Corrado Passera

Corrado Passera
Corrado Passera a Trento per il Festival dell'Economia 2012.

Ministro dello sviluppo economico
Durata mandato16 novembre 2011 –
28 aprile 2013
Capo del governoMario Monti
PredecessorePaolo Romani
SuccessoreFlavio Zanonato

Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
Durata mandato16 novembre 2011 –
28 aprile 2013
Capo del governoMario Monti
PredecessoreAltero Matteoli
SuccessoreMaurizio Lupi

Dati generali
Partito politicoIndipendente (fino al 2014; dal 2016)
Italia Unica (2014-2016)
Titolo di studioLaurea in economia aziendale
UniversitàUniversità commerciale Luigi Bocconi
University of Pennsylvania
ProfessioneDirigente d'azienda, banchiere

Corrado Passera (Como, 30 dicembre 1954) è un banchiere, dirigente d'azienda e politico italiano.[1] È stato ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, durante il governo Monti.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Como il 30 dicembre 1954, in una famiglia di piccoli imprenditori comaschi. Studia nella sua città natale al Liceo classico Alessandro Volta, dove diventa presidente del consiglio studentesco. Nel 1977 si laurea in economia aziendale all’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano[1], dove mentre studiava faceva il militare, e, ancor prima di laurearsi, comincia a lavorare alla Olivetti, prima dell'arrivo di Carlo De Benedetti. Tra il 1978 e il 1980 consegue il master in Business Administration presso la Wharton School dell'Università della Pennsylvania, negli Stati Uniti.[1]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Si è sposato due volte, la prima con Cecilia Canepa con cui ha avuto due figli: Sofia e Luigi, e la seconda con Giovanna Salza, esperta di comunicazione d'impresa e imprenditrice nel settore delle cliniche veterinarie, con cui ha avuto tre figli: Luce, Giovanni ed Eugenia.[1]

Carriera professionale[modifica | modifica wikitesto]

Dall'Olivetti all'Ambroveneto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1980 entra nella società di consulenza McKinsey occupandosi in Italia e all’estero di riorganizzazione e rilancio di aziende bancarie, assicurative e di servizi.

Nel 1985 entra in CIR, holding del Gruppo De Benedetti a cui hanno fatto capo aziende italiane ed europee di primo piano nell’informatica, nell’automazione industriale, nell'editoria, nella componentistica auto e nell’alimentare, oltre a numerose società finanziarie e di servizi. Nei primi anni segue - come assistente dell’amministratore delegato - numerosi progetti soprattutto in campo finanziario, tra cui la costituzione di un nuovo azionariato di riferimento al Credito Romagnolo (dal 1987 al 1995 ne sarà amministratore).

Nel 1988 diventa direttore generale della CIR. Matura in quegli anni anche un’esperienza significativa nel mondo dell’editoria, prima come direttore generale del Gruppo Mondadori e successivamente come vicepresidente e amministratore delegato dell’Editoriale L’Espresso-Repubblica, gruppo che porterà alla quotazione in Borsa.

Nel 1992 diventa co-amministratore delegato del Gruppo Olivetti, che in quegli anni era in profonda crisi. Dopo la razionalizzazione delle attività, il gruppo innova profondamente il suo core business entrando nel settore delle telecomunicazioni e dando vita a Omnitel (oggi Vodafone) e Infostrada.[3]

Nel 1996 diventa amministratore delegato e direttore generale del Banco Ambroveneto rafforzandone i risultati. Nel 1997 Ambroveneto diventa protagonista, insieme a Cariplo, della prima grande operazione di consolidamento bancario in Italia con la creazione di Banca Intesa.

Dalle Poste a Intesa Sanpaolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio 1998 Carlo Azeglio Ciampi, allora Ministro del tesoro del governo Prodi, lo nomina amministratore delegato di Poste italiane, all'epoca in grave crisi. Nei quattro anni successivi Poste Italiane realizza una profonda trasformazione operativa e culturale attraverso la partecipazione degli oltre 160 000 dipendenti e grazie a una efficace concertazione sindacale. La riorganizzazione interna dell’azienda, i fortissimi investimenti in tecnologia e formazione e l’introduzione di regole meritocratiche permettono in pochi anni di recuperare standard di qualità postale di livello europeo e ricavi molto significativi in campi di attività nuovi come i servizi finanziari attraverso la costituzione di Bancoposta[4] e Poste Vita. Sotto la sua amministrazione viene approvato un piano d'impresa per il 1998-2002, con investimenti, formazione e, tra le altre cose, il taglio di oltre 20 000 posti di lavoro considerati in esubero.[5] Viene riorganizzata l’offerta logistica, vengono valorizzate le nuove tecnologie informatiche e internet e nel 2002 si completa anche il risanamento economico dell’azienda con il primo utile di bilancio.[6]

