Corrado Pani

Corrado Pani nel 1968

Corrado Pani (Roma, 4 marzo 1936Roma, 2 marzo 2005[1]) è stato un attore e doppiatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di origini sarde, nasce secondogenito (dopo la sorella Enrica) dai cagliaritani Enrico Carlo Pani, detto Carletto, carabiniere, e Maria Zuddas. Esordisce ai microfoni della Radio Vaticana nel 1949 interpretando il ruolo di Gesù bambino. Celebre doppiatore, ha prestato la sua voce soprattutto a Dean Stockwell nel film Kim, Vic Morrow nel film Il seme della violenza e a Rod Taylor nel film Il gigante, ma anche a Gérard Depardieu in un film di Giuseppe Tornatore del 1994, Una pura formalità, a Fabio Testi protagonista di Addio fratello crudele di Giuseppe Patroni Griffi da John Ford, nonché al personaggio di Peter Pan nel primo doppiaggio del film d'animazione Le avventure di Peter Pan. Per la televisione, ha doppiato Erland Josephson, protagonista della serie televisiva Scene da un matrimonio, scritta e diretta da Ingmar Bergman.

Radio Rai[modifica | modifica wikitesto]

Corrado Pani a 13 anni negli studi di Radio Rai (1949)

Partecipa giovanissimo, dal 1948, ad alcune trasmissioni radiofoniche del dopoguerra in programmi dedicati ai ragazzi, nel 1949-1950 fa parte del programma mattutino giornaliero Casa serena[2], dedicato alle donne e alle famiglie, legge le lettere degli ascoltatori e le relative risposte.

Nel 1951 entra a far parte della Compagnia di Prosa della Rai di Roma, come giovane attore, lavora a diversi radiodrammi e commedie, anche se in parti secondarie, con registi come Anton Giulio Majano e Guglielmo Morandi.

Cinema, teatro e televisione[modifica | modifica wikitesto]

Per il cinema, in cui esordisce nel 1953 (Il viale della speranza), ha lavorato anche con registi del calibro di Luchino Visconti, Valerio Zurlini, Nanni Loy e Mauro Bolognini, caratterizzando personaggi per lo più di secondo piano. La sua ultima interpretazione risale al 2002, nel film Pinocchio di Roberto Benigni.

Sul palcoscenico esordisce nel 1955 come attor giovane, con Tè e simpatia di Maxwell Anderson diretto da Luigi Squarzina, dove costruisce il cliché del personaggio del giovanotto biondo, affascinante e di non specchiata moralità, che lo accompagnerà per diverso tempo. Raggiunge la piena maturità artistica verso la fine degli anni cinquanta, sotto la direzione di Luchino Visconti, con testi di Arthur Miller e Ketti Frings, poi negli anni sessanta, diretto da Luca Ronconi ai suoi esordi nelle recite goldoniane messe in scena nel cortile del Palazzo ducale di Urbino, quindi con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano.

Corrado Pani nel 1968

Negli anni settanta fu protagonista di alcuni spettacoli sotto la direzione di Aldo Trionfo al Teatro Stabile di Torino, primo fra tutti Il signor Puntila e il suo servo Matti di Brecht, accanto a Tino Buazzelli, dove interpretava in maniera spigliata il servo in livrea inappuntabile, costantemente impegnato a lucidare la lussuosa automobile del padrone, poi nel Peer Gynt di Ibsen, dove recitava su un cavallo a dondolo.

Negli anni ottanta e novanta si riconfermò attore di vaglia in diversi spettacoli, ancora con Ronconi e con Maurizio Scaparro, nel classico di Anton Čechov Il gabbiano, portato in tournée per tre anni, dal 1998 al 2000. L'ultima sua apparizione, nel 2004, fu nella pièce Visiting Mr Green di Jeff Baron, recitata sino a pochi giorni prima della morte.

Nel 1960 si aggiudicò il prestigioso premio Maschera d'argento.

In televisione esordì nel 1954, partecipando al primo sceneggiato italiano, Il dottor Antonio diretto da Alberto Casella, ma la grande popolarità arrivò negli anni sessanta e settanta con le numerose riduzioni di classici della letteratura, con Anton Giulio Majano, Daniele D'Anza e soprattutto con Sandro Bolchi.

Corrado Pani con Gloria Guida sul set de La minorenne (1974)

Le sue interpretazioni più celebri sono nel 1963, con la trasposizione del romanzo di Riccardo Bacchelli Il mulino del Po, per il quale ricevette un premio come attore televisivo dell'anno, quindi nel 1969 ne I fratelli Karamazov, tratto dal romanzo di Dostoevskij, dove interpretò Dimitri con intensità e lo rese celebre presso il pubblico televisivo e particolarmente amato da quello femminile. Molto popolare anche la sua interpretazione televisiva di Bel Ami, simpatica canaglia che si addiceva molto al temperamento di Pani. Le sue ultime apparizioni furono al cinema nel 2002, nel Pinocchio di Benigni nei panni di un giudice che arresta il burattino, e in televisione l'anno dopo, quando recitò in un episodio della mini-serie intitolata Un caso di coscienza diretta da Luigi Perelli. Nel 1989 partecipa al suo unico varietà televisivo, Finalmente venerdì, accanto a Johnny Dorelli, Gloria Guida e Heather Parisi.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni sessanta, dalla sua chiacchierata unione sentimentale con la cantante Mina (che all'epoca provocò uno scandalo di notevoli proporzioni, poiché l'attore era già sposato dal 1959 con la collega Renata Monteduro) nacque il figlio Massimiliano, conosciuto e apprezzato arrangiatore e compositore musicale, nonché presentatore televisivo. Dopo il divorzio dalla Monteduro, si sposò una seconda volta nel 1997 con Nadia Srebernik.

Muore a Roma il 2 marzo 2005, dopo una lunga malattia, due giorni prima di compiere 69 anni; lo stesso anno gli viene assegnato, postumo, il Premio Gassman alla carriera. Riposa presso il Cimitero del Verano.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rodolfo Di Giammarco, Addio a Pani, duro del teatro, su la Repubblica, 3 marzo 2005.
  2. ^ Federica Marengo, Corrado Pani: “Benvenuti in Casa serena”, su Quotidianoitalia.it, 24 ottobre 2016.
  3. ^ Andrea Camilleri, Goldoni visto da Strehler, Radiocorriere TV, 1966, n. 40, p. 53
  4. ^ Radiocorriere TV, 1949, n. 7, p. 26
  5. ^ Radiocorriere TV, 1949, n. 29, p. 8
  6. ^ Radiocorriere TV, 1949, n. 31, p. 27
  7. ^ Vittorio Buttafava, Ottimismo alla buona nel leggendario West, Radiocorriere TV, 1957, n. 18, p. 4
  8. ^ Radiocorriere TV, 1960, n. 41, pp. 5-6

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN64217535 · ISNI (EN0000 0001 1473 8792 · SBN UBOV486515 · LCCN (ENno98044566 · GND (DE1050325133 · BNE (ESXX1481685 (data) · BNF (FRcb14213603p (data) · J9U (ENHE987007344686705171 · WorldCat Identities (ENlccn-no98044566