Bencovazzo

Bencovazzo
città
(HR) Benkovac
Bencovazzo – Veduta
Bencovazzo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Croazia Croazia
Regione Zaratina
Amministrazione
SindacoBranko Kutija
Territorio
Coordinate44°02′N 15°36′E / 44.033333°N 15.6°E44.033333; 15.6 (Bencovazzo)
Altitudine184 m s.l.m.
Superficie514,5 km²
Abitanti9 728[1] (2021)
Densità18,91 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale23420
Prefisso023
Fuso orarioUTC+1
TargaZD
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Bencovazzo
Bencovazzo
Bencovazzo – Mappa
Bencovazzo – Mappa
Localizzazione della città di Bencovazzo nella regione zaratina
Sito istituzionale

Bencovazzo[2], già Bencovaz[3][4] (in croato Benkovac), è una città della Croazia nella regione zaratina.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La città di Bencovazzo si trova a 20 km da Zaravecchia e a 30 km da Zara. L'autostrada Zagabria-Spalato e la ferrovia Tenin-Zara passano attraverso la città. Essa confina con le municipalità di Novegradi, Possedaria, Obrovazzo, Lissane, Chistagne e Stancovazzo.

A pochi chilometri dal centro urbano si trovano le rovine della città romana di Asseria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime tracce della presenza umana furono trovate intorno al villaggio di Smilčić, ed appartenevano alla "Cultura Danilo" (propria della Dalmazia del Neolitico). Prima della conquista da parte di Roma, l'area era abitata dalla tribù illirica dei Liburni. Durante la Guerra Civile Romana i Liburni parteggiarono per Gaio Giulio Cesare. Le cronache romane menzionano i seguenti insediamenti dei Liburni: Nedinum (Nadin), Carinium (Karin), Varvaria (Bribir) e Asseria (Podgrađe).

Nel VII secolo nell'area si insediarono i Croati. La zona di Bencovazzo era il crocevia per quattro province croate: Novljanska, Sidraška, Bribirska e Karinska. Presso il villaggio di Šopot è presente un'iscrizione del IX secolo, che menziona Branimir in qualità di duca croato.

Nel 1409 re Ladislao I di Napoli cedette i propri diritti sulla Dalmazia a Venezia e il territorio di Bencovazzo divenne una zona di confine. Furono costruite nuove fortezze: Korlát, Kličevica, Polača, e dietro esse Benković e Perušić. La fortezza di Benković prese il nome dalla famiglia di nobili che la costruì, e la città di Bencovazzo fu fondata.

Nel 1527 Bencovazzo divenne parte del Impero ottomano, e fu abitata da croati, Serbi ortodossi e Valacchi. Nel 1683 la città tornò sotto la Repubblica di Venezia. L'area fu bombardata dagli Alleati durante la seconda guerra mondiale.[5]

Durante la Guerra in Croazia, Bencovazzo fu centro di agitazioni e ostilità tra croati e serbi. Il 17 marzo 1990 le tensioni si sfogarono nella decisione di gruppi locali di serbi di ribellarsi contro la decisione del governo croato di disarmare la polizia locale, nella quale i serbi erano la maggioranza degli occupati. Al contempo, il governo continuò ad armare le forze paramilitari e di polizia nei villaggi a maggioranza croata. Le tensioni continuarono a crescere, e cinque mesi più tardi Bencovazzo fu annessa alla Repubblica Serba di Krajina. Cinque anni dopo, il 5 agosto 1995, la città venne riconquistata dall'esercito croato durante la cosiddetta Operazione Oluja.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il censimento del 2021, il comune conta 9 728 abitanti, dei quali il 90,4% croati e il 7,5% serbi. Prima dell'ultima guerra i serbi componevano circa il 53% della popolazione, e i croati il 47%, sebbene questi ultimi possedessero solo il 18% degli impieghi dell'amministrazione locale: ciò portò a forti tensioni agli inizi degli anni novanta.[senza fonte] Durante la guerra praticamente tutti i serbi abbandonarono la città, e negli anni successivi molti profughi bosniaci di origine croata si rifugiarono qui.

La popolazione del centro di Bencovazzo ammonta a 2 520 abitanti (censimento 2021); i rimanenti sono distribuiti in 38 frazioni circostanti.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia della regione è basata sull'agricoltura, specialmente sulla viticultura, e sullo sfruttamento della rinomata pietra da costruzione. Bencovazzo ospita anche una fiera annuale di bestiame e di vini.

Località[modifica | modifica wikitesto]

Il comune comprende, con il capoluogo, 40 insediamenti, di seguito elencati. Tra parentesi il nome in lingua italiana, spesso desueto.

