volo stabilite dal Ministero della difesa [...]» (decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66).

Medaglia al merito per lunga attività di volo del personale specialista dell'Arma dei Carabinieri (2010 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al merito per lunga attività di volo del personale specialista dell'Arma dei Carabinieri (20 anni di volo)
Medaglia d'argento al merito per lunga attività di volo del personale specialista dell'Arma dei Carabinieri (15 anni di volo)
Medaglia di bronzo al merito per lunga attività di volo del personale specialista dell'Arma dei Carabinieri (10 anni di volo)
(2010)

Medaglia al merito per lunga attività ippica nell'Arma dei Carabinieri (2010 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al merito per lunga attività ippica nell'Arma dei Carabinieri (15 anni)
Medaglia d'argento al merito per lunga attività ippica nell'Arma dei Carabinieri (10 anni)
Medaglia di bronzo al merito per lunga attività ippica nell'Arma dei Carabinieri (5 anni)
(2010)

Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza (13 luglio 1936 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia militare al merito di lungo comando per ufficiali e sottufficiali della Regia Guardia di Finanza poi Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza:

dal 16 luglio 1936 al 31 luglio 1954:
Medaglia militare al merito di lungo comando per gli ufficiali e sottufficiali della Regia Guardia di Finanza d'oro (o di 1º grado, 30 anni di comando per gli ufficiali e 20 anni di comando per i sottufficiali)
Medaglia militare al merito di lungo comando per gli ufficiali e sottufficiali della Regia Guardia di Finanza d'argento (o di 2º grado, 20 anni di comando per gli ufficiali e 15 anni di comando per i sottufficiali)
Medaglia militare al merito di lungo comando per gli ufficiali e sottufficiali della Regia Guardia di Finanza di bronzo (o di 3º grado, 15 anni di comando per gli ufficiali e 10 anni di comando per i sottufficiali)
Conferita come «speciale distintivo onorifico agli ufficiali e sottufficiali della Regia Guardia di Finanza che si rendono benemeriti per il lungo esercizio del comando» (regio decreto 16 luglio 1936, n. 1560)
dal 31 luglio 1954 al 18 ottobre 1958:
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza d'oro (o di 1º grado, 30 anni di comando per gli ufficiali e 20 anni di comando per i sottufficiali)
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza d'argento (o di 2º grado, 20 anni di comando per gli ufficiali e 15 anni di comando per i sottufficiali)
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza di bronzo (o di 3º grado, 15 anni di comando per gli ufficiali e 10 anni di comando per i sottufficiali)
(decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1954, n. 1052)
dal 18 ottobre 1958 ad oggi:
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza d'oro (o di 1º grado, 20 anni di comando)
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza d'argento (o di 2º grado, 15 anni di comando)
Medaglia militare al merito di lungo comando per la Guardia di Finanza di bronzo (o di 3º grado, 10 anni di comando)
(decreto del Presidente della Repubblica 18 ottobre 1958, n. 1010)

Medaglia al merito di lunga attività di paracadutismo militare (12 novembre 1992 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia al merito di lunga attività di paracadutismo militare (25 anni di attività)
Medaglia al merito di lunga attività di paracadutismo militare (15 anni di attività)
Medaglia al merito di lunga attività di paracadutismo militare (10 anni di attività)
Concessa per «tributare un riconoscimento al personale militare che abbia svolto continuativamente attività aviolancistica»
(decreto del Ministro della difesa 12 novembre 1992)

Croce per anzianità di servizio (8 novembre 1900 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dall'8 novembre 1900 al 15 giugno 1912:
Croce per anzianità di servizio d'oro con corona reale (per ufficiali, 40 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'oro (per ufficiali, 25 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'argento (per militari di truppa, 16 anni di servizio)
Conferita come «segno speciale [che] distingua i militari di ogni grado, i quali siansi resi benemeriti per lunghi e lodevoli servizi prestati nell'Esercito e nell'Armata» (regio decreto 8 novembre 1900, n. 358)
dal 15 giugno 1912 al 10 febbraio 1953:
Croce per anzianità di servizio d'oro con corona reale (per ufficiali, 40 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'oro (per ufficiali, 25 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'argento con corona reale (per militari di truppa, 25 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'argento (per militari di truppa, 16 anni di servizio)
(regio decreto 15 giugno 1912, n. 822).
Successivamente estesa ai militari della Regia Aeronautica (regio decreto 23 gennaio 1933, n. 8)
dal 10 febbraio 1953 al 10 maggio 1972:
Croce per anzianità di servizio d'oro con stelletta (per ufficiali, 40 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'oro (per ufficiali, 25 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'argento con stelletta (per sottufficiali, 25 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'argento (per sottufficiali, 16 anni di servizio)
(decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1953, n. 331)
dal 10 maggio 1972 ad oggi:
Croce per anzianità di servizio d'oro con stelletta (per ufficiali e sottufficiali, 40 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'oro con corona turrita (per ufficiali e sottufficiali, 25 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'argento con stelletta (per [graduati, dal 2010] e militari di truppa, 25 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio d'argento (per ufficiali, sottufficiali, [graduati, dal 2010] e militari di truppa, 16 anni di servizio)
(decreto del Presidente della Repubblica 10 maggio 1972, n. 403).

