Canal Grande

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Canal Grande
Il Canal Grande in una foto aerea
Parte diLaguna Veneta
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
Provincia  Venezia
Comune Venezia
Coordinate45°26′12″N 12°19′58″E / 45.436667°N 12.332778°E45.436667; 12.332778
Altitudinem s.l.m.
Dimensioni
Lunghezza3,8 km
Larghezzadai 0,020 ai 0,070 km
Profondità massimam
Idrografia
IsoleVenezia
Mappa di localizzazione: Venezia
Canal Grande
Canal Grande
Il Canal Grande dal Ponte dell'Accademia; in lontananza la Basilica della Salute.

Il Canal Grande (in veneto Canal Grando; detto familiarmente in dialetto veneziano Canałaso, Canalazzo) è il principale canale che attraversa il centro storico di Venezia. Lungo circa 3800 metri (larghezza dai 30 ai 70 m, profondo al massimo 5 m[1]), divide in due parti il centro storico, tracciando una Ƨ, che va dall'innesto del Ponte della Libertà al Bacino di San Marco.

Affiancato per tutta la lunghezza da magnifici edifici, in gran parte dei secoli tra il XII e il XVIII, che manifestano il benessere e l'arte creati dalla Repubblica di Venezia, rendendolo uno dei simboli della città, ogni anno i veneziani vi rivivono tradizioni secolari della Serenissima, come la Regata Storica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un breve tratto in direzione sud-est, all'altezza del Ponte della Costituzione svolta a nord-est, per poi descrivere una grande ansa, lungo la quale si trovano il Ponte degli Scalzi e la confluenza del Canale di Cannaregio, la quale termina al Ponte di Rialto, l'unico antico fra i 4 ponti pedonali sul canale e famoso quanto il canale stesso. Da qui prosegue verso sud-ovest e poi a sud (dopo la "volta de Canal") e infine a est, dal Ponte dell'Accademia alla Punta della Dogana. In questo percorso tocca cinque dei sei sestieri, raccoglie 45 rii minori e viene superato da sette ponti (quattro pedonali, due automobilistici ed uno ferroviario). Il più recente è il Ponte della Costituzione, progettato dall'architetto Santiago Calatrava per collegare il piazzale della Stazione di Venezia Santa Lucia con Piazzale Roma, capolinea delle linee automobilistiche e della linea tranviaria dell'Azienda Consorzio Trasporti Venezia.

Il Canal Grande all'altezza della Chiesa degli Scalzi in un dipinto di Canaletto

«Fui invitato a sedermi in mezzo a due ambasciatori, e furono questi che mi condussero per la grande strada, che essi chiamano il canale grande e che è davvero molto larga. Le galee ci passano attraverso, e ho visto anche navi di 400 tonnellate e più vicino alle case. È davvero la strada più bella che ci possa essere, io credo, nel mondo [...]. Le case sono molto alte e grandi, quelle vecchie sono costruite con buona pietra e sono tutte dipinte [...] le altre risalgono a cento anni fa [...] tutte hanno la facciata di marmo che viene dall'Istria, a 100 miglia di là, e grandi pezzi di porfido e di serpentino.»

Fiume intorno al quale la città è nata, centro vitale dei commerci della Serenissima per tutto il Medioevo, il Canal Grande fu la sede più ambita dei palazzi di rappresentanza delle famiglie patrizie, il luogo dove esaltare la propria ricchezza, «il vero Libro d'oro» in cui distinguersi.

Sono almeno 170 le residenze che ancor oggi possono raccontare mille anni di splendore della Repubblica, nella storia delle famiglie che vi hanno vissuto e nell'avvicendarsi delle architetture, sempre influenzate da un particolare gusto veneziano. Si può dire che, con questa "gara" al palazzo più bello, Venezia abbia dato corpo nel Canal Grande all'orgoglio della propria identità ed al profondo legame con la laguna. A queste architetture si aggiungono alcune chiese, scuole e campi; poche le fondamente per costeggiarlo a piedi.

«Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un'immagine umana.»

Quasi tutte le abitazioni emergono direttamente dal canale, senza marciapiedi: solo navigando si può contemplare senza interruzioni questo sereno susseguirsi di palazzi, illuminati dai riflessi dell'acqua, isolati dai fiumi di gente e spesso "recintati" da variopinte paline per l'attracco. Il Canal Grande offre così un ambiente incantato, componente essenziale della magia che ha reso Venezia una delle città più amate al mondo.

