Arcieparchia di Cipro

Arcieparchia di Cipro
Archieparchia Cyprensis Maronitarum
Chiesa maronita
 
Arcieparca metropolitaSelim Jean Sfeir
Presbiteri11, di cui 10 secolari e 1 regolare
1.197 battezzati per presbitero
Religiosi1 uomo, 3 donne
Diaconi3 permanenti
 
Abitanti861.280
Battezzati13.170 (1,5% del totale)
StatoCipro
Superficie9.251 km²
Parrocchie12
 
Erezione1357
Ritorito antiocheno
CattedraleNostra Signora delle Grazie
IndirizzoThe Maronite Church, P.O. Box 22249, 1519 Nicosia; 10 Karaiskakis Str., Acropolis, 2012 Strovolos, Nicosia, Cyprus
Sito webmaroniteparchy.org.cy
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica a Cipro

L'arcieparchia di Cipro (in latino: Archieparchia Cyprensis Maronitarum) è una sede della Chiesa maronita a Cipro. Nel 2021 contava 13.170 battezzati su 861.280 abitanti. È retta dall'arcieparca Selim Jean Sfeir.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'arcieparchia estende la sua giurisdizione su tutti i fedeli maroniti dell'isola di Cipro.

Sede arcieparchiale è la città di Nicosia, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora delle Grazie.

Il territorio è suddiviso in 12 parrocchie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La comunità maronita si è insediata nel IX secolo nella parte settentrionale di Cipro ed ha attraversato tutte le vicissitudini della comunità cristiana dell'isola: l'occupazione dei Francesi (1191-1489), dei Veneziani (1489-1571) e degli Ottomani (1571-1832), riuscendo a sopravvivere e a progredire.

Una comunità maronita cipriota in comunione con Roma è segnalata fin dal XIII secolo. La serie episcopale cattolica inizia nell'anno 1357, quando nelle mani dell'arcivescovo latino di Nicosia la comunità maronita con il suo vescovo emette una professione di fede cattolica. Quest'unione è confermata e rafforzata dalla bolla Benedictus sit Deus promulgata da papa Eugenio IV durante il Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze il 7 agosto 1455.

La comunità maronita di Cipro era la più numerosa comunità di cristiani orientali, dopo quella greca. Durante l'occupazione latina dell'isola, prima con i Lusignano e poi con i Veneziani, i maroniti crebbero di numero, grazie ai numerosi privilegi e proprietà loro accordate dai nuovi padroni dell'isola; a loro erano sottomessi una sessantina di villaggi e, secondo le stime riportate da Hackett,[1] il numero dei fedeli si aggirava attorno ai 180.000. Tuttavia, con l'occupazione ottomana di Cipro, la situazione peggiora per la comunità maronita, che vide ridursi drasticamente il numero dei fedeli e delle comunità.

L'arcieparchia fu eretta canonicamente nel sinodo maronita del Monte Libano del 1736. Dalla fine del XVI secolo i vescovi maroniti, che fino a quel momento avevano sempre risieduto a Nicosia, iniziarono a porre la loro sede sul continente e fecero ritorno sull'isola solo a partire dall'Ottocento. In questo periodo furono i preti latini ad occuparsi delle poche comunità maronite dell'isola.

Nel 1974 la Turchia ha invaso il nord della Repubblica di Cipro, occupando e detenendo illegalmente proprio la parte settentrionale del suo territorio. La comunità maronita ha dovuto lasciare le proprie case per trasferirsi a sud. Nella cittadina di Kormakitis (50 km da Nicosia), cuore della comunità, tutte le chiese e gli edifici sacri ai cristiani hanno subito un cambio di destinazione, diventando magazzini, musei o persino moschee. Oggi è l'unico centro della Repubblica turca in cui vivono ancora dei cristiani maroniti, circa 130 persone. Due villaggi sono stati trasformati in basi militari turche. Vi è un'unica chiesa al nord, dedicata a San Giorgio, in cui è permesso celebrare il culto.

Nel 2003 è stata introdotta la libertà di circolazione da una parte all'altra dell'isola, per cui i maroniti hanno potuto riallacciare i rapporti che erano stati troncati trent'anni prima.

Dal 4 al 6 giugno 2010 papa Benedetto XVI ha effettuato una visita apostolica alla comunità cristiana di Cipro;[2] si è trattato della prima volta di un papa nell'isola cipriota.

Dal 2 al 4 dicembre 2021 l'isola ha ricevuto la visita di papa Francesco.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

L'arcieparchia nel 2021 su una popolazione di 861.280 persone contava 13.170 battezzati, corrispondenti all'1,5% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 36.646 63.237 58,0 76 61 15 482 39 24 90
1969 80.000 ? ? 101 68 33 792 57 300 43
1980 155.700 ? ? 117 62 55 1.330 74 473 108
1990 10.500 600.000 1,8 10 6 4 1.050 7 5 10
1999 10.000 775.000 1,3 8 6 2 1.250 5 3 9
2000 10.000 775.000 1,3 12 10 2 833 5 3 9
2001 10.000 780.000 1,3 12 10 2 833 5 3 9
2002 10.000 783.000 1,3 12 10 2 833 5 3 9
2003 10.000 780.000 1,3 7 5 2 1.428 5 3 9
2004 10.000 780.000 1,3 7 5 2 1.428 5 3 9
2006 10.000 780.000 1,3 7 5 2 1.428 5 3 9
2013 10.400 838.897 1,2 11 9 2 945 1 2 3 12
2016 10.000 838.897 1,2 12 8 4 833 3 4 3 12
2019 13.000 842.900 1,5 12 9 3 1.083 3 3 3 12
2021 13.170 861.280 1,5 11 10 1 1.197 3 1 3 12

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Op. cit., p. 528.
  2. ^ www.vatican.va
  3. ^ Confermato l'8 agosto 1672.
  4. ^ Nominato arcivescovo titolare di Calcide di Siria.
  5. ^ Già amministratore apostolico dall'ottobre 2020 al 5 settembre 2021, giorno della presa di possesso dell'arcieparchia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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