Automotrice FS RNe 8501

FS CER. 870.001
poi RNe 8501
Automotrice
Anni di costruzione 1926
Anni di esercizio 1926-1930 circa
Quantità prodotta 1
Costruttore SNOS-Ufficio Studi FS
Lunghezza 20.460 mm
Larghezza 2.426 mm
Altezza 3.500 mm
Capacità 6 posti a sedere in I classe, 39 posti a sedere in III classe, 20 posti in piedi
Scartamento 950 mm
Interperno 12.500 mm
Passo dei carrelli 3.000 mm (carrello motore)
1.600 mm (carrello portante)
Massa in servizio 34,5 t
Rodiggio Bo'2'
Potenza oraria 150 CV
Velocità massima omologata 55 km/h
Alimentazione Diesel
Dati tratti da:
Rolle, op. cit., pp. 26-27

L'automotrice RNe 8501 delle Ferrovie dello Stato è stata un'automotrice termica a nafta, costruita nel 1926 dalle Officine di Savigliano per l'esercizio sulla ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito del proprio programma di sperimentazioni relativo alla trazione Diesel, iniziato a metà anni venti con il noleggio e l'acquisto di alcune automotrici DWK[1] le FS vollero sperimentare sulla Castelvetrano-Porto Empedocle, parte della rete sicula a scartamento ridotto, l'utilizzo di automotrici a nafta.

Fu quindi approntata nel 1926 dalle Officine di Savigliano e dall'Ufficio Studi di Firenze[2] l'automotrice CER. 870.001, provata in Sicilia insieme ad analoghi mezzi costruiti dalla FIAT nel 1928 (serie RCE. 862.001÷002, analoghe alle CE. 861.001÷002 a scartamento normale)[3].

Rinominata nel 1929 RNe 8501, l'automotrice fu accantonata qualche tempo dopo[4] e quindi demolita[5]; la prima automotrice Diesel FS in servizio regolare sulle linee a scartamento ridotto siciliane, la RALn 60, entrò in servizio solo nel 1949.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

L'automotrice, bidirezionale, si caratterizzava per il grosso cofano ad una delle estremità[2]. Era spinta da un motore MAN[6] Diesel aspirato a 6 cilindri che erogava una potenza di 150 CV a 850 giri/min[7], accoppiato ad una dinamo: la trasmissione era elettrica[5]. Il mezzo disponeva di due motori elettrici (accoppiabili in serie o in parallelo) che trasmettevano il moto agli assi motori mediante una coppia di ingranaggi[8]. Come gli altri rotabili a scartamento ridotto in servizio in Sicilia, l'automotrice era dotata del freno a vuoto continuo sistema Hardy[7].

Il mezzo offriva 6 posti di prima classe, 39 posti di terza classe e 20 posti in piedi[7], e poteva raggiungere una velocità di 55 km/h[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Molino, Pautasso, op. cit., pp. 8-9.
  2. ^ a b c Molino, Pautasso, op. cit., p. 10.
  3. ^ Molino, Pautasso, op. cit., pp. 9-11.
  4. ^ Molino, Pautasso, op. cit., p. 11.
  5. ^ a b Rolle, op. cit., p. 28.
  6. ^ Molino, Pautasso, op. cit., p. 9.
  7. ^ a b c Rolle, op. cit., p. 26.
  8. ^ Rolle, op. cit., p. 27.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Rolle, L'ultima linea FS a scartamento ridotto. La Agrigento-Castelvetrano, in Bollettino GRAF n° 1, Roma, aprile 1978, pp. 24–32.
  • Nico Molino, Sergio Pautasso, Le automotrici della prima generazione, Edizioni Elledi, Torino, 1983, ISBN 88-7649-016-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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