Bovisio Masciago

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Bovisio Masciago
comune
Bovisio Masciago – Stemma
Bovisio Masciago – Bandiera
Bovisio Masciago – Veduta
Bovisio Masciago – Veduta
Piazza Anselmo IV e la Chiesa di S. Pancrazio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Monza e Brianza
Amministrazione
SindacoGiovanni Sartori (Lega) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°36′39.6″N 9°08′51.9″E / 45.611°N 9.14775°E45.611; 9.14775 (Bovisio Masciago)
Altitudine188 m s.l.m.
Superficie4,93 km²
Abitanti16 767[1] (31-5-2023)
Densità3 401,01 ab./km²
FrazioniMasciago Milanese
Comuni confinantiCeriano Laghetto, Cesano Maderno, Desio, Limbiate, Solaro (MI), Varedo
Altre informazioni
Cod. postale20813
Prefisso0362
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT108010
Cod. catastaleB105
TargaMB
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 449 GG[3]
Nome abitantibovisiani e masciaghesi
Patronosan Pancrazio e san Martino di Tours
Giorno festivo12 maggio, 11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bovisio Masciago
Bovisio Masciago
Bovisio Masciago – Mappa
Bovisio Masciago – Mappa
Posizione del comune di Bovisio Masciago nella provincia di Monza e della Brianza
Sito istituzionale

Bovisio Masciago (distintamente Buvis, AFI: [buˈ(w)iːs], e Masciagh, AFI: [maˈʃɑːk], in dialetto milanese;[4][5] semplicemente Bovisio fino al 1947) è un comune italiano di 16 767 abitanti della provincia di Monza e della Brianza in Lombardia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune di Bovisio Masciago, il cui territorio è altamente antropizzato, è situato nell'alta Pianura Padana, ai piedi delle prime pendici collinari della Brianza. Dista circa 17 km da Milano, 22 km da Como e 10 km da Monza. Confina a Nord con il comune di Cesano Maderno, a ovest Con i comuni di Ceriano Laghetto, Solaro (MI) e Limbiate, a sud con Varedo e a est con Desio. L'abitato si divide due centri distinti, appunto Bovisio e Masciago. Ormai non v'è più una distinzione netta vista l'alta urbanizzazione e la loro vicinanza (circa 500 m), ma Bovisio è situato nella porzione nord verso Binzago e Masciago a sud verso Varedo.

La forma del comune è piuttosto particolare, perché oltre alla parte più urbanizzata, con forma rettangolare, lambita a ovest dalla nuova comasina, a nord dalla tangenziale sud di Cesano Maderno, esiste una striscia di terra che ha una lunghezza tra i 50 m ai 300 m che porta a un'area più larga e quadrata ai confini con Solaro e Ceriano. Quest'area, insieme alla striscia, è sita all'interno del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, per cui possiede numerosi parti boscate e prati oltre che una speciale tutela per la fauna. Una peculiarità la si può trovare percorrendo la Via Stelvio da Limbiate verso nord, entrare in Bovisio e dopo 100 m entrare già in Cesano Maderno.

Morfologia del territorio[modifica | modifica wikitesto]

È possibile dividere il territorio di Bovisio in tre parti.

Nella prima, quella orientale, troviamo il livello fondamentale della pianura. La zona non è solo ricca di edifici residenziali, ma anche di un grande impianto elettrico e di numerosi campi gli ultimi rimasti all'interno del comune, tutelati dal nuovo PLIS GruBrìa. L'area ha un'altitudine che va dai 188 m s.l.m. ai confini con Varedo ai 196 m ai confini con Cesano Maderno.

Spostandosi verso i centri, troviamo la zona di valle, ribassata di 3-6 m rispetto alla piana circostante. Presenta un'altitudine che va dai 178 m s.l.m. ai 194 m da Varedo a Binzago.

Superati i centri a distanza di circa 1,5 km, separata dal resto del comune da una striscia di terra molto stretta, ai confini con Solaro e Ceriano, troviamo invece una zona rilevata di circa 15 m, il pianalto mindeliano. Esso è blandamente ondulato e ricco di vallecole profonde. Ha un'altitudine che parte dai 206 m s.l.m. ai 226 m s.l.m.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il fiume principale è certamente il Seveso che divide a metà il comune trasversalmente. Qui, crea l'ultimo tratto di valle separata dal resto della pianura di circa 3-6 m.