Croce al merito di servizio nella Guardia di Finanza (26 agosto 1905 – 22 giugno 1990)[modifica | modifica wikitesto]

Croce al merito di servizio nella Regia Guardia di Finanza poi Croce al merito di servizio nella Guardia di Finanza:

dal 26 agosto 1905 al 16 maggio 1907:
Croce al merito di servizio per la Regia Guardia di Finanza d'oro (per ufficiali, 25 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Regia Guardia di Finanza d'oro (per sottufficiali e guardie, 20 anni di servizio)
Conferita come «[...] speciale onorifica insegna [per compensare] i lunghi e distinti servizi prestati nel Corpo della R. Guardia di Finanza [...]» (regio decreto 26 agosto 1905, n. 489)
dal 16 maggio 1907 all'8 aprile 1929:
Croce al merito di servizio per la Regia Guardia di Finanza d'oro (per ufficiali, 25 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Regia Guardia di Finanza d'argento (per sottufficiali, appuntati [dal 1910] e guardie, 20 anni di servizio)
«[...] Avranno titolo a conseguirla ed a fregiarsene anche dopo la cessazione dal servizio gli ufficiali dopo 25 anni e i sottufficiali e le guardie dopo 16 anni di effettivo servizio prestato complessivamente nel Corpo, nell'esercito e nell'armata, sempreché abbiano serbato ottima condotta, risultino di ineccepibili qualità morali e siansi distinti per merito di servizio od atti di valore» (regio decreto 16 maggio 1907, n. 283; regio decreto 24 febbraio 1910, n. 120)
dall'8 aprile 1929 al 31 luglio 1954:
Croce al merito di servizio per la Regia Guardia di Finanza d'oro con corona reale (per ufficiali, 40 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Regia Guardia di Finanza d'oro (per ufficiali, 25 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Regia Guardia di Finanza d'argento con corona reale (per sottufficiali, appuntati e guardie, 25 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Regia Guardia di Finanza d'argento (per sottufficiali, appuntati e guardie, 16 anni di servizio)
(regio decreto 8 aprile 1929, n. 739)
dal 31 luglio 1954 al 27 gennaio 1968:
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'oro (per ufficiali, 40 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'oro (per ufficiali, 25 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'argento (per sottufficiali, appuntati e guardie, 25 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'argento (per sottufficiali, appuntati e guardie, 16 anni di servizio)
(decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1954, n. 1052)
dal 27 gennaio 1968 al 4 luglio 1978:
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'oro (per ufficiali e sottufficiali, 40 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'oro (per ufficiali e sottufficiali, 25 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'argento (per militari di truppa, 25 anni di servizio) [Nota: con stella d'argento]
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'argento (per ufficiali, sottufficiali e militari di truppa, 16 anni di servizio)
«[...] Avranno titolo a conseguirla ed a fregiarsene, anche dopo la cessazione dal servizio, gli ufficiali, i sottufficiali ed i militari di truppa che abbiano compiuto i seguenti periodi minimi di servizio [sopra indicati]» (decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 1968, n. 734)
dal 4 luglio 1978 al 23 giugno 1990:
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'oro (40 anni di servizio)
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'argento (25 anni di servizio) [Nota: con stella d'argento]
Croce al merito di servizio per la Guardia di Finanza d'argento (16 anni di servizio)
(decreto del Presidente della Repubblica 4 luglio 1978)

Croce per anzianità di servizio nella Guardia di Finanza[modifica | modifica wikitesto]

dal 23 giugno 1990 ad oggi:
Croce per anzianità di servizio nella Guardia di Finanza d'oro (40 anni di servizio)
Croce per anzianità di servizio nella Guardia di Finanza d'oro (25 anni di servizio) [Nota: l'aggiunta della corona turrita non è supportata da fonti]
Croce per anzianità di servizio nella Guardia di Finanza d'argento (16 anni di servizio)
«Hanno titolo a conseguirla ed a fregiarsene, anche dopo la cessazione dal servizio, gli ufficiali, i sottufficiali e gli appartenenti al ruolo dei finanzieri ed appuntati che abbiano compiuto i [...] periodi minimi di servizio [sopra indicati]» (decreto del Presidente della Repubblica 23 giugno 1990, n. 195).

Stella al merito per i militari indigeni delle colonie italiane (18 marzo 1923 – de facto, 8 settembre 1943; de jure, 16 dicembre 2010)[modifica | modifica wikitesto]

Stella al merito per i militari indigeni delle colonie italiane con Corona Reale per eccezionali benemerenze
Stella al merito per i militari indigeni delle colonie italiane
Concessa ai «militari indigeni che abbiano compiuto 15 anni di servizio, mantenuto buona condotta e dato prova di fedeltà e zelo, ed inoltre si erano in modo speciale distinti»
(regio decreto 18 marzo 1923, n. 898; abrogata con il decreto legislativo 13 dicembre 2010, n. 212)

Anzianità di servizio nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (23 gennaio 1933 – 6 dicembre 1943)[modifica | modifica wikitesto]

Croce di anzianità di servizio nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (10 anni di servizio con 5 anni di servizio in un battaglione Camicie Nere)
Croce di anzianità di servizio nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (10 anni di servizio)
(regio decreto 23 gennaio 1933, n. 8)
Croce di anzianità di servizio nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (10 anni di servizio, servizio in A.O.I.)
(regio decreto 10 maggio 1938, n. 1099)
Croce di anzianità di servizio nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (20 anni di servizio)
(regio decreto 28 gennaio 1943, n. 349)
La MVSN fu sciolta dal governo Badoglio I con regio decreto-legge 6 dicembre 1943, n. 16/B.

Medaglie di benemerenza e commemorative[modifica | modifica wikitesto]

Benemerenze per i volontari di guerra[modifica | modifica wikitesto]

