Blera

Blera
comune
Blera – Stemma
Blera – Bandiera
Blera – Veduta
Blera – Veduta
Veduta di Blera sul versante del torrente Biedano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Viterbo
Amministrazione
SindacoNicola Mazzarella (lista civica) dal 22-9-2020
Territorio
Coordinate42°16′24″N 12°01′57″E / 42.273333°N 12.0325°E42.273333; 12.0325 (Blera)
Altitudine207 m s.l.m.
Superficie92,92 km²
Abitanti2 893[1] (31-11-2023)
Densità31,13 ab./km²
FrazioniCivitella Cesi
Comuni confinantiBarbarano Romano, Canale Monterano (RM), Monte Romano, Tolfa (RM), Vejano, Vetralla, Villa San Giovanni in Tuscia
Altre informazioni
Cod. postale01010
Prefisso0761
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT056007
Cod. catastaleA857
TargaVT
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 900 GG[3]
Nome abitantiblerani (biedani in dialetto)
Patronosan Vivenzio
Giorno festivo11 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Blera
Blera
Blera – Mappa
Blera – Mappa
Posizione del comune di Blera nella provincia di Viterbo
Sito istituzionale

Blera (Bieda in dialetto blerano e nome ufficiale fino al 1952[4]) è un comune italiano di 2 984 abitanti in provincia di Viterbo nel Lazio.

Gonfalone del Comune di Blera
Vista panoramica
Palazzo Lattanzi - Ex Sede del comune di Blera
Tomba a dado necropoli della Casetta

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio si eleva su 260 metri di altezza. Il paese si trova su un piccolo rilievo.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Classificazione climatica: zona D, 1900 GR/G

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo è ben attestato in età classica e tarda[4]. L'etimologia non è chiara, ma è stata proposto un accostamento al (pre)greco Βλῆραι, Blêrai, di una glossa che parla di una specie di ortica[5].

Del tutto ipotetica la proposta che il nome abbia origine dall'etrusco Plaise-ra, "la (città) di Plaise", in cui Plaise era un nome etrusco di persona, attestato dal gentilizio Plaisena (famiglia orvietana, di cui sono note tre tombe in una delle sue necropoli) e da una fuseruola del IV sec. a.C. trovata in una tomba a Genova[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini di Blera sono databili intorno all'VIII-VII secolo a.C., come dimostrano le numerose necropoli site intorno all'abitato. Sebbene sul pianoro della città siano stati rinvenuti resti attribuibili ad un importante insediamento della tarda età del bronzo, l'abitato storico non sembra prosperare in diretta continuità con quello. Infatti solo dopo un periodo di apparente abbandono del territorio (X-IX secolo a.C., periodo iniziale del Primo Ferro, in cui la maggior parte della popolazione concorre a formare i centri protourbani costieri), è documentata la nuova e prolungata fase di occupazione dello sperone di roccia tufacea alla confluenza dei torrenti Biedano e Rio Canale. Il nome latino Blera, citato da diverse fonti dell'epoca (Strabone, Plinio il Vecchio,[7] Tolomeo, Tabula Peutingeriana), si conservò fino al Medioevo quando troviamo Bleda, quindi Bieda, fino al 1952, allorché la città riassunse il nome originario.

Il periodo più importante del paese è certamente quello etrusco, nell'epoca arcaica (VII-V secolo a.C.), quando, sotto l'influenza di Tarquinia, e poi di Cerveteri, raggiunse quella floridezza che viene dimostrata dalle vaste necropoli che lo circondano. In quell'epoca Blera si trovava in corrispondenza di un crocevia di itinerari che collegavano Cerveteri e Tarquinia ad altre città dell'interno, come Norchia, Tuscania, Castel d'Asso, Volsinii (Orvieto), Veio. L'importanza di Blera continuò anche durante l'età Repubblicana ed Imperiale Romana, quando era attraversata dall'antica via Clodia, strada consolare che percorreva la Tuscia collegando Roma a Cosa. Di questa via, oltre a diversi tratti incassati nel tufo restano i due ponti (del Diavolo e della Rocca), rispettivamente del I e II secolo a.C. In epoca imperiale Blera fu elevata al rango di Municipio ed ebbe quindi suoi propri magistrati. Di quel periodo vi sono diversi mausolei e numerosi resti di ville rustiche disseminati nella campagna circostante. Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente iniziò anche la decadenza della città.

Blera fu tra le prime diocesi, ed ebbe propri vescovi dal 457 al 1093, quando venne unita alla diocesi di Toscanella (odierna Tuscania), e nel 1192 fu unita a quella di Viterbo. La tradizione indica in san Vivenzio (odierno protettore del paese) il primo vescovo. A Blera visse anche, tra il IV e V secolo san Sensia martire.

