Beneficiarius

Beneficiarius
CIL XIII, 6485 (Germania superiore, Hornegg): Iovi Optimo Maximo et Iunoni Reginae Caius Fabius Germanus beneficiarius consularis pro se et suis votum solvit libens laetus merito.
Descrizione generale
AttivaEtà repubblicana e imperiale
NazioneAntica Roma
ServizioEsercito romano
TipoPrincipales
RuoloFunzioni amministrative e logiche
Dimensione1
Guarnigione/QGCastrum
PatronoDio Marte
Gesù Cristo
Battaglie/guerreBattaglie romane
DecorazioniDona militaria
Parte di
Legione romana
Unità ausiliarie
Comandanti
Comandante attualeCenturione
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il beneficiarius (dal latino beneficia; era colui che godeva dei vantaggi della sua posizione/funzione) era un soldato scelto dell'esercito romano che in età tardo-repubblicana e poi imperiale aveva incarichi speciali, non necessariamente collegati ad un'unità combattente, certamente ricopriva una funzione militare. Ricopriva funzioni per lo più amministrative, logistiche o anche di polizia militare, facendo parte, di quel ristretto gruppo di sotto-ufficiali chiamati principales, esentati da servizi gravosi come le ronde notturne e strettamente collegati ad un comandante superiore (come un governatore provinciale,[1] un legato di legione,[2] un prefetto d'ala o di coorte, ecc.).

Funzioni[modifica | modifica wikitesto]

Questo personale che non aveva scopi propriamente bellici, era posto alle dirette dipendenze dei comandi nelle legioni,[3] guardia pretoriana[4] e unità ausiliarie,[5] queste ultime soprattutto se di grandi dimensioni, come quelle milliarie o le alae di cavalleria.

In sostanza si trattava di beneficiarii con funzioni differenti, a seconda di chi "servivano":

Le funzioni dei beneficiarii spesso potevano cambiare, venendo destinati di volta in volta a nuove mansioni dall'alto ufficiale o magistrato alle cui dipendenze si trovavano. Potevano sorvegliare vie di comunicazione, venendo dislocati in particolari nodi stradali (stationes) come ad esempio nei pressi di Sirmium in Pannonia inferiore[11] o in Dacia a Cășeiu.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne
  • G. Cascarino, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. I - Dalle origini alla fine della repubblica, Rimini 2007.
  • G. Cascarino, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. II - Da Augusto ai Severi, Rimini 2008.
  • G. Cascarino & C. Sansilvestri, L'esercito romano. Armamento e organizzazione, Vol. III - Dal III secolo alla fine dell'Impero d'Occidente, Rimini 2009.
  • A.K.Goldsworthy, Storia completa dell'esercito romano, Modena 2007. ISBN 978-88-7940-306-1
  • Y. Le Bohec, L'esercito romano da Augusto alla fine del III secolo, Roma 1992, VII ristampa 2008.
  • Y. Le Bohec, Armi e guerrieri di Roma antica. Da Diocleziano alla caduta dell'impero, Roma 2008. ISBN 978-88-430-4677-5
  • G. Webster, The Roman Imperial Army, Londra - Oklahoma 1998.

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