Distintivo d'onore per gli ex irredenti volontari di guerra (1ª versione, 1921) [Nota: gli stemmi sono in posizione invertita, Trieste e Trento]
Concesso «agli ex irredenti italiani che nell'ultima guerra contro l'Austria Ungheria, si arruolarono volontari nell' [...] esercito e nella [...] marina da guerra» (regio decreto 16 ottobre 1921, n. 1626).
Distintivo d'onore per gli ex irredenti volontari di guerra (2ª versione, 1922) [Nota: gli stemmi sono in posizione invertita, Trieste e Trento]
«Sul distintivo d'onore, per gli ex-irredenti italiani [...], oltre agli stemmi di Trento e Trieste, vi sarà pure ricamato lo stemma di Zara» (regio decreto 7 gennaio 1922, n. 38).
Medaglia di benemerenza per i volontari della guerra italo-austriaca 1915-1918 (1923)
Concessa «ai volontari della guerra italo-austriaca 1915-1918 [...], ai cittadini delle terre già soggette al nemico che si arruolarono nell'esercito o nell'armata italiana [...], anche a coloro i quali abbiano partecipato alle operazioni belliche in modo degno di encomio» (regio decreto 24 maggio 1923, n. 1163).
Medaglia di benemerenza per i volontari della guerra italo-austriaca 1915-1918 con distintivo d'onore per gli ex irredenti (1923)
«Agli ex irredenti italiani cui verrà concessa la medaglia dei volontari e che già sono autorizzati a fregiarsi del distintivo d'onore» (regio decreto 7 ottobre 1923, n. 2180).
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna dell'Africa Orientale 1935-1936 (1939)
Concessa «a coloro che sono partiti per l'Africa Orientale in seguito a domanda o richiesta [...] durante il periodo 3 ottobre 1935-5 maggio 1936 aver partecipato alle operazioni belliche oppure compiuti servizi in mare od in volo connessi con la campagna A. O. in modo degno di encomio» (regio decreto 26 ottobre 1939, n. 2163).
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna (1936-1939)
Concessa «a coloro che hanno partecipato volontariamente alla campagna di Spagna in modo degno di encomio» (regio decreto 6 giugno 1940, n. 1244).
Medaglia di benemerenza per i volontari della guerra 1943-45 e attraversamento linee nemiche (1944)
Concessa «al personale militare e militarizzato ed ai civili che, dopo l'8 settembre 1943, abbiano abbandonato volontariamente il territorio della loro abituale residenza, occupato dal nemico, per recarsi nei territori liberati e mettersi a disposizione del Governo nazionale» (regio decreto legge 27 gennaio 1944, n. 54).
Distintivo d'onore per i patrioti "Volontari della Libertà" (1943-1945) [1950]
Concesso «ai patrioti "Volontari della Libertà" che abbiano partecipato alla lotta armata contro i tedeschi e contro i fascisti», che abbiano fatto per non meno di tre mesi ininterrottamente, di formazioni riconosciute dai Comitati di Liberazione Nazionale, o che siano rimasti feriti in combattimento» (decreto legge luogotenenziale 3 maggio 1945, n. 350).
Conferimento esteso «ai militari deportati nei campi di concentramento tedeschi dopo l'8 settembre 1943 (denominati ex internati militari in Germania) che rinunciarono alla liberazione, e, non collaborando comunque volontariamente né con i tedeschi né con i fascisti, contribuirono alla lotta della Resistenza» (legge 1º dicembre 1977, n. 907).
Medaglia di benemerenza per i volontari della Guerra 1940-1943 (non ufficiale)
Medaglia di benemerenza per i volontari della Guerra 1940-45 (1948)
Concessa «a coloro che, durante la seconda guerra mondiale (10 giugno 1940-8 maggio 1945) si siano trovati in entrambe le seguenti condizioni: a) aver chiesto ed ottenuto, senza esservi obbligati per legge o per disposizioni di richiamo, di arruolarsi in una delle Forze armate dello Stato o di essere incorporati in reparti ed unità operanti; b) aver partecipato, presso reparti ed unità operanti ad operazioni di guerra ed aver riportato una delle seguenti decorazioni o distinzioni: ricompense al valor militare; promozione od avanzamento per merito di guerra, o trasferimento nei ruoli del servizio permanente per merito di guerra; distintivo di ferito o mutilato di guerra; croce al merito di guerra» (decreto legislativo 21 aprile 1948, n. 1054).

Medaglie commemorative per campagne di guerra e operazioni militari[modifica | modifica wikitesto]

Guerre del Risorgimento (1848-1870)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa della guerra di Crimea (1853-1856)
(Disposizione a pag. 773 del Giornale Militare del 1856).
Medaglia commemorativa dei Mille di Marsala (1860)
(circolare del Ministero della guerra 14 luglio 1861).
Medaglia commemorativa della Liberazione di Sicilia (1860)
(decreto legge luogotenenziale 12 dicembre 1860, n.10).
Medaglia commemorativa delle guerre per l'indipendenza e l'unità d'Italia (1865)
Fascette autorizzate sul nastro della medaglia: 1848, 1849, 1855-56, 1859, 1860-61, 1866, 1867, 1870.
(regio decreto 4 marzo 1865, n. 2174).
Medaglia civica commemorativa della Presa di Roma (1870)
Fascette autorizzate sul nastro della medaglia: 1848, 1849, 1867, 1870.
(decreto del Ministero della guerra 25 marzo 1911).
Medaglia commemorativa della Campagna del 1870 (non ufficiale)
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia 1848-1870 (1883)
(regio decreto 26 aprile 1883, n. 1294).

Campagne coloniali (1882-1913)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa delle campagne d'Africa (24 novembre 1894 – 3 novembre 1923)
16 fascette di campagna (vedi dettaglio)
(regio decreto 3 novembre 1894, n. 463 e regio decreto 5 ottobre 1906 n. 562) [Nota: assorbita nella medaglia successiva]
Medaglia a ricordo delle campagne e del servizio prestato nelle colonie italiane dell'Africa Orientale e nelle relative zone d'influenza (3 novembre 1923 – 3 ottobre 1935)
27 fascette di campagna (vedi dettaglio)
(regio decreto 27 agosto 1923 n. 2067 e regio decreto 12 agosto 1927, n. 1898)
Medaglia commemorativa della campagna in Cina (1900-1901) (23 giugno 1901 – 23 aprile 1903)
Leggenda: CINA 1900-1901
Barretta: CINA 1900-1901 (dal 1908)
(regio decreto 23 giugno 1901, n. 338)
Medaglia commemorativa della Campagna in Cina ed Estremo Oriente (Cina 1902-1908) (23 aprile 1903 – 15 marzo 1908)
Leggenda: CINA
(regio decreto 23 aprile 1903, n. 176)
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca 1911-1912 (1911-1912) (21 novembre 1912 – de jure 26 gennaio 2011)
Leggenda: GUERRA ITALO-TURCA 1911-1912
Fascette: 1911, 1911-12, 1912, in alcuni casi potevano essere aggiunte le barrette per la Campagna di Libia
(regio decreto 21 novembre 1912, n. 1342)
Medaglia commemorativa delle campagne di Libia (1912-1931) (6 settembre 1913 – de jure 26 gennaio 2011)
Leggenda: LIBIA
35 fascette di campagna (vedi dettaglio)
(regio decreto 6 settembre 1913, n. 1144)

