Contrada Ponzella

Contrada Ponzella
contrada di Legnano
Blasonaturainquartato di blu e giallo
Informazioni generali
Colori  giallo e blu
MottoNessuno
Istituzione1932
Soppressione1936
Edificio religioso di riferimentochiesa della Ponzella
Patrono-
Festa della contrada-
Reggenza
Gran priore-
Capitano-
Castellana-
Scudiero-
Gran dama-
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
ComuneLegnano
Maniero-
Coordinate45°35′12.26″N 8°53′47.26″E / 45.586739°N 8.896461°E45.586739; 8.896461
La contrada e il palio
Vittorie al palioNessuna
Ultima vittoria: N/A
Vittorie alla provacciaNessuna
Ultima vittoria: N/A
Mappa di localizzazione
Map
Palio di Legnano

La contrada Ponzella[1] è stata una delle dieci contrade in cui era divisa la città lombarda di Legnano. Era situata nella zona a ovest della città, nella zona "oltre stazione", cioè ad ovest della ferrovia Domodossola-Milano. Comprendeva il rione Ponzella e il quartiere Mazzafame ed è stata soppressa nel 1936, quando fu annessa alla contrada San Bernardino e alla contrada sovrana La Flora[2]. Ha partecipato a una sola edizione del palio di Legnano (1935) ed è stata istituita in occasione dell'organizzazione della festa del Carroccio (1932)[1][3]. L'altra contrada soppressa di Legnano è la contrada Olmina, che venne annessa a Legnarello nel 1937[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Legnano.
Sulla destra, ritrovamenti di epoca romana (I sec. d.C.) rinvenuti tra il 1925 e il 1926 in via Novara. Sono un'anfora in argilla segata contenente ossa combuste del defunto, un bicchiere di argilla e un chiodo in ferro
La Battaglia di Legnano di Amos Cassioli (1860), dipinto conservato presso la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze[4]

Il rione a cui faceva riferimento la contrada prende il nome dalla Cascina Ponzella, edificio agreste presente da secoli nelle campagne legnanesi[5], che anticamente era chiamato cassina poncena[6].

La Ponzella è abitata dai tempi più antichi. Nel quartiere sono stati infatti trovati, in una necropoli tra via Venegoni (all'epoca chiamata via Novara) e via Firenze, molti reperti di epoca romana imperiale e tardo imperiale[7][8]. Il corredo di epoca romana, che è stato scoperto tra il 1925 e il 1926 Guido Sutermeister e che è formato da monete, piatti, coppe, bicchieri, balsamari, specchi, utensili in ferro, venne rinvenuto in un centinaio di tombe distribuite nel quartiere[7]. La datazione dei reperti fu compiuta grazie al riconoscimento delle monete, che risalivano a un'epoca compresa tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., ovvero tra i regni di Augusto e Caligola[7]. I reperti tardo imperiali, che sono invece stati scoperti nel 1997, sono databili tra il II e il IV secolo[9]. Le ricchezze di queste scoperte hanno fatto ipotizzare agli studiosi l'esistenza di un'antica strada romana che attraversava la Ponzella e che collegava Legnano con Novara e la valle del Ticino[9].

Il territorio del rione Ponzella è il luogo dove potrebbero essere avvenuti i primi scontri della battaglia di Legnano[10]. Alcuni studiosi ipotizzano infatti che il primo contatto tra le truppe della Lega Lombarda e quelle dell'imperatore Federico Barbarossa si sia verificato tra Legnano e Borsano[11]. Quindi, per quanto riguarda la città del Carroccio, le prime fasi della battaglia potrebbero essere avvenute sui territori appartenenti ai rioni Ponzella e Mazzafame: Borsano è infatti situato a nord-ovest di Legnano[12]. L'ipotesi che va per la maggiore tra gli studiosi sostiene invece che il primo contatto tra gli eserciti sia avvenuto tra Borsano e Busto Arsizio: secondo questa congettura gli scontri si sarebbero spostati a Legnano per la celebre difesa del Carroccio solo in seguito.