Panoramica del Canal Grande

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi insediamenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Canal Grande tra il 1890 e il 1900

Il Canal Grande è, assieme al parallelo Canale della Giudecca, il percorso sinuoso di un antico fiume nel suo tratto finale, lʾUna o Prealtum, ramo minore del Medoacus Maior, che sfociava attraverso la laguna, tra velme, barene e piccole isole, nel Porto di Lido. Ai lati del Rivus Altus (in latino "canale profondo"), come era anticamente chiamato, già in epoca preromana gruppi di antichi Veneti costruivano palafitte e vivevano principalmente di pesca e di commercio di sale. Sotto il governo dell'Impero romano prima e dell'Impero bizantino poi, la laguna si popolò ed acquisì una certa importanza, finché all'inizio del IX secolo il doge spostò la sua sede da Malamocco alla meglio difendibile Rivoaltus, lungo il canale.

Con il doge si trasferirono a Rialto anche i sempre più consistenti commerci, che trovarono nel profondo Canal Grande un porto-canale sicuro ed accessibile anche a grandi imbarcazioni. Come il resto della città, anche questa zona non aveva ancora la compattezza che conosciamo, frutto di continue bonifiche: il canale, più ampio di oggi, si insinuava tra piccole isole soggette alle maree e collegate da ponticelli in legno.

La casa-fondaco[modifica | modifica wikitesto]

Il Fondaco dei Turchi
Il Fondaco del Megio

Iniziarono così a moltiplicarsi lungo il canale le case-fondaco, edifici pensati proprio per il commercio, in quanto abbinano al magazzino la residenza del mercante.

Al piano terra un portico aperto sull'acqua (la curia) permette lo scarico delle merci dalle navi. Sul portico si apre un androne centrale fiancheggiato da magazzini, che di solito dà accesso ad un cortile posteriore. Analogamente, al primo piano un loggiato largo quanto il portico illumina un ampio salone sul quale si aprono le stanze del mercante. La facciata risulta così tripartita in una parte centrale ariosa e due laterali più piene, spesso rivestite in marmi. In un basso ammezzato intermedio sono ricavati gli uffici.

La casa-fondaco è spesso affiancata da due torrette difensive (torreselle), come nel Fondaco dei Turchi (XIII secolo, praticamente ricostruito nel XIX secolo). Insieme al Fondaco dei Tedeschi, anch'esso affacciato sul Canal Grande, testimonia la notevole presenza di mercanti stranieri a Venezia: ad essi la Repubblica forniva qui magazzini ed alloggio, anche allo scopo di controllarne meglio i traffici.

Lungo il Canal Grande, nell'area di Rialto, vennero costruiti altri importanti edifici pubblici a servizio del commercio: palazzi delle magistrature finanziarie (Palazzo dei Camerlenghi e Palazzo dei Dieci Savi, ricostruiti dopo l'incendio del 1514), un foro mercantile, una zecca. Nella seconda metà del XII secolo l'architetto Nicolò Barattiero sostituì il precedente ponte di barche che collegava Rialto alla zona delle mercerie con un vero e proprio ponte di legno. Più periferici i magazzini delle farine e del sale.

Lo stile veneto-bizantino[modifica | modifica wikitesto]

Ca' Da Mosto

Insieme alle merci arrivano dall'impero bizantino sculture, fregi, colonne, capitelli che vanno a decorare le case-fondaco delle famiglie patrizie. L'arte bizantina si fonde con tendenze precedenti dando origine ad uno stile veneto-bizantino, che in architettura si caratterizza soprattutto per i lunghi loggiati con archi a tutto sesto o allungati, e per l'abbondanza di marmi policromi.

Lungo il Canal Grande questi elementi sono particolarmente ben conservati in Ca' Farsetti, Ca' Loredan (ora sedi municipali) e Ca' Da Mosto, tutti edifici risalenti al XII-XIII secolo. È un periodo di intenso sviluppo edilizio nella zona di Rialto, che determina l'assetto del canale e degli edifici adiacenti. A Venezia, infatti, le fondazioni vengono quasi sempre riutilizzate, ed i materiali da costruzione sono un bene molto prezioso: nelle successive ristrutturazioni, molti palazzi conserveranno per quanto possibile l'esistente, mescolando gli elementi veneto-bizantini alle nuove tendenze (Palazzo Morosini Sagredo, Palazzo Bembo). La policromia e la tripartizione delle facciate, i loggiati, le ampie finestrature ed in generale la disposizione degli ambienti rientreranno così in quel gusto particolare veneziano che continuerà in seguito.

La quarta crociata, con l'immenso bottino del saccheggio di Costantinopoli (1204), ed altre situazioni storiche faranno sì che Venezia continui a rivolgersi verso oriente anche in campo artistico fino al tardo XIV secolo.