Prima guerra mondiale (1915-1918)[modifica | modifica wikitesto]

Distintivo speciale per i militari ed assimilati che sopportano le fatiche dell'attuale guerra (1915-1918) (21 maggio 1916 – 29 luglio 1920)
4 anni di campagna
3 anni di campagna
2 anni di campagna
1 anno di campagna
meno di 12 mesi al fronte
(regio decreto 21 maggio 1916, n. 641) (Nota: assorbito dalla medaglia successiva)
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 per il compimento dell'unità d'Italia (29 luglio 1920 – de jure 26 gennaio 2011)
4 anni di campagna
3 anni di campagna
2 anni di campagna
1 anno di campagna
meno di 12 mesi al fronte
Fascette: 1915, 1916, 1917, 1918, Albania 1919, Albania 1920 nonché il distintivo d'onore per gli ex-irredenti, 1ª o 2ª versione
(regio decreto 29 luglio 1920, n. 1241)
Distintivo speciale per gli equipaggi delle navi mercantili nazionali che si esposero ai rischi e sopportarono i disagi inerenti all'esercizio della navigazione durante la guerra (1915-1918) (17 gennaio 1918 – 15 luglio 1923)
(regio decreto 17 gennaio 1918, n. 150) [Nota: assorbito dalla medaglia successiva]
Medaglia di benemerenza pel personale della marina mercantile, che sopportò i disagi ed i rischi della guerra (1915-1918) [15 luglio 1923 – de jure 26 gennaio 2011]
4 anni di campagna
3 anni di campagna
2 anni di campagna
1 anno di campagna
meno di 12 mesi al fronte
Fascette: 1915, 1916, 1917, 1918
(regio decreto 15 luglio 1923, n. 1786)
Distintivo speciale per gli agenti delle ferrovie dello Stato, i quali furono esposti ai rischi ed ai disagi inerenti al servizio delle linee ferroviarie più a contatto colle operazioni di guerra (1915-1918) (3 maggio 1918 – de jure 26 gennaio 2011)
(regio decreto 3 maggio 1918, n. 665)
Distintivo speciale per gli agenti addetti alle ferrovie concesse ed alle tramvie a trazione meccanica, esistenti in zona di guerra (1915-1918) (27 luglio 1919 – quiescente)
(regio decreto 27 luglio 1919)
Medaglia della Vittoria, commemorativa della grande guerra per la civiltà (1918) (16 dicembre 1920 – de jure 15 dicembre 2010)
(regio decreto 16 dicembre 1920, n. 1918)
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia 1848-1918 (19 gennaio 1922 de jure 15 dicembre 2010)
(regio decreto 19 gennaio 1922, n. 1229)

Periodo tra le due guerre mondiali (1919-1939)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale 1935-1936 (27 aprile 1936 – de jure 13 dicembre 2010)
ruoli combattenti
ruoli non combattenti
(regio decreto 27 aprile 1936)
L'uso del gladio romano per i ruoli non combattenti fu abolito nel 1936[36] e successivamente ripristinato nel 1937[37]
Fascette: 1935, 1936, 1937, 1938, 1939, 1940[38].
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale 1935-1936 (Fronte Sud) [Nota: non ufficiale]
ruoli combattenti
ruoli non combattenti
Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939) (6 giugno 1940 – de jure 13 dicembre 2010)
(regio decreto 6 giugno 1940, n. 1244)
Medaglia commemorativa della spedizione in Albania (1939) (7 marzo 1940 – de jure 13 dicembre 2010)
(regio decreto 7 marzo 1940, n. 683)
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia 1848-1922 (18 agosto 1940 – de jure 13 dicembre 2010)
(regio decreto 18 agosto 1940, n. 1375)

Seconda guerra mondiale (1940-1945)[modifica | modifica wikitesto]

dall'11 giugno 1940 all'8 settembre 1943:
Distintivo della guerra in corso (1940-1943) (4 novembre 1941 – 17 novembre 1948)
4 anni di campagna
3 anni di campagna
2 anni di campagna
1 anno di campagna
meno di 1 anno di campagna
(circolare del Ministero della guerra 4 novembre 1941, n. 97100)
assorbito dal distintivo successivo
Distintivo del periodo bellico 1940-1943 (17 novembre 1948 – 6 maggio 1959)
4 anni di campagna
3 anni di campagna
2 anni di campagna
1 anno di campagna
meno di 1 anno di campagna
(decreto del Presidente della Repubblica 17 novembre 1948, n. 1590)
assorbito dalla medaglia successiva
Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43 (6 maggio 1959 – attuale)
4 anni di campagna
3 anni di campagna
2 anni di campagna
1 anno di campagna
meno di 1 anno di campagna
Fascette autorizzate sul nastro della medaglia: 1940, 1941, 1942, 1943
(decreto del Presidente della Repubblica 6 maggio 1959, n. 399)
Medaglie e croci commemorative [Nota: non ufficiali]
Medaglia commemorativa della battaglia del fronte alpino occidentale (1940)
Medaglia commemorativa dell'occupazione della Grecia (1940-1941)
Croce commemorativa del Corpo di Spedizione Italiano in Russia (1941-1942)
Medaglia commemorativa della campagna italo-tedesca in Africa (1943-1943)
Guerra di liberazione italiana (8 settembre 1943 – al 25 aprile 1945):
Distintivo della guerra in corso contro i tedeschi (21 aprile 1945 – 9 luglio 1959)
con una stelletta in metallo brunito per ogni anno di campagna:
4 anni di campagna [non in uso]
3 anni di campagna
2 anni di campagna
1 anno di campagna
meno di 1 anno di campagna
(circolare del Ministero della guerra 21 aprile 1945, n. 182).
assorbito dalla medaglia successiva
Medaglia commemorativa della guerra di liberazione (1943-1945) (6 maggio 1959 – attuale)
4 anni di campagna [Nota: non in uso]
3 anni di campagna
2 anni di campagna
1 anno di campagna
meno di 1 anno di campagna
Fascette autorizzate: 1943, 1944, 1945, 1946 [Nota: quest'ultima mai prodotta]
(decreto del Presidente della Repubblica 6 maggio 1959, n. 399)

