Boris Ivanovič Orlovskij

Boris Ivanovič Orlovskij, pseudonimo di Boris Ivanovič Smirnov[1] (in russo Бори́с Ива́нович Орло́вский?; 1791San Pietroburgo, 28 dicembre 1837), è stato uno scultore russo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di contadini servi della gleba,[2] Orlovskij iniziò a lavorare come marmista, fino a quando ottenne l'affrancamento da parte del suo padrone.[3]

La svolta della sua vita avvenne grazie alla conoscenza dello scultore Ivan Petrovič Martos, che riconobbe le doti artistiche di Orlovskij e lo iscrisse all'Accademia russa di belle arti di San Pietroburgo.[3]

Orlovskij studiò all'Accademia, dal 1822, e dopo aver regalato un suo busto di Alessandro I all'imperatrice,[3] venne inviato a Roma per perfezionarsi (1823-1829) sotto la guida di Bertel Thorvaldsen,[4] dal quale ricevette influenze classiciste e realizzò opere quali Paride, Satiro, Satiro con baccante.[5][2]

Una volta rientrato in Russia, Orlovskij fu nominato accademico nel 1831 per il gruppo Jan Usmar, ed eseguì lavori basati su tematiche patriottiche con sculture monumentali,[5] in stile neoclassico, ma con sempre più elementi espressivi romantici,[3] arrivando ad una sintesi delle sue conoscenze artistiche nei monumenti celebrativi a Kutuzov e Barclay de Tolly (1829-1837),[3] nella piazza della cattedrale di Kazan', a San Pietroburgo; tra le altre sue opere si ricordano le statue mitologiche, come Fauno, Paride, (Museo russo, San Pietroburgo), quelle allegoriche,[4] l'Angelo di bronzo (1831-1832) sovrastante la colonna Aleksandrovskaja e la porta Triumfalnye (1834-1838) tutte a San Pietroburgo.[2]

Interessanti risultarono anche i suoi acquarelli e le litografie, raffiguranti scene argute di costume, oltre che l'Autoritratto (1809).[2]

Nell'estate del 1837 Orlovskij sposò la figlia di un mercante di Mosca, ma pochi mesi dopo si ammalò di polmonite e il 28 dicembre 1837, morì.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Paride (1823-1829);
  • Satiro (1823-1829);
  • Satiro con baccante (1823-1829);
  • Monumento a Kutuzov (1829-1837);
  • Monumento a Barclay de Tolly (1829-1837);
  • Gruppo Jan Usmar (1831);
  • Angelo di bronzo (1831-1832);
  • Porta Triumfalnye (1834-1838).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Boris Ivanovič Orlovskij, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 maggio 2019.
  2. ^ a b c d e Boris Ivanovič Orlovskij, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 422.
  3. ^ a b c d e (EN) Thorvaldsen, su books.google.it. URL consultato il 2 maggio 2019.
  4. ^ a b Boris Ivanovič Orlovskij, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 maggio 2019.
  5. ^ a b Orlovskij, Boris Ivanovič, su sapere.it. URL consultato il 2 maggio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (RU) Igor' Viktorovič Dolgopolov, I maestri e i capolavori, Mosca, 1987.
  • (RU) B. N. Godunov, Boris Ivanovič Smirnov, Kostroma, 2003.
  • (RU) L. Karsavin, Boris Ivanovič Orlovskij, in Dizionario biografico russo, 1905.
  • (EN) John Milner, A dictionary of Russian and Soviet artists 1420-1970, Woodbridge, Antique Collectors' Club, 1993, SBN IT\ICCU\BVE\0043949.
  • Giuseppe Morello (a cura di), Il lavoro dell'uomo da Goya a Kandinskij, Milano, Fabbri Editori, 1991, copertina, p. 337, SBN IT\ICCU\RAV\0179129.

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