Il gotico veneziano[modifica | modifica wikitesto]

La Ca' d'Oro

L'architettura gotica a Venezia si affermerà quindi piuttosto tardi, ma nella forma di uno splendido gotico fiorito che ne ha disegnato il volto, a partire dalla trecentesca facciata meridionale del Palazzo Ducale. La verticalità e la luminosità del gotico trovano nei loggiati delle case-fondaco il loro ambiente naturale: le colonne si fanno più sottili e slanciate, gli archi a tutto sesto lasciano il posto ad archi a sesto acuto ed archi inflessi spesso polilobati. Le arcate proseguono con leggerezza verso l'alto intrecciandosi e disegnando il marmo di trafori, come quello a quadrilobo che diventa uno dei simboli dello stile gotico veneziano. Le facciate sono intonacate a vivaci colori.

Le fasce traforate, spesso definite "trine" o "merlettature", si diffondono rapidamente lungo il Canal Grande. Tra i palazzi della prima metà del XV secolo che meglio conservano l'aspetto originale vi sono la celeberrima Ca' d'Oro e Palazzo Bernardo. Intorno al 1450 viene ricostruita in forme gotiche ancora visibili la chiesa di Santa Maria della Carità, il complesso conventuale che, dismesso nel XIX secolo, ospita ora le Gallerie dell'Accademia di Venezia.

L'apice di questo periodo sarà la seconda metà del secolo, di cui sono rimasti moltissimi edifici, concentrati soprattutto nell'ultimo tratto del canale: Palazzo Pisani Moretta, Ca' Foscari (ora sede dell'Università), Palazzo Barbaro a San Vidal, Palazzo Loredan dell'Ambasciatore e Palazzo Cavalli-Franchetti sono solo i più importanti.

Rinascimento[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Grimani di San Luca
Fabbriche Nuove
Il Palazzo dei Camerlenghi

Alla fine del XV secolo cominciano ad apparire anche canoni dell'architettura rinascimentale, per esempio in Ca' Dario e Palazzo Corner Spinelli, quest'ultimo di Mauro Codussi, pioniere di questo stile a Venezia. Ca' Vendramin Calergi, che è uno dei suoi capolavori e ora ospita il Casinò di Venezia, rivela una transizione ormai compiuta: le ampie e numerose finestre traforate sono a tutto sesto ed affiancate da colonne dei tre ordini classici.

I richiami all'architettura classica si fanno più evidenti nell'opera di Jacopo Sansovino, giunto da Roma nel 1527: sul Canal Grande, oltre alle Fabbriche Nuove a Rialto, progettò Palazzo Corner della Ca' Granda e Palazzo Dolfin Manin, che si distinguono per l'imponenza e l'andamento orizzontale della bianca facciata e per lo sviluppo intorno ad un cortile centrale. Sono in stile rinascimentale anche Palazzo Papadopoli di Gian Giacomo de' Grigi e Palazzo Grimani di San Luca di Michele Sanmicheli. Diversi palazzi dello stesso periodo presentavano invece sulla facciata affreschi di grandi pittori (Il Pordenone, Tintoretto, Paolo Veronese), tutti andati perduti.

Il barocco veneziano[modifica | modifica wikitesto]

Basilica di Santa Maria della Salute

Nel 1582 Alessandro Vittoria avvia la costruzione di Palazzo Balbi (ora sede della Regione Veneto), in cui si ravvisano elementi del nascente barocco: lavorate cornici, timpani spezzati, motivi ornamentali.

Protagonista dell'architettura barocca a Venezia sarà Baldassare Longhena, che ancora giovane, nel 1631, iniziò la costruzione vicino a Punta della Dogana della grandiosa Basilica di Santa Maria della Salute, una delle chiese più belle della città e uno dei simboli del Canal Grande. La facciata di impostazione classica è movimentata dalle decorazioni e da numerose statue, poste anche sopra le raffinate volute a spirale che circondano l'altissima cupola maggiore.

Longhena progettò in seguito due magnifici palazzi come Ca' Pesaro e Ca' Rezzonico (in cui si ritrovano l'abbondanza di decorazioni scultoree e l'uso del chiaroscuro), Palazzo Belloni-Battaglia e la Chiesa degli Scalzi. Per varie vicende, l'architetto non vide alcuna di queste opere sul Canal Grande portata a termine, e all'infuori della Salute furono tutte in qualche misura modificate. In particolare, la facciata della Chiesa degli Scalzi fu realizzata da Giuseppe Sardi.

Sono ispirate al Longhena anche le due facciate più antiche di Palazzo Labia, che contiene un famoso ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo. Alla scuola longheniana appartennero anche Domenico Rossi, autore della facciata della chiesa di San Stae (1710) e poi di Ca' Corner della Regina, e Giorgio Massari.

