Barroccio

Biroccio marchigiano negli anni sessanta del Novecento

Il barroccio[1], regionalmente anche barrozza[2] o biroccio[3], dal latino birotium, compl. di bi-rotus "a due ruote"[4], è un veicolo a due ruote, utilizzato principalmente per trasportare oggetti. L'evoluzione di tale mezzo di trasporto è il calesse.

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di un classico veicolo a trazione animale per il trasporto di cose, che trovò largo impiego nel passato fino ai primi del Novecento, quando prese il sopravvento la locomozione meccanica. Il barroccio (biroccio o barrozza nel centro Italia) era utilizzato in Europa soprattutto in ambito agricolo; nel suo significato più ampio in epoca premoderna era da intendersi come veicolo a due ruote per il trasporto di persone o cose o altri fini. Il termine con cui esso era designato è declinato anche nelle lingue tedesca ("birutsche") e francese ("brouette" o più precisamente "charrette"[5]). Carri del tutto analoghi sono ancor oggi diffusi in ogni continente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Barroccio, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ barròzza in Vocabolario - Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 3 agosto 2022.
    «Barrozza è il termine usato per indicare il barroccio, nel centro Italia»
  3. ^ Biroccio, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  4. ^ vedi anche Barocium, Barotium, Barrotium, Berocium, Biroteus, Birotum e altre varianti. Ovada e Società storica del novese, Statuti di Ovada del 1327, Società storica del novese "Novinostra", 1989, p. 207. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  5. ^ Luigi Pirandello, Bilingue français-italien : Trois nouvelles - Tre novelle, Univers Poche, 10 settembre 2015, ISBN 978-2-8238-2149-9. URL consultato il 24 dicembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Glauco Luchetti, Il biroccio marchigiano, Editore Giannini, 1967
  • Lucia Felicetti, Una passeggiata in biroccio: feste e costumanze della campagna fermana, Servizio beni e attività culturali, con il contributo della provincia di Ascoli Piceno, 1997

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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