Coppa del Mondo di rugby femminile 2014

Coppa del Mondo di rugby femminile 2014
2014 Women’s Rugby World Cup
Coupe du monde de rugby féminin 2014
Logo della competizione
Competizione Coppa del Mondo femminile
Sport Rugby a 15
Edizione
Organizzatore World Rugby e Fédération Française de Rugby
Date dal 1º agosto 2014
al 17 agosto 2014
Luogo Francia
Partecipanti 12 (20 alle qualificazioni)
Formula fase a gironi + play-off
Sede finale stadio Jean Bouin (Parigi)
Risultati
Vincitore Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
(2º titolo)
Finalista Bandiera del Canada Canada
Terzo Bandiera della Francia Francia
Statistiche
Miglior marcatore Bandiera dell'Inghilterra Emily Scarratt (70)
Record mete Bandiera della Nuova Zelanda Shakira Baker
Bandiera della Nuova Zelanda Selica Winiata (6)
Incontri disputati 30
Il centro federale di Marcoussis, teatro di 25 incontri del torneo
Cronologia della competizione
Coppa del Mondo 2010 Coppa del Mondo 2017

La Coppa del Mondo di rugby femminile 2014 (in inglese 2014 Women’s Rugby World Cup; in francese Coupe du monde de rugby féminin 2014) fu la 7ª edizione della Coppa del Mondo di rugby, massima competizione internazionale di rugby a 15 femminile organizzata dall’International Rugby Board.

Si tenne in Francia dal 1º al 17 agosto 2014 e fu vinta dall’Inghilterra, che si aggiudicò il torneo per la quinta volta battendo in finale a Parigi le outsider del Canada[1], alla loro prima finale. La vittoria delle inglesi interruppe una striscia vittoriosa di 4 coppe della Nuova Zelanda; la stessa Inghilterra a sua volta era alla sua quarta finale consecutiva.

La federazione francese contribuì alla logistica della manifestazione con due sedi, tra cui il proprio centro federale; la finale si tenne allo stadio parigino Jean Bouin.

Si trattò della manifestazione dopo la quale si interruppe la cadenza quadriennale tenuta dal 1994: World Rugby, nome assunto a novembre 2014 dall’International Rugby Board, decise di spostare la Coppa femminile negli anni dispari post-olimpici sfalsandola di due anni rispetto a quella maschile[2] per riorganizzare i tornei sia a XV che a VII, programmata negli anni pari non olimpici[2]; la successiva edizione, con la partenza della relativa nuova cadenza quadriennale, si tenne quindi tre anni dopo nel 2017[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

La decisione di assegnare alla Francia l’organizzazione della Coppa del Mondo fu presa il 30 giugno 2011 dal consiglio direttivo dell’International Rugby Board[3]. Nessun'altra candidatura di peso che rispettasse le raccomandazioni del comitato direttivo della manifestazione (scegliere un Paese con una coerente politica di promozione del rugby femminile e capace di offrire un’organizzazione di livello adatto a una manifestazione mondiale)[3]) fu presentata, e quindi la Francia si trovò di fatto come concorrente unica.

Il torneo[modifica | modifica wikitesto]

Le precedenti tre edizioni si erano risolte in una finale per il titolo tra Inghilterra e Nuova Zelanda, in tutte e tre le occasioni vinta da quest’ultima; stante la composizione dei gironi, che vedeva come teste di serie ciascuna delle prime tre classificate dell’edizione precedente, era opinione corrente che le due contendenti fossero le maggiori favorite per il titolo; tuttavia i pronostici furono smentiti da due circostanze: la sconfitta delle Black Ferns per 14-17 contro l’Irlanda nella partita d’esordio[4] (prima sconfitta in Coppa del Mondo dal 1991 e soprattutto prima vittoria di una nazionale irlandese maggiore, maschile o femminile, contro le neozelandesi[5]) e il pareggio 13-13 tra Inghilterra e Canada[6] nella terza giornata che, se da un lato impedì alle finaliste della passata edizione di chiudere la prima fase in testa al seeding (appannaggio altresì della Francia) dall’altro permise alle nordamericane di guadagnare 2 punti grazie ai quali si impose come miglior seconda, estromettendo la Nuova Zelanda dai play-off per il titolo e relegandola a quelli per il quinto posto[6], e lasciando di conseguenza le inglesi come le più credibili aspiranti alla vittoria finale[4].