Nel 2002 Passera lascia l'incarico alle Poste e torna nel mondo del credito come amministratore delegato di Banca Intesa, il gruppo bancario nato nel 1998 dalla fusione di Banca Intesa e Banca Commerciale Italiana.[7] La banca è in difficoltà, anche per il processo di integrazione non pienamente completato, e Passera predispone un piano industriale triennale con l'obiettivo di ridare efficienza alla struttura attraverso una riorganizzazione operativa, una rimodulazione dell’offerta, una razionalizzazione dei costi, una ridefinizione della rete italiana ed estera e il rilancio dell'immagine della banca.[8]

Nell'estate 2006, Passera è tra gli artefici del processo che porterà a una delle più grandi operazioni di consolidamento nel settore bancario italiano, ossia la fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI che dà vita a Intesa Sanpaolo,[9][10] banca di cui diventa consigliere delegato fino al 2011.

In questi anni rafforza ulteriormente l’impegno nella responsabilità sociale d'impresa costituendo nel 2007 Banca Prossima, banca del Terzo Settore totalmente dedicata all’impresa sociale.

Nel 2008 è advisor dell'operazione di salvataggio Alitalia che rafforza il monopolio nel trasporto aereo su molte tratte nazionali.[11] Nello stesso anno fa parte della cordata di imprenditori soci di Cai, presieduta da Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, che si uniscono per l'acquisto dell'Alitalia, a seguito della rottura del patto che avrebbe dovuto legare la compagnia alle sorti di Air France.[12]

Nel 2010 ha costituito[senza fonte] Encyclomedia Publishers, un progetto editoriale con Umberto Eco per la produzione della prima Storia della Civiltà Europea di alta qualità, ideata per i nuovi media digitali, con fini sia didattici che di aggiornamento culturale diffuso. Il progetto è stato presentato anche all’ONU e si è completato per la parte contenutistica nell’inverno 2015.

Nascita di illimity Bank[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1º febbraio 2018 la società appena costituita da Passera con Andrea Clamer di nome "Spaxs", è quotata nell'indice FTSE AIM Italia (il mercato dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita) di Borsa Italiana. Si tratta di una SPAC (Special Purpose Acquisition Company) finalizzata sul settore finanziario. Durante il collocamento Spaxs ha raccolto 600 milioni di euro (il 36% in mano a investitori italiani, il 64% a investitori esteri).[13] Nel settembre 2018, Spaxs rileva per 55,6 milioni di euro il 99,2% di Banca Interprovinciale, una piccola banca modenese (60 milioni di patrimonio) fondata nel 2009 da Umberto Palmieri e partecipata da un centinaio di imprenditori locali.

L'idea di Passera è di fondere Banca Interprovinciale con Spaxs[14] e creare una banca fortemente innovativa dedicata alle medie e piccole imprese con potenziale, ma in difficoltà o comunque non ancora in grado di finanziare adeguatamente il loro sviluppo.[15]

Il nome della nuova banca digitale è annunciato nell'agosto 2018: illimity Bank[16] che nascerà qualche mese più tardi.[17]

Il 5 marzo 2019 illimity Bank si sposta dal mercato AIM all'MTA, il listino principale della Borsa Italiana dove è presente nell'indice FTSE Italia Mid Cap.[18]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Ministro dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Governo Monti.
16 novembre 2011 - Corrado Passera presta giuramento da Ministro per lo Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti del Governo Monti al Quirinale davanti al Presidente della repubblica Giorgio Napolitano.

