Carlo Seganti

Carlo Seganti
NascitaVenezia, 20 gennaio 1917
MorteMar Mediterraneo, 12 luglio 1942
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàCaccia
Reparto238ª Squadriglia, 2º Gruppo, 6º Stormo Caccia Terrestre
GradoTenente
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di mezzo giugno
Decorazionivedi qui
dati tratti da Italian Aces of World War 2[1]
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Carlo Seganti (Venezia, 20 gennaio 1917mar Mediterraneo, presso Capo Scaramia, 12 luglio 1942) è stato un militare e aviatore italiano, che fu un pluridecorato asso della Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, conseguendo un totale di 5 vittorie aeree accertate, e venendo decorato con una Medaglia d'oro[2] e due di bronzo e tre Croci di guerra al valor militare[3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Venezia il 20 gennaio 1917, e in tenera età seguì la famiglia che si era trasferita a Forlì.[4] Arruolatosi nella Regia Aeronautica, fu assegnato alle Scuole di volo per piloti da caccia, ed al termine dei corsi entrò in servizio presso il 2º Gruppo del 6º Stormo Caccia Terrestre.[1] Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, volò sui caccia Fiat G.50 Freccia ma poco tempo dopo chiese ed ottenne, di essere trasferito al 97º Gruppo Bombardamento a Tuffo dotato dei cacciabombardieri Junkers Ju 87 Stuka di provenienza tedesca. In seguito transitò in forza alla 238ª Squadriglia del 101º Gruppo B.T., sempre equipaggiato con gli Ju 87 Stuka. Quando il 2º Gruppo C.T. ricevette i nuovi Reggiane Re.2001 Falco II[5] ottenne di tornare in servizio presso la sua vecchia unità. Prese parte a molte missioni di scorta ai bombardieri che attaccavano Malta,[5] partecipando anche alla battaglia di mezzo giugno in missioni di scorta agli aerosiluranti Savoia-Marchetti S.79 Sparviero.[6] Il giorno 14 la sua squadriglia ingaggiò un furioso combattimento con la caccia nemica levatasi in volo da una portaerei contribuendo all'abbattimento di 11 velivoli nemici, ed il giorno dopo, in missione di scorta agli incrociatori della VII Divisione Navale, sventò un attacco di aerosiluranti nemici collaborando all'abbattimento di 5 Fairey Albacore e di 1 Bristol Beaufighter.

Il 12 luglio 1942 tutta la 238ª Squadriglia prese parte ad un'operazione su Malta, da cui non rientrò un pilota,[7] il tenente Francesco Vichi. Il comandante del Gruppo, tenente colonnello Aldo Quarantotti, organizzò una missione di ricerca con quattro aerei, due dei quali fecero subito ritorno alla base per problemi tecnici. Mentre effettuava, al largo di Capo Scaramia (nei pressi di Punta Secca), un volo sul mare a basa quota insieme a Quarantotti, nel tentativo di localizzare il pilota disperso, i due velivoli furono sorpresi da uno Spitfire[7] del No.249 Squadron[N 1] pilotato dall'asso George Beurling,[5] che arrivando da dietro li abbatte rapidamente entrambi.[N 2] Gli fu concessa la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] La città di Forlì lo ha onorato intitolandogli una via, quella che conduce all'aeroporto.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
« Audacissimo ed eroico combattente dell'aria sempre cercava la lotta ed il combattimento lì dove il nemico era più numeroso ed aggressivo. Benché cacciatore, si offriva volontario per un reparto di bombardamento a tuffo nell'intento di colpire più duramente il nemico riuscendo, in ben cinquanta azioni in picchiata, a portare i suoi colpi micidiali su terra e sul mare. Rientrato nella specialità caccia in immutato ardore combattivo e destinato sul più duro fronte aeromarittimo, sosteneva combattimenti nel corso dei quali abbatteva personal mente 5 avversari e molti altri in collaborazione. Anima ad esempio dei compagni del suo Gruppo non desisteva dalla lotta nemmeno con l'apparecchio gravemente colpito. Rientrato da un aspro combattimento, nel corso del quale un suo compagno era caduto in mare, partiva alla sua ricerca, nonostante le avverse condizioni del tempo, ma dal generoso tentativo non faceva ritorno. Esempio fulgidissimo di eroismo cosciente, di inflessibile volontà di lotta e di sublime spirito di sacrificio. Cielo della Grecia e del Mediterraneo, giugno 1940-luglio 1942.»
— Decreto Luogotenenziale 16 novembre 1945[8]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Partecipava come pilota da caccia, alla luminosa vittoria dell'Ala d'Italia nei giorni 14 e 15 giugno 1942 nel Mediterraneo. In aspri combattimenti sul mare aperto, sostenuti spesso fino al limite dell'autonomia, contribuiva all'abbattimento di alcuni velivoli nemici. Cielo del Mediterraneo, 14-14 giugno 1942.»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 9 dicembre 1941[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si trattava dello Spitfire matricola BR565/U.
  2. ^ I due Re.2001 furono avvistati da Beurling e dal suo comandante, il Flg. Off. Hetherington, mentre a loro volta erano alla ricerca del collega Berkeley-Hill che non era rientrato da una missione precedente.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Apostolo, Massimello 2000, p. 35.
  2. ^ a b Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 259.
  3. ^ Apostolo, Massimello 2000, p. 87.
  4. ^ Combattenti Liberazione.
  5. ^ a b c Apostolo, Massimello 2000, p. 36.
  6. ^ Dunning 1988, p. 20.
  7. ^ a b Shores, Cull, Malizia 1991, pp. 405-409.
  8. ^ Bollettino Ufficiale 1946 disp. 3 pag. 93 e Bollettino Ufficiale 1959 suppl. 7 pag. 114.
  9. ^ Bollettino Ufficiale 1941, supplemento 13, registrato alla Corte dei Conti addì 18 gennaio 1942, registro n.15 Aeronautica, foglio 11.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Giorgio Apostolo e Giovanni Massimello, Italian Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing, 2000, ISBN 1-84176-078-1.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • I reparti dell'Aeronautica Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1977.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
  • (EN) Cristopher Shores, Brian Cull e Nicola Malizia, Malta: the Spitfire year 1942, London, Grubb Street, 1991, ISBN 0-948817-16-X.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Seganti, Carlo, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 14 febbraio 2021.