Repubblica italiana (1946-attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Operazioni militari[modifica | modifica wikitesto]
Medaglia commemorativa "per la libertà di navigazione" (23 agosto 1988 – attuale):
Medaglia commemorativa per il personale della Marina Militare impegnato nel Golfo Persico (23 agosto 1988 – 6 febbraio 2017)
(decreto del ministro della Difesa 23 agosto 1988) [Nota: assorbita dalla medaglia successiva]
Medaglia commemorativa per le operazioni antipirateria (6 febbraio 2017 – attuale):
oltre 3 missioni
3 missioni
2 missioni
1 missione
«È istituita la medaglia commemorativa [...] per il personale delle Forze Armate, compresa l'Arma dei Carabinieri, impiegato in operazioni di antipirateria per la salvaguardia della libertà di navigazione, non svolte nei mari prospicienti la penisola italiana»
Sono autorizzate 9 fascette di bronzo (vedi dettaglio)
(decreto del ministro della Difesa 6 febbraio 2017)

Croce commemorativa per le operazioni militari nell'area del Golfo Persico (5 novembre 1991 – attuale):

Croce commemorativa per le operazioni militari nell'area del Golfo Persico (24 agosto 1990 - 16 gennaio 1991, 13 aprile 1991 - 2 agosto 1991)
Croce commemorativa per le operazioni militari nell'area del Golfo Persico (17 gennaio 1991 - 12 aprile 1991)
(decreto interministeriale dei ministri della Difesa e della Marina mercantile 5 novembre 1991).

Croce commemorativa per le operazioni militari in Somalia (23 novembre 1993 – attuale):

Croce commemorativa per le operazioni militari in Somalia (1992-1993)
(decreto del ministro della Difesa 23 novembre 1993)

Croci commemorative delle operazioni in Afghanistan

Croce commemorativa delle operazioni in Afghanistan per il personale del Ministero della Difesa (15 gennaio 2003 – attuale)
Sul nastro è apposta una fascetta metallica di color argento sulla quale è iscritta la denominazione dell'operazione per la quale la croce è stata concessa
(decreto del Ministro della difesa 15 gennaio 2003)
Croce commemorative delle operazioni in Afghanistan per la Guardia di Finanza (23 ottobre 2007 – attuale)
Sul nastro è apposta una fascetta metallica di color argento sulla quale è iscritta la denominazione dell'operazione per la quale la croce è stata concessa
(decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 23 ottobre 2007)
Operazioni di pace[modifica | modifica wikitesto]

Croce commemorativa delle operazioni di pace

Croce commemorativa per le missioni di pace UNIFIL, Sinai e Libano (4 novembre 1982 – 6 ottobre 1986):
Nastrino del primo tipo (4 novembre 1982 – 12 maggio 1983)
(decreto del Ministro della difesa 4 novembre 1982, n. 776)
Nastrino definitivo (12 maggio 1983 – 6 ottobre 1986)
La croce reca sul recto la dicitura "Per la Pace" ed al verso la dicitura "UNIFIL" o "Sinai" o "Libano".
(decreto del Ministro della difesa 12 maggio 1983, n. 538) [Nota: assorbita dalla "Croce commemorativa unificata per le missioni di pace all'estero"]
Croce commemorativa delle missioni di pace per conto delle Nazioni Unite (4 giugno 1984 – 6 ottobre 1986):
oltre 3 missioni
3 missioni
2 missioni
1 missione
(decreto interministeriale dei Ministri difesa e delle finanze 4 giugno 1984) [Nota: assorbita dalla "Croce commemorativa unificata per le missioni di pace all'estero"]
Croce commemorativa per la missione di pace e sicurezza nel Mar Rosso (20 maggio 1985 – 6 ottobre 1986)
Croce commemorativa per la missione di pace e sicurezza nel Mar Rosso
La croce reca sul recto la dicitura "Per la Pace" e al verso la dicitura "Mar Rosso".
(decreto del Ministro della difesa 20 maggio 1985, n. 411) [Nota: assorbita dalla croce commemorativa successiva]
Croce commemorativa unificata per le missioni di pace all'estero (6 ottobre 1986 – attuale):
oltre 3 missioni
3 missioni
2 missioni
1 missione
La croce reca sul recto la dicitura "Per la Pace".
27 fascette autorizzate (vedi dettaglio)
(decreto interministeriale dei Ministri della difesa e delle finanze 6 ottobre 1986, n. 1046)
Cooperazione internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Croce commemorativa per le operazioni di Cooperazione Internazionale (20 giugno 2017 – attuale):

oltre 3 missioni
3 missioni
2 missioni
1 missione
26 fascette autorizzate (vedi elenco)
(decreto del Ministro della difesa 20 giugno 2017)
Nastrino di merito per il personale in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa o area interforze[modifica | modifica wikitesto]
Nastrino di merito per il personale in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa o area interforze (attuale)
Conferito a coloro che prestano servizio, o che hanno prestato servizio, presso SMD o reparti interforze.[39]
(SMD – G – 010 - Regolamento per la disciplina delle uniformi - edizione 2019)
Medaglia d'onore interforze dello Stato Maggiore della Difesa[modifica | modifica wikitesto]
Medaglia d'onore interforze dello Stato Maggiore della Difesa (12 novembre 1992 – attuale)
«[...] conferita ad honorem dal Capo di Stato Maggiore della Difesa al personale militare e civile, nazionale o straniero di ogni ordine e grado che con intelligenza, lodevole iniziativa, perizia senso di responsabilità e coraggio o con grave manifesto rischio personale o con atti eccezionali, abbia contribuito alla riuscita di un’operazione o di un’attività di carattere militare di singolare importanza e di notevole utilità accrescendo il prestigio dell’Istituzione militare».
(decreto del Ministro della difesa 12 novembre 1992)

