Banastre Tarleton

Banastre Tarleton
Banastre Tarleton ritratto da Joshua Reynolds

Deputato della Camera dei comuni
Durata mandato1790 –
1812

Dati generali
Partito politicoWhig
ProfessioneMilitare
Banastre Tarleton
SoprannomeBan il sanguinario
Il macellaio
Il dragone verde
NascitaLiverpool, 21 agosto 1754
MorteLeintwardine, 15 gennaio 1833
ReligioneCristiana anglicana
Dati militari
Paese servito Regno di Gran Bretagna
Bandiera del Regno Unito Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Forza armataBritish Army
Unità1st King's Dragoon Guards
Anni di servizio1775 - 1812
GradoGenerale
ComandantiCharles Cornwallis
GuerreGuerra d'indipendenza americana
CampagneTeatro meridionale della guerra d'indipendenza americana
BattaglieAssedio di Charleston
Battaglia di Monck's Corner
Battaglia di Lenud's Ferry
Battaglia di Waxhaws
Battaglia di Fishing Creek
Battaglia di Camden
Battaglia di Blackstock's Farm
Battaglia di Cowpens
Battaglia di Cowan's Ford
Battaglia di Torrence's Tavern
Battaglia di Wetzell's Mill
Battaglia di Guilford Court House
Battaglia di Green Spring
Battaglia di Yorktown
Comandante diBritish Legion
DecorazioniCavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Bagno
Baronetto
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Banastre Tarleton (Liverpool, 21 agosto 1754Leintwardine, 15 gennaio 1833) è stato un generale e politico britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primo baronetto, era il quarto di sette figli del mercante John Tarleton di Liverpool (17181773). Studiò all'University College di Oxford preparandosi per una carriera di avvocato. Nel 1773 ereditò una ingente cifra (5.000 sterline) per la morte del padre, sperperata in poco tempo.

Ufficiale dell'esercito britannico, combatté al comando di Charles Cornwallis nella guerra d'indipendenza americana, durante la quale partecipò alla battaglia dell'isola di Sullivan (28 giugno 1776). In una spedizione organizzata dal colonnello William Harcourt riuscì a catturare il generale nemico Charles Lee. Partecipò anche all'assedio di Charleston.

La "Legione Britannica" di Tarleton[modifica | modifica wikitesto]

Tarleton divenne soprattutto famoso per la sua azione di comando di una unità militare, composta da fanti e dragoni lealisti, che divennero conosciuti come "Dragoni di Tarleton", "Razziatori di Tarleton"[1] o "Dragoni verdi" a causa delle divise, ricoprì un ruolo importante nel teatro meridionale della guerra. Nacque nel luglio del 1778 a New York; il reggimento venne ricostituito con lealisti caledoniani, sotto il comando effettivo sul campo di Tarleton.

L'azione più famosa della Legione fu la Battaglia di Waxhaws, conclusasi con una netta affermazione inglese. Dalla metà del 1781 quest'unità fu tuttavia impiegata per compiere razzie nel sud-est della Virginia; nonostante queste non abbiano influito sull'esito della guerra, si conclusero tutte con risultati positivi.

I dragoni della contea di Bucks furono aggregati a questa unità nella campagna del 1780 prima di essere completamente assorbiti dalla stessa nel 1782. Il 7 marzo 1781 l'unità fu inserita nell'Establishment Americano, comando che raggruppava cinque reggimenti di volontari, come 5º Reggimento "Americano" passando poi all'Establishment Britannico il 25 dicembre 1782.

Tarleton comandò anche un'altra unità di cavalleria parallelamente alla Legione: il 17º Reggimento dragoni leggeri "Duca di Cambridge". Con questi si distinse soprattutto nella vittoria di Camden ma anche in altre battaglie del teatro meridionale.

Ebbe una relazione sentimentale con l'attrice teatrale Mary Robinson durata 15 anni, la donna ebbe un aborto ma i due non ebbero figli. Si sposò in seguito con Susan Bertie nel 1798, non ebbero figli. I suoi ritratti sono dovuti a Thomas Gainsborough e Joshua Reynolds.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il patriota, film in cui Banastre Tarleton ha ispirato il personaggio del colonnello William Tavington[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nome originale: "Tarleton's Raiders".
  2. ^ (EN) Scheda di Tarleton su Revolutionary War Archiviato il 30 settembre 2016 in Internet Archive.

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Controllo di autoritàVIAF (EN32345561 · ISNI (EN0000 0000 8369 8520 · CERL cnp00972307 · LCCN (ENn85089057 · GND (DE1089706243 · BNE (ESXX1758441 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n85089057