Casa di Gian Rodolfo Vismara

Casa di Gian Rodolfo Vismara
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàLegnano
Informazioni generali
CondizioniDemolito
CostruzioneXV secolo
Demolizione1934-1936
Usocivile
Realizzazione
Committentefamiglia Vismara

La casa di Gian Rodolfo Vismara è stata una dimora gentilizia di Legnano. Si trovava nell'attuale largo Seprio, lungo corso Italia[1]. Risalente al XV secolo, è stata abbattuta tra il 1934 e il 1936[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Largo Seprio a Legnano negli anni trenta. Sulla destra, si intravede la Casa di Gian Rodolfo Vismara

Era un edificio di due piani a corte[3]. Internamente era caratterizzato da un porticato costituito da grandi arcate a sesto acuto sorrette da colonne in pietra e capitelli di arenaria[4] e, al piano superiore, da un ballatoio che metteva in comunicazione le varie stanze[3]. Erano presenti, sia verso la strada che verso il cortile, una lunga serie di finestre ogivali[3]. Il complesso architettonico era frazionato in quattro grandi camere; una di esse era lunga 12 metri ed era adibita a sala da ballo[3]. Le mura perimetrali dell'edificio erano costruite in mattoni[5]. Il complesso architettonico comprendeva anche una vasto giardino e alcuni locali che erano abitati dai contadini a servizio del palazzo e dei nobili che lo albergavano[1].

Largo Seprio (all'epoca corso Vittorio Emanuele) a Legnano in un'immagine precedente al 1915. Sulla sinistra, davanti all'edicola, la Casa di Gian Rodolfo Vismara. Si riconoscono i binari della tranvia Milano-Gallarate, che sono stati eliminati con la chiusura della tranvia, che avvenne nel 1966

Questa dimora gentilizia era ricca di decorazioni ad affresco[3]. Di fattura rinascimentale, erano costituite da una striscia dipinta all'interno della quale erano presenti, alternativamente, gli stemmi nobiliari della famiglie dominavano Legnano nel XV secolo (Vismara, Corio e Crivelli) e i ritratti di alcuni nobili appartenenti alle casate citate[3][6]. Tra questi ultimi e gli stemmi, erano dipinti dei putti che cavalcavano delle ghirlande di fronde. Lo stile dei ritratti dei signori, riconoscibile dalle acconciature e dai copricapi, era mediceo[3]. Inoltre era presente, in una delle stanze, un affresco raffigurante alcune scene di caccia[6].

Parte del complesso ospitò, per volere del Conte Gian Rodolfo Vismara, il convento di Santa Chiara, in seguito destinato a pellegrosario[7] La Casa di Gian Rodolfo Vismara e l'annesso convento di Santa Chiara sono stati demoliti tra il 1934 e il 1936[2]. Gli affreschi, staccati e salvati da Guido Sutermeister prima dell'abbattimento del complesso architettonico, vennero prima ospitati all'interno del museo civico di Legnano e poi trasferiti alla Torre Colombera, dove sono conservati tuttora[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Agnoletto, p. 35.
  2. ^ a b c Ferrarini, p. 104.
  3. ^ a b c d e f g D'Ilario, p. 226.
  4. ^ D'Ilario, pp. 226-227.
  5. ^ D'Ilario, p. 227.
  6. ^ a b Ferrarini, p. 105.
  7. ^ D'Ilario, p. 225.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]