Bianzano

Bianzano
comune
Bianzano – Stemma
Bianzano – Bandiera
Bianzano – Veduta
Bianzano – Veduta
Particolare di una delle piccole strade che portano alla piazza del borgo antico
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoNerella Zenoni dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate45°46′26″N 9°55′10″E / 45.773889°N 9.919444°E45.773889; 9.919444 (Bianzano)
Altitudine610 m s.l.m.
Superficie6,67 km²
Abitanti602[2] (30-9-2022)
Densità90,25 ab./km²
Frazioninessuna[1]
Comuni confinantiCasazza, Cene, Gaverina Terme, Leffe, Peia, Ranzanico, Spinone al Lago
Altre informazioni
Cod. postale24060
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016026
Cod. catastaleA846
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 922 GG[4]
Nome abitantibianzanesi
Patronosan Rocco
Giorno festivo16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bianzano
Bianzano
Bianzano – Mappa
Bianzano – Mappa
Posizione del comune di Bianzano nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Bianzano [bjanˈʦaːno] (Biansà [bjanˈsa] in dialetto bergamasco[5][6]) è un comune italiano di 602 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia. È situato a circa seicento metri di quota, al confine fra le valli Cavallina e Seriana, poco lontano dal lago di Endine al quale è collegato dalla Strada Provinciale SP40 e da alcune antiche mulattiere.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il paese sorge ai piedi dei monti Pler e Croce.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Lombardia.
Giovanni Antonio Baglioni (podestà di Bergamo), Terminazione per la comunità di Bianzano, 1750

Il centro storico conserva per lo più la struttura dei secoli scorsi, con le case costituite da ciottoli ed elementi di muratura tipici delle fortificazioni medievali.

Proprio nel Medioevo l'abitato cominciò a svilupparsi e ad assumere le nuove sembianze, grazie all'impulso dato dalla famiglia Suardi, che in quei tempi possedeva gran parte della valle Cavallina, situazione rimasta immutata fino all'arrivo della Repubblica di Venezia. Con la Serenissima cominciò una nuova epoca, nella quale il borgo, a causa della perdita di potere della nobile famiglia, venne relegato ad un ruolo minore nel contesto della vallata.

Vi furono anche alcuni periodi in cui perse l'autonomia amministrativa, venendo aggregato prima a Ranzanico, al termine del XVIII secolo, e poi a Monasterolo, all'inizio del XIX secolo. Venne ricostituito in comune con l'avvento del Regno Lombardo-Veneto, per essere nuovamente accorpato a Spinone nell'anno 1927. Soltanto l'11 aprile 1955 si ricostituì definitivamente in comune indipendente.

Analogamente ai comuni limitrofi, il paese negli ultimi anni ha conosciuto un notevole sviluppo turistico-residenziale, concentrato soprattutto nella zona sovrastante il centro storico e nelle vicinanze del comune di Gaverina Terme.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. del 10 novembre 2004.[7]

Blasonatura stemma:

«Semipartito troncato: il primo, di azzurro, alla ruota di mulino, di nero, di otto raggi e di sedici pale; il secondo, di rosso, alla conchiglia di argento, attraversante il bordone del pellegrino, posto in palo, di nero; il terzo, d'oro, al castello di rosso, mattonato di nero, munito di una sola torre centrale, merlato alla guelfa, la torre merlata di tre, il fastigio di otto, quattro e quattro, esso castello finestrato di tre di nero, una finestra nella torre, due nel corpo del castello, chiuso dello stesso, fondato sulla campagna diminuita, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Blasonatura gonfalone:

«Drappo di bianco con la bordatura di rosso…»

La ruota del mulino ricorda il vecchio mulino di Bianzano. La conchiglia e il bastone da pellegrino sono attributi di san Rocco, patrono del paese. Nella parte inferiore dello scudo è raffigurato il castello di Bianzano.[8]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Bianzano, data la sua ridotta popolazione, non possiede frazioni propriamente dette. Esistono tuttavia diversi luoghi di un certo interesse naturalistico. Molti di essi si segnalano per il fatto di portare nomi non ancora italianizzati. Tra di essi, vi sono: le località Valle Rossa (al confine con il comune di Cene), Torè e Dos Martì, nonché il piccolo stagno, alimentato da una sorgiva, noto come Valöcc. Nei pressi di quest'ultimo si trovano dei balzi rocciosi noti come Scalù del Diaol (letteralmente, "Scaloni del Diavolo").

Il santuario dell'Assunta

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Presso il santuario dell'Assunta sono da segnalare un Cristo ligneo (comunemente noto come ol Signorù) e l'altare del Fantoni, mentre nella chiesa parrocchiale spiccano i dipinti di Domenico Carpinoni e di Palma il Giovane: San Francesco riceve le stigmate.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Il castello Suardi, di proprietà della famiglia Faglia, presenta una struttura quadrata, una doppia cinta muraria, della quale rimangono molti resti, e una possente torre. L'intera costruzione è realizzata in pietra squadrata, bugnata nella parte inferiore. All'interno, vi sono alcuni affreschi di scuola toscana, fra cui i putti e le quattro virtù cardinali rappresentati nell'atrio. È possibile visitare il Castello di Bianzano contattando l'Associazione di Promozione Culturale e Turistica Pro Bianzano, organizzatrice, dal 1997, della celebre rievocazione storica "Alla Corte dei Suardo", manifestazione medievale a cadenza biennale di grande richiamo turistico.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Bianzano - Statuto
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  6. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 77, ISBN 88-11-30500-4.
  7. ^ Emblema del Comune di Bianzano, su presidenza.governo.it, Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, 2004.
  8. ^ Bianzano, su Stemmi dei comuni bergamaschi. URL consultato il 28 gennaio 2021.
  9. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Padre Demetrio Serafino Suardi Bianzano e la sua valle (1979 circa)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN244617882
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