I secoli XVI e XVII segnarono l'inizio della decadenza della Serenissima, ma furono anche l'epoca di maggiore intensità costruttiva lungo il Canal Grande. In parte questo si spiega con il progressivo aumentare delle famiglie patrizie cosiddette "per soldo" (come i Labia), che avevano cioè acquistato il titolo pagando cifre imponenti alla Repubblica, in crisi economica. Dopo l'accesso al "Libro d'oro", queste famiglie vollero di conseguenza costruirsi adeguate residenze sul Canale, spesso inducendo le famiglie patrizie più antiche a rinnovare le proprie.

Claude Monet, Il canal Grande (1908)

Architettura neoclassica[modifica | modifica wikitesto]

Con Palazzo Grassi Massari realizza (intorno al 1750) una delle prime architetture neoclassiche di Venezia. In precedenza (1718-1738) Giovanni Scalfarotto aveva costruito la Chiesa di San Simeon Piccolo, a pianta centrale con un imponente pronao corinzio e un'alta cupola rivestita in rame e conclusa da una lanterna in forma di tempietto.

Gli ultimi due secoli[modifica | modifica wikitesto]

La Pescaria a Rialto

La caduta della Repubblica nel 1797 determina anche un "congelamento" dell'edilizia sul Canal Grande, come simboleggiano l'incompiuta facciata della Chiesa di San Marcuola ed il Palazzo Venier dei Leoni (sede della Peggy Guggenheim collection), di cui fu realizzato solo il pianterreno. Le famiglie patrizie persero la spinta alla propria esaltazione e molte si estinsero. Diversi palazzi storici furono demoliti (ad esempio il Fondaco dei Persiani), ma i più sono rimasti e grazie ad accurati restauri hanno quasi sempre conservato l'aspetto della fine del Settecento. I più importanti sono di proprietà pubblica ed ospitano istituzioni o musei.

Meno fortunati furono gli edifici religiosi: durante il Regno Italico Napoleone Bonaparte fece sopprimere molti ordini religiosi e le loro chiese furono col tempo svuotate di arredi e opere d'arte e destinate ad altri usi (come Santa Maria della Carità) o demolite. Nel successivo periodo austriaco la Chiesa di Santa Croce che dava il nome al sestiere di Santa Croce sorgeva nell'area dei Giardini Papadopoli; la Chiesa di Santa Lucia (in parte progettata da Andrea Palladio) dovette lasciare spazio alla Stazione di Venezia Santa Lucia (1860).

L'avvento del Regno d'Italia (1861-1946) restituì fiducia alla città ed indusse ad una ripresa dell'edilizia lungo il Canal Grande che ne ha rispettato la bellezza, spesso riproducendola in edifici neogotici come la Pescaria di Rialto, edificata al posto di una struttura in ferro fortemente detestata dalla cittadinanza e abbattuta dopo pochi anni di utilizzo.

XXI secolo[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito di una bonifica dei canali e della laguna, nel 2017 i ricercatori dell'Ismar hanno pubblicato su Scientific Reports di Nature uno studio innovativo[2], che ha realizzato la prima mappatura batigrafica in alta risoluzione del Canal Grande. La tecnica di rilevamento è basata sul principio fisico di funzionamento del sonar, associato ad una successiva fase di complessa rielaborazione grafica del segnale. Lo studio ha evidenziato diversi problemi di tipo:

  • antropico: inquinamento chimico e da rifiuti solidi di tipo plastico, microplastico e ingombranti (penumatici, ecc.) che impattano sulla navigabilità del tratto d'acque, vanificando il dragaggio dei fondali;
  • ambientale: erosione subacquea di moli e dighe da parte delle correnti di marea;
  • misto: l'effetto "di ritorno" sulle infrastrutture subacquee dovuto ai campi di corrente indotti da moli e dighe.[3][4]

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Vaporetto

Il Canal Grande è ancora l'asse principale dei trasporti nel centro storico della città. Il traffico è regolamentato per fasce orarie e per tipologia (servizio trasporto, servizio gondole, servizi di trasporto pubblico su taxi acqueo) rimanendo comunque proibito al traffico da diporto. Il moto ondoso prodotto dalle imbarcazioni a motore rappresenta infatti un grave problema per le fondazioni degli edifici.