Medaglie commemorative delle Grandi Unità in guerra (non ufficiali)[modifica | modifica wikitesto]

Prima guerra mondiale (1915-1918)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa della 1ª Armata
Croce commemorativa della 1ª Armata
Croce commemorativa della 2ª Armata
Croce commemorativa della 3ª Armata
Medaglia commemorativa della 4ª Armata
Croce commemorativa della 4ª Armata
Croce commemorativa della 6ª Armata (Armata degli Altipiani)
Croce commemorativa della 7ª Armata
Croce commemorativa della 8ª, 9ª e 10ª Armata
Croce commemorativa del II Corpo d'armata
Croce commemorativa del VI Corpo d'armata - Presa di Gorizia
Croce commemorativa del Corpo di spedizione dell'oriente balcanico

Guerra d'Etiopia (1935-1936)[modifica | modifica wikitesto]

Croce commemorativa del I Corpo d'armata
Croce commemorativa del II Corpo d'armata
Croce commemorativa del III Corpo d'armata
Croce commemorativa del IV Corpo d'armata
Croce commemorativa del Corpo d'armata eritreo
Medaglia commemorativa della 19ª Divisione Gavinana
Medaglia commemorativa della 24ª Divisione Gran Sasso
Croce commemorativa della 65ª Divisione Granatieri di Savoia
Medaglia commemorativa della 2ª Divisione CC.NN. "XXVIII Ottobre"

Guerra di Spagna (1936-1939)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa della Divisione Volontari del Littorio

Seconda guerra mondiale (1940-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Croce commemorativa del Gruppo d'armate Ovest
Croce commemorativa della 1ª Armata
Medaglia commemorativa della 2ª Armata
Croce commemorativa dell'8ª Armata - Armata Italiana in Russia ARMIR
Medaglia commemorativa della 9ª Armata, due classi: d'argento e di bronzo
Croce commemorativa dell'11ª Armata
Croce commemorativa per il IV Corpo d'armata sul fronte greco-albanese
Croce commemorativa del Corpo di Spedizione Italiano in Russia CSIR
Medaglia commemorativa della 132ª Divisione Corazzata Ariete
Medaglia commemorativa della I Brigata coloniale "Elefante"

Medaglie specifiche del periodo fascista (1922-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglie e croci commemorative[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa della spedizione di Fiume (1919)
Coniatura non ufficiale della Reggenza italiana del Carnaro (1919), con il nome di Medaglia commemorativa della Marcia di Ronchi, successivamente istituzionalizzata.
(regio decreto 31 gennaio 1926, n. 273 e regio decreto 15 luglio 1938, n. 1179)
Medaglia per le campagne fasciste 1919-1922 (non ufficiale)
Fascette autorizzate: 1919, 1920, 1921 e 1922.
Medaglia per le campagne nazionaliste 1920-1923 (non ufficiale)
Fascette autorizzate: 1920, 1921, 1922 e 1923.
Medaglia commemorativa della Marcia su Roma
Classe d'oro, d'argento e di bronzo.
Conferita ai membri del Partito nazionale fascista che avevano partecipato anche non direttamente alla Marcia su Roma tra il 27 ottobre e il 1º novembre 1922.
Coniatura non ufficiale (ottobre 1923), successivamente istituzionalizzata.
(regio decreto 31 gennaio 1926, n. 273, regio decreto 1º novembre 1928, n. 2485, regio decreto 14 agosto 1936, n. 1851 e regio decreto 15 luglio 1938, n. 1179)
Croce commemorativa della Marcia su Roma (non ufficiale)
Classe di bronzo argentato e di bronzo.
Medaglia commemorativa Campi "DUX" (non ufficiale)
Medaglia commemorativa per la Fondazione dell'Impero (9 maggio 1936) (non ufficiale)
Medaglia d'onore per le madri di famiglie numerose
(regio decreto 22 maggio 1939, n. 917)

Medaglie di benemerenza per funzionari e dirigenti delle organizzazioni del partito[modifica | modifica wikitesto]

Istituite per premiare il personale ispettivo, direttivo, insegnante e sanitario dell'organizzazione.
Le medaglie erano conferite nelle classi d'oro (10 anni di servizio), d'argento (5 anni di servizio) e di bronzo (3 anni di servizio).
Medaglia di benemerenza dell'Opera nazionale maternità e infanzia
(legge 10 dicembre 1925, n. 2277)
Medaglia di benemerenza dell'Opera nazionale Balilla
(legge 3 aprile 1926, n. 2247)
Medaglia di benemerenza dell'Opera nazionale del dopolavoro (modello 1928)
(regio decreto 19 gennaio 1928, n. 201)
Medaglia di benemerenza dell'Opera nazionale del dopolavoro (modello 1939) [nota: il nastrino era amaranto]
(regio decreto 8 aprile 1939, n. 704)
Medaglia alle benemerite delle Piccole e Giovani Italiane
(regio decreto 4 ottobre 1928, n. 2379)
Medaglia di benemerenza della Gioventù italiana del littorio
(regio decreto 8 aprile 1939, n. 704)
Distintivo di benemerenza per le dirigenti delle organizzazioni femminili del Partito nazionale fascista e della Croce Rossa Italiana (1942)

Medaglie di benemerenza per gli iscritti alle organizzazioni giovanili del partito[modifica | modifica wikitesto]

dal 28 marzo 1933 al 27 ottobre 1933:
Croce al merito per Avanguardisti e Giovani Italiane
Croce al merito per Balilla e Piccole Italiane
(delibera presidenziale dell'Opera nazionale Balilla 28 marzo 1933).
dal 27 ottobre 1933 al 25 luglio 1943 (de facto):
Croce al merito per Giovani Fascisti e Giovani Fasciste
Croce al merito per Avanguardisti
Croce al merito per Giovani Italiane
Croce al merito per Balilla
Croce al merito per Piccole Italiane
(regio decreto 27 ottobre 1933)
dal 23 gennaio 1944 al 28 aprile 1945 (Repubblica Sociale Italiana):
Croce al merito dell'Opera Balilla per Balilla
Croce al merito dell'Opera Balilla per Piccole Italiane
(decreto legislativo della Repubblica sociale italiana 23 gennaio 1944, n. 38).

