Bamako

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Bamako
distretto autonomo
(FR) District de Bamako
Bamako – Stemma
Bamako – Veduta
Bamako – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera del Mali Mali
Amministrazione
Amministratore localeAdama Sangaré (Adéma-PASJ) dal 19-6-2009
Territorio
Coordinate12°39′N 8°00′W / 12.65°N 8°W12.65; -8 (Bamako)
Altitudine330 m s.l.m.
Superficie245 km²
Abitanti2 446 700 (2018)
Densità9 986,53 ab./km²
Altre informazioni
Linguebambaro, francese
Fuso orarioUTC+0
ISO 3166-2ML-BKO
Cartografia
Bamako – Localizzazione
Bamako – Localizzazione

Bamako (in bambaro ߓߊߡߊߞߐ, translitt. Bàmakɔ̌) è la capitale e la città più popolosa del Mali.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Sorge sul Niger, nelle vicinanze delle rapide che separano la valle del Niger superiore e la valle del medio Niger, nella parte sud-occidentale del paese.

Buon porto fluviale e principale centro amministrativo e commerciale del Mali, è attivo nella produzione di caucciù, resina e legname, così come nel tessile, nella lavorazione della carne, nella manifattura di oggetti in metallo e nel settore ittico. È scalo aereo internazionale.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

BAMAKO[1] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 33,936,838,738,738,335,032,330,531,734,234,933,634,838,632,633,634,9
T. min. media (°C) 16,318,921,923,624,723,022,521,321,220,618,116,117,123,422,320,020,7
Precipitazioni (mm) 00418501202242901786441172634246953

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il forte francese di Bammakou, costruito nel 1883.

La città di Bamako è abitata sin dal paleolitico, anche se la sua leggendaria fondazione è fissata circa nel XVI secolo. Bamako, il nome ha origine dalla parola Bammako che significa («stagno del coccodrillo» in lingua bambara). La città fu un importante centro commerciale e il principale centro dell'insegnamento dell'Islam, sotto l'impero del Mali, ma entrò in declino nel XIX secolo. Alla fine del declino Bamako divenne un grosso villaggio fortificato di 600 abitanti, quando il 1º febbraio 1883, i francesi, con il generale Gustave Borgnis-Desbordes, la conquistarono. Nel 1904 fu inaugurata la linea ferroviaria Dakar-Niger. Nel 1905 iniziò la costruzione dell'Hôpital du point G, il vecchio ospedale. Nel 1908 Bamako diventa capitale del Sudan francese, e tra il 1903 ed il 1907 venne costruito il palazzo di Koulouba, ossia il palazzo del governatore, dove a partire dall'Indipendenza nel 1960 concessa dalla Francia, si riunirà la presidenza della Repubblica.

Il 20 dicembre 1918 Bamako diviene un comune misto amministrato da un sindaco. Cinque anni più tardi la città venne raggiunta dalla ferrovia proveniente da Dakar. Nel 1927 venne costruita la cattedrale, mentre la maison des artisans viene ultimata nel 1931. Nel 1947 viene costruito un primo ponte sul Niger e la grande moschea di Bamako che risale al 1948. Il 18 novembre 1955 Bamako diventa un comune a pieno titolo, e il suo sindaco, Modibo Keïta, viene eletto la prima volta un anno più tardi. Il 22 settembre 1960 venne proclamata l'indipendenza del Mali con Bamako capitale della nuova repubblica. A quel tempo, la città aveva una popolazione di circa 160.000 abitanti. Durante gli anni Sessanta, il Paese divenne socialista e Bamako fu soggetta agli investimenti e all'influenza sovietica. Tuttavia, l'economia declinò a causa del crollo delle imprese statali e dei diffusi disordini. Nel 1968 Moussa Traoré guidò un colpo di Stato e governò il Mali per 23 anni. Tuttavia, il suo governo è stato caratterizzato da gravi siccità, da una cattiva gestione del governo e da problemi di scarsità di cibo.

Il 22 marzo 1991 una marcia di protesta su larga scala nel centro di Bamako è stata violentemente repressa causando circa 300 morti. Quattro giorni dopo, un colpo di Stato militare depose Traoré. Viene istituito il Comité de Transition pour le Salut du Peuple, guidato dal generale Amadou Toumani Touré. Alpha Oumar Konaré diventa ufficialmente presidente il 26 aprile 1992.

Il 20 novembre 2015, ha luogo un'azione jihadista di "al-Murābiṭūn-Base (al-Qāʿida) del Jihad nell'Africa Occidentale" di Mokhtar Belmokhtar, che conduce alla presa di 170 ostaggi nell'Hotel Radisson Blu. Un bilancio provvisorio indica ventuno morti tra gli ostaggi, oltre ai tredici terroristi uccisi grazie all'intervento delle forze speciali maliane, francesi e statunitensi.[2]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

La città costituisce una regione autonoma, chiamata "Distretto di Bamako" (District de Bamako), non appartenente ad alcuna delle Regioni del Mali. Il distretto è a sua volta suddiviso in sei comuni (communes), numerati da I a VI in numeri romani.

Comune Popolazione 2009[3]
Commune I 335.407
Commune II 159.805
Commune III 128.872
Commune IV 300.085
Commune V 414.668
Commune VI 470.269
Totale 1.809.106

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Università[modifica | modifica wikitesto]

A Bamako ha sede l'università di Bamako fondata nel 1993.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Quartieri[modifica | modifica wikitesto]

  • Hippodrome, sede di molte ambasciate
  • Niaréla, uno dei più antichi quartieri di Bamako
  • Korofina
  • Badalabougou
  • Torokorobougou
  • Bamako Coura
  • Djicoroni
  • Baco Djicoroni (= "oltre il fiume")
  • Missira
  • Médina Coura
  • Bankoni
  • Magnambougou
  • Point G, sede dell'ospedale
  • Koulouba, centro amministrativo e sede del governo
  • Bagadadji
  • ACI

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La ferrovia Dakar-Niger unisce Bamako a Dakar via Kati e Kayes.

L'aeroporto Modibo Keïta-Sénou è situato a 15 km a sud del centro di Bamako.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://it.climate-data.org/location/500/
  2. ^ https://edition.cnn.com/world Notizia della CNN. Accesso 21 novembre 2015.
  3. ^ (FR) Risultati provvisori del censimento 2009 forniti dall'INSTAT-Institut National de la Statistique (PDF), su instat.gov.ml. URL consultato il 14 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2013).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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