Comedy Life

Comedy Life
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Tipo tematico
Slogan La TV del cuore
Data di lancio 1º aprile 2000
Data chiusura 31 luglio 2003
Formato 4:3 (SDTV)
Sostituito da Italia Teen Television
Editore Mediaset
Direttore Carlo Vetrugno
Sito www.comedylife.it (Internet Archive)
Diffusione
Satellite
Digitale DVB-S su Hotbird

Comedy Life è stato un canale satellitare italiano a pagamento distribuito da Mediaset per Stream TV. La rete è stata diretta da Carlo Vetrugno, in precedenza già direttore di Italia 1 (dal 14 settembre 1992 all'11 maggio 1997) e Rete 4 (dal 13 settembre 1995 al 20 luglio 1996).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Questo canale, prodotto da Mediadigit e diretto da Carlo Vetrugno, nasce il 1º aprile 2000 sulla piattaforma satellitare Stream TV in contemporanea con un altro canale Mediadigit, Duel TV.[1]

La rete si rivolgeva a un target prevalentemente femminile,[2] al contrario di Duel TV destinato agli uomini,[3] e trasmetteva repliche di noti telefilm come Una mamma per amica o Beverly Hills o soap opera italiane, tra cui Vivere, CentoVetrine e Beautiful. Nel palinsesto trovavano spazio anche diversi film per la TV.

Il canale viene spento nella notte tra il 30 e il 31 luglio 2003, non passando così sulla nuova piattaforma SKY Italia, che nasce proprio in quelle ore dalla fusione di Stream TV con Tele+,[4] al contrario della gemella Duel TV che continuerà a trasmettere fino al 1º gennaio 2006, come Happy Channel e MT Channel, altri canali del gruppo appartenenti a Tele+[5].

Alcuni mesi dopo la chiusura di Comedy Life, Mediaset lancia Italia Teen Television, destinato a bambini e ragazzi.

Cinque anni dopo la chiusura del canale, il 19 gennaio 2008, un canale analogo[senza fonte] nasce sul digitale terrestre tramite Mediaset Premium con il nome di Mya. Un altro canale dai contenuti simili, dichiaratamente indirizzata a un pubblico femminile, è La5, rete completamente gratuita dell'offerta per il digitale terrestre di Mediaset.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Mediaset Group: Consolidated 1999 results, su mediaset.it, Mediaset, 28 marzo 2000. URL consultato il 24 settembre 2017.
  2. ^ Massimo Scaglioni, "Abbiamo un fine e tanti mezzi", in Corriere della Sera, 31 marzo 2003, p. 6. URL consultato il 7 aprile 2010.
  3. ^ Dario Di Vico, "Abbiamo un fine e tanti mezzi", in Corriere della Sera, 31 marzo 2003, p. 6. URL consultato il 7 aprile 2010 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2015).
  4. ^ Mario Sensini, Dai centralini ai canali spariti. È ancora emergenza per "Sky", in Corriere della Sera, 13 agosto 2003, p. 39. URL consultato il 7 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2015).
  5. ^ CAMBIA L'ACCORDO SKY-MEDIASET SUI CANALI TEMATICI SATELLITARI, su mediaset.it, Mediaset, 6 dicembre 2005. URL consultato il 24 settembre 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su comedylife.it (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2003). Modifica su Wikidata
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