Chiesa di San Bartolomeo (Capannoli)

Chiesa Abbazia di San Bartolomeo Apostolo
La chiesa
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàCapannoli
Coordinate43°34′57.76″N 10°40′45.91″E / 43.58271°N 10.67942°E43.58271; 10.67942
Religionecattolica
TitolareBartolomeo apostolo
Diocesi San Miniato
Inizio costruzione1385
Completamento1398

La chiesa di San Bartolomeo è un edificio religioso a Capannoli.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il nucleo originario della chiesa denominata pieve di San Giusto in Padule, come riportato da un documento dell'Archivio Arcivescovile di Lucca datato 14 luglio 975, era situato fra il torrente Roglio ed il fiume Era (fiume). La pieve viene menzionata anche in un articolo di un trattato di pace tra Lucchesi e Pisani risalente al 1175, in base al quale veniva riconsegnata da questi ultimi al vescovo di Lucca.

Dal 3 dicembre 1284 passò sotto la Diocesi di Firenze.

Le prime notizie della chiesa attuale, riportate dallo storico Flaminio Dal Borgo, risalgono al 1329, anno in cui veniva stipulato a Montopoli un trattato di pace tra la lega guelfa e la Repubblica pisana e in cui si fa riferimento al "Domino Francino Coralli de Upethinghis Plebano Plebis de Padule".[1]

Scrive il Repetti che il popolo di Capannoli, dopo che da una esondazione dell'Era fu distrutta la pieve di Padule, situata sulla sponda destra del torrente Roglio in una località ancora oggi chiamata La Pievaccia, allora della Diocesi di Lucca, "...fece istanza ed ottenne dal vescovo di Lucca, con decreto del 1º agosto 1385, di fabbricare una chiesa sotto l'invocazione di San Bartolomeo, e di trasferirvi i diritti della distrutta pieve matrice, con aggregare alla nuova parrocchia dei SS. Andrea e Lucia di Capannoli a condizione di pagare al vescovo di Lucca l'annuo tributo di once sei di zafferano".[2]

L'interno della Chiesa

La nuova chiesa, portata a termine nel 1398, conservò il titolo di pieve sino al 1631, anno in cui il suo pievano (Lorenzo Borghini di Pisa) ottenne da Urbano VIII per sé e per i suoi successori il titolo di abate. In quel periodo la chiesa fu sotto la Diocesi di San Miniato[3].

L'aspetto attuale della chiesa è il risultato dei profondi interventi di metà Ottocento che cancellarono completamente le strutture medievali.

La rigida partitura geometrica della facciata, accentuata dalle modanature, riflette la divisione interna a tre navate.

L'interno, ampio ed imponente, è scandito da alte colonne che separano le navate sostenendo la copertura a volta conclusa dalla cupola centrale. Nei bracci del transetto si aprono due grandi cappelle che ospitano sobri altari in pietra, risalenti al 1860. Sopra l'altare maggiore, un Crocifisso ligneo seicentesco; a destra, il Martirio di san Bartolomeo, di Giovanni Stefano Marucelli (XVII secolo); a sinistra, l'Eucaristia (fine XVII-inizi XVIII secolo).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pisa illustrata nelle arti del disegno, Volume 1 - Alessandro da Morrona
  2. ^ Archivio Arcivescovile Lucense.
  3. ^ Le chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni - Giuseppe Cappelletti.

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