Congresso di Verona (1822)

«Non erasi mai veduto in Europa un'egual fitta di corone e di intelligenze congiurate contro il diritto dei popoli. Le cose in quel congresso, pubblicamente trattate, furono: la tratta dei negri, la rivoluzione di Grecia, la rivoluzione di Spagna; ma in sostanza lo scopo era di afforzare i vincoli della Santa Alleanza, e di prendere arcani concerti contro tutti i futuri movimenti possibili.»

Illustrazione satirica dell'epoca

Il Congresso di Verona (conosciuto anche come Congresso dei Grandi) si svolse dal 9 al 14 ottobre 1822.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Fu convocato dalla Santa Alleanza (creata a Parigi il 26 settembre 1815 da Prussia, Russia e Austria, e alla quale aderirono anche Francia, Piemonte, Paesi Bassi e Svezia) e vi parteciparono i governanti di quasi tutti gli Stati d'Europa. I rappresentanti dei vari gabinetti europei si riunirono per decidere in quale città tenere il congresso: tra Milano, Firenze, Venezia, Udine e Verona scelsero quest'ultima.

I rappresentanti delle cinque potenze della Quintuplice Alleanza erano:

Ad essi si aggiunsero:

Al Congresso furono discussi alcuni problemi di respiro internazionale, tra i quali la tratta degli schiavi, la pirateria nell'oceano Atlantico, la situazione italiana e i problemi di stabilità causati dalle rivoluzioni spagnola e greca.

Una delle decisioni più importanti prese dalle grandi potenze fu il mandato alla Francia di Luigi XVIII, ad intervenire per reprimere il governo costituzionale di Madrid e restaurare il governo assoluto del re Ferdinando VII: ciò che diede avvio alla successiva Spedizione di Spagna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ G. Solinas. Storia di Verona. Verona, Centro Rinascita, 1981. p.405

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