Cerreto Laziale

Cerreto Laziale
comune
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Amministrazione
SindacoGina Panci (lista civica Uniti per Cerreto) dal 10-6-2018
Territorio
Coordinate41°56′42″N 12°58′58″E / 41.945°N 12.982778°E41.945; 12.982778 (Cerreto Laziale)
Altitudine520 m s.l.m.
Superficie12,08 km²
Abitanti1 077[1] (31-3-2021)
Densità89,16 ab./km²
Comuni confinantiCiciliano, Gerano, Pisoniano, Rocca Canterano, Sambuci, Saracinesco
Altre informazioni
Cod. postale00020
Prefisso0774
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT058027
Cod. catastaleC518
TargaRM
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 224 GG[3]
Nome abitanticerretani
Patronosan Sebastiano
Giorno festivo20 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cerreto Laziale
Cerreto Laziale
Cerreto Laziale – Mappa
Cerreto Laziale – Mappa
Posizione del comune di Cerreto Laziale nella città metropolitana di Roma Capitale
Sito istituzionale

Cerreto Laziale è un comune italiano di 1 077[1] abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Cerreto Laziale è un paese della valle del Giovenzano. È posizionato su una collina, leggermente staccata dai monti che la sovrastano, a 520 metri sul livello del mare. Alle spalle verso nord, ci sono tre rilevi appartenenti ai Monti Ruffi.

In un primo piano vi sono i Fossicchi (m. 985) fino al fosso del Fioio, che segna i confini di Cerreto con Sambuci e Saracinesco. Il versante Ovest scende, attraverso i Vignali, fino alla valle del Giovenzano; il versante Est scende alle valli (in dialetto locale Le Vagli) che separano i Fossicchi da Costa Sole; lì passa la mulattiera per Saracinesco.

In secondo piano vi è la montagna che ha una prima cima nel monte Scrima (m. 1060) e poi sale fino al monte Costasole (m. 1251), la cima più alta dei M. Ruffi, detta nel Resgesto Sublacense "caumen montium". Al comune di Cerreto appartiene il versante Ovest di Costa Sole, fino a Forca Tradella: è un punto in cui confinano Cerreto, Saracinesco, Anticoli e Rocca Canterano.

La terza montagna, in territorio di Rocca Canterano, è Ceresola: di lì si scende a Est a Rocca di Mezzo, Rocca Canterano, Canterano e poi, per l'Empolitana II e la Sublacense si prosegue a Subiaco. Cerreto dista da Subiaco km. 22,8.

Il comune di Cerreto confina con quello di Gerano. A est la collina di Cerreto scende fino ai pressi di Colle Careone (in dialetto locale la zona viene chiamata "fontana a balle"), e a sud attraverso i Serroni e Colle Chiuvittu scende fino al prato S. Anatolia.

Poco oltre il prato incomincia la pianura di Cerreto. Questa si estende a sud-ovest lungo la via Empolitana II fino a Ponte Terenzio, e a nord-ovest fino alle pendici dei Fossicchi, lungo la via Ponte Varano-Sambuci e lungo il corso del Giovenzano, affluente dell'Aniene e subaffluente del Tevere. Per un tratto confina con Pisoniano e poi con Ciciliano; i confini toccano poi P. Terenzio, passano a est di Colle Passero e di Monte Carbone, attraversano il Giovenzano e, lungo le falde dei Fossicchi, risalgono fino al Fioio.

La pianura di Cerreto è discretamente vasta; essa costituisce gran parte del territorio comunale (in tutto ettari 1187), e nel Medioevo era il nucleo centrale della "Massa jubenzana".

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Secondo alcuni il nome del paese si riferisce al Monte “Cerretum”, nei pressi del quale è situato il paese. Secondo altri deriva dal latino “Quercus cerris”, ossia cerro (poiché, in precedenza, il territorio dove ora sorge il paese era ricoperto da cerri) con l'aggiunta del suffisso collettivo “etum” che indica abbondanza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio fu abitato fin dall'antichità, come ci testimoniano le mura poligonali e gli edifici romani (probabilmente adibiti a granai) in contrada Fonte Farolfa e Arnale. Nel V secolo a.C. divenne territorio degli Equi e dopo la loro sconfitta, divenne dominio romano, fino alle invasioni barbariche.

Nei secoli che seguirono, i territori della valle del Giovenzano, vennero accorpati in una Colonia chiamata "Massa Giovenzana”, amministrata prima da un Governatore e poi dal Monastero di Santa Scolastica.

In un documento di papa Giovanni XVIII (21 luglio 1005) e in un altro di papa Benedetto VIII (settembre 1015), risulta il nome di un monte detto Cerreto che, insieme ad altri beni, venivano donati ai monaci sublacensi, in cui dovevano costruire un castello; segno che nel 1015 il castello ancora non c'era, ma c'era già il progetto di costruirlo. Mentre nel privilegio di San Leone IX del 31 ottobre 1051, c'è una variante decisiva: si dona il monte Cerreto in cui già c'è il castello. Quindi Cerreto è sorto, per opera dei monaci sublacensi, in un anno tra il 1015 e il 1051.