L'area separata dal comune, ai confini con Solaro e Ceriano, presenta due altri torrenti: il Lombra e la Garbogera. Entrambi creano solchi larghi, ondulando così il pianalto.

Gli unici specchi d'acqua presenti, sono i laghetti dell'Oasi Lipu, creati artificialmente dalle ex cave d'argilla della vicina fornace. Questo fenomeno è presente molto frequentemente sul pianalto; altro esempio sono i laghetti della Mordina a Mariano Comense.

Bovisio Masciago è uno dei ventotto comuni del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, uno dei tre comuni dell'Oasi LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) di Cesano Maderno, e uno degli otto comuni del parco GruBrìa.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

La denominazione di Bovisio Masciago risale solo al 1947 a seguito della fusione dei due comuni di Bovisio e di Masciago Milanese.

Comune di Bovisio[modifica | modifica wikitesto]

La denominazione Bovisio dovrebbe derivare da bovis otium e vorrebbe dimostrare che in questo luogo l'esercito romano teneva le vettovaglie e gli animali. La conferma delle origini romane di Bovisio si ebbe nel 1935 quando venne scoperta nel suo territorio una tomba gallico-romana contenente diverse suppellettili.

Comune di Bovisio Masciago[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1927 il podestà di Bovisio, cav. Carlo Zari, invitò il podestà di Masciago Milanese, avv. Marco Cerati, ad unirsi per formare un unico comune. Così il 31 dicembre 1928 il re d'Italia Vittorio Emanuele III, sentito il Ministro per gli Affari dell'Interno Benito Mussolini, decretò la fusione dei due comuni in un unico comune con denominazione e capoluogo Bovisio. Vent'anni più tardi, nel 1947, in seguito alle proteste degli abitanti di Masciago Milanese, il comune di Bovisio assunse la nuova denominazione di Bovisio Masciago.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto ministeriale del 10 agosto 1906.[6]

«D'oro, alla banda di rosso, carica di tre rose d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma comunale si rifà a quello dell'antica famiglia dei de Boixio, presente anche a pagina 66 dello Stemmario Trivulziano: di verde, alla banda d'argento, carica di tre rose di rosso, bottonate d'argento.[7]

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 30 giugno 1958, è un drappo di bianco con la bordura di rosso.[6]

