Cefpodoxima

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Cefpodoxima
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H17N5O6S2
Massa molecolare (u)427,458 g/mol
Numero CAS82619-04-3
Numero EINECS685-334-0
Codice ATCJ01DD13
PubChem6335986
DrugBankDB01416
SMILES
COCC1=C(N2C(C(C2=O)NC(=O)C(=NOC)C3=CSC(=N3)N)SC1)C(=O)O
Dati farmacocinetici
Legame proteico40% albumine
Emivita2,4 ore
Escrezione80% renale
Indicazioni di sicurezza

Cefpodoxima è un antibiotico appartenente alla classe delle cefalosporine di terza generazione. In commercio si trova il suo profarmaco, cefpodoxima proxetil, somministrato per via orale.

La Cefpodoxima inibisce la sintesi della parete cellulare bloccando la fase di transpeptidazione del peptidoglicano.

È stata brevettato nel 1980 e approvata per uso medico nel 1989.[1]

Usi[modifica | modifica wikitesto]

La cefpodoxima è attiva contro la maggior parte degli organismi Gram-positivi e Gram-negativi. Lo spettro include anche batteri difficili come Pseudomonas aeruginosa, Enterococcus e Bacteroides fragilis.

È comunemente usata per trattare l'otite media acuta, la faringite, la sinusite e la gonorrea. Trova anche uso come terapia di mantenimento in seguito a trattamento con cefalosporine per via endovenosa (come il ceftriaxone). È anche indicata nella polmonite acquisita in comunità, infezioni della pelle non complicate e infezioni del tratto urinario non complicate.

Per evitare l'insorgenza di resistenza batteriche che lo renderebbero inefficace, il farmaco deve essere prescritto sotto controllo medico e impiegata sui batteri sensibili alle cefalosporine rispettando i tempi prescritti.

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco può dare fenomeni allergici in pazienti che hanno riscontrato precedente allergia alle penicilline. Va usata con precauzione in caso di insufficienza renale o epatica, in gravidanza e allattamento.

Effetti collaterali[modifica | modifica wikitesto]

Fra gli effetti collaterali si riscontrano diarrea, nausea, vomito.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fischer, János. e Ganellin, C. R. (C. Robin), Analogue-based drug discovery, Wiley-VCH, 2006, ISBN 978-3-527-60749-5, OCLC 77601762. URL consultato il 23 gennaio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • British national formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.
  • William O. Foye, Principi di chimica farmaceutica, Piccin, 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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