Chuck Mangione

Charles Frank Mangione
Chuck Mangione, Płock (Polonia) 2006
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereFusion
Bebop
Jazz
Pop
Periodo di attività musicale1963 – in attività
Strumentoflicorno soprano
Sito ufficiale

Charles Frank Mangione (Rochester, 29 novembre 1940) è un musicista, compositore, trombettista e flicornista jazz statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Rochester da genitori siciliani: la madre, di cognome Bellavia, era originaria di Serradifalco, mentre il padre era originario di Naro.

Dall'inizio della sua carriera (negli anni sessanta), Mangione ha pubblicato oltre trenta album; in Italia ebbe una vasta notorietà soprattutto grazie al suo brano Feels So Good, pubblicato nel 1977. Nel luglio 1988, nel corso di una tournée in Sicilia, venne a trovare i parenti a Serradifalco incontrando i cugini delle famiglie Bellavia, Minnella, Cellura, che gli organizzarono una bella festa in una villa di campagna. Negli anni Settanta, assieme a George Benson, Grover Washington, ed Earl Klugh, cominciò a produrre delle nuove sonorità che vennero poi definite fusion, tuttavia c'è da dire che da quel periodo tale termine assunse quello di smooth jazz, una sorta di pop strumentale più diretto e semplice, eseguito da strumentisti che nelle fasi iniziali delle loro carriere avevano già imperversato nel jazz puro.[1]

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Il suono di Mangione è gradevole, circolare, lirico, e i suoi fraseggi al flicorno sono di una rara duttilità e minuzia, accompagnati da una velocità ed invenzione melodiche. La sua musica è efficace e sobria a tal punto da rasentare sapientemente il virtuosismo che piacque a grandi del jazz del calibro di Miles Davis e Dizzy Gillespie, sfociando le sue improvvisazioni in un insolito crescendo orchestrale.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Album dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gildo De Stefano, Una storia sociale del jazz, Prefazione di Zygmunt Bauman, Mimesis Edizioni, Milano 2014

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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