Daniele Barioni

Daniele Barioni nel 1961

Daniele Barioni (Copparo, 6 settembre 1930Ferrara, 5 novembre 2022[1]) è stato un tenore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Copparo in provincia di Ferrara, si trasferì nel 1948 a Milano, dove, convinto di essere baritono, si fece ascoltare dal maestro Attilio Bordonali, che riconobbe la natura tenorile della sua voce e che fu il suo insegnante per cinque anni[2].

La prima apparizione fu del 1949 in un concerto al Circolo Italia a Milano e il debutto operistico ne1954 in Cavalleria rusticana al Teatro Nuovo di Milano alla presenza di Rudolf Bing, che lo scritturò per il Metropolitan Opera. Durante il primo anno di carriera interpretò anche Tosca e Madama Butterfly[3].

Nel 1955 si esibì in Egitto e Sudafrica ed il 20 febbraio 1956 esordì al Metropolitan in Tosca sostituendo Giuseppe Campora, con un grande successo[4][5]. Nella stagione successiva effettuò un tour attraverso gli Stati Uniti e il Canada. Nei primi anni la carriera si sviluppò principalmente al Met, dove fra il 1956 ed il 1962 apparve 54 volte. Si esibì di frequente anche alle Terme di Caracalla e al Teatro dell'Opera di Roma, mentre alla Scala soltanto nel 1966 (Madama Butterfly e Cavalleria rusticana).

Nel 1966 la moglie, la pianista Vera Franceschi, morì per una leucemia e questo contribuì alla fine della carriera: le apparizioni andarono via via diradandosi fino alla fine degli anni settanta. Apparve un'ultima volta nel 1981 in un concerto al Teatro Comunale di Ferrara per l'assegnazione del Premio Frescobaldi[6].

Dopo anni di silenzio Barioni riprese ad esercitare la voce e nel 1984 incise un disco di canzoni napoletane accompagnato dall'Orchestra a plettro Gino Neri di Ferrara, mostrando un materiale vocale ancora valido.[7]. In un CD dedicatogli dalla casa Bongiovanni si può ascoltare una registrazione effettuata al Teatro Comunale di Ferrara nel 2005, in occasione di una serata in suo onore, dove a 75 anni si esibisce nell'aria Ch'ella mi creda. Nel 2012 ricevette il Premio Caruso.

La sua unica incisione in studio è La rondine del 1966 per la RCA, dove la voce risulta ovattata in confronto alle numerose registrazioni dal vivo.[8].

Repertorio[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

In studio[modifica | modifica wikitesto]

Dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Recital[modifica | modifica wikitesto]

  • Omaggio a Caruso
  • Il tenore Daniele Barioni e Napoli
  • Quando l'arte si fa voce (Edizioni l'uomo e l'arte-Copparo)
  • Daniele Barioni (Bongiovanni-Il mito dell'opera)
  • Daniele Barioni vol. II (Bongiovanni-Il mito dell'opera)
  • Pot-pourri di tenori (Bongiovanni-Il mito dell'opera)
  • Pot-pourri di tenori vol. II (Bongiovanni-Il mito dell'opera)
  • Duetto da Cavalleria rusticana in "Gigliola Frazzoni in concert 1954-1963 Eklipse
  • Romanze di Tosti e canzoni; arie da Tosca, Madama Butterfly, Pagliacci, Fedora, Manon Lescaut, La Fanciulla del West, Assunta Spina (riversato su cd).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Daniele Barioni, morto il grande tenore. Il sindaco di Copparo: "Grazie, maestro", su il Resto del Carlino. URL consultato il 6 novembre 2022.
  2. ^ Daniele Rubboli, Daniele Barioni - Davanti a lui tremò il Metropolitan, Bongiovanni Editore, Bologna 1996, pag.13
  3. ^ ivi, pagg. 109-110
  4. ^ Archivio del Metropolitan di New York, su archives.metoperafamily.org. URL consultato il 10 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2018).
  5. ^ Daniele Rubboli, Daniele Barioni - Davanti a lui tremò il Metropolitan, Bongiovanni Editore, Bologna 1996, pagg.25-27
  6. ^ ivi, pag. 145
  7. ^ ivi, pagg. 100-101
  8. ^ ivi, pagg.101-102

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Daniele Rubboli, Daniele Barioni - Davanti a lui tremò il Metropolitan, Bongiovanni Editore, Bologna 1996

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN44501087 · ISNI (EN0000 0000 5517 8157 · SBN TO0V451712 · Europeana agent/base/99715 · LCCN (ENno93002441 · GND (DE134679687 · BNF (FRcb14044884k (data) · J9U (ENHE987007453802605171 · WorldCat Identities (ENlccn-no93002441