Chiesa di San Giorgio dei Genovesi (Napoli)

Chiesa di San Giorgio dei Genovesi
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàNapoli
Coordinate40°50′29.43″N 14°15′06.61″E / 40.841507°N 14.251835°E40.841507; 14.251835
Religionecattolica di rito romano
TitolareGiorgio
Arcidiocesi Napoli
ArchitettoBartolomeo Picchiatti
Stile architettonicobarocco

La chiesa di San Giorgio dei Genovesi (o di San Giorgio alla Commedia Vecchia) si erge nel centro storico di Napoli, in via Medina.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il suo nome deriva dal fatto che la chiesa fu presto utilizzata dalla fiorente e numerosa comunità genovese residente in città. Il nome più antico, col quale ancora oggi viene spesso indicata, è invece dovuto al fatto che la chiesa fu costruita in luogo dell'antico Teatro della Commedia Vecchia[1][2].

La Società Sportiva Calcio Napoli ha annunciato il 24 agosto 2014 di aver raggiunto un accordo con la Curia per poter installare nella Chiesa di San Giorgio dei Genovesi il museo del Napoli[3].

La struttura religiosa è tipicamente barocca e si eleva al di sopra di una gradinata, realizzata all'inizio del XVII secolo per opera di Bartolomeo Picchiatti. La facciata della chiesa è armoniosa e semplice nelle modanature.

L'interno della chiesa, che si presenta a croce latina con navata unica rivestita da stucchi e con una cupola, conservava una gran quantità di opere d'arte (quasi tutte trasferite), la più celebre delle quali è un dipinto di Battistello Caracciolo, Sant'Antonio risuscita un morto; quest'opera, oggi al Museo di Capodimonte, è una chiara testimonianza di quanto l'arte del Caravaggio abbia influenzato quell'epoca e l'artista, nonché la pittura napoletana.

Altre opere da menzionare sono gli affreschi di Giacomo Cestaro nella terza cappella a destra (1770), il Martirio di San Placido di Francesco De Mura (attualmente in deposito), il dipinto San Giorgio che uccide il drago di Andrea da Salerno ed altri, posto nell'abside e la pala marmorea di scuola toscana settecentesca raffigurante Sant'Agostino, nel transetto sinistro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Archivio storico per le province napoletane, Volume 14 pag. 614 - Detken & Rocholl e F. Giannini, 1889
  2. ^ Anton Giulio Bragaglia, Pulcinella, pag. 35 nota 1 - Roma, G. Casini, 1953
  3. ^ Tutto pronto per il primo museo del Napoli: sarà in una chiesa a via Medina, fissato il periodo dell'inaugurazione - Tutto Napoli, su m.tuttonapoli.net. URL consultato il 24 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Napoli sacra. Guida alle chiese della città, coordinamento scientifico di Nicola Spinosa; a cura di Gemma Cautela, Leonardo Di Mauro, Renato Ruotolo, Napoli 1993-1997, 15 fascicoli.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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