Chiesa di Santa Giustina Vergine e Martire

Chiesa di Santa Giustina Vergine e Martire
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàSanta Giustina Vigona (Mirandola)
Indirizzovia Statale Nord, 112
Coordinate44°54′18.54″N 11°04′00.57″E / 44.905149°N 11.066824°E44.905149; 11.066824
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
TitolareSanta Giustina
Diocesi Carpi
Inizio costruzioneXIII secolo

La chiesa di Santa Giustina Vergine e Martire è la parrocchiale di Santa Giustina Vigona, frazione di Mirandola, in provincia di Modena. Appartiene alla zona pastorale 6 della diocesi di Carpi e risale al XVIII secolo.[1][2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Una chiesa dedicata a Santa Giustina è attestata sin dal 1227 e si sa con certezza che dalla metà del XV secolo apparteneva ai padri Agostiniani, situata a nord-est delle mura della Mirandola (circa all'incrocio della Strada Statale e la via per Concordia).

Il proiettile che sfiorò Papa Giulio II durante l'assedio alla Mirandola nel 1511, donato come ex votoal Santuario di Loreto.

Durante il celebre assedio della Mirandola del 1511 da parte di papa Giulio II, 17 gennaio un proiettile "grande come una testa d'uomo" sparato da una mezza colubrina dal castello colpì la cucina della canonica, situata a fianco della camera in cui alloggiava il papa, ferendo 4 soldati, di cui uno gravissimo. A guerra finita il proiettile venne donato dal papa come ex voto per essere scampato alla morte al santuario di Loreto,[4] dove è conservata appesa all'interno della Santa Casa di Nazareth[5][6][7][8], sul lato meridionale.[9] Al termine dell'assedio la chiesa, insieme al "borgo di sotto", venne completamente rasa al suolo nel 1512 da Giovanni Francesco II Pico della Mirandola e ricostruita un chilometro più a nord; ben presto demolita a sua volta per ragioni belliche e poi riedificata nell'attuale posizione.[2]

Sino al 1611 vi risiedettero i padri agostiniani, che negli anni successivi si trasferirono all'interno delle mura della Mirandola nel nuovo convento di San Salvatore,[10], pur mantenendo in Santa Giustina sino alla metà del XVII secolo un sacerdote del loro ordine con funzione di parroco. Il primo parroco secolare fu nel 1654 don Giuseppe Gagliardi.[2]

La parrocchia fu aggregata alla diocesi di Carpi nel 1821.[2] La chiesa fu ricostruita nel 1850,[2] su finanziamento del duca di Modena Francesco V d'Este.[11]

Il 17 novembre 1944 la chiesa venne bombardata dall'aviazione alleata, causando la morte del parroco don Amadio Po.[12]

Il terremoto dell'Emilia del maggio 2012 ha gravemente danneggiato la chiesa, causando danni per oltre 830.000 euro. Il 17 ottobre 2021 è stata riaperta al culto dal vescovo Erio Castellucci, coadiuvato dal vicario generale Ermenegildo Manicardi e dal parroco don Flavio Segalina.[13][14]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa presente una navata unica. Al suo interno erano presenti tre dipinti, raffiguranti la titolare Santa Giustina di pittore anonimo emiliano del XVII secolo, un Angelo annunziante dello Scarsellino (probabilmente parte di un precedente quadro smembrato) e una Deposizione con San Sebastiano e San Rocco di Teodoro Ghisi,[15] ora esposti al museo diocesano di Carpi. L'archivio storico parrocchiale conserva documenti dal 1584 al 1994.[16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa di Santa Giustina Vergine e Martire, su tourer.it. URL consultato il 28 giugno 2021 (archiviato il 29 giugno 2021).
  2. ^ a b c d e Parrocchia di Santa Giustina vergine e martire in Vigona, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 28 giugno 2021 (archiviato il 29 giugno 2021).
  3. ^ Parrocchia di Santa Giustina Vigona, su Diocesi di Carpi. URL consultato il 28 giugno 2021.
  4. ^ Giuseppe Sacchi, Loreto, in Copia archiviata, Cosmorama pittorico, Milano, Tipografia del Cosmorama, 1835, p. 373. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato il 1º agosto 2017).
  5. ^ Orazio Torsellini, Che Giulio Secondo da un colpo di bombarda scampato honorò con doni la Santa Casa, in Copia archiviata, De l'historia della ssma. Maria di Loreto libri V, traduzione di Bartolomeo Zucchi, Venezia, Domenico Imberti, 1604, pp. 124-127. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato il 1º agosto 2017).
  6. ^ Gaetano Ferri, La santa casa di Nazareth e la città di Loreto descritte storicamente e disegnate (PDF), Macerata, Tipografia Giuseppe Cortesi, 1853, p. 17. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2017).
  7. ^ Autonio Gaudenti, Storia della Santa Casa di Loreto, esposta in dieci brevi ragionamenti fra un sacerdote custode di S. Casa, ed un divoto pellegrino: coll'aggiunta delle rarità più osservabili nel tempio lauretano, Loreto, Eredi Sartori, 1790, p. 112. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato il 1º agosto 2017).
  8. ^ Vincenzio Murri, Dissertazione sulla identità della Santa Casa di Nazarette ora venerata in Loreto. Con una nuova aggiunta di tutte le rarità, e doni preziosi, che si conservano nel tesoro di questo santuario, Loreto, Stamperia di Alessandro Carnevali, 1791, p. 108. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato il 1º agosto 2017).
  9. ^ Vincenzo Murri, Relazione istorica della Prodigiose Translazioni della Santa Casa di Nazarette ora venerata in Loreto, a cura di Lucio Gianuizzi, Loreto, Fratelli Rossi, 1841, p. 146. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato il 1º agosto 2017).
  10. ^ Fabrizio Anceschi, San Possidonio: un santo, un territorio, Centro internazionale di cultura Giovanni Pico della Mirandola, 1999, p. 141.
  11. ^ Cappi, p. 148.
  12. ^ Mino Martelli, Una guerra e due resistenze, 1940-1946: opere e sangue del clero italiano nella guerra e nella Resistenza su due fronti, Edizioni Paoline, 1977, p. 272.
  13. ^ Grande festa per la riapertura della chiesa di Santa Giustina Vigona, in Gazzetta di Modena, 18 ottobre 2021. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  14. ^ Riapre la chiesa di Santa Giustina Vigona, Mirandola, su Diocesi di Carpi, 13 ottobre 2021. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  15. ^ Arte cristiana, n. 850-855, Scuola beato angelo, 2009, p. 113.
  16. ^ Gli archivi parrocchiali recuperati. Diocesi di Carpi, su Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vilmo Cappi, Guida storica ed artistica della Mirandola e dintorni, Lions Club della Mirandola, 1981, SBN IT\ICCU\UBO\0131971.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]