Con la nascita del governo tecnico guidato dal neo-senatore a vita Mario Monti, il 16 novembre 2011 giura nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come Ministro dello sviluppo economico e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel governo Monti, incarichi che mantiene fino alla fine dell'esecutivo, il 28 aprile 2013. Lo stesso giorno, immediatamente dopo la cerimonia di giuramento, una nota di Intesa Sanpaolo informa che Passera ha lasciato il Gruppo[19]. Passera stesso, in un intervento pubblicato sul Corriere della Sera, afferma di aver venduto tutte le sue azioni Intesa Sanpaolo "pur non avendo alcun obbligo di farlo".[20]

Il 7 gennaio 2013, in vista delle prossime elezioni politiche, Passera dichiara di non volersi candidare in Parlamento, nonostante avesse dato la disponibilità, perché rimasto deluso sia dall'agenda programmatica che dalla composizione della coalizione Con Monti per l'Italia con l'UdC di Pier Ferdinando Casini e Futuro e Libertà di Gianfranco Fini.[21]

Operato da Ministro[modifica | modifica wikitesto]

Appena insediatosi al Mise e al Mit si ritrova ad affrontare 141 vertenze industriali, ancora aperte dal precedente governo Berlusconi[22], e nel corso del mandato si concentra su diverse politiche economiche[senza fonte]:

  • Una nuova strategia energetica nazionale;
  • Lo sblocco e il finanziamento di circa 50 miliardi di cantieri infrastrutturali;
  • L’avvio del pagamento sistematico dei debiti commerciali scaduti della PA;
  • Il riordino degli incentivi;
  • Una nuova normativa sulle Startup innovative;
  • Una liberalizzazione del mercato del gas, del commercio e del credito (minibond);
  • Una maggiore concorrenza nel mercato assicurativo.

Tuttavia, come hanno fatto notare diverse parti, Passera essendo un banchiere s'intendeva poco d'industria o di infrastrutture e trasporti[22]. Inoltre diverse fonti come L'Espresso riferiscono che il ministro fosse più interessato a promuovere se stesso che non il rilancio del Paese, da Fincantieri alla Vinyls, dall’Omsa ad Agile Eutelia, da Alenia alla FIAT hanno lamentato di non averlo visto, mentre la sarda Alcoa, tramite il sindacalista Rino Barca, afferma di averlo "incontrato al ministero una volta (...) per un quarto d’ora", facendo trasparire che non amasse le grandi vertenze sindacali essendo cariche di forti tensioni sociali.[22]

Italia Unica[modifica | modifica wikitesto]

Fondazione del partito[modifica | modifica wikitesto]

Simbolo di Italia Unica

Il 23 febbraio 2014 lancia il movimento politico "Italia Unica", con la presentazione di un piano di oltre 400 miliardi che secondo lui avrebbe dovuto "rimettere in moto l'economia del Paese".[23][24]

Il 14 giugno seguente Passera lancia ufficialmente il "cantiere" e il 31 gennaio 2015 si svolge a Roma l'assemblea fondativa vera e propria di Italia Unica.[25]

Candidatura a sindaco di Milano[modifica | modifica wikitesto]

Il 6 giugno 2015 annuncia, al termine della riunione della direzione nazionale di Italia Unica a Milano, la sua intenzione di candidarsi a sindaco di Milano in vista delle elezioni amministrative del 2016[26], con l'obiettivo di mettere la sua città in condizione di competere con le metropoli europee più dinamiche, alternativo a Matteo Renzi e Matteo Salvini e ponendo come uno dei temi principali della campagna elettorale la sicurezza[26]. Tuttavia il rinuncia a presentarsi come candidato sindaco, annunciando al contempo il suo appoggio al candidato ufficiale della coalizione di centro-destra, l'ex direttore generale di Confindustria Stefano Parisi (il quale perderà la competizione elettorale contro il rivale di centro-sinistra Giuseppe Sala).[27]

Scioglimento del partito[modifica | modifica wikitesto]

Il 30 settembre 2016 l'Assemblea Nazionale di Italia Unica delibera lo scioglimento del partito[28], invitando gli iscritti a "continuare nell'impegno per un Paese migliore", cominciando dal "No" al referendum costituzionale sulla riforma Renzi-Boschi.[29]

Riconoscimenti e incarichi[modifica | modifica wikitesto]

Ha ricevuto la Laurea honoris causa in Ingegneria gestionale al Politecnico di Bari e il Master Honoris Causa in International Business presso MIB School of Management di Trieste.

Tra i vari incarichi ricoperti negli anni è stato membro del Consiglio di Amministrazione dell'Università Bocconi[30] e della Fondazione Teatro alla Scala.[31] Membro del Consiglio di Amministrazione di Finmeccanica e del Crédit Agricole a Parigi, Consigliere e membro del Comitato Esecutivo dell'Associazione bancaria italiana,[32] membro del International Advisory Board di McKinsey & Company, membro del Board dell'International Institute of Finance di Washington e dell’International Advisory board alla Wharton School[33] of Philadelphia, membro dell’Advisory Board della Scuola Normale di Pisa, del Consiglio Generale della Fondazione Giorgio Cini di Venezia[34] e componente dell'International Business Council e membro dei Global Agenda Council del Forum economico mondiale di Ginevra.[35] Dal 22 febbraio 2019 è Presidente dell'Accademia Pianistica Internazionale "Incontri col Maestro" di Imola, fondata dal Maestro Franco Scala.

