Armando Angelini

Armando Angelini

Ministro per la riforma della pubblica amministrazione
Durata mandato11 aprile 1960 –
27 luglio 1960
Capo del governoFernando Tambroni
PredecessoreGiorgio Bo
SuccessoreTiziano Tessitori

Ministro per i Rapporti con il Parlamento
Durata mandato26 marzo 1960 –
27 luglio 1960
Capo del governoFernando Tambroni
PredecessoreGiuseppe Bettiol
SuccessoreGiuseppe Codacci Pisanelli

Ministro dei trasporti
Durata mandato6 luglio 1955 –
26 marzo 1960
Capo del governoAntonio Segni
Adone Zoli
Amintore Fanfani
PredecessoreBernardo Mattarella
SuccessoreFiorentino Sullo

Presidente della 8ª Commissione Trasporti della Camera dei deputati
Durata mandato15 giugno 1948 –
30 giugno 1955
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreAngelo Raffaele Jervolino

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato12 giugno 1958 –
4 giugno 1968
LegislaturaIII, IV
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizioneToscana
CollegioViareggio
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato25 giugno 1946 –
11 giugno 1958
LegislaturaAC, I, II
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizionePisa
Incarichi parlamentari
  • Componente della Quarta Commissione per l'esame dei disegni di legge (AC)
  • Vicepresidente della Commissione speciale per l'esame dei disegni di legge: Cassa per il Mezzogiorno (n. 1170) ed esecuzione di opere straordinarie nell'Italia settentrionale e centrale (n.1171) - I legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 2511: "Provvedimenti per lo sviluppo dell'economia e l'incremento dell'occupazione" - I legislatura
  • Componente della Commissione speciale per la ratifica dei decreti legislativi emanati nel periodo della Costituente (n. 520) - I legislatura
  • Presidente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 1481: "Costituzione del fondo di rotazione per iniziative economiche nel territorio di Trieste e nella provincia di Gorizia" - II legislatura
  • Componente della Commissione speciale per la ratifica dei decreti legislativi emanati dal governo durante il periodo della Costituente - II legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame della proposta di legge Angelini Armando n. 427: "Dichiarazione di pubblica utilità e norme per l'espropriazione degli stabilimenti industriali inattivi" - II legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 1264: "Norme in materia di locazioni e sublocazioni di immobili urbani" e delle proposte di legge in materia di locazioni e sfratti - II legislatura
  • Componente della Commissione parlamentare consultiva per il parere sulla modifica alle tasse sui contratti di Borsa - II legislatura
  • Componente della Commissione parlamentare per la vigilanza sulle radiodiffusioni - II legislatura
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato11 giugno 1921 –
25 gennaio 1924
LegislaturaXXVI
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
ProfessioneAvvocato

Armando Angelini (Seravezza, 31 dicembre 1891Seravezza, 17 aprile 1968) è stato un politico e avvocato italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Angelini nacque il 31 dicembre 1891 a Seravezza, in provincia di Lucca, in una famiglia relativamente agiata; si laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa ed esercitò per il resto della sua vita la professione di avvocato.[1]

Già consigliere provinciale, alle elezioni politiche del 1921 viene eletto alla Camera dei deputati del Regno d'Italia per il Partito Popolare Italiano, fondato due anni prima da don Luigi Sturzo.[1]

Iscritto alla Democrazia Cristiana (DC), prese parte all'Assemblea Costituente, fu eletto alla Camera dei deputati della Repubblica Italiana nella I e II legislatura mentre nella III e nella IV legislatura invece fu senatore della Repubblica.[2]

Fu Ministro dei trasporti dal 1955 al 1960 nel I Governo Segni, nel Governo Zoli, nel II Governo Fanfani e nel II Governo Segni, e ministro per i Ministro per i rapporti con il Parlamento nel Governo Tambroni, dall'aprile al luglio 1960.[2]

In questi anni e fino al 1963 partecipa a varie Commissioni parlamentari permanenti (tra le quali Giustizia, Lavori pubblici, Trasporti e Marina mercantile). È stato inoltre presidente della Conferenza europea dei ministri dei trasporti (CEMT) e, tra il 1960 e il 1963, membro della Rappresentanza all'Assemblea unica delle Comunità europee e della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia (1963).[2]

È inoltre noto per aver presentato, il 27 novembre 1953, la proposta di legge sulla "Dichiarazione di pubblica utilità e norme per l'espropriazione degli stabilimenti industriali inattivi" che porta il suo nome, e per la quale venne istituita un'apposita Commissione parlamentare.

Approvò la soppressione di molte ferrovie secondarie e tramvie, all'epoca affrettatamente catalogate come "rami secchi", a tutto vantaggio del trasporto su strada: si tratta di una linea politica di cui sono stati, in seguito, stigmatizzati[3] gli effetti a medio-lungo termine, in termini di congestione del traffico e di inquinamento atmosferico. All'indomani della tragedia di Guidizzolo propose ufficialmente l'immediata soppressione della Mille Miglia e di tutte le gare di velocità svolte su circuiti stradali. La proposta venne subito accolta e resa esecutiva dall'ACI.

Muore a Seravezza il 17 aprile 1968.[2]

Archivio[modifica | modifica wikitesto]

Il fondo Armando Angelini[4], parzialmente ordinato, è attualmente conservato presso l'Archivio storico per la storia del movimento sociale cattolico lucchese.[5]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Armando Angelini, Cinque anni di politica dei trasporti, Firenze, Vallecchi, 1961
  • Armando Angelini, Meno armi e meno fame nel mondo, Firenze, Olimpia, 1965
  • Armando Angelini, E le cicale continueranno a cantare, Firenze, Olimpia, 1965

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Armando Angelini ed «il perdono dei forti» | ToscanaNovecento, su www.toscananovecento.it. URL consultato il 14 dicembre 2022.
  2. ^ a b c d Angelini Armando, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  3. ^ III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 29 MARZO 1982, intervento del deputato Basile, p. 28481.
  4. ^ Fondo Angelini Armando, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  5. ^ Archivio storico per la storia del Movimento sociale cattolico lucchese, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelini Armando, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro dei trasporti Successore
Bernardo Mattarella 6 luglio 1955 - 23 marzo 1960 Fiorentino Sullo
Controllo di autoritàVIAF (EN304911670 · ISNI (EN0000 0004 1616 0738 · SBN RAVV060676 · BAV 495/121026 · GND (DE1084236931 · WorldCat Identities (ENviaf-304911670