Medaglie pubbliche di benemerenza[modifica | modifica wikitesto]

Distinzione al merito rurale (17 novembre 1932 – de facto, 1944)[modifica | modifica wikitesto]

Stella d'oro al merito rurale
Stella d'argento al merito rurale
Stella di bronzo al merito rurale
«Può essere accordata a tutti coloro che, essendo proprietari o affittuari, enfitenti, mezzadri, coloni, direttori di azienda, abbiano prestato effettiva attività nella conduzione o direzione di aziende agricole o forestali, compiendo opere notevoli di miglioramento nel regime fondistico o nell'ordinamento aziendale o nella tecnica delle colture e industrie agricole o forestali [...]. La distinzione onorifica può essere accordata anche a mezzadri e coloni, quando essi, con lavoro tenace ed esemplare, abbiano contribuito al progresso agricolo»
(regio decreto 17 novembre 1932, n. 1715).

Benemeriti della salute pubblica (23 agosto 1867 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 23 agosto 1867 al 17 maggio 1952:
Medaglia d'oro ai benemeriti della salute pubblica
Medaglia d'argento ai benemeriti della salute pubblica
Medaglia di bronzo ai benemeriti della salute pubblica
Concesse alle persone «che si rendono in modo eminente benemerite in occasione di qualche morbo epidemico pericoloso sia prodigando personalmente cure ed assistenze agli infermi, sia provvedendo ai servigi igienici ed amministrativi, ovvero ai bisogni materiali o morali delle popolazioni travagliate dal morbo [...]»
(regio decreto 28 agosto 1867, n. 3872)
Medaglia ai benemeriti della salute pubblica [concessioni fino al 1854, rese portative dal 1868]
(regio decreto 3 maggio 1868, n. 4394)
Attestazione di benemerenza [dall'11 marzo 1886]
(regio decreto 25 febbraio 1886, n. 3706)
dal 17 maggio 1952 ad oggi:
Medaglia d'oro ai benemeriti della salute pubblica
Medaglia d'argento ai benemeriti della salute pubblica
Medaglia di bronzo ai benemeriti della salute pubblica
Attestazione di benemerenza
(decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1952, n. 637).

Medaglia al merito della sanità pubblica (7 luglio 1918 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 7 luglio 1918 al 17 maggio 1952:
Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica
Medaglia d'argento al merito della sanità pubblica
Medaglia di bronzo al merito della sanità pubblica
Concessa per «premiare le persone, i corpi, gli uffici che abbiano resi, con cospicue elargizioni o con prestazioni, segnalati servigi nel campo delle opere che interessano la igiene e la sanità pubblica»
(decreto legge luogotenenziale 7 luglio 1918, n. 1048)
Attestazione al merito della sanità pubblica
(regio decreto 25 novembre 1929, n. 2193)
dal 17 maggio 1952 ad oggi:
Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica
Medaglia d'argento al merito della sanità pubblica
Medaglia di bronzo al merito della sanità pubblica
Attestazione al merito della sanità pubblica
(decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1952, n. 637).

Benemeriti della popolare istruzione (10 luglio 1866 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'onore per gli insegnanti elementari benemeriti (10 luglio 1866 – 29 gennaio 1891):
Medaglia d'onore per gli insegnanti elementari benemeriti
Classi d'argento, di bronzo.
Conferita «agli insegnanti elementari più meritevoli di ciascuna provincia del Regno»
(circolare del Ministero della istruzione pubblica del 10 luglio 1866, N. 193, Div. 5).
Medaglia per i benemeriti della popolare istruzione (29 gennaio 1891 – 28 ottobre 1904)
dal 29 gennaio 1891 al 2 giugno 1895:
Medaglia d'onore per gli insegnanti elementari benemeriti
Classi d'oro, d'argento, di bronzo.
Conferita agli «insegnanti elementari, fra gli altri segnalati ed alle persone che avranno in singolar modo mostrato di favorire l'istruzione e l'educazione popolare»
(regio decreto 29 gennaio 1891, n. 63)
dal 2 giugno 1895 al 28 ottobre 1904:
Medaglia per i benemeriti della popolare istruzione (modello 1895)
Classi d'oro, d'argento, di bronzo.
«Le persone alle quali sono state o saranno concesse medaglie di benemerenza per l'istruzione e per l'educazione popolare, sono autorizzate a fregiarsi pubblicamente del segno d'onore ottenuto»
(regio decreto 2 giugno 1895, n. 358).
Medaglia di benemerenza per otto lustri d'insegnamento elementare (27 febbraio 1902 – 28 ottobre 1904)
Medaglia d'oro di benemerenza per otto lustri d'insegnamento elementare
Concessa per premiare i «maestri i quali abbiano lodevolmente compiuti quarant'anni di non interrotto servizio nelle pubbliche Scuole elementari maschili e femminili»
(regio decreto 27 febbraio 1902, n. 80).
Medaglia per i benemeriti della popolare istruzione (28 ottobre 1904 – 19 luglio 1928)
Medaglia per i benemeriti della popolare istruzione (modello 1904)
Classi d'oro, d'argento, di bronzo.
Concessa «ai direttori e alle direttrici didattiche delle pubbliche scuole elementari, ai maestri e alle maestre delle scuole stesse, alle direttrici, alle insegnanti degli asili e giardini d'infanzia, appartenenti a Comuni o ad altri Enti morali, alle persone segnalate per singolari prestazioni o per motivo di notevoli elargizioni a vantaggio dell'istruzione primaria e dell'educazione infantile»
(regio decreto 28 ottobre 1904, n. 633).
Medaglia di benemerenza dell'istruzione elementare e materna (26 aprile 1928 – attuale)
dal 26 aprile 1928 al 16 novembre 1950:
Medaglia di benemerenza dell'istruzione elementare e materna
Classi d'oro, d'argento, di bronzo.
Concessa «al personale direttivo ed insegnante delle pubbliche scuole elementari e degli asili e giardini d'infanzia, in riconoscimento dell'opera particolarmente zelante ed efficace svolta a favore della istruzione popolare [...]; al personale medesimo o ad altre persone estranee alla scuola per non comuni e gratuite prestazioni o per notevoli elargizioni a vantaggio dell'istruzione elementare e dell'educazione infantile»
(regio decreto 26 aprile 1928, n. 1297)
dal 16 novembre 1950 ad oggi:
Medaglia di benemerenza dell'istruzione elementare e materna
Classi d'oro, d'argento, di bronzo.
(legge 16 novembre 1950, n. 1093).