A Blera è nato Papa Sabiniano I (604-606); per qualche tempo si è ritenuto di Blera anche Papa Pasquale II (1099-1118), di Bleda in Romagna (si veda la permanenza del toponimo urbano di Piazza dei Papi).

Nel 739 venne occupata dai Longobardi del re Liutprando, che la strappò insieme con Ameria (Amelia), Orte e Polimarzio (Bomarzo) al Ducato Romano[8].

Nel 772 subì la prima distruzione, dopo un assedio, da Re Desiderio, per risposta a Papa Adriano I che aveva richiesto la restituzione dei territori occupati dai Longobardi. Dal XIII al XV secolo appartenne alla famiglia dei Prefetti di Vico. Nel 1247, per rappresaglia contro questa famiglia, l'esercito di Federico II di Svevia, comandato da Alessandro Calvelli, nel quadro delle lotte tra guelfi e ghibellini, la distrusse. Dopo l'estinzione dell'ultimo membro dei Prefetti di Vico, Blera venne data in feudo - nel 1400 - da Papa Bonifacio IX ai conti Francesco e Nicola Anguillara. Dopo la deposizione dei loro successori, per dissidi con Papa Paolo II, nel 1465, la città rimase sotto la reggenza della Santa Sede fino al 1516; del 1515 è il primo degli Statuti Comunali rimasti. Nel 1516 il Papa Leone X la donò come feudo, a Don Lorenzo Anguillara di Ceri, e sotto questa famiglia rimase fino al 1572, anno della morte senza eredi del figlio di Lorenzo, Don Lelio. Da allora fino al 1870 fu governata dalla Camera Apostolica.

Con l'avvento del Romanticismo e la rivalutazione delle civiltà antiche, il paese venne descritto in diverse pubblicazioni sugli Etruschi, di cui la più famosa resta quella di George Dennis, The cities and cemeteries of Etruria. Nel 1914 fu meta di una missione archeologica tedesca, che pubblicò un approfondito studio sulla città, quindi a cavallo degli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, l'Istituto svedese di studi classici, anche con la partecipazione diretta del re di Svezia, Gustavo VI Adolfo, iniziò uno studio sistematico che portò alla valorizzazione dei villaggi protostorico ed etrusco di San Giovenale e di quello di Luni sul Mignone.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Per la comunità blerana la figura di san Vivenzio è talmente importante da essere raffigurata in abiti pontificali sopra uno scudo, al centro del gonfalone comunale. Lo stemma, riconosciuto con decreto del 9 dicembre 1958[9], ha la blasonatura "d'argento alla figura di san Vivenzio Protettore, in abiti pontificali, tenente nella destra il pastorale, e nella sinistra una chiesa". Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 20 aprile 1959[9], è rappresentato da un drappo di colore bianco, riccamente ornato di ricami in argento e caricato dello stemma comunale, con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Blera. Le parti ed i cordoni sono argentei.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Piccolo centro di appena tremila abitanti, durante i due conflitti mondiali, contò tra le sue vittime trentasei militari e quarantaquattro civili, questi ultimi deceduti a seguito di una spietata rappresaglia e di violenti bombardamenti. Nobile esempio di elevato spirito di sacrificio ed amor patrio.»
— Blera (VT), Guerre 1915-1918 e 1940-1945

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Santa Maria Assunta in cielo e San Vivenzio;
  • Chiesa di San Nicola di Bari (sconsacrata);
  • Chiesa della Madonna del Suffragio;
  • Chiesa della Madonna delle lacrime (Cappella del cimitero);
  • Cappella di San Senzia;
  • Chiesa della Madonna della Selva;
  • Chiesa di San Vivenzio (Grotte di San Vivenzio).

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Lattanzi (o Tornaforte);
  • Palazzo Chiodi detto anche della Mestre Pie Venerine (Casa Comunale dal 2015);
  • Palazzina del Governatore;
  • Palazzo del Barone (o Palazzaccio).

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La parrocchia di Blera (antica Diocesi di Blera) appartiene alla diocesi di Viterbo, che è una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede, appartenente alla Regione ecclesiastica Lazio. È intitolata a Santa Maria Assunta in cielo e San Vivenzio.

A Blera sono presenti tre confraternite:

  • Confraternita del Gonfalone e di San Vivenzio (detta Confraternita della Bianca);
  • Confraternita Pia Unione della passione di Gesù Cristo (detta Confraternita della Nera);
  • Confraternita dell'Addolorata.

In passato era presente anche una quarta confraternita dedicata al Santissimo Sacramento (detta La Rossa).