Vaporetti e taxi[modifica | modifica wikitesto]

Non sono previste invece limitazioni per i vaporetti di linea dell'ACTV, che sono i principali mezzi di trasporto per le persone; alcune linee percorrono il canale per intero, fermandosi a ridosso di pontili fissati a bricole. Le fermate di vaporetto lungo il Canal Grande sono: Piazzale Roma, Ferrovia, Riva de Biasio, S. Marcuola, San Stae, Ca' d'Oro, Rialto Mercato, Rialto, San Silvestro, Sant'Angelo, San Tomà, Ca' Rezzonico, San Samuele/Palazzo Grassi, Accademia, Santa Maria del Giglio, Salute, San Marco Vallaresso.

Il Canale è percorso anche da motoscafi che effettuano servizio taxi.

Gondole[modifica | modifica wikitesto]

Passeggiata in gondola sul Canal Grande

Molti turisti preferiscono però vivere il Canal Grande adagiati su una gondola, per ammirare con calma palazzi e ponti e scoprire i luoghi dove hanno vissuto personaggi famosi.

Traghetti[modifica | modifica wikitesto]

Per attraversare il Canal Grande sono a disposizione dei gondoloni, detti anche barchette, che fungono da traghetto tra due stazi, e che trasportano fino a 14 persone. Molto numerosi in passato, quando muoversi in gondola era normale, oggi rimangono i seguenti: Ferrovia – San Simeon Piccolo, San Marcuola – Fondaco dei Turchi, Santa Sofia – Pescaria, Fondamenta del Vin – Riva del Carbon (a Rialto), San Tomà – Sant'Angelo, San Barnaba – San Samuele, San Gregorio – Santa Maria Zobenigo.

Manifestazioni[modifica | modifica wikitesto]

Regata Storica[modifica | modifica wikitesto]

La Regata Vista da Ca' Foscari

Ogni anno, la prima domenica di settembre, si svolge lungo il Canal Grande la Regata Storica, una serie di gare tra imbarcazioni veneziane che attira sulle sponde folle di veneziani e non solo. Le gare sono precedute dal Corteo Storico, in cui si rievoca l'ingresso a Venezia di Caterina Corner regina di Cipro dopo l'abdicazione nel 1489: gondolieri in costume conducono imbarcazioni tipiche del Cinquecento al seguito del Bucintoro, la galea di stato dei dogi.

Festa della Madonna della Salute[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 novembre ricorre la Festa della Madonna della Salute, in cui i veneziani ringraziano la Madonna per la liberazione dalla peste del 1630- 31 con un intenso pellegrinaggio alla basilica. In questa occasione viene allestito all'altezza del Campo di Santa Maria Zobenigo un ponte provvisorio di barche sul Canal Grande per i numerosi pellegrini, che in Campo della Salute festeggiano anche visitando le bancarelle e mangiando castradina.

Itinerario[modifica | modifica wikitesto]

Riva destra[5] Navigazione[6]

e ponti

Riva sinistra
Santa Croce Cannaregio
Ex Convento di Santa Chiara (Uffici Questura) Area ferroviaria
Canale di Santa Chiara
Fondamenta Santa Chiara P.le Roma

(S. Chiara) (Parisi)


Palazzo della Regione Veneto (Ex sede del Dipartimento Ferroviario) [fronte sud-ovest]
Ponte della Costituzione Ponte della Costituzione
Rio Novo Palazzo della Regione Veneto (Ex sede del Dipartimento Ferroviario) [fronte sud-est]
Giardini Papadopoli
Rio della Croce
Casa Minotti (XVI secolo)
Palazzo Emo Diedo (Tirali, XVII secolo) Ferrovia

(C,D,E)


Stazione di Venezia Santa Lucia
Scuola dei Tessitori dei Panni di Lana
Chiesa di San Simeon Piccolo
Palazzo Adoldo Ferrovia (B)

Palazzetti Foscari Contarini Chiesa di Santa Maria di Nazareth
Ponte degli Scalzi Ponte degli Scalzi
Rio Marin Palazzo Calbo Crotta
Casa Nigra (1904, neogotico)
Campo San Simeon Grande Rio Terà dei Sabbioni, Palazzo Seriman
Ca' Polacco Casa Seguso
Palazzo Gritti Palazzo Flangini (Giuseppe Sardi, XVII secolo)
Palazzo Corner Riva de Biasio

Scuola dei Morti
Palazzo Donà Balbi Chiesa di San Geremia (XVIII secolo)
Palazzo Zen Riva de Biasio

Palazzo Labia (XVII secolo, affreschi di Giambattista Tiepolo)
Palazzo Marcello Toderini Canale di Cannaregio
Palazzo Emo
Casa Rizzoli Palazzo Querini
Rio di San Giovanni Decollato Campiello del Remer
Palazzo Foscarini Giovanelli Palazzo Correr Contarini Zorzi
Casa in Calle di Ca' Correr (gotica) e Casa sulla Corte San Martin (origine veneto-bizantina) Palazzo Gritti Dandolo
Casa Saccardo e Casa Correr Palazzo Memmo Martinengo Mandelli
Fondaco dei Turchi (veneto-bizantino, Museo di Storia Naturale) S. Marcuola