Scuole italiane all'estero e nelle colonie (1902–1943)[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia per meriti nelle scuole italiane all'estero (1902–?)
(regio decreto ? 1902).
Medaglia di benemerenza per le scuole italiane all'estero (1902–?)
Classi d'oro, d'argento, di bronzo
(regio decreto ? 1902).
Medaglia ai benemeriti della cultura italiana all'estero (23 giugno 1920 – de facto, 1943)
Classi d'oro, d'argento, di bronzo
Concessa «al personale dirigente e insegnante nelle scuole secondarie, elementari e degli asili infantili, dipendenti dal Governo, alle colonie, alle Società, a privati, come pure alle persone le quali con cospicue elargizioni fatte a vantaggio di scuole italiane o con altre straordinarie prestazioni a favore della lingua e della cultura italiana fuori del Regno, siansi maggiormente segnalate [...]»
(regio decreto 6 maggio 1920, n. 693).
Medaglia ai benemeriti dell'istruzione in Colonia (18 novembre 1932 – de facto, 1943)
Classi d'oro, d'argento, di bronzo
Concessa al «personale ispettivo, direttivo e insegnante delle pubbliche scuole Coloniali di ogni tipo e grado, in riconoscimento dell'opera particolarmente zelante ed efficace svolta a favore dell'istruzione nelle Colonie»
(regio decreto 19 agosto 1932, n. 1386).

Benemeriti della pubblica istruzione (28 ottobre 1919 – 16 novembre 1950)[modifica | modifica wikitesto]

dal 21 settembre 1919 al 27 gennaio 1936:
Medaglia ai benemeriti della pubblica istruzione
Classi d'oro, d'argento e di bronzo
Conferita a «chi si sia reso benemerito della diffusione ed elevazione della cultura, della pubblica istruzione e dell'educazione nel Regno»
(regio decreto 21 settembre 1919, n. 1795).
dal 27 gennaio 1936 al 22 giugno 1939:
Medaglia ai benemeriti della educazione nazionale
Classi d'oro, d'argento e di bronzo
Conferita «alle persone e agli Enti che si siano resi benemeriti della diffusione ed elevazione della cultura e dell'educazione nazionale con segnalati servigi o con cospicue prestazioni ed elargizioni»
(regio decreto 27 gennaio 1936, n. 209).
dal 22 giugno 1939 al 16 novembre 1950:
Medaglia ai benemeriti della educazione nazionale
Medaglia ai benemeriti delle arti
Classi d'oro [di metallo dorato], d'argento e di bronzo
Conferita «alle persone e agli Enti che, con opere di riconosciuto valore, con segnalati servigi e con cospicue elargizioni, abbiano acquistato titoli di particolare benemerenza: a) nella diffusione ed elevazione della cultura e dell'educazione nazionale; b) nelle arti e nella tutela del patrimonio artistico e storico della Nazione».
(legge 22 giugno 1939, n. 975).
Stella al merito della scuola
Classi d'oro [di metallo dorato], d'argento e di bronzo.
Concessa a «coloro che comunque si segnalino per l'opera particolarmente efficace svolta a favore della scuola»
(legge 22 giugno 1939, n. 975).

Benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte (16 novembre 1950 – attuale)[modifica | modifica wikitesto]

dal 16 novembre 1950 ad oggi:
Medaglia ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
Classi d'oro, d'argento e di bronzo
Conferita «alle persone ed agli enti che con opere di riconosciuto valore, con segnalati servigi o con cospicue elargizioni, abbiano acquistato titoli di particolare benemerenza nel campo dell'educazione, della scuola e nella diffusione ed elevazione della cultura»
(legge 16 novembre 1950, n. 1093).
In conseguenza della suddivisione delle specifiche competenze tra diversi ministeri, sono state aggiunte due diverse tipologie:
Medaglia ai benemeriti della cultura e dell'arte
Classi d'oro, d'argento e di bronzo
Conferita su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali per «premiare quanti hanno illustrato la Nazione nei campi della cultura, dell'arte, dello spettacolo»
Medaglia ai benemeriti della scienza e della cultura
Classi d'oro, d'argento e di bronzo
Conferita su proposta del Ministro dell'università e della ricerca per «premiare i titoli di particolare benemerenza nel campo accademico e della ricerca».

Benemeriti della pubblica finanza (3 marzo 1955 – 26 marzo 2001)[modifica | modifica wikitesto]

dal 27 novembre 1959 al 26 marzo 2001:
Classi d'oro, d'argento e di bronzo (per civili e militari [fino al 1967])
Concessa alle «persone ed agli enti che con studi o ricerche di riconosciuto valore [...] abbiano contribuito nel campo nazionale o internazionale al progresso degli studi in materia di finanza pubblica»
(legge 3 marzo 1955, n. 405)
dal 24 maggio 1967 al 26 marzo 2001: