Cervo (araldica)

In araldica il cervo è simbolo di nobiltà antica e generosa oltre che di longevità, a causa della lunghezza della sua vita che si riteneva potesse arrivare ai 300 anni. È considerato anche simbolo di amore per la musica, prudenza, pentimento, preghiera etc.

Si incontra talvolta la figura del cervo con una croce tra le corna, riferimento alla leggende di sant'Uberto e di sant'Eustachio. Negli stemmi è anche frequente il solo ramo di cervo, del quale si blasona il numero di corna quando diverso da sei.

Secondo il Crollalanza, «per una bizzarria dell'araldica, i cervi smaltati di rosso si blasonano al naturale, essendo questo il colore che più si avvicina a quello di tale animale; mentre, per esempio, la volpe non va per nulla soggetta a questa eccezione»[1]; ma il Volpicella contesta duramente questa "bizzarria" e stabilisce che il cervo rosso sia blasonato di rosso[2].

Attributi araldici[modifica | modifica wikitesto]

  • Alato se munito di ali
  • Collarinato se munito di un collare
  • Coricato
  • Slanciato ossia corrente, o fuggente quando corre, di solito in fuga da uno o più cacciatori, è rappresentato con le due zampe posteriori che toccano il suolo e il tronco orizzontale
  • Ferito se trafitto da una freccia nel fianco
  • Fermo o in riposo (o riposato) quando si appoggia sulle quattro zampe
  • Gualdrappato se porta una gualdrappa
  • Nascente se esce, con metà corpo, da una partizione o pezza
  • Passante in atto di camminare, con la zampa destra anteriore sollevata; per alcuni autori[5] questo attributo non si blasona espressamente, perché è la posizione naturale del cervo in araldica
  • Ramoso o cimato se ha le corna di smalto diverso (il solo fatto di avere le corna non si blasona perché naturale); per il cervo non si usa il termine cornato
  • Saliente quando è ritto o si arrampica su una figura, cioè rampante (attributo che non si usa per il cervo)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Voce Al naturale, in Goffredo di Crollalanza, Enciclopedia araldico cavalleresca: Prontuario nobiliare, Pisa, 1878, p. 28; citato in L. Volpicella, p. 91.
  2. ^ L. Volpicella, p. 91.
  3. ^ (EN) Margrethausen, su heraldry-wiki.com. URL consultato il 24 giugno 2018.
  4. ^ (DE) Das Wappen des Stadtteils Rehau, su monheim-bayern.de. URL consultato l'11 luglio 2022.
  5. ^ L. Volpicella, p. 90.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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