Casinò

Chiesa di San Marcuola (XVIII secolo, incompiuta)
Rio del Fondaco dei Turchi Rio di San Marcuola
Fondaco del Megio Casa Volpi
Palazzo Belloni Battagia (Baldassare Longhena, barocco, XVII secolo) Ca' Vendramin Calergi
Rio di Ca' Tron
Ca' Tron (XVI secolo, IUAV) ] Palazzo Marcello (vi nacque Benedetto Marcello)
Palazzo Duodo ] Palazzo Molin Erizzo
Palazzo Priuli Bon Palazzo Soranzo Piovene
Chiesa di San Stae (XVIII secolo) S. Stae

Palazzo Emo alla Maddalena
Palazzo Molin Querini
Scuola dei Tiraoro e Battioro Rio della Maddalena
Rio della Rioda o Rio di San Stae Palazzetto e Palazzo Barbarigo
Palazzo Coccina Giunti Foscarini Giovannelli Palazzo Zulian
Palazzo Ruoda
Rio della Pergola Casa Velluti e Palazzo Gussoni Grimani Della Vida
Ca' Pesaro (Longhena, barocco, XVII secolo, Museo d'Arte Moderna) Rio di Noale
Rio di Ca' Pesaro o delle Due Torri Casa da Lezze
Palazzo Donà Palazzo Boldù Ghisi Contarini
Palazzo Correggio Palazzo Contarini Pisani
Ca' Corner della Regina (XVIII secolo, sull'area del palazzo in cui nacque Caterina Corner) Casa Levi Morenos
Casa Favretto (vi visse Giacomo Favretto) Rio di San Felice
Rio di San Cassiano Palazzo Fontana Rezzonico (vi nacque Papa Clemente XIII)
San Polo
Palazzetto Iona Palazzo Miani Coletti Giusti
Palazzetto Foroni Ca' d'Oro (gotico, XV secolo, Galleria Franchetti)
Palazzo Morosini Brandolin
Fondamenta dell'Olio Ca' d'Oro

Palazzo Giustinian Pesaro
Rio delle Beccarie Palazzo Morosini Sagredo
Loggia della Pescheria (neogotico, XX secolo) e traghetto                    Campo Santa Sofia e traghetto
Campo della Pescaria Palazzetto Foscari
Palazzo Michiel dalle Colonne
Fabbriche Nuove di Rialto (Sansovino, XVI secolo) Palazzo Michiel del Brusà
Palazzo Smith Mangilli Valmarana
Rio dei Santi Apostoli
Rialto Mercato

Ca' Da Mosto (veneto-bizantino, XIII secolo)
Palazzo e Palazzetto Dolfin
Palazzo Bolani Erizzo (vi abitò Pietro Aretino)
Rio di San Giovanni Crisostomo
Fabbriche Vecchie di Rialto (Scarpagnino, XVI secolo) Campiello del Remer, Palazzo Lion
Palazzo Remer
Casa Sernagiotto
Palazzo Civran
Casa Perducci
Palazzo Ruzzini
Rio del Fontego dei Tedeschi
San Marco
Palazzo dei Camerlenghi (rinascimentale, XVI secolo, Corte dei Conti) Fondaco dei Tedeschi (XVI secolo)
Ponte di Rialto Ponte di Rialto
Palazzo dei Dieci Savi (Scarpagnino, XVI secolo, Magistrato alle Acque) Rialto (C, D)

Riva del Ferro
Riva del Vin Palazzo Dolfin Manin (Sansovino, rinascimentale, XVI secolo, sede Banca d'Italia)
Rio di San Salvador
Casa In Riva del Vin (sito probabile del palazzo del Patriarca di Grado) Rialto (B)

Palazzo Bembo (Gotico, XV secolo; vi nacque Pietro Bembo)
Traghetto San Silvestro                   Traghetto di Rialto
Casa Ravà-Errera (neogotico, XX secolo) Palazzetto Dandolo (XIV secolo)
Palazzo Chiurlotto o Avogadro

(fondato nel XII secolo)

