Censimento generale della popolazione e delle abitazioni

Il censimento generale della popolazione e delle abitazioni era, in Italia, una rilevazione decennale affidata all'Istituto nazionale di statistica (Istat). Il suo ambito prevedeva la raccolta di informazioni numeriche sulla popolazione residente, sulle abitazioni e sugli edifici. Oltre al conteggio della popolazione doveva analizzare anche i suoi caratteri statistici. In maniera minore era prevista l'analisi della popolazione temporaneamente presente nel Paese, sulla quale si rilevavano solamente informazioni sommarie. Il censimento generale della popolazione si effettuava in Italia ogni dieci anni, nell'anno terminante con 1, con l'eccezione degli anni 1891 (per difficoltà finanziarie) e 1941 (per motivi bellici), mentre ne fu aggiunto uno nel 1936, secondo un programma non mantenuto di rendere le rilevazioni generali a cadenza quinquennale. Dal 1951 il censimento della popolazione è stato aggregato a quello delle abitazioni. Nel 2011 è stato effettuato l'ultimo censimento con cadenza decennale.

Scopo[modifica | modifica wikitesto]

Finalità principale del censimento della popolazione è di raccogliere dati relativi al numero della popolazione per microaree o sezioni di censimento. Esso consente anche di definire la popolazione legale in base agli art. 56 e 57 della Costituzione dei comuni e delle Regioni ed infine aggiornare le anagrafi comunali della popolazione residente tramite la procedura detta di confronto censimento anagrafe. Gli scopi del censimento sono fissati nel DPR n. 276 del 22 maggio 2001.[1]

Metodologia[modifica | modifica wikitesto]

I censimenti della popolazione in Italia sono effettuati con il cosiddetto metodo classico (o censimento tradizionale), consistente nella somministrazione di un questionario, per autocompilazione e talvolta intervista, destinato agli intestatari di scheda (già capifamiglia). Esistono diversi modelli di tale strumento di rilevazione: il foglio di famiglia, quello di convivenza, degli edifici, dei numeri civici.

Le informazioni richieste riguardano la fotografia dell'Italia in un particolare giorno dell'anno (variabile a ogni censimento):

  • l'abitazione (le sue caratteristiche)
  • le persone della famiglia (dati anagrafici, titolo di studio, professione, luogo in cui si svolge l'attività di studio/lavoro)
  • le persone che non abitano abitualmente nell'alloggio: ospiti, occasionalmente dimoranti, temporaneamente ivi presenti ma residenti altrove

I questionari per le famiglie possono essere di due colori, verde o rosso: nel primo, più corto, sono richieste solo le informazioni primarie come nome, cognome, data di nascita, tipo di lavoro e superficie della casa d'abitazione, mentre il secondo, più lungo, richiede informazioni statistiche aggiuntive rispetto all'abitazione (riscaldamento, posto auto ecc.).

Dal 2011 i questionari non sono più anonimi e ogni famiglia è classificata in base a un numero progressivo collegato al questionario; è prevista una sanzione in caso di occultamento al censimento variabile da 200 a 2 500 euro.

L'unità di rilevazione del censimento demografico sono le famiglie e le convivenze; l'unità di rilevazione del censimento delle abitazioni sono, appunto, le abitazioni, abitate e non.

L'unità territoriale di base su cui vengono rilevati i dati è la sezione. Il territorio nazionale è stato suddiviso in sezioni: ognuna di circa 250 famiglie.

Nel 15º censimento (2011) fu per la prima volta possibile compilare il questionario sulle persone via web, dal sito dell'Istat, mentre i questionari furono consegnati da Poste Italiane a tutti i 60 626 442 residenti iscritti in anagrafe al 31 dicembre 2010.

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

N. Data Superficie in km²[2] Popolazione residente Popolazione presente
I 31 dicembre 1861 248 032 22 182 377 21 777 334
II 31 dicembre 1871 285 930 27 303 509 26 801 154
III 31 dicembre 1881 285 948 28 953 480 28 459 628
IV 10 febbraio 1901 285 948 32 965 504 32 475 253
V 10 giugno 1911 285 948 35 845 048 34 671 377
VI 1º dicembre 1921 310 144 39 943 528 37 932 120
VII 21 aprile 1931 310 079 41 651 000 41 176 671
VIII 21 aprile 1936 310 190 42 943 602 42 918 726
IX 4 novembre 1951 301 201 47 515 537 47 158 738
X 15 ottobre 1961 301 224 50 623 569 49 903 978
XI 24 ottobre 1971 301 252 54 136 547 53 770 371
XII 25 ottobre 1981 301 263 56 556 911 56 335 678
XIII 20 ottobre 1991 301 302 56 778 031 56 764 854
XIV 21 ottobre 2001 301 338 56 995 744 56 133 039
XV 9 ottobre 2011 301 340 59 433 744 60 457 909

Censimento permanente[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2018 il censimento è diventato permanente, a cadenza annuale, prevedendo per ciascun anno due indagini campionarie sul territorio: una basata sulle liste anagrafiche e l'altra su un campione areale di indirizzi e coinvolge solo un campione rappresentativo di 1,4 milioni di famiglie.[3] Nel 2020 le due rilevazioni sono state sospese a causa della pandemia di COVID-19. Con la rilevazione del 2021 si è concluso il primo ciclo della rilevazione permanente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Decreto del Presidente della Repubblica 22 maggio 2001, n. 276, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 5 luglio 2018.
  2. ^ La variazione della superficie italiana successiva alle ultime modifiche territoriali (apportate dal Trattato di Osimo nel 1975) è da attribuire allo spostamento dei ghiacciai alpini a cui in alcuni casi sono legati i confini. Di conseguenza in anni recenti la superficie italiana è aumentata in media fra i 3 e i 4 km² ogni anno. Questo ha fatto sorgere da parte della Svizzera e degli altri stati confinanti la necessità di una definitiva stabilizzazione dei confini per svincolarli dal ritiro dei ghiacciai
  3. ^ Istat, al via da ottobre il nuovo censimento permanente, su la Repubblica, 28 settembre 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]