Chiesa di San Procolo (Firenze)

Chiesa di San Procolo
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Coordinate43°46′14.86″N 11°15′31.43″E / 43.770794°N 11.258731°E43.770794; 11.258731
Religionecattolica di rito romano
TitolareProclo di Costantinopoli
Arcidiocesi Firenze
Stile architettonicoromanico, barocco
Inizio costruzioneXIII secolo
Completamento1743

La chiesa di San Procolo, anticamente detta dei Santi Procolo e Nicomede, è un luogo di culto cattolico che si trova in via de' Giraldi angolo via de' Pandolfini a Firenze.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'antica chiesa romanica risalente al XIII secolo era orientata fino al Cinquecento verso ponente.

La facciata attuale, nel luogo dell'abside, è in pietra grezza con rosone centrale tamponato e due ampie finestre laterali. Altre tre finestre si aprono sulla fiancata lungo via Pandolfini, nella quale sono riemerse antiche strutture romaniche.

L'edificio venne ristrutturato dal 1739 al 1743 quando divenne sede della confraternita di Sant'Antonio Abate dei Macellai, soppressa poi nel 1785 e, definitivamente XIX secolo.

Nel dopoguerra ospitò la Messa dei poveri, un'iniziativa promossa da Giorgio La Pira. Venne restaurata nei fronti esterni dal Comitato per l'Estetica Cittadina (1954-55 circa), rimettendo in luce il filaretto e le tracce di antichi portali e finestre tamponati e, nell'andito dell'attigua casa al n. 31, una porzione dell'antica facciata. Fu gravemente danneggiata dall'alluvione del 1966, a cui seguirono nuovi restauri. Nel 2005, nonostante si fosse a conoscenza della grave condizione in cui versava il tetto, nessun intervento venne effettuato e un'ampia parte crollò dentro la chiesa distruggendo la volta settecentesca con le quadrature[1].

Nel 2018, Michel Elefteriades ha acquisito la chiesa di San Procolo dalla nobile famiglia Salviati, per farne una galleria d'arte in cui esporre la sua collezione e le sue creazioni di arte religiosa medievale. Ma nel 2019, dopo che Elefteriades ha acquistato la chiesa, il Ministero dei Beni Culturali italiano ha esercitato il suo diritto de prelazione (diritto di rifiuto) [2], vista l'importanza di questa chiesa, una novità negli ultimi decenni[3].

Nel 2019 la chiesa e le sue opere sono state acquistato dallo Stato per destinarle ad ampliare il vicino museo del Bargello, anche se attualmente è quasi abbandonata.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sulla facciata, nell'oculo, si trova un affresco con San Procolo, forse settecentesco, e uno stemma con aquila caricata da una crocetta, della famiglia Valori Rustichelli.

Sull'altar maggiore, San Procolo che guarisce un fanciullo di Gaetano Piattoli. Vi si trova inoltre una tela di Matteo Rosselli e una tavola con la Visitazione e santi, variamente attribuita a Ridolfo del Ghirlandaio o a Piero di Cosimo.

Confraternite[modifica | modifica wikitesto]

Nella chiesa e nei suoi annessi si riunirono nel tempo alcune confraternite. Tra le più importanti ci furono:

Opere già in San Procolo[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN125965543 · WorldCat Identities (ENlccn-nr2003010157