S. Silvestro

Ca' Loredan (veneto-bizantino, XIII secolo, Municipio)
Palazzo Barzizza (XII-XIII secolo) Ca' Farsetti (veneto-bizantino, XII-XIII secolo, Municipio)
Palazzo Lanfranchi Palazzo Cavalli
Palazzo Giustinian Businello (XII-XIII secolo) Palazzo Grimani di San Luca
Rio dei Meloni Rio di San Luca
Palazzo Coccina Tiepolo Papadopoli Palazzo Corner Contarini dei Cavalli
Palazzo Tron
Palazzo Donà della Trezza Palazzo D'Anna Viaro Martinengo Volpi di Misurata
Palazzo Donà della Madoneta Casa Marinoni e Casa De Spirit
Rio della Madoneta Palazzo Querini Benzon
Palazzo Bernardo (gotico, XV secolo) Rio di Ca' Michiel
Palazzo Querini Dubois Casa Tornielli e Palazzo Curti Valmarana
Palazzo Grimani Marcello Palazzo Corner Spinelli (Codussi, rinascimentale, XV secolo)
Ca' Cappello Layard S. Angelo

Campiello del Teatro
Rio di San Polo Casa Salomé Barocci
Palazzo Barbarigo della Terrazza (XVI secolo) Rio di Ca' Garzoni
Palazzo Pisani Moretta (gotico, XV secolo) Palazzo Garzoni
Palazzo Tiepolo Fondaco Marcello
Palazzo Soranzo Pisani Palazzo Corner Gheltoff
Palazzo Tiepolo Passi Palazzi Mocenigo (unione di quattro edifici: "Casa Nuova", "l Nero", "Casa Vecchia") (XVI-XVII secolo; vi soggiornarono Giordano Bruno, Thomas Moore e Lord Byron)
Palazzo Giustinian Persico
Rio di San Tomà
Palazzo Marcello dei Leoni
Palazzo Dolfin S. Tomà

Palazzo Dandolo
Palazzo Civran Grimani
Rio della Frescada Palazzo Contarini delle Figure (vi fu ospite Andrea Palladio)
Dorsoduro
Palazzo Caotorta-Angaran
Palazzo Balbi (Vittoria, rinascimentale con elementi barocchi, XVI secolo; Giunta della Regione Veneto) Palazzo Erizzo Nani Mocenigo
Casa Masieri
Rio di Ca' Foscari
Ca' Foscari (gotico, XV secolo; sede dell'Università) Palazzo e Palazzetto da Lezze
Palazzi Giustinian (gotico, XV secolo; vi soggiornò Wagner) Palazzo Moro Lin
Ca' Bernardo
Palazzo Bernardo Nani Palazzo Grassi (Massari, neoclassico, XVIII secolo)
Ca' Rezzonico (Longhena, Massari; XVII-XVIII secolo; Museo del Settecento Veneziano)
Rio di San Barnaba S. Samuele

Chiesa di San Samuele
Palazzo Contarini Michiel Ca' Rezzonico

Casa Francheschinis o Casa Sezanne (XX secolo)
Traghetto San Barnaba                   Traghetto San Samuele
Palazzetto Stern Palazzo Malipiero
Rio Malpaga
Palazzo Moro ("Casa di Otello") Giardino di Palazzo Malipiero
Palazzo Loredan dell'Ambasciatore (gotico, XV secolo) Palazzo Tecchio Mamoli
Casa Mainella Ca' del Duca
Rio di San Trovaso Rio del Duca
Palazzi Contarini degli Scrigni jpg Palazzo Falier (liagò)
Palazzo Contarini Corfù Palazzo Giustinian Lolin (Longhena, XVII secolo)
Palazzo Mocenigo Gambara
Palazzo Querini alla Carità Palazzo Civran Badoer Barozzi
Scuola Grande di Santa Maria della Carità (Massari, XVIII secolo; Gallerie dell'Accademia) Rio di San Vidal
Ex Chiesa di Santa Maria della Carità (gotico, XV secolo; Gallerie dell'Accademia) Accademia

