Arno von Lenski

Arno von Lenski
NascitaCimochy, 20 luglio 1893
MorteEichwalde, 4 ottobre 1986
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Impero tedesco
Bandiera della Germania Repubblica di Weimar
Germania nazista
Forza armata Deutsches Heer
Reichswehr
Heer
Anni di servizio1912-1958
GradoGeneralmajor
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
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Arno von Lenski (Cimochy, 20 luglio 1893Eichwalde, 4 ottobre 1986) è stato un generale tedesco della Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I primi anni e la prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Lenski nacque nella regione della Prussia orientale, nel villaggio di Cimochy da una famiglia di proprietari terrieri locali; sua madre era un'insegnante di discendenza masuria. A partire dal 1903 iniziò la propria istruzione alla scuola dei cadetti di Köslin, in Pomerania, passando poi alla Hauptkadettenanstalt di Lichterfelde nel 1908. Nel 1912 entrò ufficialmente a far parte dell'esercito imperiale tedesco e venne promosso al grado di alfiere del 3º reggimento granatieri di stanza a Bromberg dal 22 marzo 1912.[1]

Lenski combatté nella prima guerra mondiale, inizialmente come capo plotone e poi come membro dello staff del Generalkommando z.b.V. 55 nel 1915. Dopo la fine della guerra, venne assunto nel Reichswehr e prestò servizio nel 6º reggimento di cavalleria a Demmin ed a Pasewalk nonché alla scuola di cavalleria di Hannover, dove fu subordinato al comando di Wilhelm Keitel dal 1921. Nel 1925 divenne insegnante alla medesima scuola di cavalleria e nel 1929, già Rittmeister, ufficiale in comando del 5º squadrone del 14º reggimento di cavalleria di stanza a Ludwigslust.[1]

La seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1933 venne promosso maggiore e divenne aiutante del comandante della scuola di cavalleria di Hannover. Nel 1935 Lenski divenne comandante del 6º reggimento di cavalleria di stanza a Schwedt/Oder, che venne trasferito a Darmstadt nel 1937. Promosso colonnello nel 1938, Lenski portò le sue truppe sul fronte occidentale nel 1939, divenendo in seguito comandante della scuola per truppe motorizzate di Krampnitz presso Potsdam dal 1º dicembre 1939.[1]

Il 29 agosto 1940 Lenski venne nominato assessore del Volksgerichtshof a Berlino da Adolf Hitler in persona. Venne coinvolto in almeno otto processi, di cui uno conclusosi con la condanna a morte di Roland Freisler.[1][2]

Nel settembre del 1942 Lenski ottenne il comando della 24. Panzer-Division con la quale combatté a Stalingrado e venne promosso tenente generale il 1º gennaio 1943.[3] Dopo la sconfitta della Germania nazista nella battaglia di Stalingrado, Lenski venne fatto prigioniero di guerra dai sovietici.[4]

Lenski venne dapprima imprigionato al campo di Krasnogorsk e poi trasferito a Suzdal' nell'aprile del 1943. Dopo alcune esitazioni iniziali, decise di aderire alla Commissione Nazionale per la Germania Libera ed al Bund Deutscher Offiziere guidato da Walther von Seydlitz-Kurzbach dal 7 maggio 1944. Lenski venne rilasciato il 17 agosto 1949 e si spostò nella zona della Germania occupata dai sovietici.

Dopo la guerra[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la fondazione della Repubblica Democratica Tedesca, a Lenski venne formalmente riconosciuta la qualifica di "vittima del nazismo" nell'ottobre del 1949 e divenne membro del consiglio del Partito Democratico Nazionale della Germania Orientale dal maggio del 1950. Tra il marzo del 1951 ed il luglio del 1952, Lenski lavorò all'amministrazione municipale di Berlino. A partire dal 1º agosto 1952 entrò nello staff della Kasernierte Volkspolizei, la polizia della Germania orientale e fu responsabile della sistemazione di alcune truppe corazzate. Il 28 aprile 1953 venne promosso al grado di Chef der Panzertruppen e divenne maggiore generale dell'esercito.

A partire dal 1954, Lenski rimase sotto osservazione della polizia segreta della Germania orientale (STASI). Nel dicembre del 1957, il Partito per l'Unità Socialista della Germania decise di sollevarlo dai propri incarichi nell'esercito nazionale e pertanto Lenski venne pensionato dal 31 luglio 1958.

Nel 1952 Lenski era divenuto inoltre un politico come membro del parlamento tedesco per il Partito Democratico Nazionale della Germania Orientale. Dopo il suo pensionamento, divenne membro e presidente di diverse associazioni di cavalleria e membro della commissione olimpica della Germania orientale nonché membro della Società per l'Amicizia Tedesco-Sovietica e l'Associazione Sport e Ginnastica della Germania orientale.

Lenski morì il 4 ottobre 1986 e venne sepolto a Strausberg.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze della Germania imperiale[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze della Germania nazista[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze della Repubblica Democratica Tedesca[modifica | modifica wikitesto]

Pugnale d'onore della Repubblica Democratica Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Pugnale d'onore della Repubblica Democratica Tedesca

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Rüdiger Wenzke: Arno von Lenski - NVA-Panzergeneral mit preußischen Wurzeln In: Hans Ehlert, Armin Wagner: Genosse General - Die Militärelite der DDR in biographischen Skizzen Christoph Links Verlag, Berlin 2003, ISBN 3-86153-312-X, pp.93–123
  2. ^ (DE) NS-Verbrecher und Staatssicherheit, Henry Leide, 2005. URL consultato il 20 marzo 2009.
  3. ^ German Order of Battle: Panzer, Panzer Grenadier, and Waffen SS divisions in World War II, Samuel W. Mitcham, 2007. URL consultato il 20 marzo 2009.
  4. ^ Wilhelm Adam e Otto Ruhle, With Paulus at Stalingrad, traduzione di Tony Le Tissier, Pen and Sword Books Ltd., 2015, p. 215, ISBN 978-1-4738-3386-9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dermot Bradley (Hrsg.), Karl-Friedrich Hildebrand, Markus Rövekamp: Die Generale des Heeres 1921–1945. Die militärischen Werdegänge der Generale, sowie der Ärzte, Veterinäre, Intendanten, Richter und Ministerialbeamten im Generalsrang. Band 2: v. Blanckensee–v. Czettritz und Neuhauß. Biblio Verlag, Osnabrück 1993, ISBN 3-7648-2424-7, S. 478–479.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Comandante della 2. Panzer-Division Successore
Hans-Karl von Esebeck giugno 1942 Hans-Karl von Esebeck
Predecessore Comandante della 24. Panzer-Division Successore
Bruno von Hauenschild 12 settembre 1942 - 2 febbraio 1943 Maximilian von Edelsheim
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