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

  • Fusione di Banca Intesa. Nel giugno 2012 Passera viene iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Biella che indaga su reati di natura fiscale e risalgono al 2006[36]. Il 17 ottobre 2013 il Tribunale di Biella archivia l'inchiesta. Il provvedimento stabilisce che la notizia del reato è "del tutto infondata".[37]
  • Prodotti finanziari di Banca Intesa. Nel gennaio 2014 viene iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Trani per truffa pluriaggravata per fatti avvenuti tra il 2004 e il 2008 su una serie di strumenti finanziari collocati sul mercato da Banca Intesa, di cui all'epoca era l'amministratore delegato.[38] Il 21 novembre 2017 viene assolto "per non aver commesso il fatto".[39]
  • Amianto all'Olivetti. Il 25 settembre 2014 viene iscritto nel registro degli indagati insieme con componenti della famiglia De Benedetti, per le morti d'amianto della Olivetti di cui è stato consigliere di amministrazione dal 1990 al 1996 e amministratore delegato dal 1992 al 1996.[40] Il 5 ottobre 2015 viene rinviato a giudizio insieme con altre 16 persone tra cui Carlo De Benedetti e Roberto Colaninno; il processo avrà inizio il 23 novembre.[41] Il 18 luglio 2016 viene condannato in primo grado a un anno e undici mesi.[42] Il 18 aprile 2018 la corte d'appello di Torino ha ribaltato la sentenza e lo ha "assolto perché il fatto non sussiste"[43], annullando le condanne inflitte in primo grado.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Corrado Passera a TPI: “Da banchiere a banchiere, caro Draghi resta premier”, su TPI, 28 dicembre 2021. URL consultato il 28 dicembre 2021.
  2. ^ I Ministri del Governo Monti, su governo.it, Governo Italiano. URL consultato il 16 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2011).
  3. ^ Infostrada: l'Olivetti nelle telecomunicazioni su rete fissa, su Olivetti, Storia di un'Impresa. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2012).
  4. ^ Poste Italiane nel 1998, su Poste Italiane (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2009).
  5. ^ Economia e Gestione delle Imprese, p. 4, A.A. 2007/2008 (PDF), su L'Università degli Studi di L'Aquila, Facoltà di Economia. URL consultato il 31 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2012).
  6. ^ Il Foglio, 19 giugno 2004, p. 1.
  7. ^ Storia, su Intesa Sanpaolo.
  8. ^ Banca Intesa presenta il piano di sviluppo, su Il Sole24 Ore, 13 luglio 2005.
  9. ^ Intesa - Sanpaolo IMI, ok a fusione, nasce la banca da 65 mld di euro, su la Repubblica, 26 agosto 2006.
  10. ^ La Stampa del 13 ottobre 2006, p. 19; Il Sole24Ore del 13 ottobre 2006, p. 1; Corriere della Sera del 13 ottobre, p. 1
  11. ^ Passera: il piano di sviluppo rispetterà le norme UE, su Il Sole/24 Ore 4-07-2007.
  12. ^ Dalla Cir di De Benedetti al governo MontiIl superministro Corrado Passera | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano
  13. ^ Borsa italiana, Spaxs ammessa su AIM, debutto il 1º febbraio, su teleborsa.it, 30 gennaio 2018. URL consultato il 16 aprile 2018.
  14. ^ Passera ha scelto la sua banca "piccola e bella": è Banca Interprovinciale, su repubblica.it, 13 aprile 2018. URL consultato il 16 aprile 2018.
  15. ^ «Torno a fare il banchiere e punto sulle Pmi», in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 26 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2018).
  16. ^ Passera vara una nuova banca: Illimity, su ansa.it, 8 agosto 2018. URL consultato il 9 agosto 2018.
  17. ^ La terza vita di Corrado Passera si chiama Illimity, su ilfoglio.it, 16 dicembre 2018. URL consultato il 16 marzo 2019.
  18. ^ Illimity Bank primo giorno di quotazione in Borsa italiana1, su affaritaliani.it, 5 marzo 2019. URL consultato il 16 marzo 2019.
  19. ^ Intesa Sanpaolo, Il CEO Corrado Passera nominato Ministro dello sviluppo Economico e delle infrastrutture e trasporti (PDF), su group.intesasanpaolo.com, 16 novembre 2011.