Il governo dei monaci (1051-1456)[modifica | modifica wikitesto]

Cerreto sorse nello Stato della Chiesa, in cui restò fino al 1870. Così fino al 1456, l'alto governo civile di Cerreto spettò all'abate di S. Scolastica, per passare poi all'abate commendatario (fino al 1753) e poi alla Congregazione del buon governo (fino al 1870). Appena nato, Cerreto fu subito strappato con la forza al monastero sublacense da Lando di Civitella, imprigionando lo stesso abate. Eletto un nuovo abate (Giovanni di Farfa), quest'ultimo, riuscì a rioccupare Cerreto (1077-1078). Cerreto fu anche conteso tra Subiaco e Tivoli. Una pace tra queste due città fu stipulata il 16 maggio 1169. Purtroppo si trattò più di tregua che di pace, infatti i Tiburtini recarono danni sensibili a diversi comuni, tra cui Cerreto, verso la fine del XIII secolo. Grazie anche a Bonifacio VIII tali molestie cessarono.

Il governo dei monaci commendatari (1456-1753)[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1456 e il 1753 fu retta da abati commendatari, tra i quali figurarono rappresentanti delle potenti famiglie dei Borgia, dei Colonna, dei Borghese e dei Barberini.

La fortezza[modifica | modifica wikitesto]

Una vera fortezza fu costruita all'inizio del governo dell'abate Tommaso da Celano: di forma quadrangolare, con ingresso unico (a Sud), quattro torrioni agli angoli e in mezzo, di fronte all'ingresso, fu posto il maschio, la grande torre ancora intatta. Per la sua costruzione fu imposta una tassa a tutti i comuni circostanti. L'erezione della fortezza portava con sé la presenza di una piccola guarnigione nel comune. Fu proprio in questo castello che gli abitanti si rifugiarono il 10 aprile 1592 per resistere all'assedio dei briganti di Marco Sciarra.

Marco Sciarra cattura Torquato Tasso

L'assedio di Marco Sciarra[modifica | modifica wikitesto]

I briganti di Marco Sciarra, attaccarono Cerreto e i cittadini furono costretti a rifugiarsi nella fortezza. Così i malviventi decisero di tenere Cerreto sotto assedio, intenti a sterminare la sua popolazione. Gli abitanti, riuscirono ad inviare una lettera a Roma, per informare la Chiesa dell'accaduto, ma quest'ultima rifiutò la richiesta. Ma i Cerretani non si diedero per vinti e chiesero l'aiuto dei paesi vicini, che acconsentirono. Così la notte tra il 24 e il 25 aprile 1592, i Cerretani legarono della stoffa imbevuta di pece alla coda di una gatta (la quale darà il nome alla festa popolare di Cerreto) e, dopo averle dato fuoco, la buttarono nei fienili dove i briganti riposavano. La gatta, correndo impaurita, diede fuoco ai fienili.

Le fiamme erano il segnale che era stato deciso tra Cerreto e alleati per dare inizio alla battaglia. Così, al divampare delle fiamme, i Cerretani armati uscirono dalla fortezza e, insieme agli alleati, sconfissero i briganti. Poiché l'incendio divampò per tutto il borgo, i Cerretani fecero una processione in onore di S. Agata che, si dice, avrebbe sedato le fiamme.

Prima e seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Nella prima guerra mondiale, Cerreto ebbe 21 morti. Numerosi morti ci furono nella successiva epidemia d'Influenza spagnola. Nella seconda guerra mondiale i morti e i dispersi furono 7. Il paese fu anche bombardato, il 27 maggio 1944, senza però danni di rilievo: tre case distrutte ed altre danneggiate, qualche persona cavata fuori dalle macerie e una ragazza ferita; nessun morto.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Santa Maria Assunta, una chiesa costruita intorno al XII-XIII secolo nelle vicinanze della vecchia Porta del Castello.
  • Chiesa di San Sebastiano, nominata nel Regesto Sublacense del 1572, e per questo si presume che la costruzione della chiesa sia terminata prima di questa data.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Mura poligonali

Queste mura, costruite a secco con grandi massi a forma irregolare, si trovano in territorio di Cerreto nella contrada Le Jonte, vicino alla Fonte di Farolfo. Un muro, poco sopra la Fonte, è lungo oltre 40 metri; resti minori sotto l'Arnale.

Simili mura sono sparse qua e là nell'Italia centrale. Si ritiene che esse risalgano ai secoli VII-IV a.C. Nel caso delle mura poligonali di Cerreto fa meraviglia di trovarle quasi in pianura alle radici dei Fossicchi. In passato sono state rinvenute anche numerose tombe, alcune delle quali con ossa di proporzioni gigantesche.

