Chiesa della Compagnia Santa Croce

Chiesa della Compagnia Santa Croce
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFarnetella (Sinalunga)
Coordinate43°14′35.94″N 11°42′03.12″E / 43.243317°N 11.700867°E43.243317; 11.700867
Religionecattolica
Diocesi Arezzo-Cortona-Sansepolcro
Consacrazione1500 circa

La chiesa della Compagnia Santa Croce è una chiesa situata nel Borgo Antonio Ferrari in località Farnetella, nel comune di Sinalunga, in provincia di Siena. È una confraternita di fratelli e sorelle che fa parte della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Campanile

La chiesa, risalente al XVI secolo e restaurata notevolmente nel 1861 dai confratelli, è nata come confraternita per scopi umanitari, come il trasporto dei defunti e i loro benefici spirituali per mezzo di suffragi.Tuttora continua la sua opera anche se con modalità e riti diversi, più adatti ai tempi odierni, con la partecipazioni degli iscritti denominati fratelli e sorelle. L'interno, ad una navata, si compone di un piccolo Altare Maggiore e di un piccolo coro dietro. A sinistra si trova l'Altare dedicato a San Michele Arcangelo e a destra l'Altare dedicato alla SS. Trinità. All'interno si trovano una scultura lignea rappresentante il Gesù Morto e una statua in cartapesta rappresentante la Madonna Addolorata, opere di Giovanni Sammicheli del 1908. Ogni anno durante la Domenica delle Palme vengono estratti a sorte i nomi dei 12 fratelli che rappresenteranno gli apostoli nella Messa del Giovedì santo e i nomi delle 12 sorelle che porteranno la Madonna Addolorata nella processione del Venerdì Santo. La chiesa è rimasta chiusa per lavori di restauro dall'autunno 2005 alla primavera 2010.

Lapidi[modifica | modifica wikitesto]

All'interno della chiesa sulle pareti si trovano due lapidi, una dedicata al vecchio proprietario del castello di Farnetella, Antonio Ferrari (1868) e una dedicata al parroco Bernardino Amidei (1894).

«ANTONIO GIORGIO FERRARI Nelle battaglie di Curtatone e Montanara giovinetto segnò col sangue i futuri destini della patria poi alla difesa di Livorno nelle memorande giornate del maggio 1849 alla testa del suo battaglione contrastò eroicamente l'austriaco invasore ed avrebbe perduta la vita se i commilitoni fedeli a forza non lo avessero tolto dall'impari cimento in Africa dal 1849 al 1864. Iniziò proficuo scambio commerciale fra la sua Italia e l'Egitto conseguendone onori e fortuna. Il popolo di questo castello fatto segno speciale della sua beneficenza ispirata da cristiana virtù unitamente alla pubblica amministrazione vuole oggi ricordare questo esempio tanto ammirabile di patriottismo e di lavoro. 1 GENNAIO MCMV»

«ALLA SACRA MEMORIA DI DON BERNARDINO AMIDEI Quasi otto lustri Pievano Parroco della chiesa e del popolo di Farnetella sua patria cui resse con zelo di apostolo amò e beneficò con cuore di padre aspettando già ottuagenario onorato riposo in terra. L'ebbe immarcescibile nella beata eternità la mattina del 1 del 1894. La nepote Stella Amidei in Angelotti col figlio Gio.Batta. Da lui prediletto e a segno d'animo riconoscente e come interpreti del comun voto questa lapida. P. P.»

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • San Michele Arcangelo, olio su tela (altare a sinistra).
  • SS. Trinità, olio su tela (XVI secolo) (altare a destra).
  • Gesù morto, di Giovanni Sammicheli, scultura lignea (1908).
  • Madonna addolorata, di Giovanni Sammicheli, statua in cartapesta (1908).
  • Crocifisso di Gesù.
  • Crocifisso della Passione di Cristo.
  • Sei lanterne, per le processioni.

Rettori[modifica | modifica wikitesto]

Oggi la chiesa viene sorretta dall'offerta dei fratelli e delle sorelle. Anticamente veniva gestita e finanziata dai rettori.

Elenco dei rettori:

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adolfo Ferrari, Monografia Storica-Statutaria del Castello di Farnetella, 1901

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