Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld

Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld
Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld ritratta da Antoine Pesne nel 1755 circa, Castello di Wolfsgarten
Langravia d'Assia-Darmstadt
In carica17 ottobre 1768 –
30 marzo 1774
PredecessoreDorotea Carlotta di Brandeburgo-Ansbach
SuccessoreLuisa d'Assia-Darmstadt
Nome completotedesco: Henriette Caroline Christiane Louise
italiano: Enrichetta Carolina Cristiana Luisa
NascitaStrasburgo, 9 marzo 1721
MorteDarmstadt, 30 marzo 1774
Casa realePalatinato-Zweibrücken per nascita
Assia-Darmstadt per matrimonio
PadreCristiano III del Palatinato-Zweibrücken
MadreCarolina di Nassau-Saarbrücken
ConsorteLuigi IX d'Assia-Darmstadt
FigliCarolina
Federica Luisa
Luigi
Amalia
Guglielmina Luisa
Luisa Augusta
Federico
Cristiano

Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld, il cui nome completo era Enrichetta Carolina Cristiana Luisa (in tedesco Henriette Caroline Christiane Louise) (Strasburgo, 9 marzo 1721Darmstadt, 30 marzo 1774), fu la moglie del langravio d'Assia-Darmstadt e una delle donne più colte della sua epoca.

Carolina e suo marito sono diventati gli antenati comuni più recenti di tutti gli attuali monarchi europei l'8 settembre 2022, dopo la morte della regina Elisabetta II del Regno Unito, che non era una loro discendente, mentre suo figlio, Carlo III, è un loro discendente tramite suo padre, Filippo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Carolina era la figlia di Cristiano III, duca di Zweibrücken, e della moglie Carolina di Nassau-Saarbrücken.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Luigi IX d'Assia-Darmstadt in un ritratto della seconda metà del Settecento

Il 12 agosto 1741 sposò a Zweibrücken il langravio Luigi IX d'Assia-Darmstadt. Fu meglio conosciuta con l'appellativo di "la Grande langravia", che le venne dato da Johann Wolfgang von Goethe.

Attività culturali[modifica | modifica wikitesto]

Fu amica di scrittori e filosofi del suo tempo, come Johann Gottfried Herder, Christoph Martin Wieland e Goethe. Wieland avrebbe desiderato possedere il potere di renderla regina d'Europa.

Ebbe contatti con Federico II di Prussia, e venne considerata una delle poche donne che questi rispettava[1].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

La Grande Langravia morì il 30 marzo 1774 a Darmstadt.

Attraverso la figlia Federica Luisa divenne un'antenata delle case reali di Prussia, Germania e Paesi Bassi, mentre attraverso sua figlia Amalia è un'antenata della casa reale del Belgio.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Luigi IX e Carolina ebbero cinque figlie e tre figli:

Antenati[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Cristiano I del Palatinato-Birkenfeld-Bischweiler Carlo I del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld  
 
Dorotea di Braunschweig-Lüneburg  
Cristiano II del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld  
Maddalena Caterina del Palatinato-Zweibrücken Giovanni II del Palatinato-Zweibrücken  
 
Catherine de Rohan  
Cristiano III del Palatinato-Zweibrücken  
Giovanni Giacomo di Rappoltstein Giorgio Federico di Rappoltstein-Hohenack-Geroldseck  
 
Anna di Salm-Kyrburg  
Caterina Agata di Rappoltstein  
Anna Claudia di Salm-Kyrburg Giovanni Casimiro di Salm-Kyrburg  
 
Dorotea di Solms-Laubach  
Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld  
Gustavo Adolfo di Nassau-Saarbrücken Guglielmo Luigi di Nassau-Saarbrücken  
 
Anna Amalia di Baden-Durlach  
Luigi Crato di Nassau-Saarbrücken  
Eleonora Clara di Hohenlohe-Neuenstein Kraft III di Hohenlohe-Neuenstein  
 
Sofia del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld  
Carolina di Nassau-Saarbrücken  
Enrico Federico di Hohenlohe-Langenburg Filippo Ernesto di Hohenlohe-Langenburg  
 
Anna Maria di Solms-Sonnenwalde  
Filippina Enrichetta di Hohenlohe-Langenburg  
Giuliana Dorotea di Castell-Remlingen Wolfgang Giorgio I di Castell-Remlingen  
 
Sofia Giuliana di Hohenlohe-Waldenburg  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze russe[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Un giorno Federico di Prussia la chiamò "Gloria e meraviglia del nostro secolo" e dopo la sua morte inviò a Darmstadt un'urna con l'iscrizione «femina sexo, ingenio vir» ("una donna per sesso, un uomo per spirito"), visibile ancor oggi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marita A. Panzer, Die Große Landgräfin Caroline von Hessen-Darmstadt, Verlag Friedrich Pustet Regensburg, 2005

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN15561402 · ISNI (EN0000 0000 6675 2863 · CERL cnp00395429 · LCCN (ENn86132894 · GND (DE118560271 · J9U (ENHE987007263781905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n86132894