Ascalafo (figlio di Acheronte)

Persefone e il diavolo Ascalafo

Ascalafo è una figura della mitologia greca, era un demone figlio di Acheronte, il fiume degli inferi e di Gorgira o Orfne, che significa oscurità, ninfa d’Averno il fiume infernale.

Il mito[modifica | modifica wikitesto]

Quando Ade concesse a Persefone di ritornare nel mondo dei vivi, le impose un'unica condizione: di non mangiare nulla. Ascalafo la vide rompere il giuramento e testimoniò presso Ade e Zeus che Persefone aveva mangiato i chicchi di melograno, cosa che la legò per sempre al regno dei morti[1].

Demetra, infuriata per aver perso per sempre la figlia, si vendicò schiacciandolo sotto un masso. Egli tuttavia non morì e venne salvato in seguito da Eracle che riuscì a spostare quell'enorme macigno. Secondo altre leggende venne trasformato in un allocco o, da Persefone che gli gettò addosso dell’acqua dello Stige, in una civetta[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b F. S. Villarosa, Dizionario mitologico-storico-poetico, vol. I, Napoli, Tipografia Nicola Vanspandoch e C., 1841, p. 46.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Moderna[modifica | modifica wikitesto]

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