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di San Pancrazio
Il 17 agosto del 1765 un'esondazione del torrente Seveso danneggiò gravemente la vecchia parrocchiale di San Pancrazio (esistente già fin dal 1596 era situata nell'attuale Piazza Aldo Moro; ne rimane a ricordo solo un dipinto della Madonna del Santo Rosario su un muro della piazza) e quello stesso anno iniziarono i lavori di costruzione della nuova chiesa parrocchiale. I lavori si conclusero nel 1774, anno in cui la vecchia chiesa fu demolita. Il nuovo edificio, dotato di campanile nel 1799 e ampliato nel 1946, conserva le reliquie di San Bonifacio martire, donate alla parrocchia nel 1702 dalla nobile famiglia degli Erba-Odescalchi, e un antico Crocifisso, ritenuto miracoloso, donato da uno sconosciuto nel 1810 quando la chiesa di San Giovanni in Conca a Milano, che lo custodiva, venne demolita.
Antica chiesetta di San Martino Vescovo
Si ha notizia di un oratorio di San Martino a Masciago già sulla fine del XIII secolo. La chiesetta di Masciago, nel 1567, era una vera cappella di ridotte dimensioni (7,20 m x 4,80 m) ma nel 1668 l'area si era raddoppiata raggiungendo le dimensioni della vecchia e cadente chiesa parrocchiale. Secondo quanto scrisse Monsignor Verri, nel 1754, la chiesetta "aveva la facciata, abbastanza decente, in mattoni e costruita in stile gotico; alla sua sommità si innalza una croce di ferro. L'oratorio è ad unica navata e misura cubiti 24 in lunghezza, 14 in larghezza e 13 in altezza". L'oratorio possedeva anche un campanile che, nel 1914, in seguito alla formazione di una "Commissione pro Campane e Campanile della Chiesa di San Martino in Masciago" fu innalzato fino a 19 metri e dotato di cinque campane. Nel 1909 la chiesetta venne allargata e nel 1948 venne allungata assumendo l'aspetto attuale. Nel 1966, anno di consacrazione della nuova chiesa, elevata al grado di parrocchiale nel 1971, la chiesetta venne chiusa al culto e affittata al Club Alpino Italiano (CAI) che la adattò a sede dell'associazione. Nel 2006, dopo i restauri che hanno anche portato alla luce alcuni affreschi di cui si ignorava l'esistenza, il cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, ha officiato la liturgia per la dedicazione del nuovo altare e la chiesetta ha riaperto al culto.
Chiesa parrocchiale di San Martino
Il 25 settembre 1961 iniziarono i lavori di costruzione della nuova chiesa di San Martino. Consacrata dal cardinale Giovanni Colombo l'11 novembre 1966 la nuova chiesa iniziò a funzionare come sussidiaria della chiesa parrocchiale di San Pancrazio, in sostituzione dell'antica chiesetta. Il 25 gennaio del 1971, con un Decreto Arcivescovile, la nuova chiesa veniva elevata al grado di parrocchia.
Nel 1985 la parrocchia entrò in possesso di una Via Crucis in bronzo e di una statua in rame sbalzato, alta oltre quattro metri, del Cristo risorto, provenienti dalla Casa Alpina di don Luigi Re all'Alpe Motta. La statua venne collocata sulla facciata della chiesa mentre, per alloggiare la Via Crucis, venne realizzato un portico antistante la chiesa che ha ingentilito e armonizzato l'aspetto esteriore della chiesa. Nel 1996, in occasione dei 25 anni di vita della parrocchia, vennero realizzate le opere necessarie al completamento del settore absidale della chiesa, fino ad allora rimasto incompiuto. In quella stessa occasione vennero anche realizzate le vetrate artistiche con simbologie che riportano alla vita di san Martino di Tours, ai misteri del Santo Rosario e ai Sacramenti.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa Erba-Odescalchi-Scotti (ora palazzo municipale)
La sua origine risale alla metà del Seicento quando la nobile famiglia degli Erba-Odescalchi possedeva in Bovisio delle proprietà nelle quali usava trascorrere alcuni mesi all'anno. Nel 1859 passò a Guido Scotti e in seguito fu acquistata dal Comune di Bovisio che la adattò a sede municipale nel 1941. L'edificio, a due piani, presenta un portico a cinque archi, aperto nel solo corpo centrale, e un cortile d'onore, sul quale si affaccia il porticato, con funzione di vestibolo per il salone di rappresentanza. Lo scalone d'onore porta al piano superiore dove le sale non conservano più nulla d'originale. I due corpi laterali riproducono l'identico motivo degli archi con decorazioni a bugnato e presentano finestre con cornici a rilievo. Questo motivo architettonico viene continuato anche al primo piano dove tutte le finestre sono inquadrate da arconi che riproducono il motivo del piano terreno. La facciata posteriore, piuttosto modesta, prospetta sui resti del parco originale, ora divenuto parco comunale.
Villa Sonzoni-Mariani-Compostella
La villa appartenne, fino al 1780, alla famiglia Sonzoni. Nel 1827 passò alla famiglia Mariani e, nel 1860, alla famiglia Radice. Nel 1931 venne nuovamente venduta e i suoi nuovi proprietari la affittarono in parte ad una fabbrica di birra e in parte ai Carabinieri, che la utilizzarono come caserma. Nel 1932 fu acquistata dalla famiglia Battistella e, nel 1949, dalla famiglia Compostella che ne curò il ripristino. Attualmente la villa presenta uno schema a blocco, la facciata verso il parco ha finestre in rilievo di gusto settecentesco mentre la fronte verso il cortile interno risulta alterata da diverse sovrapposizioni. All'interno vi si diparte uno scalone con una balaustra in pietra a volute floreali stilizzate, in ottime condizioni, che resta uno dei pochi esistenti nel milanese.
Villa Zari
Le prime notizie certe della villa risalgono all'anno 1722 anche se in quel periodo era assai diversa da come si presenta oggi. Da quegli anni si sono succeduti diversi proprietari fino a quando, nel 1868, passa alla famiglia Zari, i cui eredi sono ancora gli attuali proprietari. La villa presenta diversi stili, dal Neoclassico al Liberty, dal Rinascimentale al Barocco. Fanno parte della villa, circondata da un grande parco, anche una grande voliera e la neogotica torretta della "Cafè Haus".
Villa Agnesi-Mariani-Radice-Fossati
La villa sorge nel centro del nucleo antico di Masciago ed è nota soprattutto perché legata alla famiglia Agnesi e in particolare alla nobildonna Maria Gaetana Agnesi (1718-1799), insigne matematica e benefattrice, che vi soggiornò frequentemente. Incerta è la data di costruzione della villa ma si ipotizza che sia da attribuire alla metà del XVIII secolo. La casa padronale, col grandioso giardino che si estendeva fino a lambire le sponde del torrente Seveso e la tenuta agricola annessa, era preceduta all'ingresso da una massiccia torre e da una garitta seguita, lungo il viale d'accesso, da una bassa torre merlata che le davano un aspetto medievale. Ora, di tutto il complesso originale, restano solo la villa, suddivisa in appartamenti, e la torre in mattoni, recentemente restaurata.
Villa Crofs
La villa, ora di proprietà della famiglia Tanzi, sorge nei pressi della villa Agnesi-Mariani-Radice-Fossati e risale, presumibilmente, alla stessa epoca. La villa si apre a L su un giardino che comunica con l'esterno tramite un grande portone.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Comune di Bovisio

Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo le statistiche ISTAT[9] al 1º gennaio 2016 la popolazione straniera residente nel comune era di 1 382 persone, pari all'8% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[9]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

La biblioteca civica "Alda Merini" di Bovisio Masciago fa parte del Sistema Bibliotecario BrianzaBiblioteche.

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

A Bovisio Masciago è presente un istituto comprensivo statale intitolato ad Alessandro Manzoni, a cui fanno capo l'omonima scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado "Adelaide Cairoli" e la scuola dell'infanzia. Un'altra scuola dell'infanzia, paritaria, è intitolata a Leopoldo Marangoni.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Festa di San Martino di Tours: in occasione della festa del patrono di Masciago, la seconda domenica di novembre, si tiene una celebrazione religiosa con manifestazioni varie. Si ripete da 50 anni una sfilata rievocativa della vita e delle opere del Santo, alla quale partecipano numerosi figuranti a piedi e a cavallo.
  • "Expo Brianza": in occasione della festa di San Pancrazio, patrono di Bovisio, che avviene l'ultima domenica di settembre di ogni anno, è possibile visitare la mostra dell'artigianato locale organizzato dai comuni di Bovisio Masciago, Varedo, Cesano Maderno e Limbiate.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente l'attività economica prevalente era quella agricola, con numerose famiglie dedite all'allevamento del baco da seta.

A partire dal XIX secolo andò gradualmente sviluppandosi l'attività artigianale, soprattutto quella legata al mobile,[10] e quella industriale.

Una delle più importanti industrie di Bovisio Masciago fu quella della famiglia Zari le cui prime attività risalgono al 1867. L'azienda produceva pavimenti in legno e mobili per ufficio e macchine da cucire. Durante la prima guerra mondiale, l'industria Zari si trasformò in una industria bellica producendo le carcasse in legno per gli aerei. Al termine della guerra, gli stabilimenti Zari ripresero il normale lavoro di un tempo e, alle primitive attività, affiancarono quella della fabbricazione di pianoforti e attrezzature per lo Sport.