Le Roses rispettarono in semifinale il pronostico, battendo nettamente 40-7 l’Irlanda alla sua prima semifinale assoluta[7], mentre la sfida tra francesi e canadesi, che vedeva entrambe alla ricerca della loro prima finale di sempre, vide prevalere le visitatrici 18-16[8].

La finale non fu praticamente mai in discussione: sotto per 0-11 alla fine del primo tempo dopo aver subìto una meta di Danielle Waterman e due piazzati di Emily Scarratt[1], il Canada ebbe un abbozzo di reazione nella prima metà della ripresa con Magali Harvey che con tre calci dalla piazzola portò la squadra sotto di 2 sul 9-11, ma ancora Scarratt allungò al piede 14-9 e nel finale realizzò una meta che trasformò essa stessa per il definitivo 21-9[1] con cui le inglesi si aggiudicarono la loro seconda Coppa a vent’anni di distanza da quella vinta in Scozia nel 1994 battendo in finale un'altra nordamericana, gli Stati Uniti.

Emily Scarratt si aggiudicò il titolo di miglior realizzatrice del torneo con 70 punti, mentre le neozelandesi Shakira Baker e Selica Winiata furono le migliori marcatrici di mete a pari merito con 6 ciascuna; la citata Magali Harvey, invece, nonostante la sconfitta della sua squadra in finale, fu premiata con il titolo di miglior giocatrice dell’anno dall’International Rugby Board[9].

Squadre qualificate[modifica | modifica wikitesto]

Delle dodici squadre del torneo, sei erano qualificate automaticamente in virtù del piazzamento ottenuto nella Coppa del Mondo 2010, ovvero la Nuova Zelanda campione uscente, l’Inghilterra finalista, Australia e Francia semifinaliste sconfitte, e di Stati Uniti e Canada, rispettivamente quinti e sesto[10]. Gli altri sei posti provennero da percorsi di qualificazione regionali, in parte basati su tornei consolidati, in altra parte su competizioni specifiche organizzate allo scopo[10]; per la zona europea / oceaniana le quattro qualificate furono Galles, Irlanda, Spagna e Samoa[11]: per l'Asia si qualificò il Kazakistan[12] e per il play-off afro/asiatico il Sudafrica batté l’Uganda completando il quadro delle partecipanti[12].

Fase Africa Americhe Europa Oceania
Qualificate d’ufficio
Schema qualificazioni

Impianti[modifica | modifica wikitesto]

Gli impianti scelti furono il centro sportivo della F.F.R. a Marcoussis (nell’Essonne, a circa 25 km da Parigi), dotato di due campi regolamentari, e per le fasi finali del torneo lo stadio Jean Bouin nel XVI arrondissement della capitale francese a ridosso del Parco dei Principi.

Città Impianto Capacità Incontri
Marcoussis Centro F.F.R. 1 000 25
Parigi Stadio Jean Bouin 20 000 5

Formula[modifica | modifica wikitesto]

Come nel 2010, le 12 squadre furono ripartite in 3 gruppi da 4 squadre ciascuna; in ciascun gruppo le quattro squadre si affrontarono con il meccanismo del girone all'italiana e classifica stilata secondo il sistema dell’Emisfero Sud (4 punti a vittoria, 2 a pareggio, 0 a sconfitta più il bonus sconfitta di un punto per scarti in gara inferiori o uguali a 7 punti, e altro eventuale bonus di un punto per la squadra che realizzi 4 o più mete in un incontro)[13].

In base al piazzamento nel proprio girone fu assegnato a ciascuna delle 12 squadre un seeding da 1 a 12 che avrebbe determinato a quale delle semifinali avrebbe acceduto:

  • alle tre migliori prime in ordine di punteggio decrescente e a seguire la miglior seconda furono assegnati i seeding da 1 a 4 e accedettero alle semifinali per il titolo mondiale;
  • alle altre due seconde e alle due migliori terze fu assegnato il seeding da 5 a 8 e disputarono le semifinali per i posti dal quinto all’ottavo;
  • alla peggiore terza e alle tre ultime di ciascun girone fu assegnato il seeding da 9 a 12 e disputarono le semifinali per i posti dal nono al dodicesimo.

