Carlo II Malatesta

Carlo II Malatesta
Signore[1]
Stemma
Stemma
TrattamentoSignore
Altri titoliSignore di Civitanova Marche, Fossombrone, Gradara, Montemarciano, Pesaro, San Costanzo e Senigallia
NascitaVenezia, 1390 circa
MortePesaro, 14 novembre 1438
DinastiaMalatesta
PadreMalatesta IV Malatesta
MadreElisabetta da Varano
ConsorteVittoria Colonna
ReligioneCattolicesimo
Carlo II Malatesta
NascitaVenezia, 1390 circa
MortePesaro, 14 novembre 1438
Luogo di sepolturaChiesa di San Francesco d'Assisi, Pesaro
Dati militari
Paese servito Repubblica di Firenze
Stato Pontificio
Ducato di Milano
Forza armataMercenari
GradoCondottiero
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Carlo II Malatesta (Venezia, 1390 circa – Pesaro, 14 novembre 1438) è stato un nobile, condottiero e capitano di ventura italiano, signore di Civitanova Marche, Fossombrone, Gradara, Montemarciano, Pesaro, San Costanzo e Senigallia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il figlio terzogenito di Malatesta IV Malatesta ed Elisabetta da Varano.

Nel 1409 seguì il padre a Firenze, nella battaglia contro le truppe del Regno di Napoli.

Combatté nel 1421 al servizio dello Stato Pontificio contro Perugia, e poi per la Repubblica di Firenze contro il Ducato di Milano. Fu fatto prigioniero a Gradara nel 1424 insieme al fratello Galeazzo in seguito alla disfatta di Zagonara di suo padre e del cugino Carlo contro i Visconti. Passò poi al servizio di questi ultimi e nel 1426 combatté in Romagna contro le forze della Lega antiviscontea.

Nel 1427 fu nominato capitano generale dai Visconti, che gli affidarono il comando di 1 200 cavalieri per combattere contro il Carmagnola. Le forze viscontee furono sconfitte a Pizzighettone e il Malatesta fu fatto prigioniero. Fu poi liberato dopo la pace fra le due parti.

Nel 1430 combatté contro Rimini, ma venne sconfitto e messo in fuga dagli avversari guidati dal loro signore Sigismondo Pandolfo Malatesta. Fu poi alla difesa di Bologna contro l'attacco di Anton Galeazzo Bentivoglio.

Ma nel 1431 scoppiò la rivolta a Pesaro, che costrinse Carlo a ripararsi dapprima a Fossombrone e poi a Gradara. In seguito gli si rivoltarono anche gli altri domini.

Nel 1433 fu aiutato dai Montefeltro e dai Visconti nella guerra contro i pontifici per la riconquista dei propri domini. Il conflitto si risolse con la pace tra i pontifici e i due fratelli Malatesta, Galeazzo e lo stesso Carlo. Quest'ultimo entrò in Pesaro il 24 settembre e uccise tutti coloro che causarono la rivolta di due anni prima.

Morì a Pesaro il 14 novembre 1438 e fu sepolto nella Chiesa di San Francesco d'Assisi.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Sposò il 18 luglio 1423[2] Vittoria, figlia di Lorenzo Onofrio e nipote di papa Martino V (Guillaume Dufay compose per l'occasione Resvelliés vous e la Messa omonima, 1423 18 luglio: nozze Carlo Malatesta e Vittoria Colonna). La coppia non ebbe figli.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Malatesta III Malatesta Pandolfo I Malatesta  
 
Taddea da Rimini  
Pandolfo II Malatesta  
Costanza Ondedei  
 
 
Malatesta IV Malatesta  
Bertoldo Orsini Napoleone di Orso Orsini  
 
 
Paola Orsini  
 
 
 
Carlo II Malatesta  
Berardo II da Varano Gentile II da Varano  
 
 
Rodolfo II da Varano  
Bellafiore di Gualtiero Brunforte Gualtiero Brunforte  
 
 
Elisabetta da Varano  
Finuccio Chiavelli  
 
 
Camilla Chiavelli  
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vedi parametro "Altri titoli" di questa tabella.
  2. ^ Storia dei tre Castelli. Edizione critica a cura di G. Santoni (PDF), su consiglio.marche.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. F. Massera, Note Malatestiane, Firenze, Galileiana, 1911.
  • E. Angiolini e A. Falcioni, La signoria di Malatesta dei Sonetti Malatesti (1391-1429), Rimini, Ghigi, 2002.
  • G. Franceschini, I Malatesta, Milano, Dall'Oglio, 1973.
  • L. Tonini, Rimini nella signoria de' Malatesti: parte prima che comprende il secolo XIV, vol. 1, Rimini, Albertini, 1880.
  • M. R. Valazzi, Pesaro tra Medioevo e Rinascimento, Venezia, Marsilio, 1990.
  • V. Palmesi, Storia dei tre Castelli. Edizione critica a cura di Giuseppe Santoni, Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, settembre 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]