Altre industrie importanti presenti a Bovisio Masciago furono:

  • la Società Anonima Aste Dorate;
  • la L.I.G.A. (Lavorazione Italiana Gomma e Affini);
  • la A.S.T.R.A (Articoli Sportivi invernali Telai Racchette e Articoli vari);
  • la Reanda (articoli sportivi) del Cav. Luigi Reanda;
  • la S.A.R.A. (Società Anonima Tessitura di Bovisio);
  • il Sugherificio Marangoni & C. (fondato nel 1882, era uno dei più grandi sugherifici d'Europa);
  • la Fornace Solcia.

Attualmente nessuna di queste industrie è più attiva. La fornace e molti dei vecchi capannoni sono stati demoliti. Alcuni capannoni ospitano ancora piccole ditte artigianali, ma è in progetto la loro totale demolizione per riqualificare il centro storico.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

MASCIAGO (dal 1862: MASCIAGO MILANESE)
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1872 1875 Gerolamo Radice Sindaco
1875 1879 Piero Giussani Sindaco
1879 1890 Ercole Radice Sindaco
1890 1893 Antonio Alberti Sindaco
1893 1916 Carlo Rossi Sindaco
1916 1920 Giuseppe Fossati Sindaco
1920 15 novembre 1925 Carlo Pizzi Sindaco
1925 1926 Commissario Prefettizio
25 luglio 1926 28 febbraio 1928 Marco Cerati Podestà

Dal marzo 1929 il comune di Masciago Milanese viene fuso con il comune di Bovisio.

BOVISIO (dal 1947: BOVISIO MASCIAGO[11])

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1860 1881 Carlo Zari Sindaco
1881 1893 Luigi Zari Sindaco
1893 1904 Fermo Zari Sindaco
1904 1910 Paolo Tanzi Sindaco
1910 1913 Fermo Zari Sindaco
1914 1920 Carlo Zari Sindaco
1920 1922 Efleme Sacchi Sindaco
1923 1937 Carlo Zari Sindaco, Podestà [12]
1937 1944 Mario Gaffuri Podestà
1944 20 aprile 1945 Franco Castelli Podestà
1945 1947 Carlo Pizzi Sindaco
1947 1951 Emilio Longoni Sindaco
1951 1960 Italo Ronchi Sindaco
1960 1964 Alessandro Ronchi Sindaco
1965 1980 Mario Pessina Sindaco
1980 1990 Edoardo Galbiati Sindaco
1990 1991 Michele Colosimo Sindaco
1991 1995 Gianpietro Cantoni 1991-1992: DC-PDS; 1993-1995: DC-PSI-PSDI Sindaco [13]
1995 2004 Gianfranco Ratti centrodestra Sindaco [14][15][16]
2004 2009 Giuseppina Stella centrosinistra (lista civica) Sindaco [17]
2009 2014 Emanuele Galimberti centrodestra: PDL - Lega Nord Sindaco [18]
2014 2019 Giuliano Soldà centrosinistra: Partito Democratico - lista civica Sindaco[19]
2019 in carica Giovanni Sartori centrodestra: Lega Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 95, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ ortografia classica
  6. ^ a b Bovisio Masciago, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 novembre 2022.
  7. ^ Gian Antonio da Tradate, Stemmario Trivulziano, 1465, p. 66.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  9. ^ a b Popolazione straniera residente per età e sesso al 31 dicembre 2015, su demo.istat.it. URL consultato il 19 maggio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2016).
  10. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 14.
  11. ^ http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=2&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=009G0187&art.dataPubblicazioneGazzetta=2009-12-14&art.idGruppo=0&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=2
  12. ^ Podestà dal 1929
  13. ^ a Bovisio Psi e Psdi alleati con la Dc
  14. ^ V. Archivio Storico del Corriere della Sera - 25 aprile 1995
  15. ^ V. Archivio Storico del Corriere della Sera - 15 giugno 1999
  16. ^ V. Archivio delle Elezioni - Ministero dell'Interno - 1999
  17. ^ V. Archivio delle Elezioni - Ministero dell'Interno - 2004
  18. ^ V. Archivio delle Elezioni - Ministero dell'Interno - 2009
  19. ^ V. Archivio delle Elezioni - Ministero dell'Interno - 2014

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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