Tutte le gare di play-off erano a eliminazione diretta con eventuali tempi supplementari e spareggio ai calci liberi[13].

Gironi[modifica | modifica wikitesto]

Il sorteggio dei gironi ebbe luogo il 30 ottobre 2013 all’Hôtel de Ville di Parigi[14]. Le 12 squadre furono ripartite in 4 fasce di merito: nella prima fascia furono incluse le prime tre della Coppa del Mondo precedente (in ordine di ranking Nuova Zelanda, Inghilterra e Australia); a seguire, in seconda fascia, le classificate dal quarto al sesto posto della stessa competizione (Francia, Stati Uniti e Canada). Le altre furono determinate dal loro rendimento nelle competizioni precedenti e nei test match tra le due Coppe (Irlanda, Galles e Spagna in terza fascia e Kazakistan, Samoa e Sudafrica in quarta)[14].

I tre gironi furono quindi formati da una squadra per fascia, per un totale di quattro gironi da tre squadre ciascuno.

Girone A Girone B Girone C

Fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Girone A[modifica | modifica wikitesto]

Data Incontro Risultato Sede
1-8-2014 CanadaSpagna 31-5 Marcoussis
1-8-2014 InghilterraSamoa 65-3 Marcoussis
5-8-2014 InghilterraSpagna 45-5 Marcoussis
5-8-2014 CanadaSamoa 42-7 Marcoussis
9-8-2014 SpagnaSamoa 41-5 Marcoussis
9-8-2014 InghilterraCanada 13-13 Marcoussis
Classifica G V N P PF PS BP PT
1 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 3 2 1 0 123 21 +102 2 12
2 Bandiera del Canada Canada 3 2 1 0 86 25 +61 2 12
3 Bandiera della Spagna Spagna 3 1 0 2 51 81 -30 1 5
4 Bandiera di Samoa Samoa 3 0 0 3 15 148 -133 0 0

Girone B[modifica | modifica wikitesto]

Data Incontro Risultato Sede
1-8-2014 Nuova ZelandaKazakistan 79-5 Marcoussis
1-8-2014 Stati UnitiIrlanda 17-23 Marcoussis
5-8-2014 Stati UnitiKazakistan 47-7 Marcoussis
5-8-2014 Nuova ZelandaIrlanda 14-17 Marcoussis
9-8-2014 IrlandaKazakistan 40-5 Marcoussis
9-8-2014 Nuova ZelandaStati Uniti 34-3 Marcoussis
Classifica G V N P PF PS BP PT
1 Bandiera dell'Irlanda Irlanda 3 3 0 0 80 36 +44 1 13
2 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 3 2 0 1 127 25 +102 3 11
3 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 3 1 0 2 67 64 +3 2 6
4 Bandiera del Kazakistan Kazakistan 3 0 0 3 17 166 -149 0 0

Girone C[modifica | modifica wikitesto]

Data Incontro Risultato Sede
1-8-2014 AustraliaSudafrica 26-3 Marcoussis
1-8-2014 FranciaGalles 26-0 Marcoussis
5-8-2014 AustraliaGalles 25-3 Marcoussis
5-8-2014 FranciaSudafrica 55-3 Marcoussis
9-8-2014 GallesSudafrica 35-3 Marcoussis
9-8-2014 AustraliaFrancia 3-17 Marcoussis
Classifica G V N P PF PS BP PT
1 Bandiera della Francia Francia 3 3 0 0 98 6 +92 2 14
2 Bandiera dell'Australia Australia 3 2 0 1 54 23 +31 0 8
3 Bandiera del Galles Galles 3 1 0 2 38 54 -16 1 5
4 Bandiera del Sudafrica Sudafrica 3 0 0 3 9 116 -107 0 0

Classifica combinata e seeding[modifica | modifica wikitesto]