La contrada Ponzella fu soppressa e accorpata nel 1936 alla contrada San Bernardino e alla contrada Flora perché a quei tempi i rioni a cui faceva riferimento non avevano molti abitanti, e quindi i suoi contradaioli avevano grandi difficoltà a reperire i fondi necessari per partecipare al palio di Legnano[13]. La contrada Ponzella, che comprendeva anche il quartiere Mazzafame, confinava a nord con Castellanza, a est con via circonvallazione e via Firenze, a ovest con Busto Arsizio e a sud con via San Bernardino[14].

La chiesa di riferimento[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria Maddalena (Legnano).
La chiesa della Ponzella

L'edificio religioso di riferimento della contrada era la chiesa di Santa Maria Maddalena, che è conosciuta anche come chiesa della Ponzella[6]. Costruita e consacrata nel 1728, al suo interno sono stati trovati i resti di un antico forno pubblico dove gli abitanti del rione cuocevano il pane[6]. Dedicata a Maria Maddalena, fu realizzata grazie a un legato di Carlo Francesco Fassi[6]. Nel 1779 la chiesa della Ponzella diventò oratorio di Gesù Cristo[6][15]; il suo campanile fu ricostruito nel 1930[6].

I colori ed il gonfalone[modifica | modifica wikitesto]

I colori di questa contrada erano blu e giallo. Lo stemma presentava una giovane sul rogo su uno sfondo a quadrati gialli e blu[16]. La contrada non aveva nessun motto: questi ultimi sono stati infatti introdotti nel 1955, quasi vent'anni dopo la soppressione della contrada[17].

Il gonfalone della contrada Ponzella partecipa ancora alla sfilata storica del palio di Legnano; in particolare segue il gonfalone della contrada San Bernardino provvisto della sua scorta armata[18]. Il gonfalone della contrada Ponzella è infatti conservato dalla contrada San Bernardino all'interno del suo maniero[N 1][19].

La contrada ed il palio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Vincitori del palio di Legnano e della provaccia.

La contrada ha partecipato al palio di Legnano solo nel 1935[1]. È stata soppressa nel 1936, senza aver mai vinto nessuna edizione della manifestazione[2][20].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I "manieri" sono le sedi delle contrade di Legnano.

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Autori vari, p. 123.
  2. ^ a b c Autori vari, p. 126.
  3. ^ D'Ilario, 2000, p. 4.
  4. ^ Amos Cassoli, La battaglia di Legnano, 1860, su musica.san.beniculturali.it. URL consultato il 14 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2016).
  5. ^ Palio di Legnano: Olmina e Ponzella, le due contrade dimenticate, su ilgiorno.it. URL consultato il 29 marzo 2016.
  6. ^ a b c d e f L'Oratorio di Santa Maria Maddalena, su legnano.org. URL consultato il 29 marzo 2016 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2007).
  7. ^ a b c D'Ilario, 1984, p. 10.
  8. ^ Ferrarini, p. 40.
  9. ^ a b Ferrarini, p. 41.
  10. ^ La chiesa dei Santi Martiri e i legami ideali con la battaglia di Legnano, su legnano.org. URL consultato il 31 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2007).
  11. ^ D'Ilario, 1984, p. 26.
  12. ^ Contrada La Flora, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  13. ^ D'Ilario, 1984, p. 343.
  14. ^ Autori vari, p. 167.
  15. ^ D'Ilario, 1984, p. 272.
  16. ^ Ferrarini, p. 179.
  17. ^ Ferrarini, p. 178.
  18. ^ Riviviamo il corteo storico: contrada San Bernardino, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 30 marzo 2016.
  19. ^ Regolamento del Palio di Legnano (PDF), su paliodilegnano.it. URL consultato il 30 marzo 2016.
  20. ^ L'albo d'oro del Palio di Legnano, su contradalegnarello.it. URL consultato il 29 marzo 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Autori vari, Il Palio di Legnano : Sagra del Carroccio e Palio delle Contrade nella storia e nella vita della città, Banca di Legnano, 1998, SBN IT\ICCU\TO0\1145476.
  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, SBN IT\ICCU\RAV\0221175.
  • Giorgio D'Ilario, Sagra del Carroccio - Palio delle Contrade, Tipotecnica, 2000, ISBN non esistente.
  • Gabriella Ferrarini, Marco Stadiotti, Legnano una città, la sua storia, la sua anima, Telesio editore, 2001, SBN IT\ICCU\RMR\0096536.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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