Bovino Taurus

Voce principale: Bovino di Heck.
Bovino Taurus
Specie Vacca
Toro Taurus "Lamarck" (50% Sayaguesa, 25% Heck, 25% Chianina) nella riserva di Lippeaue nella Renania settentrionale-Vestfalia
Localizzazione
Zona di origineBandiera della Germania Germania
Epoca di origineXX secolo
DiffusioneEuropa
Aspetto
Altezza160-165 (maschio) cm

Il c.d. Bovino Taurus è una forma avanzata del Bovino di Heck (razza bovina sviluppata nella prima metà del XX secolo per ricreare l'uro, antenato selvaggio del bestiame domestico, tramite un processo di breeding back) ottenuta incrociando gli Heck con razze bovine antiche dell'Europa meridionale molto vicine alla forma dell'uro al fine di migliorare gli esiti dell'esperimento. Le mandrie di Taurus si trovano in Germania, Danimarca, Ungheria, Lettonia e Paesi Bassi e vengono utilizzate per la conservazione dei paesaggi naturali e della biodiversità[1].

Il Taurus è una razza che viene ancora incrociata e allevata in modo selettivo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996 il gruppo ambientalista Arbeitgemeinschaft Biologischer Umweltschutz in Germania iniziò ad incrociare bovini Heck con bovini primitivi dell'Europa meridionale come Chianina, Sayaguesa e toro da combattimento spagnolo nella riserva di Lippeaue vicino alla città di Soest. Lo scopo era amplificare la somiglianza con gli uri estinti, non essendo l'esperimento Heck ritenuto soddisfacente: "Le "ricreazioni" dei fratelli Heck sono troppo piccole, con le gambe corte, non eleganti e le loro corna non soddisfacenti".[2] L'obiettivo era allevare bovini considerevolmente più grandi, con zampe e muso più lunghi, corna meglio formate e colori uniformati.[3][4] Nel 2003 il processo di allevamento era abbastanza avanzato da considerare gli animali come una razza a sé stante, i "Bovini Taurus".[5] Sempre nel 2003 è stato avviato l'allevamento in Ungheria e Danimarca, nel 2004 ne è iniziato uno in Lettonia[1] e nel 2016 nei Paesi Bassi.[6]

Germania[modifica | modifica wikitesto]

La razza "Taurus" è nata in Germania incrociando gli Heck con la Chianina e la Sayaguesa, razze molto alte, e (all'inizio) con i tori da combattimento spagnoli. La mandria nella riserva di Lippeaue (la più importante) è composta da esemplari che sono 47% Sayaguesa, 29% Heck, 20% Chianina e 4% Lidia.[7] Nel 2013, alcuni degli esemplari erano già alla quinta generazione d'incrocio.

I Taurus sono elencati nel Libro Genealogico X dell'Associazione tedesca di bovini Heck VFA. Vi è un crescente interesse da parte degli allevatori di Heck nell'uso dei Taurus a causa della loro somiglianza maggiore con gli uri, in modo che vi sia un continuum tra i bovini Taurus e i bovini Heck non incrociati.[3]

Ungheria[modifica | modifica wikitesto]

Il Parco Nazionale di Hortobágy in Ungheria ha finora il più grande allevamento di Taurus del paese: 500-600 esemplari di cui circa 200 sono mucche mature.[8][9] Oltre ai bovini di razza incrociata importati dalla Germania, vengono utilizzate ibridi Ankole-Watusi e Grigia ungherese e una mezza-Frisona.[10] Ci sono due branchi secondari: uno a Pentezug e l'altro a Karácsonyfok.[11] Gli studi nel parco nazionale hanno dimostrato che i bovini sono meno adatti ai prati freddi e asciutti rispetto ai cavalli Przewalski e fino a pochi anni fa i bovini venivano nutriti con integratori.[12] Nell'inverno del 2011 non è stato necessario fornire agli animali mangime integrativo.[13]

Danimarca[modifica | modifica wikitesto]

Il toro Taurus "Leonardo" (Chianina × Heck) di Lille Vildmose, 2004

L'allevamento di Taurus è stato avviato in Danimarca nella riserva naturale di Lille Vildmose con il nome Projekt Urokse ("Progetto Uri").[14] La mandria fondatrice era formata da un toro Chianina×Heck, quattro mucche Heck e una mucca Sayaguesa×Heck, e nel 2009 sono stati aggiunti tre tori Sayaguesa. A partire dal 2010, la mandria aveva raggiunto i 56 individui.[15]

Lettonia[modifica | modifica wikitesto]

In Lettonia, i bovini Taurus vengono allevati dal WWF Lettonia.[1] Nel febbraio 2004, oltre a due animali tedeschi, 21 capi di Heck olandesi sono stati portati nella riserva naturale di Pape,[16] e a ottobre ne sono seguiti altri 18[17].

