De vita et moribus domini Francisci Petracchi

De vita et moribus domini Francisci Petracchi
AutoreGiovanni Boccaccio
1ª ed. originale1341-1342
Generetrattato elogiativo
Lingua originalelatino

Il De vita et moribus domini Francisci Petracchi (ossia Sulla vita e i costumi del signor Francesco Petrarca) è un'opera celebrativa di Giovanni Boccaccio nei confronti di Francesco Petrarca datata intorno al 1341-1342[1].

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Come per la quasi contemporanea esercitazione letteraria Mavortis Milex, fondamentale per la realizzazione di questo ritratto autobiografico del Petrarca - che Boccaccio non ebbe ancora avuto modo di conoscere a quell'altezza cronologica - furono le informazioni dategli dal frate agostiniano Dionigi di Borgo San Sepolcro, il circolo dei protoumanistici fiorentini amici del Petrarca, quale Francesco Nelli, e quello degli intellettuali napoletani ruotanti intorno alla corte di Roberto I d'Angiò[2].

Secondo le parole di Giuseppe Velli, si può vedere in quest'opera un «tentativo di canonizzazione»[1] della vita di una persona soffermandosi sulle doti eccezionali del poeta aretino, sulla sua volontà di dedicarsi alla letteratura nonostante l'opposizione famigliare e sulle indubbie qualità morali di Petrarca[2]. In sostanza, il «De vita è una costruzione fortemente artefatta»[3], basata su modelli letterari preesistenti e sulla volontà di conoscere, un giorno, dal vivo il personaggio da lui celebrato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Velli, p. 32.
  2. ^ a b Nocita.
  3. ^ Velli, p. 35.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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