Tradizione e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Marzo-Aprile
Maggio
  • Seconda domenica: pellegrinaggio alla grotta di San Vivenzio;
Giugno, luglio e agosto
  • Terza domenica di giugno: festa di San Senzia (Compatrono).
  • Penultimo fine settimana di agosto: Blera in Rock Festival
  • Ultimo fine settimana di agosto (dal venerdì al lunedì): festeggiamenti in onore di Sant'Ermete (Compatrono della città e Protettore dell'Università agraria).
Settembre
  • Seconda domenica: festeggiamenti in onore della Madonna della Selva.
Novembre
  • Secondo fine settimana: Per San Martino ogni mosto diventa vino - Festa delle Cantine
Dicembre
  • 11 dicembre: festeggiamenti in onore di San Vivenzio (Patrono della città).

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblioteca Comunale "Domenico Mantovani".

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

A Blera sono presenti tre plessi scolastici, tutti facenti capo all'Istituto Comprensivo A. Scriattoli di Vetralla:

  • Scuola dell'infanzia
  • Scuola primaria
  • Scuola secondaria di primo grado "Mario e Giovanni Alberti"

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Media[modifica | modifica wikitesto]

Stampa[modifica | modifica wikitesto]

  • La Torretta

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[11]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Blera 179 0,77% 0,04% 308 0,52% 0,02% 170 308 176 310
Viterbo 23.371 5,13% 59.399 3,86% 23.658 59.741 24.131 61.493
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 179 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,77% del totale provinciale (23.371 imprese attive), hanno occupato 308 addetti, lo 0,52% del dato provinciale (59.399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato una persona (1,72).

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Fino al 1961 il paese aveva due stazioni ferroviarie sulla ferrovia Orte-Capranica-Civitavecchia:

Dal 1961 al 1963, in seguito all'interruzione dovuta a una frana nel tratto verso Civitavecchia, la stazione di Blera fu capolinea dei treni regionali provenienti da Orte. Successivamente la linea fu dismessa tra Civitavecchia e Capranica.

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Blera è collegata tramite la Strada provinciale 41 Blerana alla Strada statale 2 Via Cassia all'altezza del comune di Vetralla e tramite la Strada provinciale 42 Barbaranese alla Strada statale 1 Via Aurelia bis all'altezza del comune di Monte Romano nonché alla Strada statale 493 Via Claudia Braccianese attraverso Barbarano Romano.

Mobilità[modifica | modifica wikitesto]

Blera è capolinea COTRAL ed è collegata travite servizio bus a Roma Cornelia (una sola corsa), Roma Saxa Rubra, Viterbo, Barbarano Romano, Bracciano, Canale Monterano, Manziana, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia e Vetralla. Un servizio di Trasporto pubblico locale collega il capoluogo con la frazione Civitella Cesi.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Viterbo, Bieda passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo. Nel 1952 Bieda cambiò denominazione in Blera.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 agosto 1987 8 luglio 1992 Vivenzio Peruzzi Democrazia Cristiana Sindaco Dimissioni volontarie
8 luglio 1992 4 settembre 1992 Giovanni Roselli Democrazia Cristiana Consigliere Anziano
4 settembre 1992 7 giugno 1993 Marco Gelli Partito Liberale Italiano Sindaco
7 giugno 1993 12 luglio 1995 Marco Gelli Lista Civica di Centro-Destra Sindaco Sfiduciato/Delibera CC n.59/7 luglio 1995
12 luglio 1995 20 novembre 1995 Emiliana Carelli - Commissario Prefettizio
20 novembre 1995 17 aprile 2000 Luciano Santella Lista Civica di Centro-Sinistra Sindaco 1º Mandato
17 aprile 2000 5 aprile 2005 Luciano Santella Lista Civica di Centro-Sinistra Sindaco 2º Mandato
5 aprile 2005 30 marzo 2010 Pietro Mazzarella Lista Civica di Centro-Sinistra Sindaco
30 marzo 2010 1º giugno 2015 Francesco Ciarlanti Lista Civica di Centro-Destra Sindaco
1º giugno 2015 22 settembre 2020 Elena Tolomei Lista Civica di Centro-Sinistra Sindaco
22 settembre 2020 In carica Nicola Mazzarella Lista Civica Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

ASD Blera (fondata nel 2022), militante in Terza Categoria.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 95, ISBN 88-02-07228-0.
  5. ^ Giovanni Alessio, Āpulia et Calabria nel quadro della toponomastica mediterranea, in Atti e Memorie del VII Congresso Internazionale di Scienze Onomastiche, vol. 1, Firenze, Istituto di glottologia dell'Universita degli studi, 1962, p. 111, SBN IT\ICCU\SBL\0144351.
  6. ^ Giovanni Colonna, I nomi delle città dell'Etruria meridionale Interna, in L'Etruria meridionale rupestre, Roma, Palombi, 2014, ISBN 978-88-6060-629-7.
  7. ^ Plinio il Vecchio, Naturalis historia, III, 52.
  8. ^ A.L. Antinori, Annali degli Abruzzi, Vol. IV, Bologna, Forni Editore, 1971, sub anno 739.
  9. ^ a b Blera già Bieda, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 1º maggio 2022.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato l'11 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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