Paesi Bassi[modifica | modifica wikitesto]

Nei Paesi Bassi, alla fine del 2016, è stato istituito un progetto chiamato "Oerrund Hard" (un gioco di parole sulla canzone "Oerend hard" del gruppo musicale olandese "Normaal" e "oerrund" - "uro" - in olandese)[6].

Il progetto utilizza Taurus tedeschi, principalmente costituiti da incroci HeckxChianina, Heck e Watusi. I Watusi sono stati donati dallo zoo DierenPark Amersfoort. Ora ci sono tre piccoli branchi e se ne sta preparando un quarto.[18]

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Cranio di un toro Taurus

La maggior parte dei bovini Taurus sono a gambe lunghe e relativamente snella. È stato ottenuto un aumento delle dimensioni rispetto agli Heck: i tori Taurus misurano 160-165 cm al garrese mentre i normali tori Heck misurano solo 140 cm. La maggior parte dei tori sono neri con una leggera striscia dorsale, alcuni tori hanno una sella di colore chiaro. Le mucche sono in media, ma non sempre, di un colore più chiaro dei tori, la maggior parte sono di colore marrone rossastro o marrone scuro. Alcune mucche sono ancora grigiastre o beige, un'eredità indesiderabile dell'influenza di Heck e Chianina. Le corna della maggior parte dei Taurus sono rivolte in avanti e anche più verso l'interno rispetto agli Heck non incrociati ma l'esatta curvatura delle corna è variabile. Il cranio è più lungo e con un profilo più dritto di quello degli Heck e quindi ricorda meglio gli uri. Di solito, i Taurus hanno un corpo più atletico degli Heck e i loro muscoli delle spalle sono più sviluppati.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Lippeaue (Germania)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Margret Bunzel-Drüke: "Projekt Taurus – En økologisk erstatning for uroksen." (Archived version.) Translated into Danish by Karsten Thomsen. Lohne: ABU 2004; Århus: Nepenthes, 2005. (DA)
  2. ^ ABU info 06/07: Bunzel-Drüke, Scharf & Vierhaus: "Lydias Ende – eine Tragikomödie." Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive. ABU info 30/31 (2006/07), pp. 58–67. (DE)
  3. ^ a b Bunzel-Drüke, Finck, Kämmer, Luick, Reisinger, Riecken, Riedl, Scharf & Zimball: Wilde Weiden: Praxisleitfaden für Ganzjahresbeweidung in Naturschutz und Landschaftsentwicklung. ABU 2008.
  4. ^ Cis van Vuure: History, Morphology and Ecology of the Aurochs (Bos primigenius). Archiviato il 29 agosto 2011 in Internet Archive. 2002.
  5. ^ Marcel Keiffenheim (text), Lin Lambert (pictures): "Das Ur-Viech." (Archived version.) Greenpeace Magazin (Germany) 5.03. (DE)
  6. ^ a b Oerrund Hard website: "Oerrund Hard." (NL)
  7. ^ Internationales Zuchtbuch für Heckrinder
  8. ^ “Breeding of the reconstructed aurochs,” Hortobágyi Nemzeti Park, 2015. Retrieved 12 March 2016.
  9. ^ Daniel Foidl: “News from NP Hortobagy, Hungary,” Breeding-back Blog, 11 March 2016. Retrieved 12 March 2016.
  10. ^ Walter Frisch: Der Auerochs – Das europäische Rind. 2010, ISBN 978-3-00-026764-2.
  11. ^ Waltraut Zimmermann, Lydia Kolter, Istvan Sandor: ″Naturschutzprojekt Hortobagy – Jahresbericht 2003.″ Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive. Zeitschrift des Kölner Zoo 2004. (DE)
  12. ^ Julia Poettinger: Vergleichende Studie zur Haltung und zum Verhalten des Wisents und des Heckrinds. 2011. (DE)
  13. ^ Waltraut Zimmermann, Lydia Kolter, Istvan Sandor: ″Naturschutzprojekt Hortobagy – Jahresbericht 2011.″ Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. Zeitschrift des Kölner Zoo 2012. (DE)
  14. ^ Projekt Urokse – A pilot project from Lille Vildmose National Park pdf. The Amt of Northern Jutland. 2005. Retrieved 26 November 2013. (DA)
  15. ^ Uffe Gjøl Sørensen: Vildokserne ved Lille Vildmose 2003–2010. Status rapport med anbefalinger til projektets forvaltning. (Archived version.) København: UG Sørensen Consult, 2010. Retrieved 26 November 2013. (DA)
  16. ^ Tauru pēcteči atgriezušies Papes pļavās! http://www.tvnet.lv, 4 March 2004. Retrieved 24 May 2014. (LV)
  17. ^ Ierodas 24 jauni dzīvnieki - savvaļas zirgi un tauri. http://www.tvnet.lv, 14 October 2004. Retrieved 24 May 2014. (LV)
  18. ^ Oerrund Hard on Facebook: "Oerrund Hard." (NL)

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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