  20. ^ Rainews24.it, su rainews24.rai.it. URL consultato il 10 luglio 2023 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2012).
  21. ^ Passera, 'deluso dalle liste Monti', in la Repubblica, 7 gennaio 2013.
  22. ^ a b c Dimissioni Guidi, per il ministero dello Sviluppo dieci anni di flop. Più polemiche e scandali che impatto sull'economia, su Il Fatto Quotidiano, 19 aprile 2016. URL consultato il 28 dicembre 2021.
  23. ^ Passera lancia il suo movimento politico: «Partire dalle cose vere, i soldi alle famiglie», in Corriere della Sera, 23 febbraio 2014.
  24. ^ Nasce 'Italia Unica': Passera presenta il suo piano contro la crisi e boccia l'Italicum, in la Repubblica, 23 febbraio 2014.
  25. ^ Nasce "Italia unica", il partito di Corrado Passera, su la Repubblica, 31 gennaio 2015. URL consultato il 29 dicembre 2021.
  26. ^ a b Corrado Passera: "Mi candido a sindaco di Milano"
  27. ^ Elezioni Milano, Corrado Passera si ritira dalla corsa a sindaco: "Ora avanti con Parisi, uniamo le forze", su Repubblica.it. URL consultato il 9 aprile 2016.
  28. ^ Italia Unica, Italia Unica si ferma. Non le sue idee - Italia Unica, in Italia Unica, 6 settembre 2016. URL consultato il 2 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2016).
  29. ^ Italia Unica, Corrado Passera "chiude" il suo partito: "Non siamo riusciti a convincere", su Il Fatto Quotidiano, 7 settembre 2016. URL consultato il 2 dicembre 2016.
  30. ^ Consiglio di Amministrazione, su Università Bocconi. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2012).
  31. ^ Consiglio di Amministrazione, su Teatro alla Scala. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2012).
  32. ^ ABI nuovo Consiglio e Comitato Esecutivo, su teleborsa 11-03-2011.
  33. ^ Sito ufficiale della Wharton School, su wharton.upenn.edu. URL consultato il 3 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2011).
  34. ^ Fondazione Cini, Bazoli confermato, su Corriere della Sera 28-06-2008 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2011).
  35. ^ sito ufficiale della World Economic Forum [collegamento interrotto], su weforum.org..
  36. ^ La Stampa - Reati fiscali, Passera indagato, su www3.lastampa.it. URL consultato il 30 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2012).
  37. ^ Ansa - Reati fiscali, inchiesta archiviata
  38. ^ Trani, indagati Bazoli e Passera tgcom24.mediaset.it, 19 gennaio 2014
  39. ^ Derivati, Corrado Passera assolto in primo grado nel processo per truffa a Trani - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 21 novembre 2017. URL consultato il 26 maggio 2018.
  40. ^ Olivetti, chiuse le indagini su Carlo De Benedetti
  41. ^ Amianto alla Olivetti, rinviati a giudizio Carlo De Benedetti, Corrado Passera e Roberto Colaninno
  42. ^ Olivetti, Carlo De Benedetti e Corrado Passera condannati per le morti da amianto. Assolto Roberto Colaninno
  43. ^ Amianto all'Olivetti di Ivrea, assolti tutti i manager, in Repubblica.it, 18 aprile 2018. URL consultato il 26 maggio 2018.
  44. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  45. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  46. ^ Marchionne e Passera nuovi Cavalieri del lavoro

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Amministratore delegato del gruppo Intesa Sanpaolo Successore
Giovanni Bazoli
Enrico Salza
11 settembre 2007 – 16 novembre 2011 Marco Morelli (ad interim)
Predecessore Amministratore delegato del gruppo Poste Italiane Successore
Enzo Cardi 13 aprile 1998 – 22 maggio 2002 Massimo Sarmi
Predecessore Ministro dello sviluppo economico Successore
Paolo Romani 16 novembre 2011 – 28 aprile 2013 Flavio Zanonato
Predecessore Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Successore
Altero Matteoli 16 novembre 2011 – 28 aprile 2013 Maurizio Lupi
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