Campo San Vidal
Ponte dell'Accademia Ponte dell'Accademia
Palazzo Brandolin Rota (appartenuto a Toti Dal Monte) Palazzo Cavalli-Franchetti (gotico, XV secolo, ricostruito nel XIX secolo)
Palazzo Contarini-Polignac (elementi gotici e rinascimentali, XV secolo) Rio de l'Orso
Palazzo Molin Balbi-Valier della Trezza Palazzo Barbaro a San Vidal
Palazzo Loredan Cini Palazzo Benzon Foscolo
Rio di San Vio Palazzetto Pisani
Campo San Vio Rio del Santissimo
Palazzo Barbarigo Palazzo Succi
Palazzi Da Mula Morosini e Centani Morosini Casa Stecchini
Ca' Biondetti (vi visse Rosalba Carriera) Casina delle Rose (vi operarono Antonio Canova e Gabriele D'Annunzio)
Palazzo Venier dei Leoni (Collezione Peggy Guggenheim) Palazzo Corner della Ca' Granda (Sansovino, rinascimentale, XVI secolo; Provincia, Prefettura)
Rio delle Torreselle Rio di San Maurizio
Palazzo Dario (rinascimentale, XV secolo) Palazzo Minotto
Palazzo Barbaro Wolkoff (vi abitò Eleonora Duse) Palazzo Barbarigo
Rio della Fornace Rio di Santa Maria Zobenigo
Palazzo Salviati Giglio Palazzo Manin Contarini
Palazzo Orio Semitecolo Benzon Palazzo Venier Contarini
Traghetto S.Gregorio                   Campo S.Maria del Giglio e traghetto
Palazzetto Nani Mocenigo Palazzo Pisani Gritti
Palazzo Genovese (neogotico, XIX secolo) Rio de l'alboro
Abbazia di San Gregorio Palazzo Ferro Fini (Consiglio regionale del Veneto)
Rio della Salute Palazzo Contarini Fasan (gotico, XV secolo; "Casa di Desdemona")
Basilica di Santa Maria della Salute Salute Palazzo Venier Contarini
Palazzo Michiel Alvisi
Seminario Patriarcale Palazzo Badoer Tiepolo
Punta della Dogana Palazzo Treves de Bonfili
Rio di San Moisè
Hotel Bauer (neogotico, 1898-1901)
Ca' Giustinian (gotico, XV secolo; Uffici comunali, Uffici della Biennale)
Bacino San Marco Palazzo Vallaresso Erizzo
S. Marco

(Vallaresso)

Harry's Bar
Fonteghetto della Farina (rinascimentale, XV secolo; Capitaneria di Porto)
Ponte de l'Accademia dei Pittori
S.Marco (Giardinetti)

Casino da caffè o Palazzina Selva
Giardini Reali
Rio dell Zecca, Compagnia della Vela
Palazzo della Zecca
Biblioteca Nazionale Marciana
Piazzetta San Marco
Palazzo Ducale

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Canal Grande, su treccani.it. URL consultato il 31 agosto 2023.
  2. ^ (EN) Fantina Madricardo, Federica Foglini e Fabio Trincardi, High resolution multibeam and hydrodynamic datasets of tidal channels and inlets of the Venice Lagoon, in Scientific Reports -Nature, n. 170121, 5 settembre 2017, DOI:10.1038/sdata.2017.121. URL consultato l'11 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2021)., pubblicata con licenza Creative Commons 4.0.
  3. ^ Fondali della Laguna di Venezia: erosione e rifiuti, su cnr.it, 20 maggio 2019. URL consultato l'11 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2019). Ospitato su archive.is., notiza ripresa da Geo & Geo dell'11 ottobre 2019.
  4. ^ Fondali scandagliati con il sonar in Canal Grande 600 pneumatici, su nuovavenezia.gelocal.it, 2 febbraio 2019. URL consultato l'11 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2019). Ospitato su archive.is.
  5. ^ In direzione del mare.
  6. ^ Pontili Actv e traghetti gondole aggiornati al 25 marzo 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1963.
  • M. Brusegan, La grande guida dei monumenti di Venezia, Newton & Compton Ed., Roma, 2005, ISBN 88-541-0475-2.
  • E. e W. Eleodori, Il Canal Grande. Palazzi e Famiglie, Corbo e Fiore Editori, 2ª ed., Venezia, 2007, ISBN 88-7086-057-4.
  • Alvise Zorzi e P. Marton, I Palazzi Veneziani, Udine, Magnus, 1989, ISBN 88-7057-083-5.
  • Alberto Toso Fei, I segreti del Canal Grande. Misteri, aneddoti, curiosità, sulla più bella strada del mondo, Studio LT2, 2009.
  • Raffaella Russo, Palazzi di Venezia, Venezia, Arsenale Ed., 1998, ISBN 88-7743-185-7.
  • Umberto Franzoi e Mark Smith. Canal Grande, Venezia, Arsenale Ed., 1993, ISBN 88-7743-131-8.
  • Giuseppe Mazzariol (a cura di), I Palazzi del Canal Grande, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1989.
  • Gianjacopo Fontana. Venezia monumentale – I Palazzi, Venezia, Filippi Editore, 1967.
  • Andrea Fasolo e Mark Smith, Palazzi di Venezia, Venezia, Arsenale Ed., 2003, ISBN 88-7743-295-0.
  • Terisio Pignatti (a cura di), Le scuole di Venezia, Milano, Electa, 1981.
  • Silvia Gramigna, Annalisa Perissa, Scuole di Arti, Mestieri e Devozione a Venezia, Venezia, Arsenale Coop.
  • Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, Venezia, Filippi Ed., 2001.

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