Classifica G V N P PF PS B PT
1 Bandiera della Francia Francia 3 3 0 0 98 6 +92 2 14
2 Bandiera dell'Irlanda Irlanda 3 3 0 0 80 36 +44 1 13
3 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 3 2 1 0 123 21 +102 2 12
4 Bandiera del Canada Canada 3 2 1 0 86 25 +61 2 12
5 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 3 2 0 1 127 25 +102 3 11
6 Bandiera dell'Australia Australia 3 2 0 1 54 23 +31 0 8
7 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 3 1 0 2 67 64 +3 2 6
8 Bandiera del Galles Galles 3 1 0 2 38 54 -16 1 5
9 Bandiera della Spagna Spagna 3 1 0 2 51 81 -30 1 5
10 Bandiera del Kazakistan Kazakistan 3 0 0 3 17 166 -149 0 0
11 Bandiera di Samoa Samoa 3 0 0 3 15 148 -133 0 0
12 Bandiera del Sudafrica Sudafrica 3 0 0 3 9 116 -107 0 0

Fase a play-off[modifica | modifica wikitesto]

Play-off per il 9º posto[modifica | modifica wikitesto]

Semifinali Finale 9º posto
Bandiera del Sudafrica Sudafrica 25
Bandiera di Samoa Samoa 24 Bandiera del Sudafrica Sudafrica 0
Bandiera della Spagna Spagna 18 Bandiera della Spagna Spagna 36
Bandiera del Kazakistan Kazakistan 5
Finale 11º posto
Bandiera di Samoa Samoa 31
Bandiera del Kazakistan Kazakistan 0


Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Marcoussis
13 agosto 2014, ore 14 UTC+2
Sudafrica Bandiera del Sudafrica25 – 24
referto
Bandiera di Samoa SamoaCampo 1 FFR
Arbitro: Bandiera della Spagna Alhambra Nievas

Marcoussis
13 agosto 2014, ore 16:15 UTC+2
Spagna Bandiera della Spagna18 – 5
referto
Bandiera del Kazakistan KazakistanCampo 1 FFR
Arbitro: Bandiera del Canada Sherry Turnbull

Finale per l’11º posto[modifica | modifica wikitesto]

Marcoussis
17 agosto 2014, ore 12 UTC+2
Samoa Bandiera di Samoa31 – 0
referto
Bandiera del Kazakistan KazakistanCampo 1 FFR
Arbitro: Bandiera del Sudafrica Marlize Jordaan

Finale per il 9º posto[modifica | modifica wikitesto]

Marcoussis
17 agosto 2014, ore 15 UTC+2
Sudafrica Bandiera del Sudafrica0 – 36
referto
Bandiera della Spagna SpagnaCampo 1 FFR
Arbitro: Bandiera della Nuova Zelanda Jessica Beard

Play-off per il 5º posto[modifica | modifica wikitesto]

La haka neozelandese a Parigi prima della finale per il 5º posto contro la Francia
Semifinali Finale 5º posto
Bandiera dell'Australia Australia 20
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 23 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 5
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 63 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 55
Bandiera del Galles Galles 7
Finale 7º posto
Bandiera dell'Australia Australia 30
Bandiera del Galles Galles 3


Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Parigi
13 agosto 2014, ore 15:45 UTC+2
Nuova Zelanda Bandiera della Nuova Zelanda63 – 7
referto
Bandiera del Galles GallesStadio Jean Bouin
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Claire Hodnett

Marcoussis
13 agosto 2014, ore 18:30 UTC+2
Australia Bandiera dell'Australia20 – 23
referto
Bandiera degli Stati Uniti Stati UnitiCampo 1 FFR
Arbitro: Bandiera della Nuova Zelanda Jessica Beard

Finale per il 7º posto[modifica | modifica wikitesto]

Marcoussis
17 agosto 2014, ore 16 UTC+2
Australia Bandiera dell'Australia30 – 3
referto
Bandiera del Galles GallesCampo 1 FFR
Arbitro: Bandiera dell'Inghilterra Claire Hodnett

Finale per il 5º posto[modifica | modifica wikitesto]

Parigi
17 agosto 2014, ore 14:15 UTC+2
Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti5 – 55
referto
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova ZelandaStadio Jean Bouin
Arbitro: Bandiera dell'Irlanda Helen O’Reilly

Play-off per il titolo[modifica | modifica wikitesto]

L’inglese Emily Scarratt, 70 punti nel torneo
Semifinali Finale
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 7
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 40 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 21
Bandiera della Francia Francia 16 Bandiera del Canada Canada 9
Bandiera del Canada Canada 18
Finale 3º posto
Bandiera dell'Irlanda Irlanda 18
Bandiera della Francia Francia 25


Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Parigi
13 agosto 2014, ore 18 UTC+2
Irlanda Bandiera dell'Irlanda7 – 40
referto
Bandiera dell'Inghilterra InghilterraStadio Jean Bouin
Arbitro: Bandiera dell'Australia Amy Perrett

Parigi
13 agosto 2014, ore 20:45 UTC+2
Francia Bandiera della Francia16 – 18
referto
Bandiera del Canada CanadaStadio Jean Bouin
Arbitro: Bandiera dell'Irlanda Helen O’Reilly

Finale per il 3º posto[modifica | modifica wikitesto]

Parigi
17 agosto 2014, ore 16:30 UTC+2
Irlanda Bandiera dell'Irlanda18 – 25
referto
Bandiera della Francia FranciaStadio Jean Bouin
Arbitro: Bandiera del Canada Sherry Turnbull

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Parigi
17 agosto 2014, ore 18:45 UTC+2
Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra21 – 9
referto
Bandiera del Canada CanadaStadio Jean Bouin
Arbitro: Bandiera dell'Australia Amy Perrett

Classifica finale[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo di giocatrici inglesi future campionesse durante un allenamento pre-gara al torneo
Squadra
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Bandiera del Canada Canada
Bandiera della Francia Francia
4 Bandiera dell'Irlanda Irlanda
5 Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
6 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
7 Bandiera dell'Australia Australia
8 Bandiera del Galles Galles
9 Bandiera della Spagna Spagna
10 Bandiera del Sudafrica Sudafrica
11 Bandiera di Samoa Samoa
12 Bandiera del Kazakistan Kazakistan

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Women’s Rugby World Cup: England beat Canada to win final, in BBC, 17 agosto 2014. URL consultato il 22 settembre 2018.
  2. ^ a b c (EN) Ireland to host Women’s Rugby World Cup 2017, su worldrugby.org, World Rugby, 13 maggio 2015. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2015).
  3. ^ a b (EN) France awarded Women’s Rugby World Cup 2014, su rwcwomens.com, World Rugby, 30 giugno 2011. URL consultato il 22 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2013).
  4. ^ a b (EN) Tom Peck, Women’s Rugby World Cup 2014: All Blacks exit gives England reason to focus on Ireland semi-final, in The Independent, 12 agosto 2014. URL consultato il 22 settembre 2018.
  5. ^ (EN) Ireland women stun New Zealand and top Pool B at Rugby World Cup, in The Guardian, 5 agosto 2014. URL consultato il 22 settembre 2018.
  6. ^ a b (EN) Women’s Rugby World Cup: England 13-13 Canada, in BBC, 9 agosto 2014. URL consultato il 22 settembre 2018.
  7. ^ (EN) James Standley, Women’s Rugby World Cup 2014: Ireland 7-40 England, in BBC, 13 agosto 2014. URL consultato il 22 settembre 2018.
  8. ^ (FR) Thomas Perotto, Coupe du monde Féminines - France-Canada (16-18) — Le rêve mondial s’est envolé pour les Bleues…, in RugbyRama, Eurosport, 13 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2014).
  9. ^ (EN) Asif Hossain, Magali Harvey named IRB Women’s Player of the Year, su olympic.ca, Comitato olimpico canadese, 17 agosto 2014. URL consultato il 7 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2014).
  10. ^ a b (EN) Road to Women’s RWC 2014 set for kick off, su rwcwomens.com, World Rugby, 24 gennaio 2012. URL consultato il 21 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2013).
  11. ^ Italia femminile: sfuma la qualificazione mondiale (PDF), su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 27 aprile 2013. URL consultato il 3 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  12. ^ a b (EN) South Africa and Kazakhstan reach Women’s Rugby World Cup 2014, in Box Score News, 8 settembre 2013. URL consultato il 21 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2018).
  13. ^ a b (EN) Rules of the tournament, su rwcwomens.com, International Rugby Board. URL consultato il 22 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2014).
  14. ^ a b (EN) World Cup pool draw to stream live from Paris, su rwcwomens.com, World Rugby, 23 ottobre 2013. URL consultato il 22 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2013).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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