  • Bencovac (Bencovazzo o Bencovaz[4]), sede comunale
  • Benkovačko Selo (Villa di Bencovazzo)
  • Bjelina (Bieline[6] o Bielina)
  • Brgud (Bergudi[6] o Bergud[4])
  • Bruška (Brusca[4])
  • Buković (Buccovich[4])
  • Bulić (Bulich[4])
  • Dobra Voda (Acquabona)
  • Donje Biljane (Bigliane Inferiore[7][8])
  • Donje Ceranje (Ceragne Inferiore)
  • Donji Karin (Carino Inferiore)
  • Donji Kašić (Cascich Inferiore)
  • Donji Lepuri (Lepuri Inferiore)
  • Gornje Biljane (Bigliane Superiore[4])
  • Gornje Ceranje (Ceragne Superiore)
  • Islam Grčki (Islam Greco[9])
  • Kolarina (Collarina[6])
  • Korlat (Corlat[4])
  • Kožlovac (Coslovaz[4])
  • Kula Atlagić (Torre Atlaga[6] o Torre Atlagich)
  • Lišane Tinjske (Lissana di Tigno[6])
  • Lisičić (Lissicich[4])
  • Medviđa (Meduiggi[6] o Medvigge[4])
  • Miranje (Miragne[6])
  • Nadin
  • Perušić Benkovački (Perussich di Bencovazzo[4])
  • Podgrađe (Asseria)
  • Podlug (Piediluco[6] o Podlugh[4])
  • Popovići (Popovici)
  • Pristeg (Pristegh[10])
  • Prović (Provich[4])
  • Radošinovci (Radoscinuzzi)
  • Raštević (Rastevich[4])
  • Rodaljice (Rodalizza[6] o Rodaglizze[4])
  • Smilčić (Smilcich[4] o Timeto di Zara)
  • Šopot (Sopot[4])
  • Tinj (Tign[11] o Tigno[6])
  • Vukšić (Vussici[6] o Vuscich)
  • Zagrad (Zagrado)
  • Zapužane (Zapusiane)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Census of population, households and dwellings in 2021 - First results (XLSX), su popis2021.hr, 16 gennaio 2022. URL consultato il 28 marzo 2023 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2022).
  2. ^ Natale Vadori, Italia Illyrica sive glossarium italicorum exonymorum Illyriae, Moesiae Traciaeque ovvero glossario degli esonimi italiani di Illiria, Mesia e Tracia, 2012, San Vito al Tagliamento (PN), Ellerani, p. 396, ISBN 978-88-85339293.
  3. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, pp. 491-495.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Bencovaz, Bergud, Bigliane superiore, Brusca, Buccovich, Bulich, Corlat, Coslovaz, Lissicich, Medvigge, Nadin, Perussich, Podlugh, Provich, Rodaglizze, Rastevich, Smilcich, Sopot, in: RACCOLTA DELLE LEGGI E DELLE ORDINANZE DELL'ANNO 1827 PER LA DALMAZIA. ZARA Coi tipi di Antonio-Luigi Battare 1829.
  5. ^ Orao njivu u Nadinu pa naišao na avionsku bombu Archiviato il 25 marzo 2009 in Internet Archive.
  6. ^ a b c d e f g h i j k Luigi Vittorio Bertarelli (a cura di), Guida d’Italia del Touring Club Italiano, 3ª ed., Milano, Touring Club Italiano, 1934 (XII), carta alle pp. 136-137, ISBN non esistente.
  7. ^ indicazioni bilingui Bigliane Inferiore, Biljani Donji nel comune di Zara, Zadar in: Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Bearbeit auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31. Dezember 1900. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. XIV. Dalmatien. Wien 1908[collegamento interrotto]
  8. ^ Bigliane Inferiore (Biljani Donji), nella mappa zoomabile di : "Novegradi und Benkovac (1911) - K.u.K. Militärgeographisches Institut - 1:75 000 - ZONE 29 - KOL XIII" Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.
  9. ^ indicazioni bilingui Islam Greco, Islam Grčki nel comune di Novegradi, Novi Grad in: Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Bearbeit auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31. Dezember 1900. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. XIV. Dalmatien. Wien 1908[collegamento interrotto]
  10. ^ Pristegh, nel CAPITOLO VI, Campagna e Contado di Zara del: TOPOGRAFIA VENETA OVVERO DESCRIZIONE DELLO STATO VENETO. Secondo le più autentiche relazioni e descrizioni delle Provincie particolari dello Stato marittimo, e di Terra-ferma. TOMO PRIMO. VENEZIA 1787. PRESSO GIAMMARIA BASSAGLIA.
  11. ^ Tign e la chiesa di S. Giovanni (Sv. Ivan) (JPG), su Catasto austriaco franceschino. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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