La Torre

L'unica torre di Cerreto (risalente al XIV secolo) che ha resistito fino ad oggi, è quella che sovrasta il borgo antico e che, durante il medioevo, era il maschio della fortezza. Oggi viene aperta al pubblico solo in occasione di festività e ricorrenze.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT[5], i cittadini stranieri a Cerreto Laziale al 31 dicembre 2015 sono 124 (11,09%). La nazionalità più rappresentata è:

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Festa di S. Sebastiano

Non ci sono documenti sul culto di San Sebastiano professato a Cerreto Laziale. Possiamo fare riferimento all'opinione comune (leggendaria) secondo la quale nel secolo XVI sarebbe venuta a Cerreto una colonia di milanesi. Questi avrebbero portato con sé il culto del Santo che appunto, secondo S. Ambrogio, sarebbe nativo di Milano[6].

Un altro dato interessante riferibile alla leggenda popolare, riguarda il fatto che poco dopo la canonizzazione di San Carlo Borromeo, nella Chiesa di San Sebastiano fu costruito un altare dedicato a San Carlo, ciò si spiegherebbe se ammettiamo la presenza di questa colonia a Cerreto. La data della festività è fissata al 20 gennaio[6].

Festa della Madonna delle Grazie

Ogni prima domenica dopo l'8 settembre si celebrano i festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, il cui quadro è scrupolosamente conservato in una cappella laterale della Chiesta di S. Maria Assunta. È la festa più importante del paese sia dal punto di vista religioso, con processioni solenni (in cui viene trasportata per le vie del paese la macchina con sopra il quadro della Madonna), sia dal punto di vista dello spettacolo e dell'intrattenimento[6].

La Confraternita della Madonna delle Grazie si occupa dell'organizzazione della festa e dell'allestimento del tradizionale Tappeto Artistico, un "tappeto" simile alle classiche infiorate ma in cui i quadri sono realizzati con l'utilizzo di sale colorato.[7].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Le pizzarelle, simili a fettuccine ma più corte e più spesse preparate con farina di grano e una parte di farina di granturco, sono un tipico piatto locale servito nelle tradizionali "scifette" (contenitori in legno) con il sugo di pistacchio (pesto di aglio e peperoncino, con l'aggiunta facoltativa di acciughe).

Dal 26 maggio 2023 le pizzarelle sono annoverate nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali laziali[8].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

IL territorio comunale è attraversato, oltre che dalla via Cerreto-Sambuci, dall'ultimo tratto dell'Empolitana II, da Madonna della Pace a P. Terenzio. Quest'ultimo è un nodo stradale importante. A sinistra, per la Pedemontana, si va a Pisoniano e poi a San Vito Romano, Genazzano, Palestrina; a destra l'Empolitana I, costeggiando le rovine di San Valerio, di Saxula e di Empulum, conduce a Ciciliano, Castel Madama, Tivoli. Da Cerreto a Tivoli sono km 19,4 e fino a Roma km 51,2.

La SP 42/a collega Cerreto a Sambuci.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1872 Cerreto cambiò denominazione in Cerneto, poi nel 1885 la cambiò in Monterufo, e quindi nel 1886 in Cerreto Laziale. Il sindaco è Gina Panci (Lista civica) dal 10/06/2018.

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Giovanni Zuccari lista civica Sindaco
13 giugno 1999 13 giugno 2004 Giovanni Zuccari lista civica Sindaco
13 giugno 2004 13 aprile 2008 Alfredo de Propris lista civica Sindaco
13 aprile 2008 26 maggio 2013 Pietro Mastrecchia lista civica Sindaco
26 maggio 2013 10 giugno 2018 Pietro Mastrecchia lista civica Sindaco
10 giugno 2018 15 maggio 2023 Gina Panci Amiamo Cerreto Sindaco
15 maggio 2023 in carica Gina Panci Uniti per Cerreto Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Cerreto possiede due squadre di calcio: La A.S.D. Cerreto Laziale Calcio, fondata nel 1997 che gioca nel campionato di Promozione del Lazio e la A.S.D. Atletico Cerreto, fondata nel 2012 che disputa il campionato di seconda categoria. Inoltre Cerreto ha anche due squadre di calcio a 5: F.C.D. Vicolo maschile e F.C.D. Vicolo femminile.[Citare fonti]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dati provvisori).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ Statistiche demografiche ISTAT
  6. ^ a b c Feste e sagre, su Comune di Cerreto Laziale, 26 maggio 2023.
  7. ^ Confraternita Madonna delle Grazie, su Comune di Cerreto Laziale, 26 maggio 2023.
  8. ^ Ventitreesima revisione dell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, su Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, 26 maggio 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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